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Autore: Kano_chan    13/01/2018    2 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le porte dell'hangar si aprirono improvvisamente...
Sull’uscio, con andatura malferma, comparve una figura che per quanto deformata, non poteva non essere riconosciuta: Ravus, il fratello di Luna arrancava lentamente verso di loro. Il lato sinistro del corpo era ricoperto da una strana sostanza simile a pece, ma che pulsava e si muoveva come se fosse stata un organismo vivente.

-    Quello è Ravus?! – esclamò Gladio esterrefatto.

L’ex comandante Imperiale gorgogliò qualcosa per poi cacciare un urlo disumano.

-    Uccidetemi.. datemi la pace.. – biascicò infine.
-    Quello che ne resta oserei dire – rispose Prompto.
-    Dannazione! – sbottò Noctis.
-    Ignis, rimani con me – disse Selenis preparandosi allo scontro.
-    Sì –

Non ebbero nemmeno il tempo di mettersi in formazione, che Ravus partì all’attacco.
Scattando con una rapidità sorprendente, il nemico si portò davanti alla principessa calando al contempo la propria spada. Ci fu uno scoppio di scintille quando lo spadone di Gladio la intercettò, bloccandola.

-    Non succederà una seconda volta – ringhiò l’Amicitia tenendo testa al comandante – non sono più quello di prima – aggiunse respingendolo.

Selenis si ricordava perfettamente l’ultimo incontro tra i due, di come Ravus avesse messo in ginocchio Gladio, e sapeva come quella sconfitta avesse minato profondamente la fiducia del ragazzo
nelle proprie capacità.

-    Ehi! Di qua! – gridò Prompto, attirando l’attenzione del nemico e sparando nella sua direzione.
-    Dobbiamo farlo fuori in fretta, è molto potente... – commentò Gladio.
-    Penso di avere un’idea, ma dovete tenervi pronti – replicò Selenis osservando Noctis scontrarsi con Ravus.
-    Cos’hai in mente? – domandò Ignis.
-    Gioco di squadra – rispose semplicemente lei.

La ragazza si proiettò vicino al cugino, che nel frattempo era indietreggiato per allontanarsi dal raggio d’azione dell’avversario.

-    È il mio turno, tu raggiungi Gladio, ti spiegherà tutto – gli disse.

Noctis le fece un cenno di assenso con la testa e la lasciò ad ingaggiare il nemico.

-    Mi dispiace Ravus – asserì la ragazza, schivando il primo fendente – lo so che in qualche modo il tuo desiderio era quello di salvare Luna – proseguì deviando il colpo successivo con il piatto della lama – e so quanto hai sofferto per la morte di tua madre, Luna me lo ha raccontato in una delle sue tante lettere..- la ragazza saltò all’indietro portandosi fuori gittata.
-    Selis!  -
-    Se solo potessi salvarti… se solo avessi potuto salvare lei... mi dispiace così tanto – concluse la giovane.

Per un attimo, Ravus fermò la sua avanzata e la guardò; l’ultima scintilla della sua umanità gli accese lo sguardo di gratitudine e poi la bestia si lanciò verso di lei con la spada alzata. Selenis aspettò fino all'ultimo momento e poi evocò una barriera, così potente, che il contraccolpo fece incespicare il comandante all’indietro.
La ragazza a quel punto la dissolse, mentre Gladio e Ignis la superavano diretti verso il ragazzo.


-    Iggy, ora! – gridò l’Amicitia in modo da coordinare il suo amico.

Entrambe le armi dei due giovani colpirono durante l’avversario all’addome, sbalzandolo via. Ravus, riuscì a ritrovare il controllo solo artigliando il pavimento con la mano sinistra, ma la testa gli scattò all'indietro improvvisamente, mentre una ferita circolare gli si apriva sulla fronte.

-    Grande! – gongolò Prompto, rialzandosi da terra dove si era coricato per prendere meglio la mira con il suo fucile di precisione.

Ravus cadde di schiena e Noctis riempì il suo campo visivo.

-    Riposa in pace – disse il principe calando la propria spada.

L’ex comandante emise un ruggito e poi un gemito, che si affievolì fino a sparire. Il corpo sfigurato giacque immobile. Finalmente le sue pene erano finite.

