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Autore: Kano_chan    23/12/2017    2 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Selenis si rigirò sul fianco, ancora parzialmente nel mondo dei sogni; sentiva gli uccellini cinguettare dal ramo che si protendeva verso la sua finestra.
Quando la primavera arrivava diventavano parecchio insistenti, Gladio se ne lamentava sempre quando dormiva da lei.

La ragazza allungò una mano alla ricerca della schiena calda del ragazzo; le bastava sfiorarlo perché lui si voltasse ad avvolgerla con le sue braccia, ed era una cosa che Selenis adorava. Le dita della ragazza però si protesero sul vuoto. In un baleno gli uccellini spariro assieme al tepore primaverile, e il rumore ritmico del treno in movimento si fece largo nei suoi pensieri.
La principessa aprì gli occhi, stropicciandoseli e appoggiando i piedi giù dalla cuccetta. Sospirando guardò fuori dal finestrino, ma non vide nulla di nuovo.
Da un paio di giorni infatti, stavano attraversando la valle di Ghorovas, ultima regione che li separava da Gralea. Fuori infuriavano il gelo e la neve, che inghiottivano qualsiasi cosa, luce compresa. Quel clima era da attribuirsi alle spoglie della Glaciale, Shiva, che giacevano proprio in quella zona; ma anche se la Siderea era morta, il suo potere era tutto fuorchè scomparso.

Lentamente la ragazza si alzò e si diresse verso il vagone adiacente. Lì, ad attenderla c’erano Noctis e Ignis. Tutti gli altri passeggeri erano rimasti a Tenebrae sotto la custodia di Aranea; due dei suoi sottoposti invece, tali Bigs e Wedge, si erano presi l’incarico di guidare il treno fino alla capitale e c’era da dire che stavano facendo un lavoro davvero eccellente.
Di Prompto, invece, nessuna traccia... Il ragazzo non li aveva ancora contattati con somma preoccupazione di tutti quanti.

-    Ehi – la salutò Noctis non appena la vide entrare nella carrozza.
-    Ehi – rispose lei.
-    Sei riuscita a dormire un pò? – domandò Ignis.
-    Sì, grazie – disse la giovane – Gladio? –
-    Lo trovi più avanti –

Selenis li ringraziò e proseguì. Trovò l'Amicitia nel corridoio tra le due carrozze, appoggiato con una spalla alla parete del treno mentre guardava assorto fuori dal piccolo finestrino della porta che dava sull'esterno.

-    Ben svegliata – l’accolse quando si avvicinò – Come stai? –
-    Bene, – rispose Selenis – ti cercavo – aggiunse affiancandolo.
-    È successo qualcosa? – alzò un sopracciglio il ragazzo.
-    Quando mi sono svegliata credevo di essere nel mio appartamento.. – replicò la giovane – Ho allungato una mano per cercarti, ma poi mi sono resa conto di dove fossi – spiegò sospirando.
-    Fortunatamente non ero lontano – commentò Gladio passandole un braccio attorno alle spalle.
-    No, ringraziando gli dei no – assentì Selenis stringendosi al suo fianco – Gladio, pensi davvero che torneremo ad Insomnia? – domandò la principessa.

Era una domanda che negli ultimi tempi aveva preso a tormentarla sempre più spesso. Forse perché si era resa conto che la loro battaglia contro l’Impero stava chiedendo sacrifici molto maggiore rispetto a quello che aveva immaginato.

-    Certo che ci torneremo –

Selenis, nel sentire quel tono così deciso, si scostò per guardarlo in viso.

-    Torneremo a casa, magari non subito, magari ci vorrà un po’ di tempo, ma torneremo – affermò l'Amicitia.

Lo sguardo del ragazzo era così deciso che Selenis non potè fare altro che credergli. Gladio aveva quel potere, di far credere le persone anche alle cose più impossibili.

