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Autore: Kano_chan    20/01/2018    2 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Selenis Lucis Caelum sorrise, voltandosi verso la madre. Suo padre si mise a ridere, cingendole le spalle con un braccio e stringendola al suo fianco. Aveva appena finito di raccontare un aneddoto divertente alle sue due donne e il momento non poteva essere più perfetto.
Però la principessa sapeva di doversene andare, i suoi genitori le avevano tenuto compagnia fino a quel momento, ma c’erano altre persone che attendevano il suo ritorno. Magnolia guardò la figlia e annuì comprensiva, Revis le diede un bacio sulla sommità del capo, lasciandola andare. Selenis li osservò, esprimendo tutta la sua riconoscenza con lo sguardo; poi, i contorni dei mobili della loro vecchia casa iniziarono a sbiadire, finchè non sparirono del tutto.
La ragazza rimase con gli occhi chiusi mentre riprendeva consapevolezza di sé. Avvertiva il cotone delle lenzuola che la coprivano e la morbidezza del cuscino sotto la sua testa, ma non voleva ancora tornare alla realtà. Si beò ancora per qualche istante del calore del braccio di suo padre attorno alle spalle e del profumo fresco di sua madre, e poi aprì gli occhi. Riconobbe quasi subito l’arredamento della stanza nella quale si trovava. Era sicuramente il Leville di Lestallum, non c’erano dubbi. L’abatjour sul comodino era accesa e una poltroncina era stata spostata di fianco al letto. Sulla seduta c’era un libro sull’antica guerra di Eos; Gladio doveva essersi allontanato da poco...
Selenis tornò a fissare il soffitto sopra di lei. In qualche modo erano riusciti a tornare a Lucis, ma questo voleva dire che doveva essere rimasta incosciente per diverso tempo. Sicuramente dovevano essere tutti molto preoccupati per lei…

-    Meglio muoversi – mormorò la ragazza.

Facendo per alzarsi però, successe una cosa strana. Quando la principessa cercò di puntellarsi sui gomiti per tirarsi a sedere, ricadde di peso sul fianco sinistro.
Selenis rimase per un attimo ferma, istupidita da quel movimento involontario del suo corpo.


-    Perché dia.. -

La frase le morì sulle labbra quando lo sguardo le cadde sul motivo di quell’impedimento.
Il braccio sinistro le terminava poco sopra il gomito, dove la pelle stava già assumendo una colorazione più delicata. Selenis fissò il moncherino per qualche secondo, poi appoggiò la fronte sul palmo della mano rimasta e sogghignò.

“ Ma certo ”  pensò.

Barcamenandosi con l’altro braccio, riuscì a mettersi seduta e poi ad alzarsi in piedi. Con cautela si diresse verso lo specchio che faceva parte dell’arredamento e si specchiò. Sembrava in perfetta forma, forse solo un po’ dimagrita, ma in generale il colorito era ottimo. Non le pareva nemmeno che stonasse quell'improvvisa asimmetria. 

-    Per citare qualcuno “Un piccolo sacrificio in battaglia” – si disse.

Lasciò l’immagine di sé stessa allo specchio e aprì la porta della camera. Nel corridoio non c’era anima viva e tutte le porte erano chiuse, tranne una, quella adiacente alla sua. Prompto e Gladio stavano parlando in piedi vicino al tavolino della camera quando lei entrò.

-    Selis! – esclamò il ragazzo biondo.
-    Ehi ragazzi – ebbe il tempo di salutare prima che Gladio la intrappolasse fra le sue braccia.
-    Sei sveglia.. siano ringraziati gli Dei – le sussurrò tra i capelli.

Selenis non aveva mai sentito la voce del ragazzo così incrinata e carica di apprensione.

-    Sono qui – rispose lei prendendogli il viso tra le mani e sorridendo.
-    Avevamo paura che non ti saresti ripresa –

Prompto le si accostò, abbracciandola felice come non mai.

-    Mi conosci, sono una tosta! – replicò la ragazza.
-    Sì, hai ragione – assentì il giovane asciugandosi gli occhi lucidi.
-    Eccomi, scusate se ci ho impiegato così tanto ma…-

Ignis si fermò sull’uscio della camera e aggrottò le sopracciglia castane.

