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Autore: LightingThief    09/01/2018    2 recensioni
L'annuncio del Torneo Tremaghi, che quell'anno si terrà ad Hogwarts, scuote particolarmente gli animi degli studenti e chiunque vuole partecipare per ottenere fama e gloria. Ma il Ministro della Magia Sengoku impone un'unica regola: solamente i ragazzi appartenenti al sesto ed al settimo anno potranno prendervi parte.
Così iniziano le avventure dei ragazzi, che dovranno affrontare un anno più difficile degli altri sia per via del torneo sia per la convivenza con gli studenti provenienti dalle altre scuole. Affronteranno il famoso Ballo del Ceppo e soprattutto dovranno risolvere enigmi e prove.
Ma chi verrà scelto dal Calice di fuoco?
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Questa è una ff Crossover con i personaggi di One Piece catapultati nel mondo di Harry Potter. Spero che l'idea possa piacere e che soprattutto diverta.
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: ASL, Ciurma di Barbabianca, Famiglia Vinsmoke, Mugiwara, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3.  The tournament
 
Come sempre l’arrivo ad Hogwarts era stato fantastico, anche perché quello si prospettava essere davvero un anno incredibile. Koala, da quando aveva ricevuto la lettera, aveva passato intere giornate a cercar di capire il perché della richiesta, proprio come avevano fatto tutti gli altri, limitandosi alla fine a scegliere un vestito che reputava carino e buttarlo giù nel baule. Tanto non sarebbe servito a niente, o almeno lei sperava davvero in questo. Sul treno era riuscita a rimanere qualche attimo in compagnia di Sabo,  che non aveva esitato a baciarla con forse troppa passione. Fu una fortuna che in quel momento nessuno stesse passando in quel vagone. Il solo ricordo la costrinse ad arrossire, e lei, in genere, non arrossiva quasi mai. Nonostante cercasse di tenere la questione per sé stessa alla fine era inevitabile che almeno gle altre ragazze lo sapessero. Aveva raccontato tutto a Nami ed a Bibi, essendo compagne di dormitorio. Poi lo aveva spiegato a Robin, che nonostante fosse più grande e di un’altra casata per Koala era come una sorella maggiore. Infine era stata costretta ad ammetterlo a Sanji, che li aveva beccati ad uscire mano nella mano l’anno precedente ed ovviamente il ragazzo con la passione per la cucina aveva spifferato tutto ad Ace, che lanciava sempre frecciatine ai due quando erano da soli.
Prima o poi avrebbe ucciso il fratello del suo—… no. 
Sabo non era il suo ragazzo, era però qualcosa di molto simile, uno dei pochi che la faceva stare davvero bene. Insomma era successo tutto per caso e da allora nessuno dei due aveva intenzione di tirarsi indietro in quella storia. 
Una volta scesi dal treno furono costretti ad attendere le carrozze che si trainavano da sole e Koala, quasi a malincuore, si ritrovò bloccata sulla stessa carrozza di Sabo ed Ace, il quale rischiò davvero di aver messe le mani addosso e non per palparlo, ma semplicemente per strangolarlo. 
Tutto ciò che desiderava al momento, ormai, era il banchetto meraviglioso che come ogni anno aveva inizio dopo lo smistamento del cappello parlante. Ci furono delle nuove ottime entrate nella loro casata, che vennero accolti con entusiasmo dai prefetti.
Ogni volta che il cappello urlava chiaramente “Grifondoro” tutti quanti applaudivano, eccezione fatta per Ace e Sabo che non solo applaudivano, ma s’alzavano anche in piedi esultando come se avessero vinto la Coppa del Mondo di Quidditich. Koala notò chiaramente lo sguardo scettico del professore Marco Phoenix, seduto accanto al preside Barbabianca, che studiava attentamente i propri allievi ed aveva la faccia che diceva  “Facciamo i conti domani in classe, Portuguese e Dragon!”.
Non che per loro fosse una novità.