-    O in segreto speravi di non tornarci in modo da scappare dal matrimonio – aggiunse con un ghigno.
-    Per chi mi hai presa!? – replicò la principessa gonfiando le guance.
-    Beh.. ultimamente non mi sono comportato benissimo con te, soprattutto quando ho discusso con Noct - disse l’Amicitia, tornando a guardare fuori la bufera infuriare - Non avresti tutti i torti... -
-    Non sei perfetto, ma non lo sono neppure io – sorrise la giovane.

Selenis si fermò a guardare i lineamenti pronunciati del ragazzo e le cicatrici che gli solcavano il viso. Se c’era qualcosa che la faceva andare avanti in quei momenti, era la consapevolezza di poter avere un futuro con lui. Da quel giorno del suo compleanno, quando lui l’aveva portata a vedere quel laghetto di montagna, la loro strada era stata decisa. L’avrebbero percorsa assieme fino alla fine.

-    Ehi, che c’è? – le chiese lui notando il suo sguardo.
-    Ti amo – affermò Selenis accarezzandogli gli zigomi.
-    Anche io – replicò lui sorridendo.

La principessa si alzò in punta di piedi, passandogli le braccia attorno al collo tornito e si lasciò baciare. Gladio fece qualche passo in avanti, finchè Selenis non si ritrovò bloccata tra il suo petto e la parete del vagone. La giovane gli passò le mani tra i capelli folti, tirando leggermente mentre approfondiva il bacio.
Poi il treno iniziò a frenare e i due si dovettero aggrappare alla belle e meglio per non cadere a terra.

-    Stavolta cos’è? – domandò esasperato Gladio rientrando nel vagone ristorante.
-    Attenzione –

L’interfono della carrozza diffuse la voce di Bigs nell’aria.

-    Sì – rispose Gladio,
-    Che succede? – chiese Noctis.
-    Come avrete capito siamo fermi, il motivo è… qualcosa fuori dici? – rispose il militare che evidentemente stava parlando con il suo collega.
-    Andiamo noi a vedere – disse il principe.
-    Oh, bene –
-    Speriamo sia solo un po’ di neve da spalare – commentò Gladio.
-    Davvero – assentì Ignis seguendolo giù dal treno.

Selenis si accodò a loro, ma prima di poter scendere, con la coda dell’occhio registrò un movimento nel vagone che sarebbe dovuto essere vuoto.
Si fermò, tornando indietro e osservando bene l’ambiente. C’era qualcosa di strano.. da sotto la porta della carrozza adiacente saliva della condensa ghiacciata; cosa strana visto che erano tutte riscaldate. Vinta dalla curiosità, procedette in quella direzione.

La nebbiolina fu ben spiegata dalla temperatura gelida del vagone, i cui finestrini però, erano tutti chiusi.
La ragazza proseguì, entrando in quello successivo;
lì, la superficie dei sedili e del pavimento era cosparsa da una leggera brina, e il clima era ancora più freddo. Quel fenomeno era inspiegabile...
Massaggiandosi le braccia intirizzite, la principessa provò a contattare i due macchinisti per sapere se c’erano problemi con il riscaldamento, ma l’interfono sembrava non funzionare.


-    La curiosità uccide –

Nell'udire quella voce, Selenis si sentì ancora di più gelare le vene. Ardyn sostava tranquillamente a pochi passi da lei.

-    Dovevo immaginarlo! – esclamò la ragazza – E' di nuovo colpa tua! –
-    In realtà è a causa mia, ma non parlerei di colpa.. devo averla fatta parecchio arrabbiare questa volta – replicò l’uomo con fare meditabondo.
-    Dov’è Prompto?! – domandò la principessa senza prestargli attenzione.
-    Stai tranquilla, è in perfetta salute – rispose Ardyn.
-    Ti ho chiesto di dirmi dov’è il mio amico... – minacciò Selenis impugnando il kukri.
-    Vorresti provare ad attaccarmi di nuovo? – sogghignò il Cancelliere facendo un passo verso di lei.

Involontariamente, Selenis retrocedette. Il ricordo del dolore che aveva provato nel toccarlo, le tornò in mente minando la sua determinazione.