-    Selis? – 
-    Ciao Iggy – lo salutò lei andandogli incontro.

L’amico la strinse con trasporto, commosso anche lui nel saperla sveglia.

-    Come ti senti? – le chiese quando si lasciarono.
-    Bene, le cure che ho ricevuto sono state eccellenti – rispose la ragazza.
-    Per il braccio... ecco.. non abbiamo potuto fare nulla.. – disse Prompto dispiaciuto.
-    Quello non è importante – replicò serenamente Selenis andando a sedersi su una delle poltrone – ma ho bisogno di essere aggiornata su quello che è successo.– aggiunse.
-    Cosa ti ricordi? – domandò Ignis sedendosi sul divano assieme a Gladio.
-    Tutto, o almeno fino a quando non sono svenuta.. Quanto tempo è passato da allora? – disse lei.
-    Fanno dieci giorni con oggi… - rispose l’Amicitia.
-    Dieci giorni.. – sussurrò la ragazza massaggiandosi la fronte.
-    Quando sei tornata ad essere, insomma, te stessa – continuò il ragazzo – il tuo braccio non c’era più.. per fortuna siamo riusciti a cauterizzare la ferita e a fermare l’emorragia in tempo – spiegò con voce ferma a differenza degli occhi, agitati al solo ricordo.
-    Spero di non doverti mai più vedere in quello stato – mormorò Prompto oscurandosi.
-    Mi dispiace, vi ho fatti spaventare davvero moltissimo – si scusò la ragazza – ti prego, vai avanti –
-    Siamo tornati all’hangar e da lì ci siamo diretti verso l’eliporto della Zagnautus – proseguì Gladio – Aranea era riuscita a contattarci – spiegò.
-    Biggs e Wedge? – s’informò Selenis.
-    Sono riusciti a tornare a Tenebrae, sono stati loro ad avvisare Aranea – rispose Ignis.
-    È venuta a prenderci con un’areonave appena in tempo, prima che il cielo di riempisse di deamons – aggiunse Prompto.
-    A bordo c’era il medico che ti ha prestato i primi soccorsi – raccontò Gladio.
-    Credo di doverle la vita allora... – replicò Selenis pensierosa.
-    Aveva intuito che la situazione stava diventando pericolosa e ha caricato tutti i profughi di Tenebrae sulle areonavi.. per cui siamo tornati verso Lucis – disse Ignis.
-    Perché siete venuti a Lestallum? – chiese la ragazza.
-    Per questo.. –

Prompto si avvicinò alle imposte della stanza aprendone una.

-    È notte? – domandò confusa Selenis osservando il cielo scuro fuori dall’hotel.
-    È mezzogiorno – rispose Gladio.

La ragazza si voltò a guardarlo scioccata.

-    È così da quando Noct è sparito..- disse Ignis – Non ha più fatto giorno –
-    Ma.. i deamons? – mormorò la ragazza.
-    Si stanno moltiplicando in modo vertiginoso e ormai sono liberi di scorrazzare dove gli pare e piace – rispose Gladio – Lestallum si sta riempiendo di profughi provenienti da ogni regione, è rimasta l’unica fonte di luce di tutta Eos che io ne sappia – aggiunse appoggiando gli avambracci sulle ginocchia.
-    Dobbiamo davvero solo aspettare? –

Selenis alzò gli occhi che aveva abbassato sulla trama damascata del tappeto, su Prompto.