Sì, Koala era certa che la faccia del professore fosse esattamente quella. Al suo fianco c’era il professor Satch, di cura delle Creature Magiche, che invece rideva divertito dal comportamento dei ragazzi, ma in fondo lui era sempre stato così comprensivo con tutti quanti. Anzi, li proteggeva anche quando non c’era bisogno. Ai poli opposti del tavolo dei professori c’erano i fratelli Donquixote, intenti rispettivamente a bere vino ed a leggere il giornale. Il professore Doflamingo, con il suo bicchiere in mano, li studiava da dietro gli occhiali da sole, applaudendo di tanto in tanto quando qualche nome interessante veniva mandato nella sua casata, quella dei Serpeverde. Dal lato opposto, invece, c’era Rosinante, l’insegnante di divinazione, che fingeva di fregarsene leggendo il giornale, ma tutti sapevano quanto ci tenesse ai propri alunni. Insomma era un po’ strano in classe, questo Koala lo doveva proprio dire, ma alla fine chiunque seguisse divinazione riusciva a beccare un voto alto ed un ottimo ascoltatore. Prediligeva Trafalgar Law dei Corvonero, portandolo ad esempio come alunno modello, ma questo perché era tipo il suo figlioccio o qualcosa di simile, Law non ha mai provato a spiegarglielo bene.
Altro nuovo membro della scuola era il professore di Difesa contro le arti oscure, un certo Crocodile, auror del ministero, folle ma forte, infatti aveva anche un uncino al posto della mano. Sicuramente sarebbe stato meglio del vecchio insegnante, insomma l’immagine del professore Spandam che andava urlando per la sala grande “Troll nei sotterranei!” sarebbe rimasta impressa nella memoria di tutti quanti. 
Gli altri erano gli stessi, c’era Whitey Bay con i suoi Corvonero, che insegnava incantesimi, elegante come suo solito in quel mantello blu chiaro nel quale era avvolta. Sembrava essere presa in una discussione interessante con il preside, che le diede una pacca sulla spalla. Al suo fianco vi era il professore Caesar Clown, totalmente fuori di testa, che insegnava loro erbologia. Si diceva fosse molto intelligente, ma i ragazzi non facevano altro che prenderlo in giro. Di certo a non passare inosservato vi era il professore di Astronomia, una delle materie più noiose di sempre insieme a Storia della Magia, il cui professore era Izou. Ricordava bene Koala quando durante una lezione in notturna metà della classe si era addormentata sentendo la voce serafica del professore, e che Zoro, russando profondamente, li aveva fatti scoprire beccandosi cinque punti in meno.
O forse erano stati cinquanta? L’unico a mancare era l’insegnante di  Storia della Magia, Bon Chan, ma lui sarebbe giunto a tempo debito. 
Insomma l’ambiente dei professori era intatto, eccezione fatta per Crocodile, e tutti, una volta finita la cerimonia, sembravano impazienti d’iniziare a mangiare. Barbabianca, dopo aver dato un paio di colpi di tosse richiamò l’attenzione su di sé, usando un chiaro incantesimo per incrementare la sua voce. 
«Silenzio!» dopo che quel possente tono riuscì a catturare l’attenzione e far calare il silenzio sulla sala grande, tutti si voltarono a guardarlo ammirati. «Buonasera e bentrovati ragazzi, finalmente abbiamo sistemato i vostri nuovi compagni, quindi date loro un caloroso benvenuto—…»
Nel sentire quelle parole chiunque li dentro iniziò ad applaudire, per far sentire i novellini a casa. Ma quell’applauso non durò molto, perché era come se il vecchio Barbabianca non vedesse l’ora di continuare. 
«Prima di rimpinzarci con il nostro solito banchetto di benvenuto ci sono delle informazioni che vorrei comunicarvi—… altrimenti con lo stomaco pieno non mi presterete molta attenzione.» una risata generale scosse la sala, ma anche questa fu questione di pochi attimi. «Dunque come prima cosa vorrei presentarvi il nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, l’auror Crocodile.» e con un ampio gesto della mano il preside indicò l’uomo seduto alla sua sinistra, con i capelli scuri tirati indietro, un pesante mantello nero sulle spalle e la faccia di chi non voleva minimamente trovarsi li. 
I ragazzi iniziarono ad applaudire nuovamente, anche perché dovevano per lo meno provare a mostrare entusiasmo dinnanzi al nuovo insegnante. 
«Ho pregato personalmente Crocodile di venire ad occupare questa cattedra ed alla fine sono riuscito a convincerlo—…»
«O forse l’avrà convinto il gran compenso di galeoni che avrà lasciato sulla sua scrivania al ministero.» commentò con sarcasmo Nami. Lei ne capiva parecchio di quelle cose, il suo era quasi un sesto senso, e l’espressione infastidita dell’uomo consolidava l’idea della ragazza gai capelli ramati. 
Koala rivolse un sorrisetto sghembo all’amica prima di ascoltare nuovamente il preside che stava parlando dell’importanza di aver nuovi membri fra i professori, ma poi, dopo una pausa, continuò il discorso serio. 
