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Autore: Milandra    30/11/2017    10 recensioni
La nascita dell’amore tra Lily e James, i Malandrini, gli ultimi anni tra le mura accoglienti di Hogwarts prima della Guerra.
L’ultimo bacio, l’ultimo abbraccio, l’ultimo sorriso prima della fine.
E per qualcuno, l'ultima occasione di fare la scelta giusta prima di sprofondare in un baratro senza via d'uscita.
Perché quando la guerra arriva a sconvolgere ogni cosa, l’amore e l’amicizia non bastano più per sopravvivere.
O forse sì?
Perchè forse è solo allora che si conosce davvero l’amore, quello vero. Quello per cui si è disposti a sacrificare ogni cosa...anche la vita...
Prima di Harry Potter, prima della guerra, prima dell’Ordine della Fenice e dei Mangiamorte.
Prima che le scelte li dividessero, portando compagni di infanzia sui fronti opposti di una guerra.
Prima di tutto ciò però, ci furono solo dei semplici ragazzi...
E la storia di un amore che sconfisse la morte...
Solo ragazzi.
Molti di loro, oggi non ci sono più.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Secondo capitolo: Antefatto

 

 

 

 


Primo anno ad Hogwarts–Lily Evans.

La prima volta che l’aveva visto aveva solo undici anni ed era troppo ingenua.
È necessario prendere coscienza del fatto che è insito nella natura umana provare curiosità per chi ha una natura opposta alla propria, e Lily era sempre stata una bambina dolce, dalla risata timida ma argentina e con una mente molto fervida. A Lily piaceva fantasticare, adorava i fiori, e aveva quell’atteggiamento di graziosa compostezza tipico delle anime gentili.
Lui era l’esatto opposto: James era pura elettricità, non stava mai fermo, e rideva di una risata impertinente e di un sorriso malandrino. Adorava la velocità, qualsiasi cosa che fosse fortemente entusiasmante (leggersi pericoloso e solitamente minatorio per la sua incolumità e per quella di chi gli stava attorno), e aveva la tipica aria di chi era stato viziato, perfino venerato. James non aveva filtri, quando parlava era in grado di dirti tutto quello che gli passava per quel suo diabolico cervello, e aveva un’abilità: James attirava.
Attirava e basta.
Lui attirava.
Lei incantava.
É proprio della natura umana voler capire chi ha un’anima opposta alla nostra.
Un sacco di cose emozionanti avrebbero stravolto la vita di Lily quell’anno, ma erano nulla se comparate a quel desiderio bruciante che aveva avvertito specchiandosi nelle iridi nocciola di quel ragazzino, incontrato per la prima volta sull’espresso per Hogwarts.
Aveva davvero desiderato conoscere il suo nome, a ben vedere era stata più una cocente curiosità che un bruciante desiderio - quello lo sarebbe diventato solo molto più tardi. D’altronde era ancora solo una ragazzina di undici anni alle prese con un mondo nuovo, e lui aveva attirato la sua attenzione.
La curiosità di sapere chi fosse quel bambino iperattivo dal sorriso smagliante, i capelli scombinati e quegli occhi come il sole.
L’aveva poi scoperto. Purtroppo.
James Potter.
Un nome, un pericolo ambulante.
Si era decisamente ricreduta e aveva catalogato quell’episodio sotto la voce “la curiosità uccide il gatto, o, con più probabilità, se la prende con il tuo migliore amico Severus.”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Secondo anno ad Hogwarts-James Potter
 
James Potter era effettivamente un pericolo ambulante.
O un danno unico, come l’avrebbe definito Lily in una sera da ricordare durante il loro Sesto anno. La stessa sera in cui James avrebbe compreso quanto quella non più ragazzina dai capelli rossi poteva essere pericolosa per lui. E quanto gli scombinava mente e cuore...
Ma durante il suo secondo anno James non ne aveva ancora idea.
Quello che invece sapeva si riassumeva in tre semplici postulati:
 
 