-    Sei spaventata? – domandò dolcemente l’uomo.
-    Cosa vuoi da me? – replicò Selenis urtando con le gambe il bracciolo esterno del sedile dietro di lei.
-    Nulla, non ti farei mai del male – rispose Ardyn – Non me lo perdonerebbe mai – aggiunse sfiorandole la guancia con la punta delle dita.

Selenis rimase interdetta, sia per la frase, che per il fatto di non aver avuto nessuna reazione al suo tocco.

-    Stai lontano da lei! –

L’urlo di Gladio fu accompagnato da un fendente che il Cancelliere schivò quasi con pigrizia, separandosi dalla ragazza.

-    Selis, stai bene? – domandò Ignis mentre Gladio le si parava davanti.
-    Sì, non preoccupatevi – rispose la giovane.
-    È arrivato l’eroe a salvare la sua promessa sposa – sorrise Ardyn – Un copione già visto in realtà.. e l’ultimo devo dire che non è finito bene – asserì alzando una mano.

Non appena lo fece, una potente onda d’urto s'infranse contro di loro.

-    Attenta!! –

Gladio si voltò di schiena, proteggendo Selenis e assorbendo l’impatto. Entrambi caddero a terra nell’intercapedine tra i due sedili, mentre all’interno del vagone scoppiava una violenta bufera, così potente e gelida, che nel giro di qualche secondo tutto si coprì di ghiaccio.
Selenis, intontita, si liberò dall’abbraccio dell'Amicitia che giaceva privo di sensi.

-    Gladio! Ignis! – esclamò la ragazza spaventata.

Cercando di ripararsi il viso dal forte vento, la ragazza alzò la testa. La figura di Ardyn si stagliava perfettamente immobile, senza che risentisse minimamente della tempesta.

-    Ba.. sta... detto –

In mezzo all’ululato della tormenta, a Selenis sembrò di sentire la voce di Noctis.

-    Noct! – gridò nella speranza che la sentisse.
-    ..ovè Prompto? –
-    Oh chi si vede! – sentì rispondere Ardyn, la cui voce sembrava oltrepassare il rumore – I tuoi amici mi preoccupano – disse con tono sconsolato.

Selenis cercò di alzarsi, mentre il Cancelliere muoveva qualche passo verso Noctis che, arrancando, tentava di avvicinarsi.

-    Sono a terra e non si riprendono – proseguì l’uomo.
-    Noct! – urlò di nuovo la principessa.

La principessa cercò ancora una volta di sollevarsi, e mentre si aggrappava al sedile, vide una figura che mai si sarebbe immaginata di trovare lì.
Selenis incontrò lo sguardo di Gentiana, che sostava tranquillamente davanti a lei. La donna le sorrise e le fece un cenno impercettibile con la testa, come a dirle di stare tranquilla.

-    Ahhh! – esclamò Ardyn vedendola – Bella come il giorno in cui ti ho ucc…-

Il Cancelliere non riuscì a finire la frase. Nel momento stesso in cui il dito della messaggera si era posato sulle sue labbra, l’uomo si era trasformato in una statua di ghiaccio.

-    Così si compie il patto stretto con la Sciamana – esordì Gentiana fermandosi davanti a Noctis.

La donna allargò le braccia e una forte luce la avvolse. Quando questa sparì, della messaggera non c’era più traccia; al suo posto c’era invece una donna dalla pelle e dai capelli bianchi come il latte, così abbacinante da risultare difficile tenere gli occhi aperti.

-    Gentiana… - mormorò allibito il re – sei tu la glaciale..-
-    Oh Re dei Re, riporta la luce in questo mondo – disse la Siderea facendo apparire il tridente usato da Luna ad Altissia.

Selenis osservò incredula Noctis afferrare l'arma, facendo così terminare all'istante la tormenta. Alla ragazza sembrò di riemergere da un lago ghiacciato, mentre tornava a respirare normalmente e a sentire il calore sulla pelle.