«Adesso però passiamo ad un altro genere di avvisi e sono sicuro che questi potranno catturare maggiormente il vostro interesse, ragazzi. Dunque quest’anno il torneo di Quidditich—… sarà sospeso ma al suo posto ci sarà un nuovo evento.» 
COSA? Avevano davvero capito bene? Niente Quidditich? 
Istintivamente, proprio come aveva fatto Bibi, Koala si voltò in direzione del proprio capitano, che non sembrava esattamente preso bene da quella notizia. Ma anche Sabo ed Ace non avevano reagito nel migliore dei modi, scambiandosi occhiate scettiche. Doveva esserci una ragione importante se non si parlava di Quidditich. 
Davvero importante. 
Infatti la ragazza andò a stringere una forchetta nella speranza di sfogare il proprio fastidio.
«Suvvia, non fate così, sarete pur sempre liberi di dilettarvi con delle amichevoli. Quello che davvero interessava comunicarvi è un’altra cosa e per farlo ho—… invitato il Primo Ministro della Magia, Sengoku. Lui potrà darvi tutte le informazioni.» 
Un brusio intenso si sollevò dalla sala perché mai prima di alloa Barbabianca aveva permesso a Sengoku d’immischiarsi nelle questioni della scuola. Quella notizia doveva essere qualcosa d’importante. Accanto al tavolo dei professori, da una porta secondaria, apparve infatti la figura del primo ministro ammantato di bianco, con gli occhiali calati sul naso e nel mentre altri due uomini del Ministero portarono con loro qualcosa di grande e grosso chiuso in una scatola alta quasi due metri. I ragazzi continuarono a borbottare e bisbigliare, domandandosi che cosa potesse esserci al suo interno, ma quando la voce di Sengoku risuonò nella sala grande ovviamente tutti tornarono in silenzio. 
«Ti ringrazio, Edward, per avermi dato la parola. Buonasera a tutti, ragazzi, permettetevi di spiegarvi che cosa avverrà quest’anno nella scuola di Hogwarts.» 
Probabilmente a Koala tremarono anche le mani, ma cercò di non darlo a vedere. 
«Dopo lunghe giornate alla ricerca di accordi fra le varie nazioni interessate siamo finalmente giunti alla conclusione di ripristinare il famoso Torneo Tremaghi.»
Nessuno, nonostante l’importanza della cosa, riuscì a parlare o a dire qualcosa, perché tutti troppo scioccati ed elettrizzati all’idea di quello che era appena stato detto. 
«Saranno i campioni delle tre scuole a sfidarsi in delle prove per ottenere la coppa Tremaghi.» e con un semplice tocco di bacchetta fece apparire sul tavolo degli insegnanti una grande coppa di vetro e metallo, che sembrava risplendere di luce propria. 
A quel punto tutti scoppiarono ad urlare ed applaudire, eccitati all’idea di poter partecipare a quel torneo, perché ovviamente chiunque avrebbe voluto vincere una cosa simile. 
«Gloria e ricchezze attendono chiunque vincerà il torneo.» continuò Sengoku mostrando un sorriso smagliante, sotto lo sguardo incuriosito dei professori. 
«Magico—…» 
Ace e Sabo sussurrarono quella parola all’unisono, ammaliati come non mai dal trofeo e da ciò che li poteva attendere. Era pane per i loro denti e questo era assolutamente accettabile vista la cancellazione improvvisa del Quidditch. 
Barbabianca raggiunse Sengoku ed entrambi si fissarono soddisfatti dalla reazione dei ragazzi, che continuavano ad applaudire in preda all’entusiasmo. 
«Hogwarts, durante un sorteggio, è stata scelta come scuola ospitante i giochi, quindi insieme a voi, quest’anno, ci saranno i ragazzi provenienti dalle altre scuole di magia.»
Questa volta fu il preside a continuare, mostrando con orgoglio un sorriso, ed allora allargò le braccia, quasi a volersi beare di tutta quella situazione e dei ragazzi che non facevano altro che applaudire. 

«Senza ulteriori indugi credo che sia giunto il momento di presentarvi i nostri ospiti, prego Signor Moira, li faccia entrare.» ed allora additò il custode che in fondo alla sala stava letteralmente smaniando per poter aprire agli ospiti. 
Fa i ragazzi, calò di nuovo il silenzio e le luci delle candele fluttuanti s’abbassarono. 

