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Autore: Kano_chan    30/12/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-    Siamo sicuri di voler marciare sulla capitale a mani nude?  -

Selenis rimase ancora per un attimo con il viso rivolto verso il cielo scuro, osservando le grosse gocce di pioggia cadere verso di lei e rigarle la pelle, poi si voltò in direzione di Gladio che aveva posto la domanda.

-    E senza garanzie che il cristallo respinga i deamons – aggiunse Ignis.
-    Ormai dobbiamo percorrere la strada più difficile. Non si torna indietro no? –
-    Il Cancelliere sembra onnipotente – sospirò Selenis, guardando verso la fortezza Imperiale che sovrastava l’intera città.
-    Dici che è colpa sua se le nostre armi sono sparite? – domandò Noctis.
-    Ci metterei la mano sul fuoco.. – rispose tetra la ragazza.
-    Ciò significa che è stata sempre opera sua quando quel giorno è successo a te – ragionò Ignis.
-    Deve averci seguiti e osservati costantemente… - affermò la principessa con un brivido.
-    Allora c’è solo un modo per scoprire cosa ha in mente.. - replicò Noctis mettendosi in marcia.

I ragazzi si avvicinarono al convoglio deragliato che bloccava la strada. Per oltrepassarlo l'unica cosa che potevano fare, era di sfruttare il passaggio creatosi sotto uno dei vagoni... anche se sembrava che dovesse crollare da un momento all'altro.

-    Mi pare decisamente instabile – osservò infatti Gladio.
-    Sbrighiamoci allora – esortò Ignis.
-    Di qui – fece strada Selenis passando sotto la carrozza.

Noctis la imitò, ma non appena fu passato lui, la struttura cedette, schiantandosi al suolo e separandoli così dai loro amici.

-    Ignis! Gladio! – urlò il principe.
-    No! – esclamò la ragazza.

Nessuno dei due potè però fermarsi a pensare all'accaduto, perchè un folto numero di Goblin si materializzò attorno a loro.

-    I due eredi di Lucis soli soletti – li canzonò la voce di Ardyn diffondendosi nell'aria umida.

-    Ancora tu – sibilò Noctis – Lo sai? Per essere un Cancelliere sei un malato figlio di puttana! – lo aggredì il ragazzo.
-    Noct, dobbiamo andarcene di qui! – lo esortò Selenis – Se riescono ad accerchiarci siamo finiti-
-    Lo so... – replicò a denti stretti il principe – Per di qua! –

Il giovane prese per il polso la cugina, correndo verso uno dei tanti vagoni che ostruivano la strada mentre i deamons si mettevano al loro inseguimento, sghignazzando e sibilando divertiti da quel gioco.
I due ragazzi salirono sulla carrozza e corsero a perdifiato lungo il corridoio, per sbucare dalla parte opposta della strada. Lì, una scalinata in ferro sembrava condurli dritti dritti ad uno dei complessi adiacenti la ferrovia. Incalzati dai Goblin sempre più vicini, non rimase loro altro da fare che dirigersi verso l'edificio.

-    Là! – esclamò Selenis infilando la porta che portava al suo interno.
-    Lasciateci in pace! – gridò il giovane sbarrandola.
-    Noct! –

Il richiamo angosciato della ragazza fece voltare di scatto il principe. Il locale nel quale erano entrati pullulava di deamons... erano finiti dalla padella nella brace.

-    Attento! –

Selenis portò una mano in avanti e uno scudo, seppur tremolante, apparve davanti a lei, respingendo l’assalto del nemico.
Quell'operazione che di solito non le costava alcuna fatica, era diventata un'impresa. Sembrava che qualcosa lottasse contro la sua barriera, risucchiandone l'energia. 


-    Non vi lascerò passare – ansimò.

L’anello al suo dito brillò all’improvviso e la barriera divenne più solida.

