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Autore: Socialbutterfly85efp    21/11/2017    0 recensioni
Blaine Anderson viveva una vita normale a New York.
Beh.. normale quanto poteva quando sei un medico del pronto soccorso.
Le sue giornate consistevano , normalmente, nel prendersi cura dei suoi pazienti e sistemare le cartelle cliniche.
Poi tornava a casa , si rannicchiava sul divano con del cibo da asporto e guardava il finale di qualche partita.
I suoi amici lo prendevano sempre in giro sull’aver bisogno di ravvivare la sua vita amorosa, ma Blaine rispondeva sempre di non avere tempo. Cosa che era solo una parte di verità.
L’altra era che non aveva ancora incontrato la persona giusta.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Mercedes Jones, Rachel Berry, Sam Evans | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver passato un paio di giorni ricoverata, Lila fu pronta per essere dimessa dall’ospedale.

“Possiamo andarcene ora?” piagnucolò Lila.

Kurt rise.

Probabilmente quella era la milionesima volta che Lila glielo chiedeva da quando si era svegliata da dopo l’operazione.

“Presto tesoro.. dobbiamo solo aspettare che venga il dottore e che ci dica che è tutto okay e poi andremo a prendere la sedia a rotella.”

“Nonna e zia Rachel mi stanno aspettando a casa?” chiese.

“Si... e Cory chiede sempre della “sua” Lila” rispose Burt.

“Huh?” chiese Lila confusa.

“Tua zia Rachel mi ha detto che Cory ti chiama la “sua” Lila da quando sono tornati a casa senza di te.

Gli manchi” spiegò Kurt.

“Aww… amo il mio fratellino” tubò Lila.

Burt e Kurt sorrisero.

Il dottor Gordon entrò nella stanza con un gran sorriso sul viso.

“Buongiorno Lila” disse allegramente, “ pronta per tornare a casa?” 

Lila annuì entusiasta.

Il dottor Gordon rise .

“Sono sicuro che tu non veda l’ora di andartene da questo posto, vero?”

“Ci può scommettere” rispose Lila.

Il dottor Gordon continuò a sorridere .

“Bene… sono qui per dirti che non è necessario che tu resti ancora qui… a meno che... tu non voglia farlo”.

Lila spalancò gli occhi e scosse la testa.

Il dottor Gordon rise.

“Ok... “poi si voltò verso Kurt e gli porse una cartellina.

“Signor Hummel, qui c’è il foglio di dimissioni di Lila più i documenti di tutto quello che le abbiamo fatto” cominciò a spiegare, “ se ha bisogno di qualcosa o ha qualche domanda, il numero di telefono del reparto è qui e qualsiasi dottore o infermiera sarà felice di aiutarla.

Mi raccomando anche che lei prenda un appuntamento con il pediatra di Lila nel giro di una settimana per spiegargli cosa è successo.

Se ha qualche domanda da fare, può dirgli di chiamare me o il dottor Anderson , qui in ospedale.

Oltretutto potranno toglierle i gessi tra un 4/6 settimane; fino ad allora Lila deve tenere i gessi asciutti.

Tutto quello di cui ha bisogno per prendersi cure di lei mentre ha i gessi è scritto in questa cartella” finì il dottor Gordon.

“Poi... come vi dicevo l’altro giorno, Lila avrà bisogno di fare fisioterapia una volta che le toglieranno i gessi .

Ma sono sicuro che il vostro medico curante ne parlerà con lei quando sarà il momento” aggiunse.

Kurt diede un’occhiata alla cartellina annuendo per la comprensione.

“Grazie mille dottor Gordon”.

“Si figuri” rispose il dottor Gordon, “ Andrò a cercare un’infermiera per farle portare una sedia a rotelle e poi potrete andare”.

Si voltò ed uscì dalla stanza.

Kurt infilò la cartellina nella sua borsa.

“Papà.. ricordami di chiamare il dottor Micheals  , la settimana prossima, per prendere un appuntamento per Lila” chiese Kurt e Burt annuì.

L’infermiera Lynn entrò nella stanza spingendo una sedia a rotelle.