Sanji stava letteralmente morendo di fame, e dire che lui riusciva a controllarsi anche piuttosto bene, però non vedeva l’ora di sapere che cosa gli elfi domestici avevano preparato per il banchetto, probabilmente già il giorno successivo sarebbe andato da loro a chiedergli nuove ricette. Ma al momento dovevano concentrarsi su altro, ovvero i propri ospiti. Si voltò, come tutti gli altri, in direzione della grande porta, ed allora, nel momento stesso in cui Moira aprì rischiò letteralmente di morire per un infarto. 
Dal fondo della sala fecero il loro ingresso una serie di fanciulle, con le divise turchesi tutte uguali, che si muovevano agilmente lungo il corridoio centrale, sorridendo angeliche in direzione dei ragazzi.
Era certo che il suo povero cuore non avrebbe retto.
Quelle non erano ragazze qualunque erano le vere e proprie kuja che sfarfallavano le ciglia qua e la. Che meraviglia che doveva essere quella scuola. Già s’immaginava a corteggiarle, quando una di loro, dai capelli castani ed il viso timido, gli soffiò letteralmente un bacio, prima di proseguire. 
«Idiota, datti un contegno.» gli sibilò Zoro, che accanto a lui non sembrava impressionato neanche un poco dalle ragazze.
«Sono tutte così—… così belle.» mormorò in rispost Sanji prima di voltarsi verso le ragazze, ed allora fra quelle bellezze ne vide alcune decisamente mostruose. «Diciamo quasi tutte.» si corresse immediatamente. 
«Quelle devono essere le figlie di Charlotte Linlin, conosciuta anche come Big Mom.» 
Gli sussurrò Nami che doveva averle riconosciute immediatamente. Lui ne aveva sentito parlare ma mai aveva avuto modo di imbattersi in quegli splendori. 
Dal fondo della sala, infine, fecero il loro ingresso le ultime due figure, diametralmente opposte. Una era meravigliosa, con i lunghi capelli corvini, lo sguardo di ghiaccio ed un corpo da far paura. L’altra invece era totalmente differente, molto più grossa e con una risata divertita si guardava intorno, e nel mentre avanzava seguendo le sue fanciulle. 
Eppure Sanji le riconobbe entrambe e le guardò rimanendo letteralmente pietrificato. 
«Boa Hancock. Big Mom. Sto per morire.» e strinse Rufy e Zoro per le braccia, perché loro due non si rendevano conto della situazione. Una era la primogenita di una delle più famose famiglie di purosangue nel mondo magico, era quasi assimilabile ad una regina, l’altra era la direttrice di quella scuola. Purtroppo Sanji conosceva Beauxbâtons perché nella sua famiglia avevano a lungo discusso se mandare sua sorella Reiju a studiare in Francia, ma per fortuna  non gli avevano portato via anche lei, unica nota positiva in quel covo di matti. 
Boa, dopo averli superati, si voltò verso di loro e li fissò qualche attimo di troppo, cosa che pietrificò tutti e tre i ragazzi, perché stava letteralmente fissando loro tre. 
Con una piroetta la bellissima Boa si fermò accanto alle altre ragazze della sua scuola, anche se lei spiccava in bellezza ed eleganza, mentre Big Mom s’andò a tenere accanto Sengoku e Barbabianca. I tre si scambiarono reciproci complimenti, o almeno così sembrava, fino a quando il loro preside non si decise di nuovo a prender parola. 
«Ragazzi, date il benvenuto alle studentesse della scuola di magia di Beauxbâtons
 ed alla loro preside, Charlotte LinLin, conosciuta anche come Big Mom.» 
Ovviamente nessuno riuscì a non applaudire, chi perso ad ammirare le bellezze che offriva quella scuola, infatti notò con chiarezza i suoi fratelli sbavare al tavolo dei Serpeverde, e chi invece spaventato dalla bruttezza della preside della loro scuola. Come poteva esistere una simile differenza? 
Questo Sanji non lo avrebbe mai capito.

«Fantastico, fantastico. Siete le nostre benvenute, care, adesso però dobbiamo presentare anche i nostri altri ospiti.»
Effettivamente si era dimenticato di un dettaglio, perché avevano parlato di Tremaghi e quindi doveva esserci per forza un’altra scuola e Sanji si ritrovò decisamente più incuriosito. Insomma se quelle erano le premesse tutto l’anno sarebbe stato fantastico. Avrebbe di sicuro conquistato il cuore di una di quelle fanciulle. 
Così Moira si preparò di nuovo a riaprire il portone, impaziente e forse anche intimorito da chi vi era oltre.
   
 
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