-    Temo di sì.. Noct deve ottenere il potere del Cristallo per poter epurare questa oscurità.. ma non so dirvi quanto tempo questo gli richiederà  – rispose la ragazza – E Ardyn? –
-    Pare che sia tornato ad Insomnia, a palazzo.. ma da allora non si è più fatto vedere – la informò Ignis.
-    E non penso che lo farà.. non siamo noi ad interessargli - soggiunse la giovane.
-    Credo che allora non ci rimanga altro da fare che attendere – sentenziò Gladio – Te la senti di scendere di sotto? Sono certo che anche gli altri saranno felici di vederti – propose il ragazzo offrendole una mano per alzarsi.
-    Sì, mi farebbe piacere – assentì la principessa accettando l’aiuto offertole – Sono tutti qui? – domandò mentre Gladio le appoggiava sulle spalle la sua giacca di pelle.
-    Cid e Cindy non sono ancora arrivati, quel vecchio testardo non vuole lasciare l’officina e sua nipote di sicuro non lo aiuta a farlo – borbottò Gladio mentre uscivano nel corridoio.
-    Sono convinto che voglia anche lei che si metta al sicuro – intervenne Ignis.
-    La dea di Hammerhead non può lasciare così alla leggera il suo regno – disse Prompto molto seriamente.
-    Il tuo inizia a diventare fanatismo, lo sai? – replicò l’Amicitia.
-    Selis! –

La ragazza distolse l’attenzione dal battibecco dei suoi amici per rivolgerla ad Iris, ferma nell’atrio del Leville assieme a Talcott.

-    Come sono felice di rivedervi – esclamò la principessa mentre la ragazzina l’abbracciava.
-    Eravamo così preoccupati! – disse lei asciugandosi gli occhi.
-    Per fortuna vi siete ripresa Vostra grazia! – soggiunse Talcott.
-    Grazie per esservi presi cura di me – sorrise la ragazza, abbassandosi per guardare negli occhi il bambino, nei quali era evidente la domanda che voleva porle – Tornerà – disse allora Selenis appoggiando la mano sulla testa di Talcott – dobbiamo solo avere fede in lui e aspettarlo, ma ha fatto una promessa e sono certa che la manterrà – affermò.
-    Sì – annuì il bambino con convinzione.
-    È un piacere vederti in piedi –

Selenis si sollevò per salutare la nuova arrivata. Aranea sostava sull’uscio dell’hotel, accompagnata da Biggs e Wedge.

-    E io sono contenta di vedervi sani e salvi – replicò la ragazza andandogli incontro – Eravamo molto preoccupati ad avervi lasciati sul treno – aggiunse rivolgendosi ai due soldati.
-    Abbiamo avuto il nostro bel daffare signorina, ma fortunatamente siamo riusciti a tornare a Tenebrae – rispose Biggs.
-    Dopo tutto siamo gli uomini migliori di Lady Aranea – soggiunse Wedge.
-    Avete perfettamente ragione – assentì la principessa – A tal proposito, vi ringrazio dal più profondo del cuore per quello che avete fatto, vi devo la vita – disse.

I capelli candidi di Selenis scivolarono oltre la sua spalla quando accompagnò le parole con un inchino.

-    Lo abbiamo fatto volentieri – rispose Aranea leggermente imbarazzata –  anche se per il tuo braccio non è stato possibile fare nulla –
-    Va bene così – replicò Selenis – Non sarà di certo un braccio in meno ad impedirmi di fare quello che devo, c’è chi ha perso molto di più – aggiunse con una breve occhiata verso Ignis.
-    È un bene sentirtelo dire, perché la storia è tutt’altro che conclusa – ribattè la donna – E' appena tornata una delle mie navi con a bordo altri profughi; stiamo sorvolando le zone abitate finchè è ancora possibile farlo, alla ricerca di dispersi – raccontò.
-    La situazione sta peggiorando così rapidamente? – domandò la ragazza.
-    Sì, oltre a crescere in numero, i deamons stanno diventando anche più potenti – rispose Aranea – Ma è meglio se vieni a vedere con i tuoi occhi, te la senti? – le chiese.
-    Certo – affermò con sicurezza, guardando i suoi amici che si accodarono a lei e alla militare.

Fuori dal Leville era già più che evidente l’emergenza in cui si trovavano. C’era gente ovunque, che andava avanti e indietro a prestare aiuto, o accampata in attesa di sapere dove potersi sistemare.
Tutti quanti avevano lo stesso sguardo spaesato e confuso, ma allo stesso tempo si poteva respirare quel cameratismo che è solito nascere nelle situazioni di crisi. Non era quindi strano vedere anziani che davano una mano ai più giovani, o ragazzini che si prendevano cura che più piccoli cercando di distrarli.
Un'altra cosa che Selenis notò al suo passaggio, erano le teste che si giravano a guardarla, molte delle quali con uno sguardo di deferenza nei suoi riguardi.