“Ok Lila.. pronta per andare a casa?” 

Lila sorrise ed annuì.

“Ok.. vuoi che ti aiuto io a sederti qui o preferisci il tuo papà?” chiese Lynn, anche se la risposta era ovvia.

“Papà!” strillò Lila .

Lynn sorrise.

“Ci avrei giurato” .

Kurt si avvicinò alla destra di Lila , la tirò su con attenzione e la sistemò sulla sedia a rotelle.

“Stai bene?” le chiese.

Lila annuì.

“Si! Andiamo”... rispose , ansiosa di andarsene.

“Ok... portiamoti fuori di qui...” disse Lynn, mentre girava la sedia a rotelle ed iniziò a spingere Lila verso gli ascensori, con Kurt e Burt al seguito.

Mentre aspettavano l’ascensore, una persona familiare si avvicinò loro.

“Dottor Anderson?” disse Kurt , sussultando.

“Oh Salve signor Hummel” lo salutò Blaine.

Poi abbassò lo sguardo su Lila, seduta sulla sedie a rotelle.

“Hey Lila... ho sentito che stai tornando a casa oggi”.

“Si... finalmente” rispose Lila.

“E’ fantastico Lila… Sono davvero contento di vedere che stai bene” si complimentò Blaine, “ voglio anche darti questo”, aggiunse , tirando un sacchetto da dietro la schiena.

Lila spalancò gli occhi per la sorpresa.

“Per me? Grazie..” sussultò.

Blaine sorrise.

“Ho pensato che avessi bisogno di qualcosa che ti tirasse su di morale” le disse Blaine, allungandole il sacchetto.

Lila cercò di aprirlo con una sola mano, ma fu più difficile di quanto pensasse.

“Vuoi un aiuto , tesoro?” chiese Kurt.

“No! Non voglio nessun aiuto!” urlò Lila per poi gettare , frustrata , il sacchetto per terra e poi iniziare a piangere.

Kurt si accigliò.

“Tesoro... va tutto bene... non piangere.-.” disse accarezzandole le spalle , cercando di calmarla.

Lila strofinò gli occhi con la mano sana.

“Possiamo andarcene a casa adesso?” 

“Certo tesoro.. “ rispose Kurt.

Si voltò verso Blaine.

“Ti va di accompagnaci fuori?”

Blaine arrossì.

“Uh… certo... mi piacerebbe”, guardò Lynn , “ Li accompagno io”.

Lynn tolse le mani dalla sedia a rotelle.

“Oh... così mi risparmi di dover fare tutta la strada” scherzò Lynn “Oh... il dottor Gordon mi ha detto che possono portarsi la sedia a casa”.

Blaine annuì e spinse la sedia a rotelle nell’ascensore.

Quando arrivarono all’ingresso, Burt andò a prendere la macchina , lasciando Kurt con Blaine e Lila.

“Um... hai ricevuto la mia lettera?” chiese Blaine.

“Si, si... grazie..” disse Kurt.

Blaine sorrise.

“Figurati...”

“Non ti conosco tanto... ma mi piacerebbe rivederti... so che ci siamo appena incontrati ma... so che anche a Lila farebbe piacere rivederti...” ammise Kurt.

Blaine arrossì di nuovo.

“Piacerebbe anche a me”

Kurt non poté fare a meno di sorridere.

Lila alzò lo sguardo su suo padre.

“Papà... ma Blaine viene a casa con noi?” chiese.

Kurt spalancò gli occhi per la sorpresa.

“Perché mi fai una domanda del genere Lila?

“Perché Blaine ti piace” lo prese in giro Lila.

Kurt cercò di ingoiare l’enorme groppo in gola, ma prima che potesse dire qualcosa, suo padre parcheggiò la macchina accanto a loro e suonò il clacson.

Burt saltò fuori dalla macchina.

“Ok scimmietta... andiamocene a casa...” esclamò e le si avvicinò per tirarla su dalla sedia a rotelle.

Poi la sistemò con attenzione in macchina, agganciandole la cintura di sicurezza.

“Dai Kurt... andiamo..” gridò Burt agitando un braccio.