-    Che triste fine per il comandante supremo, per chiunque... – disse Gladio guardandolo – Era un uomo pieno di sogni e speranze –
-    È orribile.. – commentò Prompto adombrandosi.
-    Che razza di mostro può trasformare gli uomini in deamons? – si domandò Ignis sconcertato.
-    Qualcosa che non possiamo nemmeno immaginare – mormorò Selenis mentre il corpo di Ravus scompariva.
-    Attenzione! Abbiamo compagnia! – gridò improvvisamente Gladio.

Il gruppo si voltò. L’hangar si stava riempiendo di deamons. Diversi goblin superiori e alcuni mietitori, sbucarono dal terreno con una velocità allarmante.

-    Ma quanti sono?! – esclamò Prompto, sparando ad un paio che gli si erano avventati contro.
-    Troppi! – rispose Selenis abbattendone altri due.

I ragazzi iniziarono così una battaglia incrociata, che fu presto chiaro essere impossibile da portare a termine. Per ogni deamon abbattuto altri due ne prendevano il posto, rendendo inutile gli sforzi fatti fino a quel momento.

-    Continuano ad arrivare! – ansimò Prompto.
-    E la situazione sta per peggiorare.. – fece notare Noctis.

Due Gargantua stavano materializzandosi, andando così a infoltire ulteriormente le schiere nemiche.

-    Non ce la faremo! – disse Gladio sbaragliando alcuni nemici con un rondò.
-    Noct, devi procedere da solo! – asserì Ignis.
-    Cosa!? – esclamò il principe contrariato.
-    Se otterrai il potere del cristallo, potremmo ancora capovolgere la situazione – spiegò l'amico – altrimenti moriremo tutti – sentenziò.
-    Ignis ha ragione, è la nostra unica speranza – gli fece eco l’Amicitia.
-    E voi? – domandò Noctis preoccupato.
-    Ci arrangeremo, sbrigati! – lo esortò Prompto.
-    Gli parerò io il culo, vai! – aggiunse Selenis frapponendosi fra lui e il nemico che lo aveva preso di mira.
-    Potresti riuscire a raggiungere il Cristallo… procedendo da solo.. i tuoi amici temo che dovranno restare indietro – disse a quel punto la voce di Ardyn.
-    Non ascoltarlo! Vattene! – gridò di nuovo Selenis.

Noctis si guardò intorno e poi si costrinse a dar loro le spalle, correndo verso il montacarichi che lo avrebbe portato nella zona di scarico e poi all’ascensore centrale.

“ Attenzione, allontanarsi. Chiusura delle porte in corso”

Una voce computerizzata avvisò che l’hangar stava per essere isolato dal resto dell’edificio.

-    Speriamo che ce la faccia..- mormorò Selenis ingaggiando uno scontro con uno dei mietitori presenti – Attenti! – la ragazza, dopo aver decapitato il nemico, si voltò, protendendo la mano ed evocando una barriera sopra Ignis e Gladio che combattevano assieme.

L’enorme spada del Gargantua cozzò contro il suo scudo, salvandoli.

-    Selis! –

L’urlo di Prompto arrivò con un secondo di ritardo e non impedì alla principessa si venire colpita allo stomaco da un Foras
.
Perdendo l’equilibrio, Selenis rotolò fino a fermarsi contro uno dei container che ingombravano lo spazio circostante.


-    Ehi, tutto bene? –

Il pistolero accorse al suo fianco dopo aver messo ko il deamon e la aiutò ad alzarsi.

-    S..sì – ansimò lei tenendosi la pancia.
-    Ci penso io a coprirti, tu riprendi fiato – le disse il giovane tornando in mezzo alla mischia.

La principessa si appoggiò con la schiena al container e osservò i suoi amici lottare. Un sorriso amaro le incurvò le labbra. Non ce l’avrebbero mai fatta…
Era inutile raccontarsela, i deamons erano troppi e loro erano sfiancati dalle prove che la Zegnautus gli aveva riservato. Ardyn questo lo sapeva bene…
La ragazza battè il pugno contro il container furiosa.
Che senso aveva avuto arrivare fin lì?! 