-    Per molti di loro sei l’unica sopravvissuta della famiglia reale –

La principessa si girò a guardare Ignis che procedeva al suo fianco.

-    Giuro che secondo me ci vedi eccome Iggy – rispose la ragazza con un sorriso, prendendolo sotto braccio mentre si dirigevano verso la statale che passava fuori città.
-    Il mio senso di osservazione è rimasto quello di prima, anche se può non sembrare – replicò lui.
-    Credono che Noct sia morto? Non gli avete detto che tornerà? – domandò la giovane.
-    Sì, le voci sono corse rapide, soprattutto quando la gente tende a concentrarsi in un unico posto – rispose il ragazzo – ma non per questo tutti sono convinti che sarà così, lo scetticismo non è una cosa che si può sconfiggere così facilmente – aggiunse.
-    Io non posso prendere il suo posto, lo sai – ribattè la principessa.
-    Non penso che nessuno ti chiederà di farlo, ma non possono smettere di guardarti per quello che sei – replicò Ignis.

Il gruppo, nel frattempo, aveva raggiunto la statale, chiusa con alcune barricate per impedire l’accesso dei deamons troppo audaci.
Aranea li accompagnò fino alla terrazza panoramica e fu lì che Selenis ebbe chiara la situazione.
Nella perenne oscurità che avvolgeva il paesaggio, si potevano vedere le sagome dei deamons che lo affollavano. Sembrava non esserci un singolo lembo di terra che non ne fosse infestato...
La faglia di Cauthless era accerchiata da mostri volanti non bene identificati, mentre interi branchi di piros, con la loro caratteristica luminescenza, scorrazzavano nella valle in mezzo a molti altri deamons.

Alla ragazza tornò in mente la prima volta che era arrivata con i suoi amici a Lestallum: il calore del sole, il vociare allegro della gente, i forti aromi del mercato.. tutto svanito.

-    Come siamo giunti a questo? – mormorò, più a sé stessa che agli altri.
-    Il generale Cor sta radunando tutti i cacciatori della Meldacio, recluta ogni uomo o donna che voglia aiutare – spiegò Gladio – In qualche modo resisteremo – asserì.
-    Dobbiamo resistere – confermò Selenis guardando quel mondo devastato.

***

-    Venite con noi, abbiamo liberato dello spazio nel magazzino del fabbro; potete stare lì per ora –

Selenis osservò Prompto dare indicazioni ad una famiglia con ben quattro bambini. La più piccola stringeva al petto un moguri di pezza, come se questo potesse farle da scudo a tutto quello che stava accadendo. La ragazza afferrò con forza la ringhiera del balcone che dava sulla piazza antistante il Leville.
La follia di Ardyn aveva messo a ferro e fuoco l’intero continente, e anche se ora conosceva la sua storia, ancora non riusciva a capire come la vendetta potesse spingere le persone a tali miserevoli azioni.


-    Ma chi prendo in giro? – si disse sorridendo amara.

Era entrata nei Kingsglave con il solo scopo di vendicarsi della morte del padre; avrebbe ucciso ogni singolo Imperiale che le si fosse parato davanti. Avrebbe messo a ferro e fuoco Gralea come era stato fatto con Insomnia. Avrebbe consumato sé stessa, per potersi sentire appagata. Però non era andata così... per Selenis esisteva un "ma", che Ardyn non aveva mai avuto: i suoi amici.
Se non fosse stato per loro, se non fosse stato per la richiesta accorata di Nyx quella mattina di tanti mesi prima, si sarebbe lasciata travolgere, e forse avrebbe fatto la stessa fine del Cancelliere.. Grazie ai suoi compagni, quei sogni di vendetta si erano dissolti sotto il desiderio di proteggerli.
Persa com'era nei suoi pensieri, Selenis trasalì, sentendosi improvvisamente sfiorare.

