Lo
strano caso dell’appartamento 22B
1. Primo
Capitolo: un nuovo disastroso
inizio
Come
erano capitati in quella situazione se lo chiedevano anche loro, non
avrebbero
mai pensato di dover condividere le loro emozioni, le loro vite
quotidiane, i
loro spazi, le proprie abitudini, a volte anche molto scurrili e non
solo, con
quelle due ragazze, due belle ragazze. Non che non avessero mai visto
ragazza
in vita loro, anzi, Taichi doveva essere abituato dato che in casa
abitava
con sua sorella
Hikari,e sua madre
Yuuka, la quale ogni volta che andava a trovarlo, gli portava sempre
degli
strani cibi che finivano quasi sempre nel povero stomaco di Koushiro,
che
nonostante fosse piccoletto, aveva
uno
stomaco di ferro. Ovviamente non le aveva mai viste in quel modo,
insomma non
come ragazze, vere donne; convivere con delle
ragazze vere, era diverso. Da
tre anni erano stati sempre loro insieme;
avevano rifiutato qualsiasi coinquilino, nonostante vi fossero due
stanze
vacanti, perché stavano bene insieme ed erano riusciti a
trovare il loro
equilibrio, nonostante le diverse
personalità e, tranne per qualche strana abitudine di
Koushiro e per il
lato molto casalingo-dittatoriale- di
Yamato. Adesso, quelle due strane creature, chiamate ragazze,
distruggevano
quell’equilibrio faticosamente trovato, scombussolando i loro
piani e tutto
quello che loro tre in
tre anni erano
stati in grado di creare. Si chiedevano anche perché quelle
due fanciulle
fossero capitate proprio lì, in quel quartiere, in quella
zona che non è che
fosse delle migliori, specialmente per delle ragazze. Forse, pensavano,
l’avevano scelto per il prezzo, non tanto caro, ma nemmeno
così conveniente.
I tre
ragazzi fissarono con uno sguardo
indecifrabile – indagatore - le due figure appena arrivate,
una dai corti
capelli ramati , occhi simil ramati con indosso un paio di jeans neri e
una camicetta
bianca e l’altra dai lunghi capelli castani, un vestito lungo
fino alle
ginocchia azzurrino con ricami bianchi- cinque valigie enormi dietro di
loro- ,
non proferendo assolutamente parola, facendo sentire leggermente a
disagio le
due figure femminili le quali sorridevano imbarazzate. A spezzare quel
silenzio
fu la ramata:
«
Ehm, ciao! » disse la ragazza, abbozzando
un timido sorriso «Io mi chiamo Sora Takenouchi, piacere di
conoscervi.» si
presentò cordialmente, allargando leggermente il sorriso.
«
Mimi Tachikawa!» tagliò corto la castana
con uno forzatissimo sorriso stampato in volto, corrugando la fronte
stranita.
Nulla. Il
silenzio totale ricadde
nuovamente ; i tre non davano alcun segno, le osservano solamente
mettendole
altamente a disagio.
«
Ehi, Sora-san.» la chiamò a bassa voce
Mimi « Non credi che questi ci guardino male?» le
fece notare guizzando gli
occhi color miele inquietati sui tre ragazzi che rimanevano immobili a
fissarle.
«Cosa
dici, Mimi-chan» le
rispose sottovoce, ridacchiando
nervosamente «Magari sono solo timidi »
ipotizzò facendo spallucce.
«
Sarà, ma a me mettono i brividi»
disse poco convinta ,
corrucciando la fronte scettica,
«
Specialmente quello con i capelli rossi!
Ha uno sguardo a dir poco agghiacciante »
commentò, increspando le labbra in una
smorfia, osservandolo perplessa « E hai visto come
è vestito?» aggiunse
disgustata indicando
lo strano
abbinamento e i colori che facevano a cazzotti tra loro.
«Mimi-chan
dai, ti può sentire» le fece
notare Sora sottovoce dandole il gomito e cercando di farla smettere, ma Mimi
continuò imperterrita, «per non
parlare di quello biondo , sembra che voglia ucciderti ». Lo sguardo di Sora
puntò, involontariamente,
sulla figura bionda che le stava osservando con i due grandi occhi
azzurri
ridotti due piccole fessure e con un broncio
non molto amichevole dipinto in viso. La ragazza
deglutì, amaramente.
Trasse un respiro profondo per rompere nuovamente quel clima di gelo
assoluto
che si era nuovamente creato.
«Ehm,
quindi questa è la prima volta che
avete delle coinquiline?» domandò cercando di
mantenere un tono di voce
composto e cordiale, sperando che i tre si lasciassero un po’
andare.
