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Autore: _Lakshmi_    02/12/2017    1 recensioni
[AU Scolastica]
Dal primo capitolo:
Il pullman è la barca, l'autista è il tristo traghettatore di anime.
Se Dante avesse scritto la Divina Commedia nel XXI secolo, probabilmente lui e Virgilio avrebbero viaggiato su un mezzo pubblico, schiacciati nella calca di teste pensanti -chi più, chi meno- ed ansiogene, concentrate unicamente sull'imminente verifica o interrogazione.
Caronte aspettava gli spettri imbottiti di caffè e di zuccheri, tamburellando le ossute dita sul volante a ritmo della colonna sonora delle sue lunghe traversate: [...] lui, infatti, in mezzo a tutta quella vita, si limitava ad ascoltare e a cantare le note della sua amata canzone, guidando la nave sul fiume di nero asfalto.

[Attenzione: rivisitazione miti in chiave moderna ed utilizzo di stereotipi]
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Agorà

Miti e leggende della Scuola Superiore Agorà

Prologo:
Idealtipi da Pullman


Il pullman è la barca, l'autista è il tristo traghettatore di anime.
Se Dante avesse scritto la Divina Commedia nel XXI secolo, probabilmente lui e Virgilio avrebbero viaggiato su un mezzo pubblico, schiacciati nella calca di teste pensanti -chi più, chi meno- ed ansiogene, concentrate unicamente sull'imminente verifica o interrogazione.

Puntuale ad un quarto alle sette, Caronte aspettava gli spettri imbottiti di caffè e di zuccheri, tamburellando le ossute dita sul volante a ritmo della colonna sonora delle sue lunghe traversate: Hell dei Disturbed. Attendeva quindi che tutti salissero, salutando con un cenno quegli studenti della scuola superiore Agorà, con cui in cinque anni di andate e ritorni aveva scoperto una maggiore affinità.
Non era amicizia, mai: l'arcigno conducente era fin troppo scorbutico per formare simili legami.
Tuttavia da semplici sguardi o frasi botta-risposta, era riuscito, in tanti anni di gloriosa carriera, ad identificare degli idealtipi di persona.
Tra questi ce n'erano alcuni, caratteristici e ricorrenti, presenti in ogni ciclo quinquennale scolastico sin probabilmente dalla nascita delle scuole. O forse anche prima.



    Lo Spettro del Fancazzismo:

Classica fotografia di studente da serie tv americana: jeans e maglia larghi, bomber, scarpe da ginnastica, zaino vuoto o totalmente assente. Il suo più grande problema era l'essere ben lontano dal continente a stelle e strisce e il trovarsi in un liceo che richiedeva un minimo di studio.
Caronte aveva catalogato questo personaggio come “Spettro”, perché era in grado di collezionare un tal numero di assenze da tendere verso la bocciatura (infatti, la sua presenza sul pullman si dimostrava assai rara), seppur in qualche modo riuscisse sempre a scampare dal ripetere l'anno scolastico.
Era ben riconoscibile la mattina, visto che impiegava l'ora di viaggio alla ricerca di una vittima designata, al fine di riuscire a copiare nel compito in classe; scriveva o perlopiù conversava, minacciando sistematicamente il malcapitato sapientone di turno.
In quella generazione di studenti faceva parte di questa gloriosa categoria Polifemo, figlio del professor Poseidone: non era tanto furbo, però la sua stazza, la sua aggressività e l'influenza di suo padre bastavano per convincere i poveri secchioni impauriti ad aiutarlo.
Forse, sotto quest'ottica, era comprensibile come il ragazzo fosse sempre riuscito a passare alla classe successiva.


    Ὁ Strategós:

Losca figura contrapposta al ragazzo sopracitato e con un grande senso per gli affari, si presentava come un manager indaffarato, che poneva la propria astuzia a servizio dell'inganno: seduto nei posti più oscuri, controllava con attenzione le fotocopie delle verifiche riunite in un amabile e prezioso faldone, suddivise per materia, data e soprattutto rarità (i compiti in classe del prof. Ade valevano almeno dieci bigliettoni in più, mentre quelli di Dioniso erano più economici); poco importava se il docente in questione cambiava le prove di anno in anno, c'era sempre un primino ingenuo che cascava sistematicamente nella tela del ragno.
E l'aracnide in questione aveva uno e un solo nome: Nessuno.
In realtà era uno pseudonimo, perché effettivamente nessuno doveva conoscere la sua vera identità, onde evitare possibili incomprensioni con i professori, qualora il mercato nero venisse scoperto.
Chi conosceva di persona Nessuno, però, aveva affermato che non era affatto un ragazzo così tanto losco, anzi, aveva addirittura saldi principi morali per cui si batteva, dimostrando un'eloquente abilità oratoria.
Era stato eletto addirittura rappresentante di classe per un anno di scuola, ma appena Fama -una ragazza molto curiosa- aveva domandato di che classe, le era stato risposto: Nessuna.


