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Autore: emme30    29/11/2017    5 recensioni
[Bokuto/Akaashi] [Kuroo/Kenma]
E’ solo il primo giorno e Akaashi già non ce la sta più facendo.
Di fronte a lui, la tragedia del secolo: Bokuto e Kuroo abbracciati stretti e con due espressioni contrite in volto. Bokuto viene addirittura scosso da qualche singhiozzo, ogni tanto.
Akaashi sospira per quella che è la centesima volta negli ultimi dieci minuti.
Kuroo si allontana da Bokuto e gli mette le mani sulle spalle. “Bro,” lo chiama, utilizzando quello stupido nickname che si sono affibbiati l’un l’altro durante il loro primo anno di università. “Devo andare.”
“Ma bro!” replica lui, imitando l’amico e prendendolo per le spalle. “Sappi che mi mancherai tantissimo.”
“Anche tu, bro… anche tu,” replica Kuroo con identica sofferenza.
“Ci sarà sempre un posto sul mio divano per te,” Bokuto si porta una mano sul cuore e Akaashi si schiarisce la gola. “Sul nostro divano,” si corregge, ma Akaashi fa un altro verso. “Basta che prima avvisi,” conclude, voltandosi verso il compagno per vedere la sua espressione. Akaashi si limita a far roteare gli occhi.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Kozune Kenma, Tetsurou Kuroo
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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10. La Onesie



Akaashi la nota mentre sta facendo la spesa nel supermercato accanto all’università. È in super sconto e l’immagine presentata di fronte al cestone da cui si possono scegliere le misure e gli animali è davvero carina, soprattutto perché ritrae una onesie a forma di gufo.

In effetti, gli è bastata quella foto per pensare al proprio fidanzato e alla sua ossessione verso il rapace notturno. Appoggia il canestro con la spesa sul pavimento e accarezza il caldo tessuto di pile dell’indumento esposto, trovandolo estremamente gradevole al tatto e constatando anche il fatto che non sembra cucito con un tipo di stoffa scadente.

Ci pensa su solo per qualche attimo prima di mettersi a cercare una XL e pregando che le spalle di Bokuto non siano troppo larghe per la taglia più grande che hanno.

Paga con un sorrisetto soddisfatto in volto, certo che il proprio regalo verrà assolutamente gradito. Entra in casa di ottimo umore, trattenendo un sorriso quando vede Bokuto seduto sul divano: è intento a studiare e ha una matita incastrata tra il labbro superiore e il naso.

Si volta verso l’ingresso nel momento in cui lo sente chiudere l’uscio e gli fa un enorme sorriso.

“Ciao Akaashi,” lo saluta, recuperando la matita da sotto il naso e mettendola dietro un orecchio.

Akaashi si sfila le scarpe e si avvicina per un bacio prima di guardarlo divertito.

“Ho in regalo per te,” dice, osservando come gli occhi di Bokuto comincino a brillare.

“Per me? Cosa? Cosa mi hai regalato, Akaashi?” Bokuto fa cadere il libro sul pavimento e si mette in ginocchio sui cuscini del divano, aggrappandosi al bracciolo e scrutando le borse che l’altro ha tra le mani.

Il giovane ridacchia, per poi sfilare dal sacchetto della spesa il pacchetto di plastica con dentro il suo dono. “Spero che la taglia sia giusta... era la più grande che avevano,” commenta mentre osserva Bokuto strappare l’involucro trasparente e rigirarsi la onesie viola e azzurra a forma di gufo tra le mani.

Il fidanzato spalanca la bocca e Akaashi ha la certezza di aver fatto benissimo ad acquistarla.

“Akaashi, ma… ma è un gufo!” esclama emozionato. “È una tuta a forma di gufo!”

L’altro sorride. “Ti piace?”

Bokuto lo guarda come se avesse appena detto una sciocchezza. “Ma sei pazzo? È il regalo più bello del mondo, me la devo provare!”

Akaashi non ha nemmeno il tempo di replicare che Bokuto è già in mutande e sta saltellando su un piede per cercare di infilarsela più in fretta possibile.

Tira su la cerniera fin sotto il mento, si cala il cappuccio sulla testa e innalza le braccia verso l’alto, ammirando entusiasta il tessuto cucito sotto ad esse a formare le ali. La taglia è perfetta e Akaashi non può che ritenersi soddisfattissimo.

“Akaashi, ma ha le ali!” urla Bokuto, alzando e abbassando le braccia. “Ed è morbidissima!” continua, stringendo la stoffa contro il petto per poi guardarlo adorante. “E me l’hai regalato tu!”

Akaashi vorrebbe ridere davanti al suo entusiasmo così infantile, ma Bokuto lo sorprende attirandolo a sé e baciandolo con un sacco di lingua, obbligandolo addirittura ad abbandonare le buste della spesa sul pavimento. Akaashi ricambia il suo bacio appassionato e un brivido lungo la schiena gli fa venire voglia di rimuovere ogni singolo indumento che entrambi indossano.

Sta quasi per suggerire a Bokuto quel suo pensiero quando il ragazzo si stacca dalle sue labbra e lo fissa adorante. “Grazie Akaashi, è bellissima! Ti amo da morire e non me la toglierò mai più!”