«
Si.» risposero meccanicamente
all’unisono facendo sentire a disagio
più di
quanto lo era Sora.
«Sapete
dire qualche altra parola oltre SI
o NO? O siete MUTI?» scoppiò Mimi innervosita,
fissandoli da capo ai piedi in
maniera altezzosa. Un nodo di stizza pervase Yamato che si stava
alzando dalla
sua posizione per dirne quattro a quella fastidiosa ragazza, ma venne
bloccato
da Taichi, conoscendo bene l’amico e sapendo che avrebbe
creato più confusione
e imbarazzo che mai.
« Ehm, scusate» si
scusò Taichi, issandosi dalla
poltrona del salone e sorridendo alle due «
Il fatto
è che non ci aspettavano
di aver dei
coinquilini così presto.
Pensavamo che arrivassero dei ragazzi, per questo motivo siamo un
po’
spiazzati.» comunicò a loro, grattandosi la nuca
imbarazzato e avvicinandosi
alle due.
« Io
sono Taichi Yagami, piacere di conoscervi» si
presentò porgendo cordialmente la
mano alle due che ricambiarono sorridendo e leggermente sollevate.
«
Yamato Ishida.» disse solamente il biondo
gelido, cercando di porgere la mano alle due e inclinando il capo
biondo per
non doverle vedere in volto. Yamato, a dispetto del suo aspetto
così “ oscuro
e tenebroso”, era in realtà
timidissimo. Mimi sbuffò contrariata.
« Che
maleducato!» sentenziò Mimi austera, osservando
con faccia sprezzante Yamato «
Non guardare in faccia chi ti è davanti, sai che
è maleducazione?» lo rimbeccò
acida, guizzando i propri occhi color miele vispi su quelli azzurri
altamente
irritati del biondo.
«
Cosa?!» urlò Yamato, innervosito «
Guarda
che la maleducata sei stata tu! Dire quelle cose a gente che nemmeno
conosci!»
ribatté incrociando le braccia al petto.
«Se
non parlavate, come diavolo vuoi che ci
senta ad essere ignorate in quel modo in un posto sconosciuto?
È frustante!»
replicò a tono la castana, riducendo gli occhi a due
piccolissime fessure ,
osservando in maniera truce il giovane biondo.
«Ok,
Ok! Mi sa che siamo tutti un po’
stanchi e straniti! Cerchiamo di calmarci e far le cose per
bene!» cercò di
placare gli animi di quei due la
rossa
mentre Taichi accanto a lei annuiva per quel che aveva appena detto . I
due
ragazzi annuirono con il capo, ma poco convinti.
«
Ehm, tu
saresti?» chiese Sora al ragazzo
dai capelli rossi rimasto ancora in silenzio osservandole in maniera
alquanto
strana.
« Koushiro Izumi»
rispose il rosso mentre nella
sua testa rimbombava il motivetto della sigla di
Stranger things, osservando le due
ragazze da capo ai
piedi con aria
curiosa e allo stesso tempo perplessa, mettendole leggermente in
disagio.
«
Pia-cere» gli porse la mano tentennante Sora mentre il
ragazzo ancora la
fissava e ricambiò. Mimi accennò un falso sorriso
di cortesia. « Piacere
mio » disse Koushiro atono per poi
tornare a trafficare con il suo laptop.
«
Te
l’ho detto
che è strano. Ha dei problemi
sicuro.» pontificò Mimi a bassa voce a Sora mentre
Taichi facevan
strada per le loro camere.
***
La mattina
seguente Yamato si svegliò di
malumore. Non era riuscito a chiudere occhio per una serie di ragioni;
le due
ragazze, specialmente quella castana, facevano un casino assurdo,
spostando e
sistemando le loro cose di qua e di là , oltre a
sghignazzare per chissà quale
motivo, oltre a quello ci si mettevano pure i vicini con
dei rumori strani
con un
volume che raggiungeva chissà quanti decibel,
non gli faceva del tutto
piacere e non lo aiutava per nulla a prender sonno.
Sospirò e sbadigliò ancora
semiaddormentato,
aprendo il frigo per preparare come al solito la colazione a quei due
poltroni,
anzi ora ne doveva preparare pure per altre due, e questo non gli
andava per nulla
bene. Lo aprì e rimase perplesso e scandalizzato allo stesso
tempo da cosa si
trovò davanti
«
Che diavolo ci fa questo coso qui? »
sbraitò osservando con sgomento e semi –disgusto l’oggetto appoggiato al
freezer vicino alla carne, la sua
prelibata carne.