  • Primo postulato: I Serpeverde erano IL nemico

 
Conseguenze al primo postulato: stato di guerra aperta con i Serpeverde. Possibili ripercussioni anche per altri sprovveduti finiti sul suo cammino.
N.B.: Fare attenzione al caro papi che avrebbe potuto fargli lo scalpo da un momento all’altro per la quantità di note disciplinari collezionate. Assumere verso di lui – e con professori artefici delle suddette note disciplinari – una notevole dose di ruffianeria e faccia di bronzo.
P.S.: insegnare anche al primogenito di casa Black la suddetta faccia di bronzo, perchè insultare Minerva McGranitt dandole della Megera non faceva che aumentare le note disciplinari a loro carico e la conseguente incazzatura di papà.
Risultato: ultimo modello di scopa a rischio per Natale.
 

  • Secondo postulato: Evan Rosier era IL NEMICO MASSIMO.

 
Aggiornamento di James Potter al secondo postulato: Evan Rosier era l’ANTICRISTO.
Realtà dei fatti: molto più complessa, ma da buon menefreghista James si atteneva al secondo postulato.
 

  • Terzo postulato: Faccenda Piton-Evans:

 
Parte A: Piton era un Serpeverde (vedere primo postulato) e gli era sempre tra i piedi.
Aggravante alla parte A: si faceva difendere da una Grifondoro = sobillatore di masse.
 
Parte B: Lily Evans non gli prestava la dovuta attenzione.
Aggravante alla parte B: difendeva Severus Piton = situazione da correggere al più presto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Terzo anno ad Hogwarts-Lily Evans:
 
Ottimi voti, quattro amiche fantastiche e Severus Piton sempre al suo fianco.
Unico neo (forse meglio ridefinirlo buco nero. Neo non rendeva abbastanza): James Potter.
Lily Evans si riteneva una persona pacifica, tuttavia aveva capito che nella vita esistevano persone in grado di far saltare l’aurola a un santo (frase di proprietà intellettuale di Charlus Potter, rivolta all’unigenito – per fortuna - figlio).
James Potter era una di quelle.
Lily davvero odiava litigare, odiava qualsiasi forma di scontro verbale, perchè essenzialmente ciò che odiava davvero era indisporre le persone.
Non si riteneva una santa, per carità, però si riteneva a tutti gli effetti una persona pacifica, tesi avvalorata dal fatto che in qualche modo era riuscita ad anestetizzare anche quella vipera velenosa della sua migliore amica alias Emmeline Vance.
Considerando quindi che odiava litigare, Lily con James Potter litigava sempre.
Bilancio finale del terzo anno: media più che perfetta, Emmeline Vance non aveva ucciso l’altra sua migliore amica alias Marlene McKinnon, maggior parte del tempo passata a salvare Severus Piton e parte restante del tempo passata a litigare con James Potter.
Risultato: sfibrata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quarto anno ad Hogwarts-James Potter:
 
Era stato l’anno del suo primo bacio (e di molti altri a venire invero), della trasformazione in Animagus e della scoperta che lui voleva davvero attirare l’attenzione di Lily Evans. Non ne sapeva il motivo, quello l’avrebbe intuito solo al suo Quinto anno, anche se a onor del vero ne avrebbe preso coscienza solo al Sesto.
Ma passando alle cose più importanti...
La rieducazione del primogenito di casa Black era stata completata con successo: Megera-McGranitt era passata a Minnie.
Problema: il nomignolo Megera-McGranitt era diventato di uso pubblico, quindi il nuovo appellativo Minnie non bastava comunque ad arginare l’ira della Professoressa di Trasfigurazione.
Erano inoltre stati aggiunti due nuovi fondamentali postulati:
 

  • Quarto postulato: Rimanere lontano dalle fauci di Remus Lupin.

 

  • Quinto postulato: Scappare a gambe levate da Bernice Briscott (e di lei si discuterà ampiamente più avanti).

