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Autore: virginautamari    18/01/2018    0 recensioni
Mesia non è una ragazza come tutte le altre, è speciale. Per tutta la sua vita non ha fatto altro che lottare, lottare contro qualcosa che sembrava essere più grande di lei, avendo accanto a se una famiglia e delle amiche che vivevano per lei ed ha vinto. Adesso per lei, inizia una nuova vita, una vita in cui finalmente può essere se stessa. Accompagnata sempre dalla sua famiglia e dalle sue amiche, Mesia scoprirà cosa vuol dire essere un adolescente normale, con tutte le gioie, i dolori e le sorprese che questa fase della vita, comporta.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DUE

 

Ecco qui, signorina, è pronta per tornare a casa”, la salutò la dottoressa Stuart.

Grazie mille, per tutto, dottoressa, non so realmente cosa avrei fatto se non ci fosse stata lei ed il suo staff”.

Ed è la verità, Mesia deve tanto a questa donna, che quel giorno si avvicinò al suo corpo e che da allora non ha mai abbandonato la speranza che un giorno lei potesse uscire finalmente da li.

Se la sono vista brutta e lei insieme a loro, la ragazza la considera come un vero e proprio miracolo che ha preso tra le mani il suo corpo e come una fata, gli ha dato la vita.

Non devi ringraziarmi Mesia, io ho fatto solo il mio dovere, mi sono presa cura di te come da copione, ora sta a te prenderti cura di te. Abbi cura di splendere Mesia, perché se c’è una cosa che ho capito di te in tutti questi anni è proprio questo, brilli di una luce propria. Non lasciare mai che questa luce si spenga.”

E lei ha intenzione di mantenere salda quella promessa, non lascerà mai che la vita la travolga un'altra volta, avrà la forza giusta ed il coraggio giusto affinchè sia lei a dominarla.

Lo prometto. Ci si vede in giro dottoressa”, e dopo un ultimo sorriso, accompagnata dalle braccia di sua madre, abbandonò per sempre l’ospedale.

Quello che l'aspetta al di fuori di quelle mura ancora non lo sa ma una cosa la sa di sicuro, Mesia è pronta a vivere qualsiasi esperienza, la vita ha in servo per lei.

Allora sorellina, sei pronta ad iniziare una nuova vita?”, le sorride fiero Louis.

Si, non sono mai stata cosi pronta”, gli sorrise di rimando la ragazza, prendendo sottobraccio l'amica Maggie, la quale era rimasta tutto il giorno ad aspettare la sua dimissione.

Ne abbiamo passate tanto tesoro ma come dice il detto, l’importante è finire bene”, sostenne sua madre, da poco arrivata insieme a suo marito, nonchè padre della ragazza.

E Mesia non può non essere d’accordo con lei, non importa quanto sia lunga e faticosa la salita, l’importa è riuscire a salire fino alla cima del monte.

Ah Mesia, volevo annunciarti che ti ho riscritto a scuola”, annunciò suo padre.

Ma come papà, ho studiato tutti questi anni in ospedale, perché devo andare a scuola”, si lamentò la ragazza.

All’ospedale c’erano dei medici che si sono occupati della sua educazione, della sua istruzione e alla fine dell’anno c’era un professore che veniva a verificare come era andato l’anno, come una sorte di insegnamento privato.

Mesia pensava che una volta uscita dall’ospedale, non avrebbe dovuto frequentare la scuola, dopotutto è arrivata al 4 anno, visto che un anno l'ha perso per via dei vari controlli, a cosa le serviva un diploma.

Ma suo padre non era del suo stesso parere, Jacob Tomlinson, era convinto che un diploma di scuola superiore servisse almeno a darti una buona base per poter frequentare un buon college e trovare un lavoro che si rispetti, quindi nessuna insistenza da parte della figlia, sarebbe riuscita a fargli cambiare idea al riguardo.

Mesia avrebbe frequentato la scuola superiore, come tutte le persone delle sua età, non importa se le sue amiche non sarebbero state con lei, visto che loro il diploma lo hanno già preso, sarebbe andata in quella scuola scuola, e avrebbe preso il diploma, a costo di trascinarla con la forza, parola del signor Tomlinson.

Mesy, lo so che per te tutti questi anni di studio possano bastare ma in realtà non è cosi, hai 20 anni e per entrare nel mondo del lavoro, ti serve almeno un diploma. Quindi frequenterai il 5 anno, come una ragazza della tua età, non hai desiderato questo per tutta la vita?”, le chiese suo padre.

