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Autore: Veronica_horses    09/01/2018    1 recensioni
Jessica è una ragazza di quindici anni, con una passione innata per i cavalli.
Purtroppo non ha la possibilità di andare a cavallo, cosa che la intristisce moltissimo.
Ma un giorno accade qualcosa. Un'incontro speciale, la nascita di un'amicizia incredibile.
Jessica Hermann sarà pronta a dare tutto per il suo migliore amico?
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai, come sempre con la faccia rigata dalle lacrime.
Avevo passato tutta la notte a piangere, l'unico modo per sfogarmi.
Sì, piangere è semplicemente inutile, ma quando ero arrabbiata per evitare di rompere qualcosa, l'unica cosa da fare era quella. 
Pian piano mi asciugai le lacrime dal viso e feci un lungo respiro per prepararmi ad affrontare l'ennesima giornata che per fortuna non includeva la scuola.
Ormai era finita da quasi una settimana, per fortuna direi, la scuola non mi è mai piaciuta.
L'unica mia passione era sempre stata quella dei cavalli. 
È l'animale più bello, più elegante, più imponente che possa esistere.
Non ci sono parole per descriverlo.
E a ricordarmi di questa passione quando mi svegliavo ogni mattina, c'erano tutti quei poster che li raffiguravano sulle pareti della mia stanza.
Forse sbagliavo a tenerli lì di fronte a me, mi facevano rattristire ancora di più.
Per non parlare della piccola statuetta di un cavallo morello che mi era stata regalata, quella era una disgrazia per i miei occhi.
Mi piaceva così tanto che mi mettevo a piangere ogni volta che la vedevo.
E lo stesso anche quando desideravo cavalcare un cavallo o semplicemente stargli vicino.
Mi alzai dal letto controvoglia e scesi giù, al pian terreno, per fare colazione.
La mia era una colazione veloce: una tazza di latte con pochi cereali.
Come al solito scese anche mia madre con tutta velocità per non fare tardi a lavoro.
Anche quella mattina notò i miei occhi gonfi.

《Oh, tesoro dovresti smetterla di pensare a quegli animali, che sono anche pericolosi tra l'altro》, disse la sua opinione, che risuonava sempre la stessa, come se l'avesse imparata a memoria.

Poi salì al primo piano.
Non risposi, non ho mai risposto a quelle stupide affermazioni. 
Mi sedetti sul divano goffamente e accesi il televisore.
In tv c'era il telegiornale, e poi sarebbe seguito il meteo.
Così decisi di aspettare per sapere che esito avrebbe avuto la giornata e gli altri giorni successivi.
Il telegiornale era giunto quasi alla fine, quando mia madre riscese le scale tutta pronta e mi venne a dare un bacio sulla fronte per comunicarmi che andava via.

《Ci vediamo stasera, Jessica》.

《Ciao》, le risposi fredda, come lei.

Quando chiuse la porta, iniziò il meteo.
Come sempre annunciava gran caldo. 
Meno male, almeno sarei potuta uscire fuori di casa con il mio cane Bob.
Era un pastore tedesco e devo dire che era bravissimo a saltare gli ostacoli.
Era con me praticamente da quando è nato, per questo mi voleva e gli volevo molto bene.
Lui mi rispettava, mi obbediva, mi capiva.
Così, ci "allenavamo" a saltare gli ostacoli.
Proprio come avrei voluto allenarmi con un cavallo.
Era davvero bellissimo quando saltava gli ostacoli alti, tipo 1,20.
Sapeva davvero come rendermi felice.
Così mi diressi in bagno, mi lavai e mi vestii sportiva pronta per uscire con Bob.

《Bob! Ciccino vieni qui》.

Ed eccolo tutto scodinzolante che arrivava "trottando".
Avevo chiamato le andature del cane come quelle dei cavalli.

《Va' a prendere il guinzaglio, da bravo》.

Mentre lui correva a prenderlo, io mi diressi nello sgabuzzino dove tenevo il marsupio per i bocconcini.
Mi girai e vidi Bob che teneva il guinzaglio in bocca, sempre scodinzolante facendo gli occhi da cucciolo.

《Grazie mille, bello》, lo ringraziai con una carezza e con un bocconcino.

Agganciai il guinzaglio al collare e andammo fuori.
Mio padre mi aveva costruito una specie di campetto con gli ostacoli dietro casa.
Passavo la maggior parte del mio tempo lì, sognando di essere in groppa ad un cavallo, e dimenticando di essere di fianco al cane.
Mi divertivo molto anche a saltarli io stessa.
Arrivammo nel campo e tolsi il guinzaglio, facendo posizionare Bob al mio fianco.
Cominciammo a camminare al passo e poi passammo al trotto.
Dopo un pó, anche al galoppo. 
Poi ecco qualche salto, erano disposti in base alla loro altezza, dal maggiore al minore. 
Ed ecco Bob saltare magnificamente.
Quel cane era fatto per saltare.
Trascorremmo una mezz'ora ad allenarci, poi lo feci defaticare e ci avviammo verso casa.
Entrata, guardai velocemente l'orologio: mezogiorno.
Certo che di tempo ne era passato.
Lasciai libero Bob e salii in camera per cambiarmi. 
Buttai lo sguardo sui poster dei cavalli e sentii il cuore pieno di tristezza.

 

   
 
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