Jacob Nott & Reine Lancaster in Nott
1975
Jacob
volse lo sguardo verso il divano in pelle nera che
svettava nel salone della loro nuova casa; era stata la prima cosa che
avevano
sistemato e ovviamente le loro ragazze avevano pensato bene di
accomodarcisi
sopra e mettersi a chiacchierare lasciando a lui e Floyd tutto il
lavoro.
Tossicchiò,
attirando la loro attenzione.
-
Un po’ d’aiuto sarebbe gradito. –
Reine
inarcò un sopracciglio, accennando alle tazze di the che
avevano in mano.
-
Se vi aiutiamo si freddano. –
-
Giusto, che sciocco a non averci pensato, errore mio –
ironizzò, cercando di non farsi schiacciare dal peso degli
scatoloni.
-
Oltretutto non so se ve lo ricordate, ma voi due sareste dei
maghi perciò per certe
cose si
potrebbe usare una cosa stupefacente chiamata incantesimo.
Si agita la bacchetta e la si punta contro gli oggetti
mentre si mormorano le formule giuste … e le cose si
sistemano da sole come per
magia – concluse mentre
Joss veniva
scossa dalle risate e si sforzava di non strozzarsi con il the.
Il
ragazzo fece per aprire bocca e ribattere, ma la richiuse
non sapendo bene cosa dire.
La
sua fidanzata aveva perfettamente ragione e lui e Floyd non
ci avevano minimamente pensato.
Si
voltò verso l’amico, che appariva ugualmente senza
parole.
-
Perché a noi due non è venuto in mente mentre a
loro sì? –
-
Semplice, perché loro sono quelle intelligenti –
replicò
Floyd, stringendosi nelle spalle.
-
Puoi dirlo forte – gli fece eco Joss, mentre lei e Reine
scambiavano
un cinque e sorrideva soddisfatte.
-
E pensare che fino a due anni fa non si sopportavano
nemmeno. –
-
Già, bei tempi quelli … almeno non si
coalizzavano contro di
noi. –
Floyd
annuì, puntandogli contro l’indice. –
Poi qualcuno qui,
di cui non farò il nome ma per amore di chiarezza
dirò che non sono io, ha
pensato che fosse una brillante idea farle diventare amiche e da allora
è stato
l’inizio della fine. –
-
In mia difesa, non sapevo che ci avrebbero schiavizzato. –
-
Ottima difesa, ricordati di usarla la prossima volta che ci
toccherà fare un altro lavoro come questo oppure un
pomeriggio intensivo di
giri per negozi così io
mi ricorderò
di darti una botta in testa. –
1976
Quando
rientrò a casa vide che Reine non era ancora andata a
dormire malgrado fossero le due di notte e che sedeva nella penombra
fissandolo
con aria minacciosa.
-
Non dovresti essere a letto? Inizi il turno di mattina
presto. –
-
Chi era la ragazzina dai capelli rossi tutta sorrisi che ti
è stata incollata tutto il pomeriggio? –
Tolse
il mantello, appoggiandolo sulla sedia, sorridendo
divertito.
-
Gelosa? –
-
Di quella pel di carota? Non essere ridicolo, ma suppongo di
avere il diritto di sapere chi è che gira intorno a mio marito. –
-
Clarisse Reynolds, si è diplomata all’Accademia un
mese fa.
–
-
Urrà per lei -, ironizzò, - e come mai ce
l’avevi tra i
piedi? –
-
Iwan mi ha chiesto di farle fare un giro e farle conoscere i
ragazzi della squadra a cui verrà assegnata. –
-
Credo che dovrò fare quattro chiacchiere con Iwan domani.
–
Se
fosse stato nei panni del loro Capo avrebbe girato alla
larga alla velocità della luce, perché
contrariare Reine non era mai
un’esperienza indolore.
-
E menomale che non eri gelosa – replicò, il
sorriso che si allargava
ancora di più sul volto dai tratti decisi, -
perché se avessi affermato di
esserlo probabilmente a quest’ora saresti ad Azkaban.
–
-
No che non ci sarei, in questi anni abbiamo imparato
talmente tante cose che saprei occultare un cadavere alla perfezione.
–
Ridacchiò.
- È una minaccia? –
-
Preferisco vederla come una constatazione,
tutti i novellini freschi d’Accademia dovrebbero
essere informati di quello che un membro del D.R.I.P sa fare.