-    Gladio, Iggy! –  la principessa si chinò sui suoi amici mentre Noctis, con un colpo rabbioso di spada, mandava in frantumi la figura ghiacciata di Ardyn.

-    Cos’è successo? – domandò Gladio, alzandosi mentre Selenis aiutava Ignis a fare altrettanto.
-    Ho visto la Glaciale.. – rispose il principe – ma non peoccupatevi è andata via, date un’occhiata a macchinisti – aggiunse.
-    Voi state bene? – chiese la ragazza.
-    Sì, stai tranquilla – replicò Ignis.
-    Tu? – Gladio la fissò intensamente.
-    Anche io, non preoccuparti – disse convinta la giovane – Resto io con Noct, voi andate pure – li rassicurò.

Quando i due ragazzi furono usciti dalla carrozza, Selenis si rivolse al cugino che sedeva in mezzo al corridoio cercando di riprendersi dagli ultimi avvenimenti.

-    Come stai? - gli domandò.

-    Non lo so.. – mormorò il ragazzo – Non..-  Noctis si interruppe attonito, quando davanti al viso gli passò una piuma fatta di luce.

Selenis invece si portò le mani alla bocca, senza poter credere a quello che vedeva.

Davanti a loro, contornata da un leggero alone iridescente, c’era Luna. La Sciamana sostava immobile, mentre attorno a lei le piume continuavano a cadere senza posa. La ragazza guardò brevemente in direzione di Selenis, sorridendole impercettibilmente prima di posare gli occhi sul suo promesso sposo.
Noctis, incredulo, mormorò il nome della giovane e protese una mano per toccarla, ma in quel preciso istante lei scomparve, lasciando dietro di sé solo un vago aroma di Syllie, i fiori di Tenebrae.
Selenis a quel punto si inginocchiò, passando le braccia attorno al collo del cugino scosso dai singhiozzi e abbracciandolo da dietro.


-    È così difficile.. – mormorò il giovane – Deve esserlo stato anche per te… perdonami, avrei voluto esserti accanto –

La ragazza strinse ancora di più la presa, senza avere parole adatte per consolare Noctis. Il giovane però le appoggiò una mano sul braccio, per dirle tacitamente che apprezzava il suo supporto.

-    Sei pronto? – gli domandò lei quando si fu ripreso.
-    Sì, raggiungiamo gli altri – assentì Noctis.

Il Re si rimise in piedi, ma non fecero in tempo a muovere un passo che una voce alle loro spalle li fece voltare di scatto.

-    Penso di essermi guadagnato il diritto di chiamarti Noct – disse Ardyn sollevando gli angoli della bocca con fare ironico.

Il cancelliere non aveva minimamente risentito dell'attacco di Shiva e sembrava pronto a continuare la sua opera.

-    Come fai ad essere vivo? – sussurrò attonita la principessa.
-    Per un istante devo dire che ho sentito il freddo respiro della morte.. questo è il potere degli dei – rispose avvicinandosi a loro.

Noctis afferrò il polso della cugina facendole parzialmente scudo con il proprio corpo.

-    Poi mi sono ricordato di essere immortale.. tale è il mio dono e la mia croce – proseguì l’uomo.
-    Come…? –

I due ragazzi erano ancora più inorriditi di prima.

-    Ma il tuo attacco mi ha ferito ugualmente – sospirò il cancelliere – perlomeno nei sentimenti.. e con tutti i momenti che abbiamo condiviso! Ricordi questo? – domandò alzando la pistola di Prompto davanti ai loro occhi – Ahhh, ma la domanda giusta è se ti ricordi di lui! Un ritorno esplosivo non vi pare? – disse teatralmente, allungando l’arma verso Noctis che cercò di afferrarla – Ah,ah,ah! Non si prendono le cose altrui! – lo ammonì l’uomo ritirandola.
-    Dov’è? – esclamò Noctis spazientito da quei giochetti.
-    Il piccolo pistolero è a un tiro di schioppo – rispose con un sorriso divertito Ardyn.
-    Dove? – replicò il principe.
-    Dove? Ma a Gralea, il trono Imperiale! Sono certo che sarebbe felice di vedervi – disse l’uomo – e potresti addirittura ritrovare il tuo cristallo, con tutti questi deamons ti farebbe comodo – aggiunse.
-    Se gli hai torto un solo capello..- minacciò Selenis.
-    Bada alle tue minacce principessa, senza la sua protezione non potresti fare nulla – la fermò Ardyn.
-    Di chi stai parlando? Smettila con gli enigmi! – gridò furiosa la giovane.
-    Vi conviene mettervi in marcia – replicò il Cancelliere – non voglio trattenervi quando avete un amico che vi aspetta – affermò.