-    Scusami, non pensavo di spaventarti –

Gladio le sorrise, affiancandola.

-    No.. è che per un attimo mi è sembrato che mi avessi toccato il braccio – rispose lei – devo solo farci l’abitudine – sospirò.
-    Sei stata fortunata ad avere un maestro d’armi che ti allenato a padroneggiare la scherma con entrambe le mani – disse lui.
-    Lo sono stata molto – assentì lei – per davvero – aggiunse seria.
-    Credevo di impazzire.. - Gladio abbassò lo sguardo per puntarlo sulla piazza sotto di loro - Quando ho visto in che stato eri ridotta, il sangue che perdevi.. per un attimo ho pensato che non mi importava niente del Cristallo, del destino del nostro mondo.. – raccontò stringendosi le mani accavallate sulla ringhiera.
-    Era l’unico modo per salvarvi, lo capisci vero? – mormorò lei.
-    Certo che lo capisco, avrei preso la tua stessa identica decisione.. ma non credo di aver mai avuto così tanta paura in vita mia – replicò grattandosi la barba.
-    Non lascerò mai più il tuo fianco, è una promessa – disse Selenis voltandosi verso di lui.
-    Lo spero proprio... – Gladio le passò un braccio attorno alle spalle e se la strinse la petto – Hai reso piuttosto arduo il compito di proteggere la mia futura sposa – disse dandole una bacio sulla sommità della testa – anche se continuo a pensare che tu lo stia facendo apposta per evitare le nozze – aggiunse con un ghigno.
-    Al contrario, non ho mai voluto così tanto una cosa in vita mia. Piuttosto vedi di non farti uccidere tu prima! – replicò lei tirandosi indietro e arricciando il naso.
-    Vieni qua – sorrise lui scuotendo la testa e chinandosi a baciarla.  
-    Non mi hai mai detto dove hai trovato l’anello che mi hai regalato – osservò la ragazza quando la lasciò libera.
-    Ah, a proposito! – esclamò lui tirando fuori dalla tasca qualcosa – Questo è tuo –

Selenis fissò stupita il proprio anello, quello di sua madre.

-    Pensavo di averlo perso con il braccio! – disse commossa.
-    Era a terra vicino a te, Prompto lo ha raccolto. Volevo dartelo prima ma me ne sono dimenticato.. ho pensato che metterlo al collo sarà più semplice adesso – spiegò, porgendole il gioiello agganciato ad una catenina d’argento.
-    È perfetto, grazie – rispose la principessa indossandolo.
-    Senti qualcosa? –
-    No.. – replicò lei girandoselo tra le dita – E' come quando siamo arrivati a Gralea, sembra che si sia scaricato.. Chissà se mia madre è ancora qui – mormorò assorta, poi si voltò a guardare di verso la piazza.

Una donna era scoppiata a piangere, stretta nell’abbraccio di un ragazzo che poteva essere il fratello. Lui cercava di consolarla, ma si vedeva chiaramente che non trovava le parole adatte, limitandosi a stringerla.
Cosa poteva dirle? Probabilmente avevano perso la casa, la propria terra, e non era escluso che avessero visto morire anche qualche loro caro. L’unica speranza che gli era rimasta, erano delle voci sul presunto ritorno del prescelto, ma nulla di più..


-    Gladio devi farmi un favore – disse d’un tratto la ragazza voltandosi verso di lui – chiama gli altri e chiedi loro di radunare quanta più gente possibile in piazza –
-    Pensavo non volessi prendere il posto di Noct – replicò il ragazzo perplesso.
-    Difatti non ho intenzione di proclamarmi reggente.. ma credo sia mio dovere spendere qualche parola per loro – rispose la principessa tornando ad osservare la piazza.
-    Va bene – assentì allora Gladio, dandole un bacio sulla testa prima di tornare dentro.

Mezz’ora dopo il piazzale principale di Lestallum era letteralmente invaso dalla gente. Le persone si accalcavano all’inizio delle vie laterali e occupavano finestre e i balconi delle case che si affacciavano sullo slargo. Selenis, con il supporto dei suoi amici, si fece largo in mezzo alla ressa.