Kurt sbatté le palpebre un paio di volte, realizzando cosa stesse succedendo.

“E’ meglio se vado” mormorò, “ è stato belle rivederti”.

Blaine sorrise.

“Anche per me...” disse allungando la mano che Kurt strinse.

Kurt poi, con un ampio sorriso sul volto, andò via.

Blaine sentì all’improvviso qualcosa nel palmo della sua mano .

Abbassò lo sguardo sulla mano e vide un foglietto appallottolato.

Lo aprì e ci trovò scritto il nome ed il numero di telefono di Kurt scarabocchiato sopra.

Blaine sorrise ed alzando lo sguardo, vide che la macchina di Kurt non c’era più-

Burt fermò la macchina di fronte casa di Kurt.

Kurt guardò Lila seduta dietro.

“Lila... siamo a casa”.

Lila rimase in silenzio.

Kurt sospirò e guardò suo padre.

“Mi odia...” sussurrò.

“Hey... non ti odia” sostenne Burt,  “Voglio che la smetti di pensarlo... tutto questo è stato un incidente.

Poteva capitare a chiunque in qualsiasi momento”.

Kurt non poté fare a meno di roteare gli occhi.

“Si… ma è successo alla mia piccola bambina perché io ero troppo stanco per montare la barriera al suo letto , che in realtà avrei dovuto montare come prima cosa.” 

Burt poggiò una mano sulla spalla di Kurt.

“Ascolta Kurt... voglio che la smetti di colpevolizzarti per questo... sa non lo fai ora... non lo farai mai”.

Kurt prese un profondo respiro per calmarsi ed annuì.

“Forza... portiamo mia nipote dentro prima che Carole inizia a chiamare per chiederci dove siamo finiti” scherzò Burt.

Entrambi scesero dalla macchina  e Burt  aprì il bagagliaio per tirare fuori la sedia a rotelle e la spinse poi verso il lato dove si trovava Lila.

Kurt tirò su Lila, attentamente, e la portò fuori dalla macchina per poi poggiarla sulla sedia a rotelle.

Chiuse la portiera e spinse Lila verso la porta d’ingresso, mentre Burt finì di scaricare il bagagliaio.

Kurt aprì la porta.

“Ciao?” urlò, “ Siamo a casa...!” annunciò.

“Lila!”

Rachel e Carole strillarono , correndo verso di lei per salutarla.

“Lila, Lila, Lila!” strillò Cory, correndo verso la sua famiglia quanto più velocemente le sue piccole gambe gli permisero.

Lila si sforzò di sorridere.

“Lila a casa!” disse Cory.

“Si Cory... Lila, finalmente, è a casa” disse Carole, prendendo suo nipote in braccio.

“Come ti senti tesoro?” chiese Carole.

Lila scrollò le spalle.

“Il regalo adesso nonna?” chiese Cory.

“Ok tesoro...” rispose Carole, mettendo giù Cory che corse su per le scale.

“Di cosa stava parlando?” chiese Kurt, confuso.

“Oh... vedrai...” scherzò Carole.

Kurt spinse la sedia di Lila in salotto e Burt entrò in casa.

“Vuoi sederti sul divano o vuoi restare qui?” le chiese Kurt.

Lila scrollò le spalle.

Kurt sapeva che portare due gessi e dover stare su una sedia a rotelle sarebbe stata dura per sua figlia.

Sapeva di dover essere li per lei ed essere super paziente con lei.

Un paio di minuti dopo, Cory tornò con un pacco incartato.

Dopo aver visto quello che Lila aveva fatto con il regalo di Blaine, Kurt non era sicuro che un altro regalo potesse essere una buona idea.

Cory allungò il regalo a sua sorella.

“Ecco Lila... per te” disse Cory.

Lila sorrise leggermente.

“Grazie Cory.. lo aprirò più tardi”.

“No!” strillò Cory, “ aprilo adesso Lila...”

Kurt si abbassò davanti a Cory.

“Cory... cucciolo... Lila è ancora un po’ stanca... ma aprirà il tuo regalo più tardi, ok?”

“No...” urlò di nuovo Cory, incominciando ad avere una crisi.

Si gettò sul pavimento, iniziando a piangere.

“Penso che sia stanco... non si è riposato oggi, perché voleva aspettare che Lila tornasse a casa” spiegò Rachel.

Kurt annuì.

Prese in braccio Cory in lacrime, cercando di calmarlo.

Poi lo portò in braccio fino alla sua camera.

Lo poggiò con dolcezza nel suo lettino a forma di auto da corsa.

“No... non a letto... papà!” strillò Cory ancora tra le lacrime.

“Shh... lo so... va tutto bene...” lo consolò Kurt, mentre Cory continuava a piangere.

Kurt guardò sul pavimento e trovò il suo pupazzetto di Elmo li per terra e lo prese.

“Guarda piccolino... c’è Elmo... ricordi cosa dice Elmo? Elmo ti vuole bene”.

Cory iniziò a calmarsi.

Abbracciò il suo pupazzetto di Elmo.

Un paio di minuti dopo, completamente calmo, si addormentò.

Kurt, in silenzio, lasciò la stanza e tornò al piano di sotto.

Una volta giù, notò che tutti erano in cucina, che pranzavano in ritardo.

“Kurt... hai fame?” chiese Carole quando vide Kurt entrare in cucina, “ Ho preparato un paio di sandwich”.

Kurt sorrise ed annuì in risposta, ma prima che potesse aggiungere qualcosa, sentì il suo cellulare vibrare nella sua tasca.

Lo prese e vide che gli era arrivato un messaggio.

“Torno subito” disse velocemente ed andò in salotto.

Si sedette sul divano , sbloccò il cellulare e vide che era un messaggio di Blaine.

“Kurt..

Spero che non sia troppo presto da parte mia mandarti un messaggio.

Ma qualcosa mi ha spinto a farlo e spero che non sia anche troppo presto farti sapere che Martedì è il mio prossimo giorno libero e speravo che, se per te va bene lasciare Lila e Cory con i tuoi genitori o con una babysitter, ti avrebbe fatto piacere uscire per un appuntamento con me.

Ma se non puoi o pensi che sia troppo presto lasciare Lila... capisco perfettamente...

Ma comunque... hai il mio numero e spero che lo userai… 

Spero di sentirti presto.

Blaine.


Kurt lesse il messaggio e pensò a cosa Blaine gli stesse chiedendo.

Era passato molto tempo dall’ultima volta che era uscito per un appuntamento; non era sicuro di cosa avrebbe dovuto fare.

Doveva uscire con questo meraviglioso, attraente e gentile ragazzo?

Era gentile per quello che era successo a Lila e per quello che gli aveva detto ?

Kurt non ne era sicuro.

I suoi pensieri furono interrotti quando sentì qualcuno sedersi accanto a lui sul divano.

Si voltò alla sua destra e vide che Rachel si era seduta.

“Ecco... Carole pensava avessi fame...” disse Rachel allungandogli un piatto con un sandwich al tacchino.

“Grazie”.

Rachel lanciò un’occhiata al telefono di Kurt.

“E’ lo stesso Blaine che credo io?” scherzò Rachel.

Kurt quasi si strozzò col cibo.

“Si...” riuscì a dire.

“Gli hai dato il tuo numero?” chiese Rachel .

Kurt ruotò gli occhi.

“Si Rachel... mi ha dato prima lui il suo numero... beh tecnicamente mi ha dato il numero dell’ospedale perché , legalmente, non può dare il suo personale ai pazienti...

Poi prima di salire in macchina per lasciare l’ospedale, gli ho fatto scivolare tra le mani il mio numero” spiegò Kurt.

Rachel strillò e batté le mani.

“Uscirai con lui?”

“Non lo so... è quello che mi ha appena chiesto via sms... 

Mi ha chiesto di uscire Martedì perché è la sua giornata libera…

Ma solo se mi andava bene di lasciare Lila e Cory con i miei genitori o con una babysitter...” cominciò a spiegare, “ed io... non lo so... voglio dire... non ho un appuntamento da anni...”

“Una ragione in più per andare” insistette Rachel.

Kurt scosse la testa.

“Oh no... ci andrai... anche se ti ci devo trascinare di peso, mentre scalci ed urli... proprio come fa un bambino di tre anni...” lo tormentò Rachel.

Kurt sospirò.

“Voglio dire... sarebbe bello poter passare un po’ di tempo a chiacchierare con qualcun altro... che non sia la mia famiglia...” finì Kurt.

Rachel annuì...

“Hey... ti capisco perfettamente... cioè... anche io stavo così dopo Finn…

Certo... sembra che io non mi stia mettendo in gioco... ma solo perché non lo faccio io... questo non significa che tu non possa farlo.” 

Kurt annuì.

“Hai ragione...” e guardò oltre la sua spalle , verso la cucina, proprio nel punto in cui era seduta Lila.

“Ma forse... dovrei aspettare ancora un po’... almeno fino a quando Lila non si abitui ad essere a casa dopo l’ospedale...”

Rachel si lasciò scappare un sospiro esasperato.

“Andiamo Kurt... ti conosco... se non esci ora... non lo farai mai... ed è solo un’appuntamento… se questo ragazzo non dovesse piacerti... non devi rivederlo per forza...

Non è come se la prossima cosa che faremo sia organizzare un matrimonio in grande per voi o qualcosa di simile...”

Entrambi iniziarono a ridere.

Rachel si alzò e tornò in cucina.

Una volta che se ne fu andata, Kurt decise di rispondere al messaggio di Blaine.

“Blaine

Spero che ora possiamo darci del tu... e si... mi farebbe molto piacere uscire con te... 

Non so se hai già in mente un orario... ma vorrei davvero tanto poter mettere a letto Cory e Lila... così... cose ne pensi delle 8pm?

Vuoi che ci incontriamo da qualche parte?

Fammi sapere.

Kurt.”


Kurt sorrise mentre inviava il suo messaggio.

Andò in cucina per mettere il piatto nel lavello.

“Papà... sono stanca... “ disse Lila, sbadigliando.

“Ok... zucchetta, vuoi fare un riposino sul divano?” suggerì Kurt.

Lila scosse la testa..

“No... voglio dormire nel tuo letto”

Kurt sospirò.

Sapeva che Lila non avrebbe voluto dormire da nessuna altra parte se non il suo letto.

“Ok piccola... “ spinse la sedia a rotelle fino alle scale e poi la prese in braccio per portarla su nella sua camera da letto.

Kurt sistemò Lila sul suo letto e le rimboccò le coperte.

Le diede un bacio sulla fronte.

“Ti voglio tanto bene, Lila”.

Lila sbadigliò.

“Ti voglio bene anche io”

Kurt uscì silenziosamente dalla stanza.

Sentì il suo cellulare vibrare di nuovo.

Quasi strillò quando vide che Blaine gli aveva risposto così in fretta.

Scese al piano di sotto e vide che la sua famiglia stava chiacchierando in salotto.

Visto che era una bella giornata, decise di uscire e sedersi nel portico.

Kurt iniziò a leggere il messaggio.

“Hey Kurt, 

Si... possiamo darci del tu... tranne quando passi in ospedale.

Li è tutto più formale.

Alle 8pm è perfetto per me…

Se vuoi possiamo vederci al ristorante o posso passare a prenderti.

Scegli quello che preferisci...

Ma comunque... che cibo ti piace? 

Così posso sapere dove poter prenotare.

Blaine.”


Kurt sorrise.

Iniziava a pensare che Blaine gli sarebbe piaciuto.

Poi iniziò a rispondere a Blaine.

“Blaine... 

Davvero non sono così esigente... 

Solo non mi piace mangiare grigliata al primo appuntamento.

Fidati.

Quindi se hai intenzione di prenotare... è meglio se passi a prendermi.

Credo ti abbia già il mio indirizzo grazie ai moduli che ho compilato all’ospedale quando ho portato Lila al pronto soccorso...

Quindi immagino che ci vediamo Martedì.

Kurt.”



NOTE

Finalmente Lila esce dall'ospedale... e Blaine chiede un appuntamento a Kurt...

Buona lettura e ci sentiamo Giovedì...

   
 
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