-    Noct, non so quanto resisterò! Devi andare avanti! – gridò al ragazzo alle sue spalle - Noct! –

La principessa si voltò di scatto quando sentì il cugino gridare di dolore. Vicino a lui però non c’era nessun deamon ad attaccarlo, ma una luce intensa gli brillava al dito della mano destra, là dove l'anello dei Lucis era stato indossato. 
Messo con le spalle al muro e vedendo Selenis in pericolo, a Noctis non era rimasto altro. Aveva affrontato le sue paure e trovato il coraggio di usarlo.

In quel momento, con un ultimo bagliore, la pietra della principessa si spense e lo scudo scomparve. La ragazza si sentì afferrare per una spalla e Noctis le si parò davanti. L’aria, attorno all’anello al dito del giovane, prese a tremolare, mentre questo si illuminava di una luce rossa. I deamons si ritrassero istintivamente, ma inutilmente. Le loro sagome sembravano essere state catturate da un campo di forza che ne distorceva la forma, assottigliandola come sotto la potenza di una pressa invisibile. Il globo scarlatto scaturito dal gioiello, si espanse fino a catturare tutti i Goblin e quando sparì, di loro non c’era più alcuna traccia.
Il potere dell’anello dei Lucis era davvero spaventoso.

-    Noct –

Selenis si avvicinò al ragazzo, osservando come sulla sua mano corressero sottili venature di un rosso brillante, come crepe vulcaniche, che risalivano anche il braccio e il collo.

-    Sto bene, credo – replicò il principe rigirando il palmo.
-    Sono scomparsi tutti..- mormorò Selenis ancora attonita.
-    Temo che questa sia la nostra unica arma per ora – osservò Noctis – Riesci ancora ad evocare la barriera? –
-    No.. – rispose la ragazza dopo averci provato – E' come se il potere si fosse dissolto.. – aggiunse.

La pietra bianca incastonata sull’anello, emetteva dei radi e fiochi bagliori intermittenti.

-    Allora vado avanti io – asserì il giovane.
-    Dobbiamo trovare il modo di arrivare lassù –

La principessa indicò al cugino la Zegnautus.

-    Ci deve essere un ascensore lì dentro – replicò Noctis, osservando la colonna che da terra andava ad incastrarsi esattamente nel mezzo della fortezza.
-    Passiamo di qui? – domandò Selenis indicandogli la porta di servizio.
-    Proviamoci – assentì il ragazzo.

 L’entrata si aprì cigolando sui cardini mal oliati, introducendoli ad un corridoio illuminato da una serie di neon pallidi.

-    Via libera, andiamo – disse il principe iniziando a percorrerlo.

Il passaggio portava ad una serie di stanze che, tolto il loro stato dismesso e la sporcizia accumulata, davano l’idea di essere state usate sovente dai sorveglianti e dai soldati Imperiali. Se non fosse bastato l’ambiente ad inquietare i due ragazzi, l’assoluto silenzio che permeava l’aria di sicuro non aiutava.

-    Dove diamine sono finiti tutti? – si domandò Noctis, osservando una fila di armadietti metallici con ancora gli indumenti appesi all’interno.
-    Sembra che siano fuggiti.. o spariti nel nulla – replicò Selenis.
-    Mi piacerebbe saperne il motivo – borbottò il principe.
-    Sono sicura che se lo chiedessimo al nostro "amico" Cancelliere, saprebbe darci tutte le spiegazioni a tal proposito – commentò tetra la ragazza.
-    Comincio a sospettare che non sia l’Impero in sé il nostro nemico.. – disse Noctis sovrappensiero.
-    Ardyn ci ha accusati di essere stati noi a farlo diventare così.. e in più se n’è saltato fuori dicendo di essere immortale… mi chiedo chi sia in realtà.. – meditò la ragazza.
-    Non penso che ci vorrà ancora molto per scoprirlo.. – replicò Noctis con una smorfia – Nemici in vista – aggiunse subito dopo arrestandosi.

