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Autore: Ms Mary Santiago    20/01/2018    6 recensioni
Raccolta dedicata ai protagonisti della mia storia interattiva "Le cronache dell'Accademia".
Genere: Generale, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Jacob Nott & Reine Lancaster in Nott

 

 

 

 

 

1975

 

 

 

 

Jacob volse lo sguardo verso il divano in pelle nera che svettava nel salone della loro nuova casa; era stata la prima cosa che avevano sistemato e ovviamente le loro ragazze avevano pensato bene di accomodarcisi sopra e mettersi a chiacchierare lasciando a lui e Floyd tutto il lavoro.

Tossicchiò, attirando la loro attenzione.

- Un po’ d’aiuto sarebbe gradito. –

Reine inarcò un sopracciglio, accennando alle tazze di the che avevano in mano.

- Se vi aiutiamo si freddano. –

- Giusto, che sciocco a non averci pensato, errore mio – ironizzò, cercando di non farsi schiacciare dal peso degli scatoloni.

- Oltretutto non so se ve lo ricordate, ma voi due sareste dei maghi perciò per certe cose si potrebbe usare una cosa stupefacente chiamata incantesimo. Si agita la bacchetta e la si punta contro gli oggetti mentre si mormorano le formule giuste … e le cose si sistemano da sole come per magia – concluse mentre Joss veniva scossa dalle risate e si sforzava di non strozzarsi con il the.

Il ragazzo fece per aprire bocca e ribattere, ma la richiuse non sapendo bene cosa dire.

La sua fidanzata aveva perfettamente ragione e lui e Floyd non ci avevano minimamente pensato.

Si voltò verso l’amico, che appariva ugualmente senza parole.

- Perché a noi due non è venuto in mente mentre a loro sì? –

- Semplice, perché loro sono quelle intelligenti – replicò Floyd, stringendosi nelle spalle.

- Puoi dirlo forte – gli fece eco Joss, mentre lei e Reine scambiavano un cinque e sorrideva soddisfatte.

- E pensare che fino a due anni fa non si sopportavano nemmeno. –

- Già, bei tempi quelli … almeno non si coalizzavano contro di noi. –

Floyd annuì, puntandogli contro l’indice. – Poi qualcuno qui, di cui non farò il nome ma per amore di chiarezza dirò che non sono io, ha pensato che fosse una brillante idea farle diventare amiche e da allora è stato l’inizio della fine. –

- In mia difesa, non sapevo che ci avrebbero schiavizzato. –

- Ottima difesa, ricordati di usarla la prossima volta che ci toccherà fare un altro lavoro come questo oppure un pomeriggio intensivo di giri per negozi così io mi ricorderò di darti una botta in testa. –

 

 

 

 

 

 

 

 

1976

 

 

 

 

 

Quando rientrò a casa vide che Reine non era ancora andata a dormire malgrado fossero le due di notte e che sedeva nella penombra fissandolo con aria minacciosa.

- Non dovresti essere a letto? Inizi il turno di mattina presto. –

- Chi era la ragazzina dai capelli rossi tutta sorrisi che ti è stata incollata tutto il pomeriggio? –

Tolse il mantello, appoggiandolo sulla sedia, sorridendo divertito.

- Gelosa? –

- Di quella pel di carota? Non essere ridicolo, ma suppongo di avere il diritto di sapere chi è che gira intorno a mio marito. –

- Clarisse Reynolds, si è diplomata all’Accademia un mese fa. –

- Urrà per lei -, ironizzò, - e come mai ce l’avevi tra i piedi? –

- Iwan mi ha chiesto di farle fare un giro e farle conoscere i ragazzi della squadra a cui verrà assegnata. –

- Credo che dovrò fare quattro chiacchiere con Iwan domani. –

Se fosse stato nei panni del loro Capo avrebbe girato alla larga alla velocità della luce, perché contrariare Reine non era mai un’esperienza indolore.

- E menomale che non eri gelosa – replicò, il sorriso che si allargava ancora di più sul volto dai tratti decisi, - perché se avessi affermato di esserlo probabilmente a quest’ora saresti ad Azkaban. –

- No che non ci sarei, in questi anni abbiamo imparato talmente tante cose che saprei occultare un cadavere alla perfezione. –

Ridacchiò. - È una minaccia? –

- Preferisco vederla come una constatazione, tutti i novellini freschi d’Accademia dovrebbero essere informati di quello che un membro del D.R.I.P sa fare. –

- Certo, sia mai che ci ritroviamo con le nuove leve dimezzate, bisognerebbe proprio farlo presente a Iwan. –

Reine gli diede un buffetto sul fianco.