Detto questo si voltò e incamminatosi verso il vagone successivo, scomparve.

***

-    Quell’uomo sta cercando solo di confonderci – sbuffò Gladio.

Erano tutti seduti nel vagone ristorante e Noctis aveva appena finito di raccontare loro cosa fosse successo.

-    Quali siano le sue intenzioni è ancora un mistero, però sta di certo che ha il coltello dalla parte del manico – replicò Ignis seduto dietro uno dei tavolini.
-    Ed è ben consapevole di averlo, per questo può concedersi il lusso di continuare a giocare con noi – commentò Noctis tetro.
-    A cosa stai pensando? –

La domanda di Gladio era rivolta a Selenis, che stava fissando un punto imprecisato davanti a lei senza dare segni di starli ad ascoltare.

-    Penso che vorrei delle risposte.. - disse la ragazza voltandosi verso il fidanzato.
-    Dal Cancelliere? – soggiunse Ignis.
-    Sembra che sia a conoscenza di qualcosa che mi riguardi e di cui non so nulla – affermò la giovane mordicchiandosi l’unghia del pollice.
-    Parli dell'accenno alla presunta presenza che ti starebbe proteggendo? –
-    Sì – annuì lei – E' chiaro che voglia qualcosa da Noctis, ma per quanto mi riguarda… è come se conoscendo quel segreto possedesse un pezzo di me, e la cosa mi spaventa più di tutte le orde di deamons che potrebbe scagliarci contro – ammise.
-    Ricordati che non sei sola –

La mano di Ignis si posò perfettamente sulla sua, ferma sul tavolino.

-    Nessuno di noi lo è – aggiunse Gladio – usciremo da questo casino tutti assieme come abbiamo sempre fatto – affermò con decisione.
-    Già, avete ragione – sorrise la principessa.
-    Ormai dovremmo essere quasi a Gralea – osservò Ignis.
-    Non oso immaginare cosa ci aspetti – commentò l’Amicitia.
-    Orde di deamons. Esattamente come ha detto Selis, ma lo sapevamo già – rispose Noctis.
-    Una volta arrivati ci dirigeremo alla fortezza – spiegò Ignis.
-    La fortezza? –
-    La Zegnautus – disse il ragazzo – un colossale bestione Imperiale che dicono sia inespugnabile – raccontò.
-    Suona bene – mormorò Selenis tetra.
-    E con dentro Prompto e il cristallo – aggiunse Noctis.
-    Se sono dentro, li faremo uscire. – replicò Gladio – Comunque, sarà vera la storia che il cristallo possa epurare i deamons? – s’interrogò.
-    Per saperlo dovremo provarci, ma è plausibile – rispose Ignis – Che i deamons siano più feroci da quando le notti si sono allungate è un dato di fatto – affermò – se davvero fuggono alla luce, questo vuol dire che il cristallo potrebbe non solo salvare Lucis, ma il mondo intero –
-    Beh, lo scopriremo quando lo avremo ripreso – commentò Noctis un secondo prima che il treno si fermasse all’interno di una galleria.
-    Che diavolo...!? – esclamò Gladio.
-    Che c’è? – domandò Ignis.
-    Tiro a indovinare: un altro guaio – replicò l’Amicitia.
-    Il treno si è fermato e le luci della galleria si sono spente tutte – lo informò Selenis guardando fuori dal finestrino.
-    Andiamo a controllare la sala macchine – disse Noctis.

