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Autore: pamina71    11/12/2017    9 recensioni
Sono passati cinque anni dalle ultime indagini di André ed Oscar, che ora vivono apparentemente tranquilli a Gravelines, in realtivo anonimato, giacchè intorno infuria il Terrore. In questa vita quasi agreste giunge una vecchia conoscenza, in cerca di aiuto, e una situazione incresciosa li porta a condurre una rapidissima indagine.
Una mini-long per chiudere la serie noir che siete state tanto gentili da seguire nei mesi scorsi.
Il titolo è parte di un aforisma: Ci sono anni che pongono domande e anni che rispondono. (Zora Neale Hurston).
Questa storia fa parte della serie "Lupi, giganti ed altre avventure"
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lupi, Giganti ed altre avventure'
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7. Crieur

 

La mattina seguente, l'Intendente si trovava nuovamente a casa Grandier per una disamina della situazione. La notte non aveva affatto portato consiglio. Nessuna delle informazioni raccolte nella giornata precedente pareva avere una qualche utilità.

Restavano però alcuni supposti clienti dell'usuraio da ascoltare. Non avevano grandi speranze. Il giorno precedente solo un paio di loro avevano faticosamente ammesso di aver ricevuto del denaro da Suger, citando però cifre ridicole, sicuramente molto inferiori a quelle reali.

André e Blanquart ripartirono, sotto un cielo che prometteva pioggia. Avvicinandosi al campanile, udirono il suono di una trombetta. Segnale tipico che annunciava il passaggio di Jean Moreau, il crieur1 della zona. Un certo pubblico si stava raccogliendo intorno all'uomo, ancora intento a raccogliere gli annunci.

Anche l'intendente e Grandier si fermarono per ascoltare. Oltre al fascino indubbio della voce di Jean, che declamava con attenzione quanto veniva richiesto (a tariffe stabilite, più un obolo da chi aveva giudicato interessante quanto riportato), c'era la curiosità di osservare tutto il paese raccolto, con la speranza di cogliere qualche indizio.

Il crieur cominciò con le notizie dal resto del paese, riportando con toni enfatici la decapitazione di Danton il 16 germinal2 precedente. Poi si concentrò sulle notizie locali.

- Una tempesta al largo di Calais ha portato al naufragio della Princesse des sables. Dodici uomini di equipaggio, solamente due sopravvissuti. Un terzo era stato sottratto alle acque ancora in vita, però non è riuscito a superare la notte.

Jean prese fiato e lasciò sfumare i commenti.

- Monsieur Viennot ha un puledro di asino da vendere. Chiunque sia interessato può rivolgersi a me. Il mugnaio di Saint-Folquin cerca un aiutante per un paio di mesi, tempo che suo figlio si ristabilisca dalla frattura al braccio.

Pausa. Il crieur conosceva il suo mestiere. Aveva una buona conoscenza dei tempi degli annunci. Poi passò alle minuterie locali.

- Paul Ventoux vuol far sapere a chi gli ruba sempre le albicocche che quest'anno prenderà a bastonate chiunque gli capiti sotto tiro. La vedova Adamsberg ha sei porcellini da latte da vendere. Jacques Piaubert è lieto di annunziare la nascita del figlio Pierre Auguste.

- Annuncia, ma quando paga da bere? - chiese uno spiritoso dal gruppo.

Jean attese che le risate si placassero prima di riprendere.

- Il Cittadino Le Guern è felice di annunciare le nozze tra suo figlio Charles con l'incantevole Camille Forestier. Come saprete, i funerali di Arsène Suger si celebreranno domani alle ore 9. Ne il fabbro lascia la moglie Marguerite e i figli Charles David, Olympe Aurore e Paul Armand.

André non udì più nulla. Lui e Blanquart si guardarono. Poi uscirono discretamente dal cerchio di uditori, per mettersi a correre non appena fuori dal gruppo di sguardi rivolti al crieur.

- Voi sapevate che si chiama Charles David?- Chiese André.

L'Intendente fece un gesto di dubbia interpretazione. - Devo averlo letto, da qualche parte, per poi dimenticarmene.

- Ma voi credete che Bard abbia detto il vero? Vi sembra possibile che sia un parricida?