-    Che senso ha questo anello? – mormorò osservando la pietra lucida – Parlo con te, presenza misteriosa! – proseguì irata – Perché esisti se non sei nemmeno in grado di darmi ciò che mi serve per aiutare i miei amici!? Chi se ne importa di me! Non sono io quella che deve essere protetta! Non voglio essere protetta! Voglio proteggere loro! Loro soltanto! – si ritrovò ad urlare.
-    Ne sei certa? –

Selenis si bloccò, così come fece il tempo. I suoi amici e i deamons erano immobili, avvolti da una luce azzurrina.
Era lo stesso fenomeno avvenuto sulla Magna Fortia per pochi secondi, solo che la voce che le aveva parlato non era quella di Ardyn, ma proveniva dalla gemma.


-    Io.. - balbettò presa alla sprovvista – Certo che lo sono! Che razza di domande! – sbottò subito dopo – Chi è che non vorrebbe proteggere la propria famiglia? –
-    Il mio potere ha un prezzo – replicò la voce, che suonava sempre più famigliare alla ragazza – non preoccuparti, sarai l'unica a doverlo pagare – aggiunse, intuendo il motivo di tentennamento della principessa.
-    Allora prenditi quello che vuoi, ma aiutali! – affermò con sicurezza Selenis.
-    Bene – assentì la voce che dall’intonazione sembrava sorridere – andiamo a combattere allora – e il tempo riprese a scorrere normalmente.

I tre ragazzi impegnati a combattere, non si erano assolutamente accorti di nulla, e proseguirono a farlo finchè una fortissima luce non li costrinse a ripararsi gli occhi.


-    Che diavolo sta succedendo?! – esclamò Gladio.

Il bagliore diminuì progressivamente finchè non fu di nuovo possibile aprire gli occhi.

-    Sua grazia.... -

Prompto e Gladio seguirono lo sguardo di Ignis, che osservava a bocca aperta la figura che si stagliava a qualche metro da loro. Il ragazzo vedeva solo quella in mezzo all'oscurità che era calata su di lui, come se non potesse essere oscurata.
Dove prima c’era Selenis, ora si trovava una donna. Statuaria, con lunghi capelli bianchi fino alla vita. Indossava un’armatura fatta interamente di cristalli opalescenti, dagli schinieri ai pettorali era un continuo cambio di colori ad ogni suo movimento. I lineamenti del viso erano delicati e gli occhi di un bel color pervinca. Sulla schiena portava una faretra e in mano stringeva un grande arco.

-    Hai detto Sua grazia? – balbettò Prompto confuso.
-    Magnolia Lucis Caelum – disse Ignis ancora esterrefatto – Moglie del comandante Revis e madre di Selenis – spiegò.
-    Non è possibile…- mormorò Gladio.

La donna sorrise brevemente ai tre per poi concentrarsi sui deamons che, accecati dalla luce di prima, si erano momentaneamente arrestati.

-    È ora che troviate il posto che vi spetta – disse la donna estraendo una freccia.

Il Gargantua più vicino, ripresosi, emise un ruggito scagliandosi verso di lei.

-    Attenta! – gridò Gladio.

Magnolia incoccò la freccia, tese l’arco e poi lo rilasciò. La freccia trapassò il mostro e proseguì la sua corsa in mezzo agli altri deamons .
Quando scomparve in una scia di schegge cristalline, dei loro nemici non c’era più alcuna traccia.
La quiete tornò all’interno dell’hangar, così all’improvviso da sembrare impossibile.

-    È.. è finita? – domandò Prompto guardandosi sconcertato intorno.
-    Sì, non avete più nulla da temere, ma non possiamo fermarci –

La donna si fece loro incontro mentre riponeva l’arco dietro la schiena.