Un gruppo di Goblin scorrazzavano per il cortile sul quale sbucava il corridoio che avevano imboccato. Noctis si fece avanti attivando il proprio potere, e nel giro di qualche istante, dei deamons non c’era più traccia. Ai due ragazzi non rimase altro da fare che proseguire, entrando nell’edificio che ospitava l’ascensore.
La Zegnautus li accolse in un ambiente non molto differente da quello che si erano lasciati di sotto. Un dedalo di corridoi completamenti deserti, ingombri di casse per i rifornimenti, taniche di metallo arrugginite e intervallati da stanze di controllo, si dipanavano dividendo la fortezza in diversi livelli.


-    C’è troppo silenzio qui.. – mormorò Noctis procedendo con cautela.
-    Non so se rallegrarmene o esserne terrorizzata – commentò Selenis dietro di lui.
-    Come ci si sente ad essere inermi? –

La voce amplificata di Ardyn risuonò nuovamente, minacciosa e scherzosa al tempo stesso.

-    Non potete salvare i vostri amici se non potete salvare voi stessi – cinguettò il Cancelliere.
-    Grandissimo figlio di puttana.. – sibilò la principessa.
-    Dobbiamo sbrigarci a trovarli – soggiunse Noctis.
-    Non sentite la catastrofe imminente? – proseguì Ardyn accompagnando la frase con una sonora risata.
-    Non so neppure se questa è la strada giusta – commentò il ragazzo infastidito.
-    Sono sicura che lo sia – replicò la giovane.
-    Il tuo anello funziona di nuovo? – domandò Noctis sorpreso.
-    No… lo so perché Ardyn vuole che lo raggiungiamo. Non è nel suo interesse lasciarci vagare senza meta qui dentro – spiegò.
-    Sicuramente Ignis avrebbe una spiegazione logica – sospirò il principe.
-    E Gladio direbbe che l'importante è restare uniti –
-    Già, mentre Prompto si lamenterebbe solo – rise Noctis per poi tornare subito serio al pensiero dell’amico.
-    Lo troveremo, ne sono sicura – lo rassicurò la ragazza – Un momento.. –

Selenis afferrò il cugino per una manica, arrestando così il suo avanzare.

-    Cosa c’è? – domandò lui confuso.
-    Ho visto qualcosa muoversi.. - rispose la ragazza aguzzando la vista lungo il corridoio.

Il rumore di qualcosa che veniva trascinato per terra interruppe all'improvviso il silenzio.. Era un suono metallico che faceva accapponare la pelle.

-    Vieni! – disse Noctis trascinando la principessa all’interno di una stretta intercapedine del muro.

Lo stridio si fece sempre più vicino. I due ragazzi, con il cuore in gola, guardavano fuori dal loro nascondiglio…
Lentamente, il profilo di un soldato Magitek passò loro davanti. Questo soldato però sembrava diverso da quelli incontrati fin’ora. Camminava con le ginocchia leggermente piegate, trascinando l’ascia in dotazione al suolo. Il nucleo luminoso brillava al centro del petto, dal quale si potevano scorgere i cavi che componevano il suo interno. Era privo della consueta maschera metallica dai tratti umani e al suo posto c’erano solo un paio di globi rossi, accesi in corrispondenza degli occhi, mentre la mascella era composta un reticolo unico di fili e lastre di metallo.
Nel complesso era una visione terribile.
Il soldato proseguì la sua marcia senza accorgersi della loro presenza. I due ragazzi osarono uscire dal loro nascondiglio, solo quando quel rumore angosciante sparì.
-    Che cos’era? – mormorò la principessa spaventata.
-    Sembrava un Magitek, ma era diverso dai soliti – rispose Noctis
-    Meglio se ci diamo una mossa… - suggerì la ragazza.
-    Dev’essere sfiancante correre senza posa – li canzonò la voce di Ardyn cogliendoli alla sprovvista – La vostra magia è una “reale” delusione –
-    Aspetta Noct! – la principessa fermò il cugino, ignorando la fastidiosa voce del Cancelliere e soffermandosi davanti alla porta aperta di quella che sembrava una sala monitor.
-    Cosa c’è? –