-    Posso prenderne una in prestito? – domandò, rivolgendosi al gestore del locale e indicando una delle sedie del suo dehor.
-    Ma certo – rispose quello prontamente.
-    Grazie –

La ragazza la spostò e facendosi aiutare ci salì sopra, in modo da riuscire a vedere la gente lì riunita.

-    Scusatemi se ho avuto l’ardire di chiamarvi tutti qui.. – esordì la ragazza.

Qualcuno dal fondo delle fila richiamò al silenzio e questo calò subito sulla piazza.

-    Molti di voi mi conoscono già, per tutti gli altri mi chiamo Selenis e sono la nipote del compianto Re Regis, nonché cugina del nuovo Re di Lucis. – proseguì – Ho voluto essere qui a parlarvi, perché ho visto i sacrifici e l’incertezza che vi stanno affliggendo in questo momento e non potevo restare in silenzio… - disse, cercando di abbracciare quanta più gente possibile con lo sguardo – Anche io, come voi, ho perso la mia casa e delle persone a me care… So che avete bisogno di una guida, di qualcuno che metta ordine in questo caos, ma non posso essere io quella persona –

Queste ultime parole vennero accolte con un brusio di fondo.

-    Questo per un semplice motivo – continuò la ragazza – Non posso sostituire sua Grazia Lunafreya, non sono una sciamana e non sono in grado di epurare, mio malgrado, il male che ci affligge. Non posso neppure sostituire Re Noctis, perché non sono la vostra regina né la prescelta del Cristallo.. – disse – Ma sono una guerriera, una Kingsglave, e in quanto tale vi giuro che proteggerò voi e le vostre famiglie, in modo che non dobbiate soffrire ulteriormente.. Resisteremo, tutti assieme, fino a quanto il Re non sarà tornato, perché lo farà.. e sconfiggerà questa oscurità per sempre. Vi do la mia parola. Quindi, per favore, non abbandonate la speranza… Grazie a tutti voi – concluse chinando il capo.

L’applauso partì dapprima esitante, per poi esplodere. Selenis alzò la testa e sorrise.
Leggeva di nuovo la speranza in quei volti ed era l’unica cosa per lei importante. Certo, ci sarebbero stati altri momenti difficili, ma se la sarebbero cavata come sempre.

“Torna presto Noct” pensò la principessa “ Ti stiamo tutti aspettando…”



Campeggio dell'autrice:

Buonasera ragazzi ^^

So che alcuni di voi erano curiosi di sapere se avrei dato una minima spiegazione di quello che era successo dopo Gralea o se sarei passata direttamente a "10 anni dopo". Spero quindi che sareste soddisfatti della mia scelta! Nonostante io mi sia innamorata di FFXV, il fatto che avessero lasciato questi dieci anni di buio mi ha fatto storcere il naso.. nel senso che Noctis viene assorbito dal Cristallo e bam! Ci si trova direttamente proiettati nel futuro! Mi ha lasciata un pò confusa ^^"
Nel capitolo ho mantenuto la linea originale che avevo adottato, quindi, non essendo ancora uscito Comrades, mi ero immaginata che fosse stata Aranea a salvare i tre ragazzi e che il sole non fosse più sorto dopo che Noctis era stato assorbito.
Selenis ha perso un braccio, beh è poca cosa se si pensa a Ignis, però volevo lasciare qualcosa di evidente della battaglia che ha combattuto. La ragazza ha reso ben chiare le sue intenzioni, non ha il minimo desiderio di prendere il posto di Noctis, ma piuttosto ha deciso di restaurare i Kingsglave e di difendere quello che resta dell'umanità assieme ai suoi amici.
Sperando che abbiate gradito questo capitolo passo a ringraziare tantittimo i Lettori che mi seguono, le Comrades che commentano con particolare menzione a Akiko_2 per essersi aggiunta e per averla inserita sia nelle preferite che nelle seguite ^^
Nel prossimo capitolo faremo il fatidico salto di dieci anni in avanti... cosa sarà successo nel frattempo?

Un abbraccio a tutti voi,
Marta
  
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