-    Sua Grazia.. com’è possibile? – mormorò Ignis.
-    È un piacere rivederti Ignis, Gladiolus – disse Magnolia con un sorriso – ed è un piacere conoscerti, Prompto – aggiunse rivolgendosi al pistolero che avvampò.
-    Pia.. piacere mio Vostra altezza! – esclamò agitato, inchinandosi con gli altri due.
-    È una storia lunga, meglio se ve la racconto mentre raggiungiamo Noctis – replicò la donna incamminandosi.
-    E Selenis? – chiese Gladio.
-    Ho temporaneamente preso in prestito il suo corpo – rispose Magnolia – Non è scomparsa, stai tranquillo... – lo rassicurò – Ma ora devo spiegarvi quello che so al meglio del tempo concessomi – aggiunse.
-    È sempre stata dentro l’anello di Selis? – disse Ignis.
-    Perspicace come al solito – assentì lei con un sorriso – ma partiamo dall’inizio… non sempre sono stata la madre di Selis e non sempre ho portato questo nome… una volta ero nota come Frigga, ero una dei Siderei –
-    Cosa?! – esclamò Prompto tappandosi la bocca subito dopo.
-    Può sembrare assurdo in effetti, ma anche a noi Dei è concesso di avere una famiglia – replicò la donna divertita – Prima della grande guerra il mio compito era quello di sorvegliante del Cristallo. Quando esso è stato poi consegnato ai Lucis, sono rimasta al suo interno in attesa di essere risvegliata – spiegò – Quando accadde, erano ormai passati molti decenni e il mio obiettivo nel frattempo era cambiato: avrei dovuto fare da guida al prescelto. Nell'attesa del suo avvento, presi sembianze umane e mi mescolai tra la gente di Lucis – raccontò – Fu quindi per puro caso che conobbi Revis, innamorandomene, e il resto lo sapete anche voi – concluse con nostalgia.
-    Se doveva fare da guida a Noctis allora, per quale motivo non è rimasta? Perchè darsi per morta? – domandò Gladio.
-    Quando l’Impero attaccò Insomnia e per Regis fu il momento di alzare la barriera, dovetti tornare ad essere un tutt'uno con il Cristallo.. senza la mia energia la barriera non sarebbe apparsa.. – rispose la donna con voce grave.
-    E immagino che non sia più stato possibile tornare indietro – constatò Ignis.
-    No infatti.. – assentì Magnolia – Io e il Cristallo siamo in costante connessione, erigere la barriera prosciugò ogni mia energia e per recuperarla sono stata costretta a restare all'interno della pietra.. mi sono raccomandata a Ravus di non far mai cadere l’anello nelle mani dell’Impero ed è per tal motivo che lo ha lasciato a Selenis –
-    È per questo che Selis ha iniziato ad avere quelle visioni? – chiese Prompto.
-    Temo che quello sia per colpa del sangue di sidereo che scorre nelle sue vene, ma sì, il mio risveglio può centrare – assentì la donna – Ardyn… - borbottò improvvisamente infastidita Magnolia – Non c’è più tempo! – aggiunse, e con un gesto della mano il portellone che sigillava l’hangar dall’ascensore centrale venne divelto.
-    Cosa succede? –
-    Il Cristallo si è attivato.. E' a questo che miravi quindi… - rispose quasi tra sè aggrottando le sopracciglia.
-    Cosa significa? Chi è veramente il Cancelliere? – domandò Gladio.
-    Ardyn Lucis Caelum.. è questo il suo vero nome – replicò tetra la donna mentre l’ascensore si azionava.
-    Non.. non è possibile! – esclamò Prompto.
-    La sua esistenza avrebbe dovuto consumarsi molti secoli fa.. – proseguì lei – all’epoca era un uomo buono; un male molto simile a quello che sta flagellando il vostro popolo stava trasformando gli esseri umani in deamons; lui aveva il potere di guarirli, assorbendo tale malvagità dentro di sè.. ma questo lo ha consumato – spiegò con sguardo triste – ne ha accolti talmente tanti da finire per cedere lui stesso all’oscurità e il Cristallo stesso lo bandì, negandogli il trono – disse – Da allora giurò vendetta alla sua stessa stirpe.. Ha aspettato che il prescelto venisse designato con il solo scopo di distruggerlo – affermò.
-    Ma.. perché lasciarci arrivare fino a qui? Perché insegnare all’Impero a creare i deamons? Perché non ci ha uccisi prima e ha lasciato che Noct compiesse le alleanze?! – chiese Prompto allibito.
-    Ha voluto portare via all’erede al trono tutto ciò che di più caro aveva per spingerlo alla ricerca del Cristallo.. lui vuole che ottenga il potere, in modo da poterlo sconfiggere quando sarà nel pieno delle sue forze – spiegò.
-    È folle…- mormorò Gladio.
-    Lo è.. - asserì la donna mentre le porte dell’ascensore si aprivano davanti a loro – La profezia è quasi compiuta.. – aggiunse poi con sguardo triste, fermandosi all’inizio di una lunga passerella.

Al fondo di essa si trovava il Cristallo in tutto il suo splendore. Davanti ad esso, Ardyn guardava Noctis mentre veniva inglobato dalla luce che scaturiva dalla pietra.

-    Noct!!! – gridò Prompto, lanciandosi assieme ai suoi amici in aiuto del Re.