La ragazza entrò nella stanza, chinandosi su di un uniforme abbandonata per terra. La cosa strana e raccapricciante stava nel fatto che chiunque li avesse indossati, sembrava essere sparito in una nuvola di fumo lasciandoli lì. Selenis frugò per un attimo all'interno delle tasche estraendone poi una tessera magnetica.

-    Credo sia una tessera di accesso – spiegò la ragazza rigirandosela tra le dita – potrebbe venirci comodo –
-    Hai ragione, brava – assentì il re.

Dopo aver prelevato la carta, i due ragazzi proseguirono.
I corridoi continuavano a susseguirsi tutti uguali tra loro, ma era chiaro che dovessero salire ai livelli superiori se volevano avere la speranza di ritrovare Prompto e di recuperare il cristallo. Alla fine, dopo diverse rampe di scale, si ritrovarono in un spazio piuttosto ampio, al cui centro si trovava quello che aveva tutta l’aria di essere un ascensore. La piattaforma che lo ospitava era sospesa nel vuoto e collegata da diverse passerelle ad altrettante uscite. Sotto di esse, ad occhio nudo non si riusciva a scorgere il fondo.

-    Ciò che desiderate è vicino ormai.. presto sarà a portata di mano – sussurrò il Cancelliere riferendosi a Prompto – Vi consiglio l’ascensore centrale, vi porterà dove dovete andare – aggiunse.
-    Stiamo davvero facendo il suo gioco – commentò la ragazza irritata.
-    Non abbiamo altra scelta.. – replicò Noctis.

Una volta raggiunto l’ascensore sul display di accensione lampeggiava la scritta “Livello di accesso non consentito”.

-    Temo che la tessera che abbiamo non sia adeguata – disse seccata Selenis quando provò ad avviarlo.
-    Da qualche parte deve esserci un terminale per l’aggiornamento dei badge – ragionò Noctis – ma non saprei dove cerc…-

Il suo pensiero fu interrotto dall’aprirsi di una delle porte blindate che conducevano ad un altro settore del piano in cui si trovavano.

-    Chiedi e ti sarà aperto.. - mormorò sarcastica la ragazza, ben consapevole che dietro questo piccolo miracolo ci fosse il Cancelliere.
-    Che diamine.. - borbottò il principe.

Pur mal volentieri, e con la certezza che la via che si era aperta poteva anche essere una potenziale trappola mortale, i due giovani si diressero verso di essa.

-    Inizio ad essere stufa di tutti questi corridoi e queste scale – sbuffò Selenis svoltando l’ennesimo angolo.
-    Non riesco ad immaginare quanti Imperiali potessero stare qui dentro, questo posto è enorme – commentò il re.
-    E questo non fa che aumentare la mia preoccupazione sul fatto che non si veda in giro nessuno.. com’è possibile che questo posto sia completamente vuoto? –

Proprio in quel momento, un movimento fugace attirò la loro attenzione.

-    Lo hai visto anche tu? – sussurrò Noctis – sembrava…-
-    Prompto! – completò per lui Selenis mettendosi a correre.

Una volta che i due Lucis ebbero raggiunto la sommità delle scale, videro una stanza chiusa da inferriate, dietro la quali c’era proprio il loro amico.

-    Prompto! – gridò il principe, cercando invano di aprire la porta che però risultò inamovibile.
-    Rispondi Prompto! – gli fece eco la ragazza.

