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Autore: Emadiam    22/12/2017    0 recensioni
Ino squadrò l’amica con sospetto. «Haruno Sakura, che cosa mi stai nascondendo?»
La ragazza sorrise facendo la lingua. «Segreto!»
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuma Sarutobi, Gai Maito, Ino Yamanaka, Kurenai Yuhi, Neji Hyuuga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie 'Right ~ Cuori A Metà'
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Questa storia è la continuazione della fanfiction SENSE, scritta (sotto il frettoloso e abbandonato pseudonimo di Hikari Yuka) con la mia carissima amica Yuki Delleran e da lei qui pubblicata, perciò è pressoché indispensabile che si legga prima quella di questa. Il talento di Yuki per la scrittura ha fatto uscire la mia passione latente, perfezionandola. Perciò, se ho cominciato a scrivere, lo devo a lei. Visitate la sua pagina, perché le sue opere meritano davvero di essere lette.
Ho inoltre scoperto, con mia somma deliziosa sorpresa, che SENSE è una delle storie selezionate dal sito. La cosa mi riempie di orgoglio.
L'ambientazione è sempre nel lasso dei tre anni che passano tra la prima serie e lo Shippuden.


Ho scritto BLOSSOM nel 2006. Ok, leggere questa data mi ha sconvolta un po', son passati appena 11 anni... Ad ogni modo è stata ispirata da una mossa speciale vista in un videogioco di Naruto, quindi, pian piano, ho sviluppato l'intera storia, che, anticipo già, continuerà in un'altra fanfiction. Devo premettere, come vi accorgerete, che io amo in modo viscerale la differenza di età e il rapporto sensei-studente/essa.

Ciò detto, spero che la storia vi piaccia anche se non siete fan dei protagonisti. Se vi fa piacere, lasciate un commento. Buona lettura! ^_^
Disclaimer: All rights reserved.

Si ringrazia di cuore:
- I Police per la canzone ispiratrice.
- Come sempre Haku per la pazienza.
- Come sempre Xelina  per il sostegno e lo spunto per i personaggi di contorno.
- Tutti coloro che hanno letto e riletto questa storia fino alla sua ultima messa a punto senza mai mandarmi a ca#@re! Grazie amici!




The Truth Behind The Blossom
(Every Little Thing She Does Is Magic)
(- Police -)

Giglio bianco – Fascino, Bellezza, Verginità, Purezza
Rosa rossa – Passione d’amore
Garofano bianco – Fedeltà, Dolcezza, Amore puro
Ciclamino – Saluti, Rassegnazione, Addio
Giunchiglia – Affetto, Desiderio per affetto ricambiato
Giacinto porpora – Perdono, Dolore, Dispiacere
 

