Spero che questa fanfic vi piaccia, non ho ricevuto nessuna recensione ma spero in futuro di avere un minimo di seguito.
Tramonto Scarlatto


Rimasto solo Blake riempì la vasca da bagno. Adorava fare il bagno, per questo lo faceva da solo, cazzo.
Stupide ragazzine, si innamorano dopo una notte di sesso. Come se equivalesse all'amore.
Blake non credeva nell'amore, era troppo scettico e razionale per credere in qualcosa che non aveva mai visto. D'altra parte i suoi genitori non si erano amati mai, lui era l'unica cosa che gli aveva impedito di divorziare. Così, appena lui divenne una star, si sbarazzarono l'uno dell'altra con qualche carta. Non andava spesso a trovarli, i vecchi come loro gli mettevano tristezza. Non era quella vecchiaia serena, come dovrebbe essere, era solo il tramonto degradato di un'esistenza infelice e poco soddisfacente.
Preferiva essere circondato solo dai suoi amici, i suoi colleghi.
Il membro della band a cui era più legato era sicuramente Alex: erano come fratelli.
Avevano creato la band insieme, aveva condiviso con lui tutta la sua infanzia e l'adolescenza e, avendo Blake ancora 22 anni, si augurava di trascorrere ancora un po' in compagnia dell'amico. Mai, mai era stato tradito da Alex. Era questo che più adorava di lui. In un mondo dove tutti curavano il proprio interesse e sgomitavano per avere più aria degli altri, schiacciando e colpendo le persone, Alex si distingueva dal resto del mondo. Alex non aveva mai fatto un torto a Blake, Alex si era sempre sacrificato per lui.
Acqua che scorre sulla morbida pelle.
Già. Alex era proprio come un fratello.
Blake si sentiva stanco, aveva dormito poco e quella sera avevano un altro concerto. Un locale a New York, sembrava eccitante andarci. Di solito una doccia lo aiutava a svegliarsi.
Nonostante Blake fosse sempre stato più bello e apprezzato di Alex, lo invidiava profondamente. Il cantante avrebbe voluto moltissimo essere meno egoista, più sensibile...insomma più simile ad Alex.
La genuinità del chitarrista era sempre stata invidiata da Blake, lui era così rigido. Così falso, era tutta immagine baby, tutta immagine. Non poteva permettersi di essere fedele come un cucciolo in un ambiente così. Non il frontman. Blake doveva essere il classico cantante pieno di sé, e fino a quella sera era stato abbastanza facile recitare quella parte. Quella maschera gli calzava talmente a pennello che si era convinto di non portarla.
Fino a quella sera, già quella sera.
La grande mela sudava catrame in quell'agosto torrido. Trentadue gradi che si fecero sentire alla grande quando i Broken Petals si staccarono dai sedili in pelle della loro limousine climatizzata per entrare nel locale di New York.
Il gestore era un grande amico di Robert.
"Eccoli qui i miei ragazzi, spero che per i miei bambini ci siano dei camerini decenti."
Il grasso padrone del locale guardò compiaciuto la band, quei musicisti erano oro per le sue tasche. Il suo bar sarebbe stato pieno.
"Il meglio che la grande mela può offrire, Rob. E non dimenticare le groupies di New York, le migliori del pianeta"
"Ah Dio benedica la gnocca newyorkese"
Tale raffinatezza non poteva che provenire dalla bocca di Curtis che era al secondo posto in quanto donnaiolo.
Lasciandosi alle spalle il sorriso compiaciuto del barista si diressero verso i camerini.
Quel concerto era importante, cazzo ci voleva una ricarica.