- Smettila di prendermi in giro. –

- Non è colpa mia, sei tu che me lo rendi troppo facile -, evitò l’ennesimo buffetto, - ma sei ancora più adorabile quando sei gelosa. –

- Non sono gelosa. –

- Giusto, scusa, allora riformulo. Sei ancora più adorabile quando dici di non essere gelosa. –

 

 

 

 

 

 

Rey Nott – 1977, Corvonero

 

 

Jewel Nott – 1978, Serpeverde

 

 

 

 

 

1981

 

 

 

 

 

- Jace, Jace! –

Aprì gli occhi di scatto, vedendo che sua moglie era seduta sul bordo del letto e teneva tra le mani una missiva spedita da Malocchio.

Soffocò uno sbadiglio e si tirò su con un colpo di reni, improvvisamente vigile.

Di quei tempi arrivavano notizie sempre peggiori e una lettera in piena notte non portava nulla di buono.

- Che succede? –

- I Potter. –

Avevano visto la giovane coppia di sposi durante numerose riunioni dell’Ordine della Fenice e sebbene non si frequentassero erano comunque rimasti colpiti da come quella giovane donna dai capelli rossi riuscisse a tenere in riga quello scalmanato di suo marito e i suoi amici.

- Impossibile. Silente ha dato loro tutta la protezione possibile, non possono averli trovati … -

A meno che tra di loro non ci fosse una spia.

- Il piccolo è salvo, Hagrid lo ha portato dai suoi zii … Babbani – concluse, arricciando il naso sull’ultima parola.

- E Lui? –

- Lui se ne è andato, Jace … è quella la cosa sorprendente. Non c’è più, è scomparso nel nulla, sconfitto da quel bambino. –

La Profezia era vera allora.

Il Prescelto era davvero il figlio dei Potter.

- Avvisa Eve, dille che le portiamo Rey e Jewel, dobbiamo assolutamente vederci con il resto dell’Ordine. –

Annuì, afferrando un pezzo di carta e scarabocchiando velocemente.

Se tutto quello era vero era la notizia che tutti loro aspettavano da anni.

 

 

 

 

 

 

1993

 

 

 

 

 

- Cosa leggi? –

- Nulla di che – replicò Jacob, nascondendo all’istante la lettera che il loro gufo gli aveva appena recapitato.

- Jace, non sarà l’ennesimo resoconto di ciò che fa Jewel? –

- E tu che ne sai dei resoconti? –

- Tua figlia a me le cose le racconta e so benissimo che Rey ti manda una lettera a settimana per aggiornarti su come procedono le cose. –

- E dire che è finito in Corvonero, dovrebbe essere lui quello sveglio della famiglia e invece si fa beccare … sarebbe un pessimo infiltrato. –

- O forse Jewel da brava Serpeverde è molto intuitiva e sa che fratello maggiore più padre iper protettivo portano inevitabilmente a una fuga di notizie. –

- Comunque immagino tu sappia che un certo Roger Davies le ronza attorno. –

Annuì sorridendo.

- Ovviamente. Del resto Jewel è molto bella, è naturale che attiri le attenzioni maschili. –

- È troppo giovane per avere un ragazzo. –

- Ha quindici anni, non cinque, Jace. –

- Appunto. L’età prestabilita è trent’anni, è appena a metà strada. –

Reine scoppiò a ridere, scuotendo il capo.

Quando si trattava della loro bambina Jacob aveva la tendenza a essere fin troppo protettivo.

- Comunque smettila di chiedere a Rey d’investigare o Jewel finirà con l’ucciderlo. –

- Mai. Io devo sapere in modo tale da poter mantenere vigilanza costante. –

Reine sbuffò.

Passare troppo tempo con Malocchio cominciava a dare i suoi effetti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

A tempo di record eccoci con la seconda OS dedicata ai Jeine. Spero che vi sia piaciuta; ci sentiamo prossimamente con le altre OS. Preferenze su chi saranno i prossimi?

Stay tuned.

XO XO,

Mary

   
 
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