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Autore: queenjane    14/12/2017    1 recensioni
Riprendendo spunto da una mia vecchia storia, Beloved Immortal, ecco il ritorno di due amati personaggi, due sorelle, la loro storia, nella storia, sotto altre angolazioni. Le vicende sullo sfondo tormentato e sontuoso del regime zarista.. Dedicato alle assenze.. Dal prologo .." Il 15 novembre del 1895, la popolazione aspettava i 300 festosi scampanii previsti per la nascita dell’erede al trono, invece ve ne furono solo 101.. "
Era nata solo una bambina, ovvero te..
Chiamata Olga come una delle sorelle del poema di Puskin, Onegin ..
La prima figlia dello zar.
Io discendeva da un audace bastardo, il figlio illegittimo di un marchese, Felipe de Moguer, nato in Spagna, che alla corte di Caterina II acquistò titoli e fama, diventando principe Rostov e Raulov. Io come lui combattei contro la sorte, diventando baro e spia, una principessa rovesciata. Sono Catherine e questa è la mia storia." Catherine dalle iridi cangianti, le sue guerre, l'appassionata storia con Andres dei Fuentes, principe, baro e spia, picador senza timore, gli eroi di un mondo al crepuscolo" .... non avevamo idea,,, Il plotone di esecuzione...
Occhi di onice.
Occhi di zaffiro."
"Let those who remember me, know that I love them" Grand Duchess Olga Nikolaevna.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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"Marie, tesoro" era stata l’ultima a prendere il morbillo, a ciò si aggiungeva la polmonite doppia, gli incubi, dicevamo. “Cat” sorrise. “Siamo qui, io e il bambino, vuoi sentire?” come no..
Sta veramente male, è in pericolo di vita, la diagnosi era tra le più truci.
Non aveva nemmeno 18 anni. Da piccola era bellissima, come un cherubino, un angelo di  Botticelli, un paragone di KR, zio dello zar che era un poeta e uno storiografico, “The Amiable Baby”  dalle inopinate trovate.
 Ricordai la fine del 1800, l'affaire Dreyfus che aveva messo chiacchiere e radici fino in Russia.
Miss Eager, la nanny delle imperiali granduchesse, sosteneva l’innocenza dell’ufficiale, ebreo e francese, come Zola, lo scrittore francese, anche quando faceva il bagnetto a Marie. Così infervorata sul tradimento cui era stata sottoposto l’ufficiale, in una discussione da non badare a Marie che era schizzata via nuda e gocciolante per i corridoi, fino a incrociare un cosacco  e me e sua zia Olga Alekandrovna.
"Santo cielo! Cara bambina sei tutta bagnata. Su, andiamo ad asciugarci e a metterci dei vestiti!" disse Olga, io basita, mentre Marie osservava che il cosacco le aveva riferito che lo zar era impegnato. La zietta la aveva presa in braccio riportandola in bagno, la sua tata manco si era accorta che mancava, tanto si era infervorata  a discutere di politica.
Marie, che una volta aveva spolverato un intero piatto dei wafers di sua madre, all’ora del thè, la cena non saltata per l’intervento dello zar, che rilevava che era una bambina, non un angelo a cui crescevano le ali.
Che da grande voleva sposare un soldato e avere 20 bambini, suo padre, lo zar, osservò che sarebbe stata una brava moglie e una splendida mamma.