La ragazza aveva desiderato per tutta la sua vita di essere una persona normale, di fare le stesse esperienze dei suoi coetanei ma, una nuova scuola non sarebbe stata di certo la scelta giusta per riprendere in mano la sua vita, anzi per ricominciare a vivere.

E per di più non avrebbe avuto al suo fianco ne Maggie e ne Bianca, e neppure suo fratello Louis, sarebbe stata da sola, in un posto nuovo, in una classe già sicuramente formata, si sarebbe sentita un pesce fuor d'acqua, questo era poco ma sicuro.

Dai Mesy, vedrai che non sarà cosi male, tornare tra i banchi di scuola, pensala come un modo per poter fare nuove amicizie”, sostenne suo fratello.

"E poi sarai nella nostra vecchia scuola, e sia io che Maggie eravamo piccole leggende ai nostri tempi, vedrai che appena nominerai il mio nome o il suo nome, tutto ti sarà dovuto, te lo assicuro.", la incoraggiò Louis.

"Parla per te, io ho sempre odiato quella scuola, ero considerata una nerd, più che una leggenda", sostenne Maggie, ricordando i suoi anni di scuola.

Ed era la verità, Louis Tommilinson era ricordato nell'HIGH SCHOOL, come una vera e propria leggenda, ovviamente non per i professori, i quali non vedevano l'ora che il moretto prendesse il diploma pur di toglierselo dai piedi, ma per il resto del corpo studentesco.

Louis era ed è, il re degli scherzi, nononstante i suoi voti non scendessero dal 8, capitano della squadra di basket della scuola ed essere umano maschile più desiderato da tutta la fauna femminile.

I ragazzi sognavano di essere come lui, e le ragazze sognavano di stare con lui.

Mesia si divertiva ad ascoltare i racconti di suo fratello, su quelle ochette che gli correvano dietro, ogni giorno all'ospedale, Louis gliene presentava una, ovviamente solo tramite foto su facebook.

A nessuno dei suoi compagni, Louis aveva parlato della malattia della sorella, certo tutti quanti sapevano di lei, perchè Louis non poteva non nominarla, ma nessuno sapeva dov'è che fosse, tutti erano convinti che studiasse fuori, a parte qualcuno.

Quindi per lui è facile parlare, la stessa con non valeva per Maggie però, la quale come aveva anticipato lei stessa, non era di certo una leggenda a scuola, anzi era sempre sola, circondata da quelle poche amiche, che volevano starle accanto o per copiare i compiti o per ottenere un uscita con Louis, essendo a conoscenza dell'amicizia che da sempre legava i due.

Ma a Maggie non era mai importato, c'era Mesia ad aspettarla ogni pomeriggio in ospedale e c'era Bianca con la quale condivideva le sue serate, non frequentando la sua stessa scuola ed avendo due anni di differenza, non le importava di nulla più.

"Devo dire che in questo modo, invece di incoraggiarla, la spaventi Margareth", la accusò Louis.

"Non la spavento, la metto solo al corrente dei fatti, fatti di cui, lei già sa.", Maggie.

"E per la millesima volta, non chiamarmi cosi.", seguitò la rossa.

Smettetela di litigare voi due, e Mesia non fare storie, ormai ti ho già iscritto”, chiuse il discorso suo padre.

A quanto pare, era tutto già deciso, l'unica cosa da fare, era sperare che tutto sarebbe andato per il verso giusto.

"Vedrai che andrà tutto per il meglio", le sussurrò sua madre, ottendendo un cosenso anche da parte di Maggie e Louis, che la guardarono sorridendole.

Ok, non discuto, posso almeno sapere che indirizzo scolastico frequenterò?”, chiedo ormai affranta da quel discorso.

La scuola è quella li, frequenterai un indirizzo letterario-artistico”, le spiegò suo padre.

Un enorme palazzo antico si affacciava alla loro sinistra, una scuola immersa nel verde della città.

La “High school ”, è il liceo artistico e sportivo più in voga della città, sono sicuro che ti troverai bene”

E poi amore, hai sempre amato l’arte no?”, chiese sua madre.

Si ma non so se sarò in grado di reggere tutta quell’arte e poi io amo la fotografia è diverso.”