Il pistolero era riverso su di una sedia, sembrava svenuto o…

-    Non è morto – affermò con decisione Noctis – Troviamo un modo per raggiungere quella stanza –

I ragazzi entrarono nella camera adiacente e, strisciando lungo uno stretto passaggio tra la parete e alcuni server, riuscirono a sbucare nella sala dove si trovava l’amico. Ad aspettarli però c'era un piccolo problema. Un grosso deamon dalle sembianze di un ragno, con il corpo grosso e tozzo a cui erano attaccate le zampe uncinate. Il torso era di donna, dai lunghi capelli scarmigliati stretti alla belle e meglio in una treccia. Il mostro si lanciò subito su di loro con ferocia.
Selenis scartò di lato, ruzzolando sul pavimento impolverato e finendo contro alcune casse in legno buttate alla rinfusa
in un angolo.

-    Che male… - borbottò la ragazza massaggiandosi la testa – Noct! – esclamò poi all’indirizzo del cugino.

Il giovane era riuscito a mettersi in salvo incastrandosi tra due grossi container in plastica. Il deamon però non gli lasciava tregua, cercando con le sue zampe di raggiungerlo. Noctis aveva attivato il potere dell’anello, ma il procedimento questa volta sembrava più lungo, forse per colpa delle dimensioni del mostro.
Selenis appoggiò una mano a terra per alzarsi e il suo palmo incontrò la ruvidezza di una pompa di gomma, arrotolata in mezzo ad altro ciarpame.
Un'idea le balenò allora alla mente. La annodò creandone un cappio, dopo di che, lo lanciò verso la testa del deamon centrando al primo colpo l’obiettivo. Tutte quelle ore spese nel ranch dei Chocobo aveva dato i suoi frutti dopo tutto.
Puntando i piedi, la ragazza iniziò a tirare il mostro verso di lei, nel tentativo di far guadagnare del tempo prezioso a Noctis che ormai era agli sgoccioli.

Con il solito lampo di luce violetta, il deamon scomparve nel nulla con un risucchio. La principessa cadde a sedere stremata, mentre il lazo improvvisato si afflosciava al suolo.

-    Grazie – ansimò suo cugino aiutandola a rialzarsi.
-    Figurati – replicò lei – ma ora pensiamo a Prompto –

Il loro amico si trovava dietro una catasta di scatole in legno, in quello che poteva essere un piccolo magazzino. Infilandosi tra le casse e non senza una certa difficoltà, i due ragazzi riuscirono ad aggirare l’ostacolo. Prompto era ancora seduto sulla sedia dove lo avevano visto poco prima e continuava a non dare segni di ripresa.

-    Prompto! – lo chiamò il re appoggiandogli la mano sulla spalla.

In quel preciso istante, la figura del pistolero tremolò e al suo posto comparve un Magitek che con un sinistro cigolio cadde dalla sedia.

-    Questa è un delle mie trappole preferite – gongolò il Cancelliere – dovevate vedere le vostre espressioni! Vi conviene sbrigarvi… la prossima volta potrebbe essere davvero lui..-
-    Fregati di nuovo – disse Noctis tra i denti.
-    Maledizione – imprecò Selenis dando un pugno ad uno scatolone lì vicino.
-    Beh.. almeno guarda cosa c’è qui –

Noctis indicò alla ragazza uno dei terminale per le autorizzazioni dei badge. La ragazza lo tirò fuori dalla tasca inserendolo nell’apposita fessura.

“ Livello di autorizzazione quattro” gracchiò la voce metallica della macchina risputandogli la tessera.

-    Torniamo all’ascensore – asserì la principessa, aprendo la porta che prima non avevano potuto attraversare dall’esterno.