Ecco, forse Akaashi avrebbe dovuto anche pensare alle conseguenze di tale regalo perfetto.

Non riesce neanche a dire nulla, dato che Bokuto si mette a saltellare entusiasta muovendo le braccia. “Ah, devo farla vedere a Kuroo!” strilla emozionato, fiondandosi un secondo dopo fuori di casa scalzo urlando “hoot hoot” e lasciando la porta dell’appartamento spalancata.

Akaashi fa appena in tempo a sedersi sul divano prima di udire un paio di urla e un “Oh, mio Dio, ma è meravigliosa… la voglio anche io! Secondo te possiamo andarci in università?” e sospirare sconsolato portandosi una mano alla fronte.

Probabilmente non è stata una così buona idea.

 

*

 

Akaashi impiega solo una settimana a pentirsi dell’acquisto della onesie a forma di gufo, visto che Bokuto ha deciso di vivere dentro a quella tuta e non togliersela davvero più.

L’unico momento in cui se la sfila è per uscire di casa e per farsi la doccia; per tutte le altre attività all’interno del loro appartamento e quello di Kuroo e Kenma, invece, Bokuto è perennemente rivestito da quel soffice tessuto di pile.

Il che potrebbe andare anche bene se solo non si muovesse per casa saltellando e muovendo le ali, o non insistesse per dormirci o addirittura cucinarci, abbinando un “hoot” ad ogni movimento gufesco.

Akaashi è un uomo paziente, ma l’ultima volta che ha controllato il suo fidanzato aveva venti anni, non quattro.

E’ disteso a letto a leggere un libro che gli serve per l’università quando vede Bokuto uscire dal bagno dopo la doccia e tirarsi su la cerniera della tuta fin sotto il mento. Fa roteare gli occhi e torna al proprio testo, provando a ignorare il sorriso malizioso sulle labbra del suo ragazzo, o il fatto che stia gattonando sul letto nella sua direzione.

Gli è impossibile fare finta di niente nel momento in cui Bokuto infila la testa tra il libro di Akaashi e il suo stomaco e lo guarda ridacchiando. Gli accarezza i fianchi e lascia un bacio sopra la maglietta all’altezza dell’ombelico.

“Sai, Akaashi... stavo pensando a una cosa,” esordisce con aria furba.

Akaashi alza un sopracciglio e appoggia il libro sul capo di Bokuto, adagiato sulle sue gambe e col mento sul suo stomaco.

“E’ passato un po’ dall’ultima volta che hai...” ridacchia tra sé e sé. “Coccolato il mio gufetto.”

L’espressione di Akaashi non muta nemmeno di un millimetro.

“Sto parlando del mio-”

“Ho capito di cosa stai parlando, Bokuto-san!”

Akaashi sospira e chiude il libro, portando una mano ad accarezzare i capelli ancora un po’ umidi di Bokuto. Lui serra le palpebre e si abbandona a quella carezza prima di mordicchiarsi il labbro e squadrarlo sornione.

“Allora, ti va?”

“A una condizione,” dice lui seriamente, facendo scivolare la mano sulla guancia di Bokuto.

Lui si mette a quattro zampe e si avvicina al volto di Akaashi, sfiorandogli il naso con il proprio. “Tutto quello che vuoi…” mormora suadente con un ghigno.

“Che ti levi questa cosa di dosso almeno per qualche giorno.”

Bokuto si ritrae con una smorfia scioccata in volto, come se Akaashi lo avesse appena insultato.

“Ma… Akaashi…” balbetta confuso e rammaricato.

“Scegli, o la tuta o le…” fa roteare gli occhi. “Le coccole al gufetto.”

Bokuto lo guarda in silenzio per qualche attimo, in volto un’espressione compunta, e Akaashi teme di aver esagerato nel fare quella pretesa. Poi, però, il ragazzo sospira e scrolla le spalle, sdraiandosi accanto a lui e appoggiando la testa alla sua spalla. Gli lascia un piccolo bacio sul collo e si raggomitola al suo fianco con un sonoro sbadiglio.

Akaashi riesce a rimanere in silenzio solo per qualche istante.

“Ma fai sul serio?”

“Certo,” è la replica convinta di Bokuto. “È il regalo più bello di sempre e me lo hai fatto tu, lo amo quasi quanto amo te. Non voglio togliermela.”

Akaashi rimane colpito più di quanto vorrebbe da quelle parole: si volta su un fianco e comincia a baciarlo languido e possessivo. Lascia che le mani di Bokuto scivolino sotto il pigiama e si stupisce di vederlo ritrarsi un po’ confuso.

“Coccole anche se ho la tuta?”

Akaashi ridacchia e lo attira a sé per continuare a baciarlo, chiedendosi come sia possibile che Bokuto lo renda sempre così ubriaco di affetto.

Alla fine, Akaashi riesce a fargli togliere la tuta, ma solo per qualche ora, visto che poco prima di prendere sonno avverte il morbido tessuto di pile accarezzargli la schiena nuda.

E, in fondo, va bene così.

 

La onesie a forma di gufo esiste, ed è BELLISSIMA!
Grazie a chi continua a seguirmi e a commentare, siete adorabili ♥ 

Beta reading: Ilaria
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