Quando raggiunsero la sala grande all’ingresso dell’ospedale, Ino e Sakura salutarono cordialmente Kurenai, seduta con una rivista in mano in paziente attesa di Kiba. «Buongiorno!»
«Buongiorno a voi, ragazze. Tutto bene?»
Le due amiche assentirono.
«Grazie per la chiacchierata di ieri» aggiunse Ino.
Kurenai annuì. «È stato un piacere. Quando vuoi… Allora, Sakura-kun, Naruto Uzumaki se n’è andato?»
Sakura chinò la testa. «Jiraya-sama ha deciso di allenarlo personalmente…»
Ino le sorrise con dolcezza. «Tornerà presto, vedrai. Un giorno tutto sarà come prima.»
La ragazza la guardò con gratitudine. Sapeva a cosa si riferiva il tutto di Ino.
L’amica cambiò discorso. «Per il prossimo Esame di Selezione dei Chūnin mi allenerà mio padre. Ha promesso di insegnarmi una nuova tecnica.»
«Ino, è fantastico!»
La reazione entusiastica di Sakura sorprese Ino che aprì la bocca per ribattere.
«Sakura-chan!» proruppe un sorridente Rock Lee correndo loro incontro.
La ragazza si ritrasse istintivamente non appena il giovane le fu di fronte. Sapeva che non era colpa sua e in fondo le dispiaceva anche, ma non poteva farci niente, la faccia di quel ragazzo le faceva sempre un po’ senso.
«Ehi, Lee» chiamò una voce alle sue spalle.
Appena il ragazzo si voltò, il suo viso venne colpito in pieno dal pugno poderoso del suo maestro.
«Non gridare in ospedale!» lo ammonì Gai.
«Sì, sensei!» rispose Lee sull’attenti.
«Gai, guarda che così fai ancora più chiasso» osservò Kurenai posando il giornale sul tavolino.
Ino e Sakura si lanciarono un’occhiata perplessa prima di scoppiare a ridere.
«Insomma! Cos’è questo baccano?» La quinta Hokage comparve da dietro l’angolo, seguita da Kiba Inuzuka e Neji Hyūga. Ino si bloccò all’istante.
«Stai bene? Sei diventata rossa, non avrai la febbre?» chiese Sakura posandole una mano sulla fronte.
Ino tornò alla realtà. Kurenai si alzò andando incontro al suo allievo. «Allora, Kiba, come andiamo?»
Tsunade sorrise. «Si è ripreso completamente. Con qualche giorno di allenamento può riprendere le missioni. Quanto al giovane Hyūga» aggiunse rivolta a Gai, «puoi stare tranquillo. L’importante è che per i primi giorni non si stanchi troppo, va bene?»
Neji annuì prima di lanciare uno sguardo fugace a Ino, il cui rossore stava tutt’altro che diminuendo.
«Ino!»
La ragazza si voltò sorridendo a Chōji e Shikamaru, seguiti da un assonnatissimo Asuma. «Buongiorno!»
«Ino, non urlare, ho mal di testa» brontolò Shikamaru.
«Non farci caso» intervenne Chōji con la bocca occupata da un lecca-lecca. «È di cattivo umore da quando quelli della Sabbia se ne sono andati stamattina.»
«Aaaah, non hai salutato Temari?»
«L’avevo già fatto ieri sera» borbottò il ragazzo in tono quasi seccato. Mentre pensava alla nottata precedente, Shikamaru arrossì lievemente.
«Che faccia, amico mio» esordì intanto Gai rivolto all'altro maestro.
Asuma rispose con un sonoro sbadiglio. «Sì, la notte scorsa non sono riuscito a chiudere occhio.»
«A proposito della notte scorsa, Shikamaru» proseguì Ino stuzzicandolo, «spero almeno tu abbia salutato Temari come si deve, conoscendoti…»
«A proposito della notte scorsa,» ripeté il ragazzo punto sul vivo «mi risulta che anche tu ti sia data da fare
Ino e Neji trasalirono colti in flagrante; Asuma sgranò gli occhi sbalordito; a Chōji per poco non cadde il lecca-lecca; Kiba, Sakura e Lee inarcarono le sopracciglia incuriositi; Gai, Tsunade e Kurenai osservarono la scena con leggero disagio. Shikamaru per primo si stupì del proprio tono. Ino si portò le mani alla bocca. «Come…? Tu… hai sentito…?»
«O-ohi…» balbettò Asuma.
«No, ecco…» Shikamaru parlò quasi sottovoce, non sapendo come rimediare.
«Ah… ehm… Chōji!» intervenne Sakura, dopo un'occhiata a Ino. «Ti sei rimesso completamente, vedo. Finalmente oggi puoi tornare a casa.»
«Già!» sorrise Chōji con il lecca-lecca di nuovo in bocca.
Gai si rivolse ai suoi allievi. «Direi che è ora di andare.»
I ragazzi annuirono. Quando Neji gli passò di fianco, Shikamaru fece per parlare, ma il ragazzo lo anticipò rassicurandolo. «Va tutto bene.»
Il ragazzo col codino tornò a guardare Ino, che si limitò a fissarlo con le guance ancora rosa.
«Kurenai-sensei, andiamo anche noi? Non sopporto di stare ancora qua dentro!» esclamò Kiba.
«Grazie di tutto, Tsunade-sama» salutò Kurenai guidando l'allievo all'uscita.
Chōji li seguì con lo sguardo. «Nemmeno io sopporto più questo posto. Vieni?» domandò al compagno.
Shikamaru lanciò un’occhiata a Tsunade, la quale gli sorrise e si rivolse ad Asuma. «Come ho detto alla ragazza della Sabbia, concedo le dimissioni dall’ospedale a patto che non si compiano sforzi per qualche giorno» disse la donna riferendosi al trio.
Il maestro annuì, mentre Shikamaru e Chōji s’inchinarono rispettosamente a Tsunade, precedendolo all’uscita.
«Ino-kun» la fermò la Hokage, «presta attenzione a non compiere movimenti bruschi, mi raccomando. La ferita al costato non è del tutto guarita.» La donna posò una mano sulla spalla di Sakura. «Vogliamo andare anche noi?»
Ino squadrò l’amica con sospetto. «Haruno Sakura, che cosa mi stai nascondendo?»
La ragazza sorrise facendo la lingua. «Segreto!»
«Ah, a proposito» aggiunse Tsunade notando il volto di Ino, «puoi togliere la medicazione.»
La ragazza si portò la mano alla guancia e toccò il cerotto. Se n’era dimenticata. Fece per toglierlo, ma il maestro l’anticipò. «Ecco qua.»
«Aaaaaaah! Finalmente il mio bellissimo viso è tornato come prima!» squillò con occhi brillanti di felicità.
Sakura la guardò di sottecchi. «Noto con piacere che, nonostante tutto, non hai perso la tua modestia.»
«Invidiosa!»
L’amica le sorrise e Ino ricambiò. Quei discorsi erano ormai detti più per abitudine che per convinzione. In un certo senso era il loro modo di salutarsi o ringraziarsi.
«Sarai tu a invidiarmi, maial-Ino!»
La biondina alzò il pugno. «Ripetilo, se hai il coraggio!»
«Buone, bambine. Andiamo, Sakura-kun» la esortò Tsunade.
«Sì, Hokage-sama.»
Ino strinse i denti osservando l’amica-rivale andare via con la Hokage. «Non permetterò che diventi più forte di me, nemmeno se sarà Hokage-sama in persona ad allenarti» pensò a voce alta.
«Brava» le sorrise Asuma. I suoi occhi s’incupirono quando le sfiorò la cicatrice sullo zigomo. «Mi dispiace, Ino. Non sarebbe mai dovuto accadere.»
La ragazza percepì un vuoto nello stomaco incrociando gli occhi del maestro. L’uomo dischiuse le labbra, ma la voce di Shikamaru riecheggiò nel corridoio. «Asuma! Chōji ha fame!»
   
 
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