Una cosa che in tutti questi anni non è mai cambiato era proprio il suo amore per la fotografia, oltre che per i libri, l’ospedale si affacciava su un enorme prato ed ogni qualvolta poteva, la ragazza si affacciava dalla finestra e scattava infinite fotografie.

Questa sua passione gliela aveva trasmessa suo nonno, il buon nonno William, il padre di suo padre, amava la fotografia come se fosse la sua stessa vita, Mesia ricorda ancora le estati passate a Brighton insieme, passavamo intere giornata a fotografare il tramonto che si espandeva sul mare, purtroppo il nonno è andato via un anno dopo il suo internamento in ospedale, ha sofferto tanto la sua scomparsa ma non si è mai abbattuta, il nonno è con lei, in tutto e per tutto.

Mesia, sono sicura che ti troverai bene, sei forte tesoro.”, conclude mia madre con un bacio sulla fronte ed un sorriso carico di speranza.

L'unica cosa, che la ragazza si era sempre detta, "io sono forte e la sfangherò sempre", era il suo matra, le parole che si ripeteva dopo ogni analisi o prelievo, dopo ogni radiografia ed anche questa volta, quelle parole le avrebbero portato fortuna, almeno lo sperava.

"Siamo quasi arrivati a casa, Maggie pranzi da noi o hai bisogno di un passaggio a casa?", sostenne il signor Tommlinson, rivolgendosi alla ragazza dai capelli rossi, l'amica di sua figlia.

"Tornerò a casa, ma non si preoccupi signor Tommlinson, può lasciarmi fuori casa sua, devo passare un attimo in biblioteca a consegnare un libro", rispose la ragazza.

L'uomo annui con il capo, continuando a guidare verso casa.

"Passi in biblioteca, mi prenderesti un nuovo libro?", chiese speranzosa Mesia alla sua amica.

"Certo, ma potresti venire con me, che ne dici?", le chiese Maggie.

La proposta di Maggie, era di certo una proposta allettante per la bella Mesia, avrebbe voluto tanto entrare di nuovo in una biblioteca e cuoriosare tra quelle pareti pieni di libri, ma le sue gambe non erano ancora pronte a camminare per le strade della città, e la sua testa girava ancora un pò per la mancanza di sonno di quella notte, quindi si convinse a non accettare, per quello momento, ma ci sarebbe andata, in quei giorni.

"Penso che sarebbe una bella idea ma, ho troppo sonno per fare solo un passo che non sia all'interno di un auto, quindi penso che me ne andrò a casa e mi farò una bella dormita. In questi giorni però ci andiamo, promesso", Mesia.

La rossa annuii preoccupata, ce l'avrebbe mai fatta Mesia, a tornare a vivere in maniera normale? Se lo augurarono tutti.

Arrivati a casa Tommlinson, le due ragazze si salutarono, la rossa le promise che quella sera le avrebbe portato un nuovo libro e che avrebbero passato la serata insieme, in compagnia anche di Bianca, se non avesse da lavorare, e dopo i saluti, si divisero, ognuna per la sua strada.

 

E' passata una settimana dal ritorno a casa di Mesia, settimana in cui ha visitato tutta la città, emozionandosi come se fosse la prima volta che mettesse piede su di un suolo londinese.

Era stata con Maggie, alla sua università, aveva seguito con lei i suoi corsi ed aveva assaggiato nuovamente quel cappuccio di Sturbuck che tanto amava da bambina.

L'amica l'aveva portata in giro, aiutandola a scegliere nuovi outfit da sfoggiare in vista del rietro a scuola e per le serate che ci sarebbero state in giro per Londra.

Avevano svaligiato mezzo Covent Garden e Oxford street, non si erano fatte mancare nulla in quei giorni, nemmeno un giro sul London Eye, nonostante la temperatura non fosse delle migliori, l'estate stava per andare via, dando spazio all'autunno di arrivare.

Mesia si era divertita come non mai, ma quella mattina sembrava che uno zombie fosse venuto a prenderla per portarla all'al di là, era cosi che si sentiva, quando la sveglia era suonata e aveva messo a fuoco che quel giorno, sarebbe stato per lei, l'inizio di un nuovo anno scolastico.

Le ci sono voluti esattamente 5 minuti per prepararsi, non mantenendo fede alle promesse che aveva fatto alle amiche quella sera, durante la cena che avevano organizzato pre-scuola.