–
-
Certo, sia mai che ci ritroviamo con le nuove leve dimezzate,
bisognerebbe proprio farlo presente a Iwan. –
Reine
gli diede un buffetto sul fianco.
-
Smettila di prendermi in giro. –
-
Non è colpa mia, sei tu che me lo rendi troppo facile -,
evitò l’ennesimo buffetto, - ma sei ancora
più adorabile quando sei gelosa. –
-
Non sono gelosa. –
-
Giusto, scusa, allora riformulo. Sei ancora più adorabile
quando dici di non essere gelosa.
–
Rey Nott – 1977, Corvonero
Jewel Nott – 1978, Serpeverde
1981
-
Jace, Jace! –
Aprì
gli occhi di scatto, vedendo che sua moglie era seduta
sul bordo del letto e teneva tra le mani una missiva spedita da
Malocchio.
Soffocò
uno sbadiglio e si tirò su con un colpo di reni,
improvvisamente vigile.
Di
quei tempi arrivavano notizie sempre peggiori e una lettera
in piena notte non portava nulla di buono.
-
Che succede? –
-
I Potter. –
Avevano
visto la giovane coppia di sposi durante numerose
riunioni dell’Ordine della Fenice e sebbene non si
frequentassero erano
comunque rimasti colpiti da come quella giovane donna dai capelli rossi
riuscisse a tenere in riga quello scalmanato di suo marito e i suoi
amici.
-
Impossibile. Silente ha dato loro tutta la protezione
possibile, non possono averli trovati … -
A
meno che tra di loro non ci fosse una spia.
-
Il piccolo è salvo, Hagrid lo ha portato dai suoi zii
…
Babbani – concluse, arricciando il naso sull’ultima
parola.
-
E Lui? –
-
Lui se ne è
andato, Jace … è quella la cosa sorprendente. Non
c’è più, è scomparso nel
nulla, sconfitto da quel bambino. –
La
Profezia era vera allora.
Il
Prescelto era davvero il figlio dei Potter.
-
Avvisa Eve, dille che le portiamo Rey e Jewel, dobbiamo
assolutamente vederci con il resto dell’Ordine. –
Annuì,
afferrando un pezzo di carta e scarabocchiando
velocemente.
Se
tutto quello era vero era la notizia che tutti loro
aspettavano da anni.
1993
-
Cosa leggi? –
-
Nulla di che – replicò Jacob, nascondendo
all’istante la
lettera che il loro gufo gli aveva appena recapitato.
-
Jace, non sarà l’ennesimo resoconto di
ciò che fa Jewel? –
-
E tu che ne sai dei resoconti? –
-
Tua figlia a me le cose le racconta e so benissimo che Rey
ti manda una lettera a settimana per aggiornarti su come procedono le
cose. –
-
E dire che è finito in Corvonero, dovrebbe essere lui quello
sveglio della famiglia e invece si fa beccare … sarebbe un
pessimo infiltrato.
–
-
O forse Jewel da brava Serpeverde è molto intuitiva e sa che
fratello maggiore più padre iper protettivo portano
inevitabilmente a una fuga
di notizie. –
-
Comunque immagino tu sappia che un certo Roger
Davies le ronza attorno. –
Annuì
sorridendo.
-
Ovviamente. Del resto Jewel è molto bella, è
naturale che
attiri le attenzioni maschili. –
-
È troppo giovane per avere un ragazzo. –
-
Ha quindici anni, non cinque, Jace. –
-
Appunto. L’età prestabilita è
trent’anni, è appena a metà
strada. –
Reine
scoppiò a ridere, scuotendo il capo.
Quando
si trattava della loro bambina Jacob aveva la tendenza
a essere fin troppo protettivo.
-
Comunque smettila di chiedere a Rey d’investigare o Jewel
finirà con l’ucciderlo. –
-
Mai. Io devo sapere
in modo tale da poter mantenere vigilanza
costante. –
Reine
sbuffò.
Passare
troppo tempo con Malocchio cominciava a dare i suoi
effetti.
Spazio
autrice:
Salve!
A
tempo
di record eccoci con la seconda OS dedicata ai Jeine.
Spero che vi sia piaciuta; ci sentiamo prossimamente con le
altre OS. Preferenze su chi saranno i prossimi?
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary