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Autore: Marauder Juggernaut    27/11/2017    5 recensioni
Abbiamo ricevuto dalla nostra famiglia le idee di cui viviamo così come la malattia di cui moriremo.
(Marcel Proust)

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La famiglia sono quelle persone che sono presenti sempre, in ogni momento della tua vita, pronte a rassicurarti, consolarti, sgridarti, amarti al di sopra di tutto e nonostante tutto. Per quanto poco convenzionale possa essere.
Slice of life crude, genuine, sincere della controversa famiglia dell'unica imperatrice donna.
Perché la famiglia Charlotte conosce il meglio e il peggio dei propri componenti, ma di certo non si biasima per questo.
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Big Mom, Charlotte Cracker, Charlotte Katakuri, Charlotte Pudding
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Violenza
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Sangue

Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro. Ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.
(Lev Tolstoj)


« Cazzo! Cazzo! CAZZO!!! » le urla di Cracker si potevano sentire per tutto il castello di Totland, facendo rabbrividire tutti coloro che udivano quelle grida degne di un animale straziato. L’intera pelle candida del viso del decimo figlio era macchiato del carminio del suo sangue, che sgorgava caldo da quell’enorme ferita sul suo volto. Non riusciva a vedere nulla, teneva strette le palpebre nel tentativo di resistere a quell’agonia lancinante che gli stava mangiando la faccia come un acido corrosivo. Non capiva nulla di quello che stava accadendo attorno a lui, percepì unicamente delle braccia forti che lo sollevarono come se non pesasse nulla e la voce calma del fratello che lo rassicurava col suo tono profondo: « Resisti, Cracker… ».
Con assoluta freddezza, Katakuri riuscì ad elaborare al meglio cosa fare in quella situazione che tutti i componenti presenti della famiglia Charlotte ritenevano disperata.
Mama era appena stata calmata dopo uno dei suoi attacchi di fame insaziabile.
Cracker ci era finito in mezzo, procurandosi una ferita che avrebbe potuto portargli via del tutto l’occhio destro e addirittura dissanguarlo.
Katakuri non l’avrebbe permesso.
Medicazioni, subito.
« Compote! Perospero! » cercare i fratelli che più di tutti lo avrebbero aiutato e sostenuto fu un passo naturale. Appoggiò Cracker su una branda dell’infermeria del castello, mentre immediatamente lo raggiungevano il primo fratello e la prima sorella.
Questa controllò le sue condizione: « È gravissimo … non so se… ».
« Ce la farà… » disse piano, stoico e testardo il secondogenito, mentre insieme a Perospero, attendendo i medici, teneva disteso il decimo fratello sulla branda mentre Compote cominciava le medicazioni.
Le sue urla non cessavano nemmeno per un istante, il sangue colava sulle mani dei tre fratelli che mai avrebbero voluto vedere Cracker in quelle condizioni.
Una piccola bambina fece il suo ingresso nell’infermeria, gridando disperata e in lacrime.
« Cracker! Cracker! Resisti, Cracker! » le grida di Smoothie fecero voltare di scatto tutti e tre.
Il viso teso di Katakuri si fece ancora più irritato: « Vai via, Smoothie, non restare qui! ». Le grida della bambina non si fermarono, unendosi a quelle del ragazzo sulla branda: « Mama stava attaccando me, Cracker si è messo in mezzo per proteggermi! Voglio stare con Cra-! ». Le sue parole e le sue lacrime si arrestarono e i suoi grandi occhi celesti si spalancarono per la paura alla vista di tutto quel sangue che usciva dal viso del fratello.
« Vattene, Smoothie! » ripeté Katakuri, ma nuovamente non venne ascoltato; solo Brulee, sbucando da uno specchio, prese tra le braccia la bambina per riportarla in camera.
Il secondogenito poté tirare un sospiro e concentrarsi nuovamente sul fratello urlante sul lettino.
 
Dal decimo piano del castello si vedeva tutta l’isola di Whole Cake.
Guardando il mare, Katakuri sospirò, senza voltarsi: « Scusami, Smoothie. Non volevo urlare contro di te in quel modo… ».
In braccio a Perospero, la bambina scosse la testa, stropicciandosi gli occhi ancora rossi per le lacrime: « Non importa… ».
Cracker, dopo diverse ore di operazione di medici e chirurghi, era fuori pericolo. Poteva persino ritornare a vedere dall’occhio destro.
« Dovevo fare più attenzione… » si biasimò Katakuri, girandosi.
« Non puoi incolparti per la malattia di Mama… » disse Perospero, avvicinandosi e tendendo Smoothie. Katakuri la prese in braccio:« Devo badare a questa famiglia… ».
« Sì, ma non da solo ».
Katakuri si sorprese prima di annuire, grato di tutto.
La famiglia Charlotte era in buone mani.








Angolo autrice:
grazie ancora a John Spangler e a Zomi per aver commentato lo scorso capitolo.
M.J.
   
 
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