    L'incazzato perenne:

Probabilmente la forma più antica di studente -o di uomo in generale- presente in ogni epoca e in ogni luogo; l'evoluzione più logica dell'alunno incazzato era quella del docente incazzato, figura incarnata nel professor Ares, che per un motivo o per l'altro riusciva ad essere di malumore.
Tornando però allo stadio base, il ragazzo incazzato si presentava sempre in contrasto con il mondo intero, in ogni giorno dell'anno, per diversi motivi: ora per la fidanzata, ora per il professore, ora per quel “coglione” (cit.) di rappresentante “che non capisce un emerito cazzo” (cit.).
Achille era uno di questi esemplari e, appena messo piede sul pullman ed il fondoschiena sul sedile, iniziava a lamentarsi col cugino Patroclo di quanto il pianeta fosse abitato da “una mandria di rompicoglioni” (cit.), votati tutti alla causa del rendergli “la vita una merda” (cit.).
Patroclo, paziente, ascoltava le lamentele ed annuiva attento, intervenendo di tanto in tanto con un sospirato “eh, sì”, oppure con un “ma no, Agamennone non è un coglione, cerca di capirlo”, corretto subito in “hai ragione tu, cugino mio”.
Poteva sembrare che Patroclo fosse sottomesso all'autorità del parente stretto, ma in realtà lui, di qualche anno più vecchio, riusciva sempre a contenere l'ira funesta di Achille.


    Il monarca illuminato:

Era conosciuto da tutti, letteralmente: riusciva a spendere i primi venti minuti di viaggio ad abbracciare e a salutare compagni, conoscenti e sconosciuti, ricordandosi a memoria ogni singolo nome ed avviando al contempo una campagna propagandistica ai fini di essere eletto nuovamente Rappresentante d'Istituto; enunciava la propria lista con la stessa vigoria di un generale che incitava le truppe contro i barbari invasori, gesticolando ampiamente e attirando su di sé l'attenzione del pullman intero.
Prima di lui, il Liceo era in uno stato di decadenza, una sorta di “oscuro Medioevo” in cui gli studenti erano costretti a brancolare nel buio, oppressi dall'autorità di feroci, crudeli professori. Con il suo governo illuminato, invece, la Scuola aveva finalmente conosciuto la civiltà, tanto da sancire addirittura valide conquiste: le macchinette del piano terra avevano smesso di mangiare soldi (ora, infatti, avevano imparato a scalare direttamente più soldi del dovuto dalle chiavette), la segreteria era aperta per ben dieci minuti in più, per un totale di quindici minuti giornalieri (in cui lo studente, costretto a mettersi in una coda di mezz'ora, arrivava davanti allo sportello e lo trovava comunque, inevitabilmente, chiuso), oppure la sempiterna promessa di eliminare le discriminazioni tra Licei, perché tutti gli indirizzi erano importanti in egual modo (ma alcuni erano più importanti di altri).
Ovviamente, la colonna sonora di ogni singola mattina era la voce di Agamennone, principale causa della luna storta di Achille, che per colpa della sua continua parlantina non poteva esprimere appieno il proprio odio.



   
Odi et Amo:

Le immancabili coppiette di fidanzatini che riuscivano ad avvinghiare le lingue in un lungo, passionale bacio per tutta la durata del tragitto da casa a scuola.
A questi momenti idilliaci, si alternavano giorni di continuo bisticcio, la cui causa poteva risiedere in un mesiversario mancato, in un messaggio di qualche ragazza sospetta (no, tesoro, Ila è un ragazzo, non preoccuparti) o in un misterioso e temibile “lo sai cosa hai fatto.”.
Fama, ragazza che sapeva tutti i gossip più caldi della scuola, non perdeva mai occasione di parlare alle amiche, informandole su ciò che accadeva nell'istituto: ultima notizia della settimana era il litigio scoppiettante tra Orfeo ed Euridice, dove la coppia inseparabile si era alla fine separata, dopo che il ragazzo, voltandosi, aveva salutato Euterpe, sua compagna nel corso pomeridiano di Musica. Da quel momento, Euridice non aveva più proferito parola.