Con un ultimo lampo accecante la figura del ragazzo scomparve e il Cristallo si spense.
Il Cancelliere a questo punto si voltò verso di loro, alzando le spalle con fare indolente, ma il suo sorriso durò poco, perché la spada di Gladio lo colpì con forza sul viso. Ardyn portò una mano a reggersi il cappello e Prompto gli sparò dritto in mezzo alle scapole mandandolo al tappeto.

-    Questo ha fatto male..- mormorò l’uomo, recuperando il proprio copricapo da terra e rialzandosi illeso.

Il suo viso, ora era sfigurato come quello di Ravus; strisce di liquido nero colavano da occhi e bocca, solcando la pelle di una tinta esangue e violacea al tempo stesso.

-    Frigga, mia adorata, quale onore! – esordì quando la donna sopraggiunse.
-    Ardyn.. non è così che otterrai  nuovamente la pace, non sei stanco di tutto questo astio? – replicò lei.
-    E tu? Ti sei fatta vedere solo ora che ormai è tutto finito e per cosa? Per salvare la loro vita? – sorrise l’uomo divertito.
-    È stato un desiderio di Selis e non posso andare contro la profezia – rispose pacatamente la donna.
-    Sei sempre stata così bella…- disse Ardyn allungando una mano verso il suo viso – e fredda… - aggiunse ritraendola appena prima di sfiorarle la guancia.

Senza aggiungere altro l’uomo proseguì nel suo cammino, sparendo nell’oscurità del passaggio.

-    Cosa facciamo?! Noct è…-
-    Stai tranquillo, il Re sta bene – li rassicurò Magnolia – dorme dentro il cristallo, sotto la guida del mio successore, Bahamuth – disse appoggiando una mano sopra la superficie iridescente della grande pietra.
-    Cosa possiamo fare? – domandò Ignis.
-    Nulla.. – rispose la donna voltandosi verso di loro – Il prescelto tornerà, perché questo è il suo destino, fino ad allora sopravvivete e aspettatelo, perché avrà ancora bisogno dei suoi amici – disse – Purtroppo il mio tempo è scaduto... Usare il mio potere ha richiesto a Selis un grosso sacrificio.. - li avvertì oscurandosi - Se solo avessi potuto sollevarla da questo peso... Vi prego, statele accanto. –

I tre ragazzi non fecero in tempo a chiederle cosa intendesse, che Frigga sparì in un lampo di luce. Quando questa diminuì della donna non c’era più alcuna traccia, mentre per terra giaceva il corpo di Selenis.

-    Selis! – esclamò Gladio chinandosi a terra e sollevandola.

Nel giro di qualche istante, la maglietta del ragazzo fu intrisa di sangue.

-    Cos’è successo? – domandò allarmato Ignis.
-    Dobbiamo… dobbiamo fermare l’emorragia! – disse Prompto nel panico.
-    Ohi Selis, mi senti? – la chiamò l’Amicitia – Resta con me! Mi senti? –

Selenis cercò di aprire gli occhi senza alcun successo. Sentiva ancora le voci dei suoi amici chiamarla, ma era troppo stanca. Aveva solo bisogno di dormire.



Campeggio dell'autrice:

Potete finalmente stappare lo champagne xD
Buongiorno!!

Beh, cosa dire? Il mistero è stato finalmente svelato!
Vi eravate immaginati una cosa del genere? O vi ho sorpresi?
Lasciatemi fare due precisazioni che non sono sicura si siano capite dal testo. Magnolia è parte del cristallo, la pietra dell'anello è stata ricavata dal Cristallo stesso ed è per questo che lei era in grado di "comunicare" con Selenis. Per quanto riguarda Ardyn, ha sempre avuto un'infatuazione per la Siderea, mai corrisposta, ci terrei a chiarirlo. Quindi in realtà il Cancelliere non ha mai avuto interesse per Selenis, ma bensì per sua madre.
Per qualsiasi cosa che non vi fosse chiara, sono più che disponibile a ricevere eventuali domande ^^ Mi auguro di essere riuscita a sorprendervi e di aver dato un senso più o meno logico alla vicenda. Rimane solo un grande dubbio.... cos'è successo a Selenis?
Dovrete aspettare solo una settimana per scoprirlo ;)
Grazie mille a tutti i Lettori e alle Comrades che recensiscono!

See u soon!
Marta
  
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