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quinto anno ad Hogwarts-Lily Evans:
 
Il 1975 era stato l’anno più duro.
Aveva studiato tanto per i G.U.F.O, ma la sua fatica era stata premiata, come ogni professore sembrava aspettarsi da lei.
Anche Severus se l’era cavata egregiamente e, purtroppo, anche James Potter, che sebbene avesse fatto peggio di lei a Pozioni, l’aveva battuta senza fatica a Difesa Contro le Arti Oscure (e Lily era sempre stata eccellente in Difesa, tuttavia avere un padre Capo degli Auror forse poteva contribuire leggermente a favore di Potter).
James Potter infatti, nonostante fosse James Potter, era stranamente bravo a scuola, e al Sesto anno Lily avrebbe anche capito il motivo: James aveva una bella mente, una di quelle intuitive a cui bastava poco per riuscire in tutto. Il suo problema era la pigrizia. Ma questa era un’altra storia e che sarebbe avvenuta solo un anno più tardi.
Nel 1975 Lily era cresciuta, ed era diventata bella, una di quelle bellezze inconsapevoli e quindi per questo ancora più belle e rare.
Si era fidanzata con Nate (Nathan Argenter, per intero), Corvonero del Sesto anno, aveva dato il suo primo bacio, e per quanto Lily credeva di esserne innamorata, avrebbe scoperto l’anno dopo che l’amore era un’altra cosa.
Quello stesso anno i Grifondoro avevano vinto la coppa e Marlene era diventata cacciatrice.
Tutto sommato erano successe molte cose belle, ma anche molte cose brutte.
La fine dell’anno non era stata delle migliori per Lily.
Severus aveva iniziato a distaccarsi da lei e a passare sempre più tempo con Avery e Mulciber, che personalmente Lily considerava delle pessime compagnie, e poi era successo quello che era successo.
Ovviamente, come in ogni cosa nella sua vita, centrava James Potter.
Lily si sarebbe ricordata per sempre di quella giornata, perchè in qualche modo i fatti di quel giorno avrebbero influenzato tutti i suoi anni a venire.
Quel giorno James Potter ne avrebbe di nuovo combinata una delle sue con Severus Piton, Severus le avrebbe spezzato il cuore dandole della Sanguesporco e lei avrebbe litigato furiosamente sia con Severus Piton che con James Potter.
Infine, quell’estate Nathan Argenter l’avrebbe lasciata (anche qui si aprirà un capitolo successivo).
Tirando le somme, quello non era stato per niente un bell’anno per Lily Evans.
Ah, dimenticanza, James Potter le fece esplodere il dormitoio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quinto anno ad Hogwarts-James Potter:
 