    La mente assorbente:

O più semplicemente colui che non aveva aperto libro, se non la mattina stessa sul mezzo pubblico.
Era un ragazzo capace di isolarsi dal rumoroso mondo circostante, acquisendo una quantità tale di informazioni da far invidia ai sistemi informatici più moderni; passava con nonchalance da storia a fisica per finire con latino, tanto che al termine dell'ora di viaggio era in grado di decantare le vite di fisici in latino, trovare la gittata dei cannoni utilizzati nelle guerre moderne e ripetere a memoria usi e costumi della Roma Imperiale.
Esempio di questa specie studentesca, era il buon Giacinto, tanto concentrato a spendere la giornata all'aria aperta, godendosi il caldo Sole pomeridiano, da dimenticarsi i noiosi libri scolastici fino al momento dell'effettivo bisogno.


     Queste erano le anime più note, quelle che caratterizzavano il freddo mezzo pubblico nelle traversate da casa-scuola e viceversa.
Caronte, volente o nolente, era sempre informato sulle loro eroiche gesta, grazie anche alla squillante voce di qualche ragazza, seppur non commentasse mai: lui infatti, in mezzo a tutta quella vita, si limitava ad ascoltare e a cantare le note della sua amata canzone, guidando la nave sul fiume di nero asfalto.


Ah, Ah!

Oh burning, now I bring you Hell.



Fine Oneshot!

Idealtipo: modello a cui rifarsi per spiegare determinati avvenimenti della realtà. Citando il sociologo Weber: “[...] esso ha il significato di un puro concetto-limite ideale, a cui la realtà deve essere misurata e comparata, al fine di illustrare determinati elementi significativi del suo contenuto empirico”.
Odi et Amo: incipit carme 85 di Catullo;
Mente Assorbente: citazione al pensiero di Maria Montessori.



Angolo Autrice:


Buonsalve a tutti quelli che son giunti fino qui!

    Il capitolo è breve, ma è solo una sorta di “introduzione”, che serve a presentare personaggi che compariranno in futuro. Non è necessario leggere tutti i capitoli in ordine, saranno perlopiù auto-conclusivi, ma c'è anche una piccola continuità, visto che si parla sempre di situazioni legate alla Scuola Superiore “Agorà”.
Ma partiamo dall'inizio.
L'idea per la raccolta è nata con la rilettura di un libro della mia infanzia:
Bar Sport di Stefano Benni (e il suo seguito “Bar Sport Duemila”). Mia madre, in vacanza al mare, mi leggeva sempre qualche trafiletto per farmi dormire (censurando di tanto in tanto) ed io, fin da piccola, adoravo quei brevi racconti autoconclusivi (non riuscivo a capire tutto ovviamente, ero pur sempre una bambina, però li adoravo comunque).
Quando sullo scaffale ho ritrovato questi due libretti sfasciati con un marcato profumo di salsedine, mi è salita un po' di nostalgia e l'ispirazione per scrivere qualcosa che mi aiutasse a “staccare la spina” dal periodo intenso di interrogazioni, verifiche e verifiche con interrogazioni (siamo in quinta a fine trimestre, niente di meglio per un po' di ansia in più).
Così ho iniziato a scrivere un'AU moderna/mitologica ambientata in un bar, ma... io non sono una frequentatrice di bar e la storia in sé non mi convinceva.
Ho cestinato l'idea per un po', fino a quando non ho riletto delle mie vecchie fanfiction non pubblicate e mi si è accesa una lampadina per qualcosa a tema scolastico.

Ed ecco qui.


Non so se possa piacere, però, di capitolo in capitolo, mi impegnerò a descrivere parti di vita più o meno vissuta. Una sorta di parodia di certi comportamenti/situazioni.


Io vi saluto e spero che seguirete questa raccolta.


Un bacio da _Lakshmi_!

(Uno speciale ringraziamento a _Morgan, che mi sostiene sempre. Grazie mille, davvero!)

  
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