«Che
succede , Yamato-kun?»
domandò Koushiro sbadigliando, sopraggiunto proprio in
quell’istante e
avvicinandosi al biondo . Yamato , ancora, non riusciva a proferire
parola analizzando quell’oggetto.
«Oh,
un reggiseno.»
osservò il rosso atono
«
Era nel freezer »
lo
informò con la faccia sempre più schifata e
perplessa.
«Oh»
esclamò una voce femminile
altisonante, raggiungendo i due « Il mio
reggiseno!»
«
Si può sapere cosa ci faceva
nel
freezer?»
gli domandò Yamato con una vena che gli pulsava fortemente
nella testa
«
Beh, serve per poter mantenere fresco e rassodato il seno!»
lo informò «
Evita pure di farti avere brutte smagliature e fartelo sentire decadente»
aggiunse con una faccia seria
mentre gli altri due la fissavano sempre più scettici.
«
Non voglio più vedere una cosa del genere!»
ruggì indiavolato più che mai, osservando con
amarezza e tristezza la sua prelibata
carne, pagata un bel po’ « Questo non
è tuo
il freezer»
puntualizzò riducendo gli occhi azzurri a due piccolissime
fessure, fissandola
truce.
«Mm
»
mugugnò Mimi, mettendosi la mano al mento con fare pensoso,
poi un ghigno si
stampò nel suo volto «
Non hai mai tolto un reggiseno in vita tua, eh…» dedusse
voce maliziosa « Chi lo
avrebbe
mai detto…»
aggiunse allargando il sorriso furba. Yamato arrossì. «NON SONO
AFFARI
TUOI QUESTI!»
urlò
il biondo più imbarazzato che mai.
«Ci
ho visto giusto, eh verginello...»
sogghignando
maliziosamente mentre Yamato la fulminava con lo
sguardo cercando di ribattere, ma nulla. «Peccato,
non sai che ti perdi...»
aggiunse facendo l’occhiolino maliziosa ,
facendolo arrossire ancor di più.
«Non
ho tempo per queste cose »
bofonchiò, giustificandosi. Mimi sorrise sardonica « Certo!»
commentò
sarcastica
«Secondo
i miei calcoli, l’imbottitura dovrebbe equivalere ad una
terza scarsa. Ti
facevo più formosa »
fu il commento di Koushiro
che aveva
preso incuriosito il reggiseno color smeraldo con un fiocchettino
arancione al
centro e dei piccoli merlettini, squadrandolo attentamente.
Mimi
sgranò gli occhi scandalizzata.
«
Hai fatto dei
calcoli sulla mia misura
di seno?»
domandò sgomenta, osservandolo.
«Beh,
non li ho fatti, mi vengono automatici»
le rispose, tenendo ancora in mano il reggiseno «Ti posso
dire anche le altre tue misure» la
informò avvicinandosi
pericolosamente a lei, cercando
di analizzarla da capo ai piedi.
« Sei disgustoso !»
urlò, strappandogli il reggiseno dalle
mani infervorata e imbarazzata più che mai.
«
Detto da una che
mette il reggiseno nel
freezer...»
mandò di
risposta il rosso, piccato « Non credi
che sia più disgustoso questo? Insomma
non sappiamo con chi tu...»
«ORA
BASTA! Non voglio sentire cose da genere da uno che si veste come un
daltonico!»
replicò Mimi altamente
innervosita.
«Beh,
mi vestirò come un daltonico, ma non ho nemmeno delle strane
e bizzarre creature
rosa come ciabatte!»
replicò a
sua volta Koushiro, lievemente infastidito.
Mimi stava per ribattere qualcosa, ma lo squillo del cellullare la
destò dal far ciò: era Joe, il suo fidanzato.
«Amore!
Avevo proprio bisogno di sentirti!»
esclamò disperata e allegra allo stesso tempo e incenerendo
con lo sguardo
Yamato e Koushiro, specialmente quest’ultimo «Non sai dove
sono capitata» gli disse
con
tono melodrammatico tornandosene nella sua camera.
«
Che razza di ragazza!» commentò
Yamato, increspando le labbra in una smorfia « Ha rovinato
la
mia carne!»
sospirando amareggiato.
«
L’ho
sempre detto che le ragazze sono
delle seccature fastidiose »
considerò Koushiro, appoggiando il suo laptop nel tavolo.
«
Puoi ben dirlo amico!»
proruppe Taichi , sopraggiunto in quel momento, sedendosi accanto al
rosso «Anche quelle
che
ti sembrano all’apparenza carine e gentili»
aggiunse,
osservando di sottecchi Sora accanto alla porta che lo
fissava con una faccia altamente infastidita.