I due ragazzi tornarono quindi indietro all’ascensore centrale. Ardyn sembrava essere scomparso, o più probabilmente si stava divertendo nel guardare i loro tentativi di proseguire senza farsi uccidere. Il che era ancora più subdolo…

-    Ci siamo quasi, ne sono sicuro – affermò all’improvviso Noctis mentre si avvicinavano al pannello di controllo dell’ascensore, posto su di una delle passerelle che si gettavano nel vuoto.
-    Parli proprio come un Re – disse Selenis con un sorriso.
-    Sei seria? – domandò il ragazzo stupito.
-    Tu forse non te ne sei reso conto, ma sei cambiato molto durante questo viaggio – asserì la giovane – Tuo padre sarebbe fiero di te –
-    Può essere.. – assentì il principe – Io invece ho sempre pensato che tu saresti stata molto più adatta di me alla successione al trono; ho sempre provato un po’ di invidia, in realtà, per la tua vita.. - confessò il giovane.
-    Posso capire la tua invidia, essere l’erede non è semplice, essere il prescelto lo è ancora meno, – replicò Selenis – ma io non sarei stata migliore di te, sarei già affondata sotto quel peso.. Tu invece no, – proseguì la ragazza sotto lo sguardo attento di Noctis – sei sempre andato avanti, hai superato le tue paure e non hai mai messo da parte il tuo compito, non hai mai pensato una singola volta di abbandonare – disse – Dalla morte di mio padre non aveva più versato una singola lacrima, mentre tu hai saputo dare sfogo alle tue emozioni e questa non è una debolezza, semmai il contrario! Non sottovalutare il tuo potere, è ben più saldo e potente del mio – concluse con un sorriso.

Noctis sbattè un paio di volte le palpebre e con la manica si sfregò gli occhi diventati lucidi.

-    Grazie Selis – mormorò – sono felice che tu sia qui con me – aggiunse.
-    Ogni volta che ne avrai bisogno – rispose la ragazza.
-    Ora mettiamo in funzione quel dannato ascensore – asserì il re, voltandosi ad armeggiare con la consolle dei comandi.

Una vola inserita la tessera con l’autorizzazione adeguata, la luce di accensione da rossa passò a verde e sul display comparve la scritta “ attivazione parziale”.
Ci fu un rumore di motori che iniziavano a girare e l’interno dell’elevatore si accese.

-    Credo che ci siamo – affermò il ragazzo prima di venire interrotto ancora una volta da Ardyn.
-    Più si sale in alto.. più si precipita in basso.. –

Quando l'ultima sillaba pronunciata dal Cancelliere si chiuse, davanti a loro comparve un Gangantua. Il deamon alzò il suo spadone, calandola sulla passerella che i due ragazzi avevano iniziato a percorrere. Con uno stridio, la struttura metallica cedette sotto al colpo del mostro. Sia Selenis che Noctis si sentirono mancare l’appoggiò sotto i piedi.

-    Selis! – gridò il principe cercando di afferrare la mano della cugina.

Tutto fu inutile, entrambi caddero nel vuoto.



Campeggio dell'autrice:

Buongiorno a tutti!

Scusatemi se questo capitolo è un pò sottotono, ma è dalla vigilia che con mia grande fortuna sono ammalata ^^" Per cui è più o meno da ieri che riesco a mantenere una posizione eretta per poter usare il computer. Sigh..
I quattro amici sono stati separati. Gladio e Ignis da una parte e Noctis e Selenis dall'altra. Ho voluto mettere assieme i due cugini perchè mi pareva giusto dividerli equamente xD No, in realtà mi è piaciuta molto questa parte di gioco in cui Noctis se la doveva cavare solo con l'ausilio dell'anello e sapevo che un discorsetto di incoraggiamento da parte di Selenis gli sarebbe servito u.u Ma ora i due Lucis sono precipitati... quindi che ne sarà di loro? Prompto is coming!!!
Ne approfitto per ringraziare chi in questo 2017 mi ha costantemente supportata, leggendomi e facendomi sapere le proprie opinioni tramite le recensioni ^^ Un grazie anche a chi non ha mancato di inserirmi tra le fic seguite o ricordate, con particolare menzione a Kira91 e Alepcc2003!
Auguro a tutti un Felice Anno Nuovo e ci si ribecca nel 2018 quindi ;)

A presto!
Marta
  
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