I ragazzi si diressero quindi verso la testa del treno. Con il convoglio fermo, il silenzio era assoluto e decisamente inquietante. Il fatto che all’esterno regnasse la semioscurità di sicuro non faceva ben presagire..
Stavano attraversando la carrozza panoramica con ampie vetrate, quando ci fu un potente urto che ne crepò tutta la superficie.

-    Adesso mi sembra che stiamo esagerando – commentò Selenis aiutando Ignis a rimettersi in piedi dopo la scossa.

“La città cerca di chiuderci fuori con i deamons!”

La voce di Bigs uscì prepotente dagli altoparlanti del vagone e, nello stesso momento, sui vetri comparvero una serie di Goblin, che con il muso schiacciato contro di essi, mostravano un ghigno per nulla rassicurante.

“Scusate, devo chiudere. Non preoccupatevi per noi!” esclamò il mercenario interrompendo le comunicazioni.

-    Devono essere sotto attacco –
-    Anche noi – replicò Gladio quando con un crepitio la parete cedette facendo entrare i deamons.
-    Diamoci da fare! – affermò Noctis facendo per richiamare la propria arma.
-    Cos’hai? – chiese Gladio.
-    Le armi… sono inceppate! – esclamò il principe ritrovandosi con il pugno vuoto.
-    Maledizione! – imprecò Selenis con lo stesso identico problema.
-    State indietro! –

Gladio si fece avanti, centrando con un calcio il Goblin che si era fatto avanti.

-    Correte! –

Nessuno di loro se lo fece ripetere due volte. Selenis afferrò la mano di Ignis guidandolo attraverso i vagoni.
Una rapida occhiata fuori dai finestrini faceva intuire quando fosse tragica la loro situazione. I deamons si moltiplicavano a vista d’occhio, scontrandosi contro il treno e irrompendo dai finestrini.

-    Se continuiamo così rimarremo intrappolati! – gridò la principessa, lanciando un bicchiere pescato per caso nel vagone ristorante contro un Goblin che stava per aggredirli.

Il mostro venne colpito in fronte e ricadde all’indietro addosso ai suoi simili.

-    Bel colpo! – si complimentò Gladio.
-    Presto non dovremo più scappare – affermò Ignis.
-    Hai un’idea migliore? – domandò Noctis buttando un occhio dietro di sé per controllare gli inseguitori.
-    Lasciamo il treno e prendiamo la Regalia – rispose il ragazzo come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.
-    Muoviamoci! – li incitò allora Gladio.
-    Dobbiamo arrivare al vagone merci – aggiunse Ignis.
-    Giù la testa! –

Selenis fece abbassare la testa all'amico, appena in tempo per schivare un deamon che cadde invece all’interno di una delle cuccette.

-    Li odio! – esclamò la principessa chiudendogli la porta in faccia.
-    Grazie – disse Ignis mentre riprendevano a correre.

Una volta raggiunto il vagone che ospitava la Regalia, Noctis si fiondò al posto di guida. Ignis e Gladio occuparono i sedili posteriori e Selenis si mise di fianco al guidatore. Un istante dopo, il motore rombante della macchina rimbombava tra le pareti della galleria.

“Stato di allerta aumentato. Attivazione difese di livello 4. Chiusura degli accessi in corso”

Una voce metallica li avvisò dell’imminente chiusura delle porte che conducevano alla capitale.