«Non
è mica colpa mia se la porta
del bagno
non era chiusa chiave»
bofonchiò il castano, mettendosi in bocca il toast preso dal
cestino al centro
del tavolo, ma nessuno lo stava ad ascoltare.
FLASHBACK
Il trillare
squillante- fastidioso- della sveglia fece svegliare malvolentieri Sora
che
spense brutalmente la sveglia, non volendo più sentir quel
suono. Si alzò con
non poca fatica dal letto, stropicciandosi leggermente gli occhi e
andando in
direzione del bagno che
trovò occupato
da Mimi e conoscendola ci avrebbe messo un bel po’.
Sbuffò scocciata, ma poi si
ricordò che al piano di sotto vi era un altro bagno. Scese
le scale dirigendosi
verso il bagno, bussò alla porta sperando che non ci fosse
nessuno, anche
perché non voleva arrivar in ritardo per il suo primo giorno
di tirocinio, era
una tipa abbastanza puntale e odiava i ritardi, ma per sua fortuna lo
trovò
libero.
Un sonoro
sbadigliò uscì dalla bocca di
un’assonato Taichi il quale si
trascinava apaticamente verso
il bagno.Aprì la porta, senza bussare, grattandosi
la testa, si appoggiò
sulla
panchetta grigia vicino al lavandino, togliendosi i boxer,
rimanendo
totalmente nudo. Ad un certo punto sentì
un leggero rumore provenire dalla
doccia, sollevò lievemente gli occhi e rimase immobile e
altamente imbarazzato
all’immagine che gli si presentava davanti: Sora che usciva
dalla doccia, totalmente
nuda che cercava di
prendere
l’asciugamano,
osservandolo a sua volta
imbarazzata, infastidita e sconvolta. La ragazza
si coprì quel poco che poteva; prese la prima
cosa che gli capitò di mano e gliela lanciò
addosso, colpendolo nella testa e
uscendo alla velocità della luce, rossa in volta, urlandogli
un “ pervertito”
lasciando un Taichi perplesso, dolorante per la spazzola lanciandogli
addosso
che si era
impigliata nei suoi folti e
spettinati capelli, scocciato e nudo.
Mmm, un inizio davvero allattante, non credete? Chi lo avrebbe mai detto? D’altronde cosa ci si può aspettare da caratterini così diversi tra di loro, questo ed altro, e siamo ancora all’inizio della serie…ehm volevo dire della loro bellissima, stupendissima, adorabile convivenza. Beh, che dire…nulla…solo di godervi il loro spettacolo, chissà magari un giorno potrebbe essere candido ai Golden Globe, o addirittura agli Oscar, chi lo sa…anche perché vi aspetta a breve un episodio che davvero, vi farà o accapponare la pelle o semplicemente vi divertirete, ringrazierete la mente diabolica di Mimi, ergo…coming soon…
TO BE CONTINUED
Ohilà chi non muore
si rivede. Scusate per l’enorme ritardo, ma davvero sono
lavoro, tra lezioni, esami,
laboratori, anche di sabato
pomeriggio e
stata oberata di
adesso
pure esami e tirocini, ossia quando
mi viene sempre
l’ispirazione XD. Premetto
che questo capitolo era scritto da un
bel po’, ma non del
tutto completato
tant’è che non
so se sono riuscita a gestire bene
i personaggi e renderli
almeno leggermente IC, spero di
sì. L’idea del
reggiseno nel freezer non
è mia,
ma presa da Carmen Di pietro al
Gfvip-si amo anche il trash
come potete
ben
vedere, ammetto anche che il rewatch
di The Big Bang Theory
ha
influenzato un po’
il capitolo, in particolare la figura
di Sheldon Cooper XD,
sta a voi
capire
dove sta un po’ di lui xD.
Vi è piaciuta la
reazione di Koushiro? Beh, molti
sanno che sono ossessionata da
Stranger things, che vi
consiglio
caldamente di
vedere XD. Sono stanca, ergo non
sarò così tanto
logorroica come al mio solito,
spero che il capitolo vi sia
piaciuto, fatemi sapere cosa ne
pensate,
ancora
diciamo che siamo veramente solo
all’inizio di ciò
che ho in testa per queste
cinque teste
calde…ehehe,vedrete vedrete…Mi scuso
punteggiatura, ho provato a
rileggere, ma davvero non
so…calcolate che sono un
po’ arrugginita, detto
questo vi saluto e spero di vederci
per i miei errori di
solo con una parola chiave: BARELA. e
ringranzio chi ha
recensito la
storia e l'ha messa nelle seguite ;)