Le piacevano i soldati, le sue sorelle la prendevano spesso in giro sul  punto e Miss Eager la nanny le ripeteva che le brave bambine non baciano i militari, tanto che pochi giorni dopo aveva rifiutato l’abbraccio del dodicenne figlio del granduca Costantino, che, appunto vestiva una simil uniforme. “Via, sei un soldato e io non bacio i soldati”         
Anastasia, l’ultima del quartetto di sorelle, aveva sempre qualche monelleria da combinare, di cui Marie si scusava, “The Little Pair”che divideva la stanza, i giochi ed i vestiti, come Olga e Tata erano “The Big Pair”, non avevano segreti e andavano molto d’accordo. E poi Alessio e Anastasia erano diventati legatissimi, la zarina si occupava dello zarevic, lo zar del governo. Olga trascorreva  parecchio tempo  con me, Tata era spesso silenziosa e pensava ai suoi casi e Marie ne faceva le spese, si lagnava di essere sola e stava molto con Irina, la figlia di Xenia, la sorella dello zar. Almeno lei non la chiamava “Piccola grassa bau-bau”, che era un pochino più paffuta rispetto alle altre ragazze
“.. io ero ritenuta troppo alta e magra, Marie, avevo il complesso di essere un corvo” una pausa “E quando ero in Spagna, nel 1909, nessuno rimase più allibito di me per i complimenti..” parole a caso, cercavo di rendermi utile, come Marie e Anastasia avevano voluto rendersi utili. Quando era scoppiata la guerra, avevano 15 e 13 anni, troppo giovani per fare le infermiere. Era stato fondato un ospedale con il loro patrocinio e visitavano spesso i feriti, portavano fiori, chiacchiere ed allegria, scrivevano per loro e giocavano a carte. Lo zar a Mogilev sorrideva per le sue lettere "Ieri pomeriggio io e Anastasia eravamo alla scuola degli infermieri... (..) I bambini hanno bevuto il tè e ho dato loro da mangiare la pappa, ho subito pensato a te quando la minestra ti finisce nella barba, corre giù per il mento e dobbiamo affrettarci a ripulirti il mento con i cucchiai" nel suo diario aveva annotato altri momenti di svago “È stato così divertente! Krylov ha perso il rottame di ferro più grande che era caduto dalla prua nel laghetto; Khadov ha cercato di aiutarlo a tirarlo fuori e sono quasi caduti in acqua. Alla fine li ho afferrati per le loro uniformi. Tutto questo è accaduto su un pezzo di ghiaccio già alla deriva e alcune suore hanno cercato di renderlo stabile con dei ganci. (..)   Fetodov non era in servizio oggi, così è venuto l'altro, quello con delle guance rosse e paffute che io e Anastasia abbiamo soprannominato "guance". Ha fatto un polverone terribile e urlava gli ordini dal ponte. Mamma era seduta lì sul ponte, nella sua sedia. Abbiamo riso forte e a lungo."
Rideremo di nuovo?



Un pomeriggio, mentre uscivo dalla stanza di Alessio insieme al precettore di  francese, Gilliard,  incrociammo dieci soldati in corridoio. “Cosa volete, signori?”
 “ Vogliamo vedere l’erede” torvi.
“E’ a letto, non può essere visto” Gilliard, che prevenne la mia rispostaccia.
“ E gli altri?”mi ero parata davanti alla porta, pancione compreso, per non farli passare, mi pulsava la testa e avevo dolore alle caviglie, ora neanche un malato aveva diritto di riposarsi
 “Non stanno bene, signori” ribattei io, cercando di essere affabile.
“ E lo zar dove è? “Scossi la testa, non lo sapevamo. “Non lo so, per favore, andate via, non bisogna fare rumore, ci sono dei malati” Se ne andarono, camminando piano, le voci basse.
“Grazie, Monsieur..” gli sorrisi “Stavo per rispondere male..”
“Voi siete sempre gentile, principessa, con tutti” In caso di isteria, potevo dare la colpa alla gravidanza e vi era ben poco da ridere, rilevai. I ragazzi stavano sempre male, la ripresa lenta, il caos era sovrano. La Vyribova era sempre a Palazzo e la sua presenza preoccupava tutti, per Alix. I soldati la attaccavano, la insultavano,sgualdrina l’epiteto più gentile, come sentimmo io e Gilliard. “Collegano il nome dell’Imperatrice al suo, la uccideranno, spesso sono ubriachi e male in arnese” “Già..”Se ammazzavano lei potevano fare lo stesso ad Alix.
L’odio e il disprezzo erano al parossismo, i Romanov, Rasputin e compagnia erano odiati, sui giornali vi erano vignette su vignette, sconce e  caricaturali della tedesca e del suo siberiano, in una lei si faceva il bagno  in una tinozza piena di sangue e diceva “Se Nicky uccidesse più rivoluzionari farei il bagno così più spesso”
E la tomba di Rasputin era stata scoperta nella notte del 23 marzo, da un gruppo di soldati che avevano forzato il coperchio della bara,m dopo averla dissotterrata. Il viso dello starec era diventato completamente nero ed il tanfo era orrendo, i militari avevano caricato il corpo su un camion e lo avevano portato nella vicina foresta di Pargolovo, dove, una volta cosparso di benzina, avevano appiccato fuoco.  La spoglia era bruciata per sei ore e il vento ne disperse le ceneri, lo starec aveva predetto che il suo corpo non avrebbe trovato pace dopo la sua morte e così fu. E aveva pronosticato pure che, ove fosse stato ucciso dai famigliari dello zar, Nicola II avrebbe perso il trono e la vita nel giro di due anni. Mi raccolsi il viso tra le mani, esausta, depressa, preoccupata. Quando Alix aspettava Alessio, uno specchio era caduto dal muro, senza nessuno che lo toccasse, un presagio di sventura e lui era arrivato, bellissimo, un dono, una speranza, malato senza rimedio. 
 E mo figlio scalciva vivace come lui. I movimentii netti e precisi. 
   
 
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