Let
him go crazy
<< Ehi >>
<< Buonasera. Posso entrare? >>
Rei si spostò facendole cenno di accomodarsi.
Shiho entrò nell'appartamento poggiando il casco sopra un tavolino all'ingresso e appendendo la giacca sull'appendiabiti.
Erano le tre del mattino.
<< Stanca? >>
Shiho si sedette sul divano rilassandosi con la testa contro il cuscino morbido.
<< Distrutta. Ad un certo punto la dottoressa si è ritrovata dei frammenti di cervello tra i capelli >>
Rei fece un'espressione disgustata.
Ci voleva uno stomaco di ferro per svolgere un lavoro some il suo. E non è che fare l'agente sotto copertura prevedesse scenari carini e coccolosi.
Quando si girò vide che la ragazza aveva chiuso gli occhi e si massaggiava le tempie.
Doveva essere veramente stanca per accettare il suo invito.
Nonostante lui le avesse proposto più e più volte di trascorrere la notte nel suo appartamento, soprattutto quando si ritrovava ad affrontare certi orari, lei aveva sempre declinato.
Si mise dietro di lei iniziando a massaggiarle le spalle.
<< Hai fame? >>
La ragazza scosse la testa.
<< Ok... vuoi bere qualcosa? >>
Lei scosse nuovamente la testa.
Rei si avvicinò dietro di lei e fece scorrere le sua mani dalle spalle sino a circondarle in busto abbracciandola in modo delicato, le diede un bacio sulla nuca inspirando il delicato profumo dei suoi capelli.
Le cinse i fianchi iniziando a giocherellare lentamente coi lembi della camicetta.
<< Forse dovremmo spostarci in camera da letto allora... >> disse con voce molto bassa e gli occhi socchiusi.
Shiho si scrollò di dosso le sue mani alzandosi in piedi.
<< Scordatelo. Tu rimani qui a dormire >> disse indicando il divano.
Rei spalancò gli occhi sconcertato e portò una mano tra i capelli.
Insomma si presentava in piena notte, svegliandolo, e lo buttava fuori dal suo stesso letto.
<< Oh cavoli, sei davvero terribile! >>
*
<< Novità sul boss? >>
Tooru roteò gli occhi al cielo mentre asciugava dei piatti per poi riporli nell'apposito ripiano.
<< Shinichi lo sai che non ne posso parlare... >>
<< Ma dai... solo qualche piccola informazione >> disse con una vocetta supplichevole.
<< Il fatto che il tuo amichetto ti passi delle informazioni non significa che lo farò anche io >> rispose Amuro con tono severo.
Shihichi assottigliò gli occhi piccato e ridacchiò nervosamente.
<< Eheheh... >>
<< E poi dovresti pensare a studiare ogni tanto... l'ultimo test scolastico è andato maluccio... >>
Il giovane detective arrossì come un pomodoro.
Aveva fatto delle indagini su di lui?
<< Recupererò in fretta >> mormorò.
In quel preciso istante gli suonò il telefono.
<< Moshi mos... >>
<< Hai di nuovo messo mano al mio pc! >>
L'urlo era talmente forte che il ragazzo dovette allontanare il telefono dell'orecchio.
<< No... non è vero >> cercò di mentire.
<< Continuano a spuntarmi annunci... gonne sportive? Sei passato all'altra sponda Kudo? >>
Rei dovette voltarsi per nascondere un sorriso divertito
<< Era per Ran... >>
<< E poi è lentissimo... i casi sono due: o mi hai scaricato qualche virus o il tuo amichetto mi sta hakerando di nuovo... >>
Ok. Akai era ufficialmente il suo amichetto.
<< ...in ogni caso me la prendo con te >>
Shinichi boccheggiò un paio di istanti prima di parlare.
<< Aspetta io che c'entr... >>
Niente, gli aveva riattaccato il telefono in faccia.
Amuro ridacchiava sommessamente mentre asciugava i piatti.
<< Quella ragazza mi manderà al manicomio >> borbottò Shinichi mettendosi il cellulare in tasca.
“A chi lo dici” pensò Rei continuando a ridacchiare.