Ma lei non aveva intenzione di mettersi in mostra fin dal primo giorno, voleva iniziare con il piede giusto almeno oggi, cercando il più possibile di mimetizzarsi, non era pronta a raccontare a degli estranei la sua vita privata.

Non che se ne vergognasse, anzi, pensava che ciò che era oggi fosse frutto di quello che aveva vissuto e di quello che ha dovuto fare, in quegli anni per poter restare in vita e solo che non era ancora pronta.

Quella notte non aveva chiuso occhio, a furia di pensare a come sarebbe andata quella giornata, a quanto sarebbe difficile per lei integrarsi in un nuovo gruppo, soprattutto un gruppo già formato come lo sarà la sua nuova classe ed infatti il peso di quella notte insonne era tutto attorno ai suoi occhi, le ci sono volute quantità infinite di correttore affinchè potesse almeno un po’ nascondersi.

Il suo corpo, risente ancora il peso di quello che ha subito, delle varie analisi e dell’operazione ma giorno dopo giorno, inizia a guarire del tutto, le cicatrici delle flebo sono quasi del tutto sparite ed il suo corpicino magro sta prendendo una forma almeno un po’ accettabile.

Con le amiche aveva deciso di iscriversi in palestra o ad un corso di danza, magari nella stessa scuola frequentata da loro, almeno per rafforzare il suo corpo magro, non pu. fare ancora tanti sforzi ma la dottoressa le ha assicurato che un po’ di attività sportiva non può che farle bene, quindi perché non provarci, dopotutto deve e vuole essere normale.

Mesy, sei pronta? Papà e Louis sono giu che aspettano solo te”, le chiese sua madre, attraversando la sua stanza, in direzione del bagno in cui lei era nascosta.

"Si", le risponde la ragazza, continuando a specchiarsi nello specchio del bagno.

C’è qualche problema tesoro? Ti vedo al quanto scossa? Forse sarà l’ansia da primo giorno?”.

Era sul punto di raccontarle tutti i drammi ed i conflitti interiori che aveva, ma si disse che per una volta poteva evitare di farla preoccupare, dopotutto quegli anni erano già bastati a farla sentire in colpa, non bisognava mettere altra carne a cuocere.

Quindi si convinse a metter su un sorriso, cercando di mascherare almeno un pò la sua preoccupazione, cercando di convincere sua madre del fatto che, fosse contenta di fare ciò che da li a poco avrebbe fatto, ovvero frequentare una nuova scuola.

"Non c'è nessun problema mamma, un pò di ansia da primo giorno ma penso che sia normale, però per il resto va tutto bene.", le rispose.

"Sicura? Lo sai che con me, puoi parlare di tutto.", le rispose sua madre carezzandole con un braccio la spalla scoperta dalla canotta.

"Sicura, non ti devi preoccupare di nulla. Anzi, solo di una cosa, puoi dire a papà e Louis di andare? Questa mattina Maggie si è impuntata, ha deciso di accompagnarmi lei a scuola, perchè vuole farmi provare delle ciambelle -epiche-, a detta sua", Mesia.

"Sempre la solita Margareth, va bene tesoro, avviso io tuo padre e tuo fratello, tu nel frattempo finisci di prepararti in tempo. Non vorremmo far aspettare queste ciambelle epiche no.", le sorrise sua madre, dirigendosi al di fuori della stanza.

"Ah tesoro", la richiamò la donna.

"Si mamma?", le rispose cacciando la testa tra la porta del bagno e la sua stanza.

"Sei bellissima, non dimenticarlo mai", ed abbandonò la stanza.

Dopo quelle parole, il sorriso che aveva cercato di tirare su, divenne vero e sincero, e promise a se stessa che niente, e nessuno, glielo avrebbe tolto.

Lo doveva a se stessa ma soprattutto a sua madre.









Ehilà, I'm back!!!
Ecco per voi un nuovo capitolo fresco fresco.
Mesia è uscita dall'ospedale, è passata una settimana dal suo ritorno a casa, ha fatto shopping con le amiche e si è divertita un sacco.
Suo padre però, l'ha riscritta a scuola, un accademia d'arte e letteratura, la vecchia scuola di suo fratello e della sua amica Maggie.
Cosa succederà una volta arrivata lì? il cognome Tomlinson l'ha aiuterà in qualche modo?
Tutto alla prossima puntata....Un besooooo!
Ps: Una recensione per piacere, cosi almeno so se vi piace. 



 

  
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