-    Schiaccia a manetta! – esclamò Gladio.
-    L’idea era quella – replicò Noctis ingranando la marcia.
-    Vedi di non schiantarti – aggiunse l’Amicitia.
-    Grazie del consiglio -  rispose sarcastico il principe.
-    Non posso credere che riusciate a battibeccare anche adesso! – disse esasperata Selenis.
-    Dove siamo adesso? – domandò Ignis preoccupato.
-    Dentro una galleria, sui binari del treno – lo informò Noctis.
-    Non rallentare o ci raggiungeranno! – lo incitò Gladio.
-    Sto andando più veloce che posso, reggetevi! –

La Regalia filava alla massima potenza lungo il tunnel, e ormai si era lasciata dietro il convoglio che fino a quel momento li aveva ospitati. I deamons passavano fuori dai finestrini così veloci, da risultare poco più che macchie indistinte in mezzo al buio.
Poi, la galleria finì all’improvviso, catapultandoli nella periferia di Gralea. I binari proseguivano, illuminati da una serie di lampioni che gettavano ombre di luce morente sul selciato. 

-    Cos’è stato? – chiese Ignis quando un vagone merci abbandonato lungo la ferrovia esplose.
-    Cercano di farci saltare per aria – rispose Noctis mettendo tutta la sua concentrazione sulla guida.
-    Non riesco a vedere niente con questo buio – replicò Selenis cercando di aguzzare la vista.
-    Se ci colpiscono è finita –
-    Ci vuole ben altro per fermare il fedele destriero di sua maestà – replicò Ignis a Gladio.

I colpi proseguivano incessanti, facendo esplodere tutto quello che raggiungevano. Alcuni calcinacci e detriti colpirono più volte la Regalia, che nonostante  questo, proseguì nella sua corsa sotto la guida esperta del suo padrone.

-    Dai piccola che ce la fai.. resisti! – la pregò Noctis a denti stretti.
-    Dov’è quella dannata porta?! – sbottò Selenis – Eccola! – gridò un secondo dopo vedendola comparire davanti a loro in mezzo alle fiamme.
-    Si sta chiudendo! Sbrigati! –

La macchina si infilò tra le porte che si stringevano, un attimo prima che un eplosione si abbattesse contro di loro. Noctis a quel punto iniziò a frenare, arrestando la vettura poco prima di un vagone posto di traverso sui binari.
Quando si fermò del tutto, i suoi occupanti rimasero in silenzio. Fuori scrosciava una pioggia fitta e una densa nuvola di fumo, si sollevava dal cofano dell'auto, oltre il parabrezza crepato. Noctis provò a riavviarla, ma la macchina non diede alcun cenno di vita.

-    Non cammina più – affermò Gladio.
-    Ha corso fin troppo – rispose Noctis aprendo la portiera.

I suoi amici lo imitarono.
La Regalia era in condizioni disastrose: i vetri in frantumi e la carrozzeria ridotta ad un colabrodo. Era chiaro a tutti che quello era stato il loro ultimo viaggio assieme. L’auto di Re Regis li aveva accompagnati per tutto quel tempo, facendo il suo lavoro in modo egregio fino alla fine.
Noctis la fissò, era un altro pezzo della sua vita che si spegneva.. L’immagine del padre mentre scendeva dalla Regalia di ritorno da uno dei suoi tanti impegni, tornò prepotente nei suoi ricordi.

-    Papà… grazie di tutto – mormorò prima di voltarsi.



Campeggio dell'autrice:

Buongiorno ragazzi!!

Ok, forse come capitolo sotto Natale non è proprio il massimo ^^"
Devo ammettere che l'abbandono della Regalia mi ha fatto una tristezza immensa, come il cane di Io sono leggenda per intenderci. Pensavo di non potermi traumatizzare oltre, dopo l'incidente di Ignis, ma mi sbagliavo di grosso!
Il capitolo segue più o meno fedelmente la trama del gioco quindi non ho molto da dirvi in realtà... però la verità sulle origini dell'anello di Selenis non è lontana e magari qualcuno di voi si è già fatto una mezza idea ;) Sarà qualcosa legata allo stesso Ardyn, da come avete potuto intendere..
Grazie mille ai Lettori che continuano a seguirmi e alle Comrades che proseguono con le loro recensioni ^^

Spero che tutti voi possiate passare delle belle feste e un sereno Natale con i vostri cari <3
Merry Christmas people!

Baci,
Marta
  
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