Il 1975 era stato l’anno dell’intuizione, una bastarda intuizione per inciso, ma prima di passare all’intuizione, una panoramica sul James del Quinto anno.
Era diventato bello James. Se Sirius Black poteva vantare quella bellezza principesca tipica dei Black, James Potter era carisma allo stato puro.
I capelli neri perennemente scombinati, alto, il fisico allenato dal Quidditch e gli occhi nocciola accesi di una luce che era solo di James Potter.
Era bello, ma la sua bellezza non era solo mera estetica, era qualcosa che andava oltre la semplice genetica.
James aveva la capacità di trascinare la gente, tutti in qualche modo gravitavano intorno a lui come satelliti intorno al Sole. Spiccava tra la folla senza neanche accorgersene, sfavillante, illuminando coloro che lo circondavano di luce riflessa.
Ovviamente, anche se inconsapevole di quel suo lato di se, James era pur sempre James, e aveva quell’oscura virtù di riuscire a usare quel lato del suo carattere per combinare un guaio dopo l’altro.
Le grandi imprese di James quell’anno erano state due: la crezione della Mappa del Malandrino – portatrice di molte future grane e di escursioni notturne sue e dei suoi discendenti – e la strafottuta vittoria della Coppa di Quidditch. Strafottuta perchè le Serpi gliel’avevano fatta penare quella coppa, e qui si apre un altro discorso...
Ah, era diventato Capitano di Quidditch.
Di grane quell’anno poi ce ne erano state molte.
A partire dalle Serpi.
La faida tra Grifondoro e Serpeverde aveva raggiunto la portata di un un massacro in piena regola, e James Potter aveva riconfermato il primo e il secondo postulato: i serpeverde erano il nemico, ed Evan Rosier era l’Anticristo.
Quello stesso anno James Potter si era fidanzato con Charlotte Benson e aveva fatto esplodere il dormitoio a Lily Evans (davvero, non era intenzionato a farglielo esplodere, semplicemente era capitato, come la maggior parte delle cose che accadevano nella vita di James Potter. Non era lui che dava la svolta agli eventi, no, erano gli eventi che ovviamente cercavano lui. Naturalmente suo padre avrebbe avuto molto da ridire al riguardo. Ah, il vero motivo scatenante l’esplosione del dormitoio: il postulato numero cinque alias Bernice Briscott, ma anche di questo se ne riparlerà. Purtroppo...).
E finendo il discorso guai, quello era stato l’anno di rottura con la Evans.
Aveva sempre avuto un rapporto strano con la rossa, forse perchè era l’unica che non gli gravitava intorno come gli altri (perfino i Serpeverde nel bene o nel male lo facevano), tuttavia James con gli anni era diventato stranamente attratto da quei capelli rossi e quegli occhi verdi.
Non ne era ancora consapevole, ricordatevi che lo divenne solo al Sesto anno, semplicemente gli piaceva vedere le reazioni di Lily Evans, perchè lei non reagiva mai come si sarebbe aspettato.
Aveva anche sviluppato uno strano moto di protezione per lei, espresso con gesta davvero inusuali tipiche solo di James e celate da motivi molto più profondi. La realtà era che James aveva previsto prima di lei la faccenda Piton, per ovvie pregresse ragioni che più in seguito saranno spiegate.
E poi era successo quello che era successo: l’angheria a Piton (e qui James aveva avuto le sue valide ragioni. Di solito infatti gli scherzi a Piton non arrivavano a quei livelli, bisogna ricordarsi infatti che il vero nemico di James era Evan Rosier. Piton gli dava semplicemente fastidio), e lo scontro con Evans. Non uno scontro come gli altri, dove lui provocava e lei rispondeva. No, quello era stato lo scontro.
Quello in cui aveva avuto l’intuizione, l’intuizione che Lily Evans poteva fargli male come nessun’altro, e che lui dipendeva da quelle iridi verdi molto più di quanto fosse disposto ad ammettere (e James Potter non era assolutamente pronto ad ammetterlo a questo punto della storia).
Complessivamente era stato un anno movimentato.
Tirando le somme, era finito di merda.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sesto anno ad Hogwarts-tutti:
 
L’anno della svolta.
Quello in cui le future scelte cominciarono a delinearsi e i destini iniziarono a scriversi.
James ebbe due grandi tormenti quell’anno (uno dei due fu Lily Evans), Sirius prese le distanze dalla sua famiglia e Lily affrontò una grande prova (come sempre centrava James Potter).
Qualcuno si sarebbe fidanzato e qualcuno si sarebbe lasciato, coppie improbabili sarebbero nate e una vecchia fratellanza sarebbe tornata alla luce.
Quello fu l’anno in cui tre amicizie sarebbero state messe alla prova, due l’avrebbero superata ma la terza avrebbe fallito.
Quell’anno si aprì con un James di pessimo umore e che stranamente evitava Lily Evans (centrava la fottuta intuizione dell’anno prima? E chi lo sa...), e una Lily Evans la cui pazienza sarebbe stata testata in ogni modo possibile immaginabile.
Quello fu l’anno in cui tutto ebbe inizio, e c’è da dire che l’inizio fu davvero col botto (ci pensò James in persona a fare in modo che fosse così).
Il 1976 fu l’inizio di tutto, un inizio che come sapete, portò inesorabilmente alla fine.
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE:
 
Ed ecco il secondo capitolo. È un pò un capitolo-somma, che mi è servito per cominciare a introdurre i personaggi principali: James e Lily obviously.
Dal prossimo comincerà davvero la storia vera e propria, e come anticipato sarà proprio James a iniziarla col botto.
 
Quindi che dire? Spero che i personaggi per ora vi piacciano... perchè ce ne sono ancora un sacco che vi attendono al varco...
 
Cercherò di aggiornare la storia ogni settimana, e avviso che dalla prossima i capitoli saranno finalmente più lunghi.
 
Fatemi sapere cosa ne pensate, le vostre opinioni sono importanti.
 
Baci, ondina

 

   
 
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