- Non saprei – riprese il Gendarme – è un bravo ragazzo. Ama leggere, è un tipo tranquillo. Non ha mai dato fastidio a nessuno…

- Però, se fosse stato lui, si spiegherebbe meglio il modus operandi: essendo suo figlio, ha potuto avvicinarlo. Non ha tirato la pietra, lo ha colpito tenendola in mano.

Nel frattempo erano giunti nei pressi della casa. La Vedova era seduta in giardino con aria dimessa.

Potremmo parlare con vostro figlio Charles? Esordì l'intendente.

- Ve lo chiamo subito. Rispose la donna, senza poter nascondere un leggero tremito alle mani.

Pochi istanti dopo, la porta si riaprì per far entrare un ragazzo alto e magrissimo, un diciassettenne scavato, senza ancora ombra di barba sulle guance, cosa che gli conferiva un aspetto infantile.

- Come l'avete capito? - chiese senza preamboli, e senza tentare di difendersi.

- Siete stato visto.

Il giovane si strinse nelle spalle.

- Non importa. Marcirò in galera, ma mia madre e mia sorella d'ora in poi staranno in pace. E forse anche Paul capirà un giorno che nostro padre era un pessimo padre.

Il Gendarme chiese cosa fosse successo quella notte.

- E' rientrato, ubriaco come al solito. Nostra madre lo aspettava alzata, come sempre. Non che fosse preoccupata per lui, aveva smesso da tempo di preoccuparsi per lui. Si preoccupava solo di lui. Se l'avesse trovata a letto si sarebbe arrabbiato di certo. Invece così sperava di non dargli nessuna motivazione per uno scatto d'ira.

Charles David sospirò.

- Ma con lui non si poteva mai sapere quando e cosa lo avrebbe fatto infuriare. Una volta, avevo dodici anni, mi ruppe il naso tirandomi un volume di Racine che avevo ricevuto in regalo. Lo offendeva che io volessi studiare. Diceva che mi vergognavo di lui, senza sapere quanto avesse ragione. La settimana scorsa ha picchiato Olympe perché non si mostrava sufficientemente felice per il matrimonio. Ma era furbo La colpiva sulle gambe, perché i segni non fossero visibili al di fuori della famiglia.

André trattenne il fiato. Si diceva che fosse brutale. Il quadro che però il ragazzo stava facendo della loro vita familiare era angoscioso.

- L'altra sera è tornato già rabbioso. Ho saputo dopo che aveva avuto uno screzio col forestiero. Non mi stupisce, era un suo fare tipico. Aveva voglia di menar le mani. Quando tornava in quelle condizioni qualsiasi scusa era buona. Mia madre lo sapeva, lo immaginava e quindi era impaurita e tremante. Così, quando le ha chiesto il bicchiere della staffa, lei lo ha fatto cadere. Mio padre non aspettava altro. Le ha urlato in faccia, le ha dato uno schiaffo e poi l'ha colpita, sulle gambe, alla schiena…

Lo sguardo del ragazzo era freddo, perso in immagini che stava tentando di rievocare, nel ricordo di innumerevoli scene simili…

- L'ho aggredito. Non se lo aspettava. Non da me. Lui ama Paul, che gli somiglia. Di me ha sempre pensato fossi un vigliacco. Non si aspettava che reagissi. Mi ha dato un pugno allo stomaco, ha aperto la porta e ha sbraitato che sarebbe tornato alla festa. Poi è uscito. Non appena sono stato di nuovo in grado di respirare l'ho seguito. Gli ho gridato di fermarsi, di parlare da uomo. Si è fermato quando ormai era presso le mura e mi ha deriso. Pieno di rabbia, ho raccolto un sasso da terra, un grosso sasso, più del mio pugno. L'ho tirato. L'ho visto cadere. Ho solo pensato che eravamo finalmente liberi.

Charles David si voltò verso la finestra e così, di spalle, continuò.

- Intendente, sono pronto a seguirvi.


 

1 Il crieur public era una persona che rendeva pubbliche le notizie da un villaggio all'altro, leggendo quanto veniva chiesto. Si anuonciava con un appello sonoro (tamburo, campana, trombetta) e si poneva sul balcone del comune, su una piazza, sul sagrato della chiesa.

25 aprile.

   
 
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