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Autore: jarmione    29/01/2018    1 recensioni
TITOLO E RATING VARIABILI!!!!
CROSSOVER tra: Supercar - I Dalton - Star Wars - Harry Potter
Possibili citazioni di altri film
Kitt, Amy ed Evelyn (quest'ultime sono mie OC) vanno ad Hogwarts per la prima volta.
Stringono amicizia con Benjamin Solo e dimostrano che la collaborazione fra case è possibile.
Ma ognuno di loro ha un segreto e quando verranno allo scoperto il resto della loro permanenza ad Hogwarts non sarà più la stessa.
ATTENZIONE: Cercherò di seguire la base che ha dato la Rowling nella storia originale ma lo farò fino ad un certo punto.
Critiche ben accette, non siate timidi di dirmi "schifo" oppure "bleah"
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Il treno giunse alla stazione poco dopo il calar del sole.
Il cielo era terso e le stelle sembravano brillare di più.
“Finalmente! Era ora!” esclamò Amy, infilandosi il mantello della divisa e scendendo dal treno in tutta fretta.
Fece per seguire la maggior parte degli studenti, ma venne fermata da Kitt.
“Non devi andare di là”
“E perché?”
Kitt indicò, in lontananza, una figura enorme che chiamava gli studenti del primo anno
“Primo anno! Da questa parte!” diceva “primo anno! Su muovetevi!”
Evelyn li raggiunse e tutti e tre si avvicinarono.
“Per la barba di Merlino!” Amy, appena fu davanti, osservò la figura di un enorme uomo, alto si e no tre metri, con barba e capelli ricci e spettinati che cercava di raggrupparli tutti.
“E’ un mezzo gigante” sussurrò all’orecchio di Amy
“Lo vedo” confermò lei, che non smetteva di guardarlo senza tenere aperta la bocca.
Non era l’unica, anche Evelyn e tutti gli altri studenti erano con le teste all’insù.
“Primo anno! Ci siete tutti?” si guardò attorno il gigante, cercando se ci fossero altri studenti dispersi.
Quando il suo sguardo si posò sul trio sorrise amichevolmente “Ciao Kitt!”
Tutti si voltarono verso l’interessato, che sorrise appena e abbassò lo sguardo imbarazzato
“Ciao Hagrid”
Il gigante ammiccò “Bene, seguitemi forza!” e si incamminò, seguito dalla massa di studenti meravigliati.
Nel giro di due secondi, Kitt si ritrovò in mezzo tra Evelyn ed Amy
“Tu conosci quell’uomo?”
Kitt alzò le spalle “C’è qualche problema?”
“Oh scusami” alzò le mani in segno di resa “conosci un mezzo gigante e non me lo dici?”
“Eddai Amy non fare tante domande” Kitt aumentò il passo e andò qualche fila più avanti.
“Ma…” sospirò “che ho detto di male?”
Evelyn fece segno di –boh– con la testa e continuarono a camminare.
Che gli era preso?
Amy non voleva offenderlo, voleva solo curiosare.
Percorsero un lungo sentiero sterrato fino a raggiungere una rimessa di barche.
Tutto intorno c’era un immenso lago, che rifletteva la luce della luna piena in tutto il su splendore.
“Ok, adesso formate gruppi da cinque e salite sulle barche, uno di voi reggerà la lanterna che troverete dentro” annunciò Hagrid “quelli che avanzano con me”
Il risultato fu che rimasero scoperti due ragazzini, che salirono con Hagrid.
Amy ed Evelyn salirono, assieme ad altre tre ragazze, su una barca.
Notarono che mancavano i remi.
“Ehm…signore!” Evelyn richiamò l’attenzione del gigante “nella nostra mancano i remi”
“Anche nella nostra” dissero un altro gruppo
“Anche qui” e così dicendo.
Hagrid rise di gusto “Non servono i remi” diede un colpetto sulla sua ed essa partì, senza che nessuno l’aiutasse.
Le altre barche si mossero di conseguenza e da parte dei ragazzi si elevò un ooh generale.
Tutte le bambine facevano commenti su quanto fosse romantico fare una gita in barca sotto un cielo stellato.
I maschi, invece, guardavano in direzione del castello.
Alto, immenso, possente.
Una fortezza impenetrabile.
Era così maestoso che era quasi impossibile immaginare che fosse una scuola.
Evelyn ed Amy si scambiavano sguardi complici ed entusiasti.
“Studieremo in un castello!” disse Amy, coinvolgendo anche le altre tre ragazze della barca “come facevano le principesse tanti secoli fa”
E tra le cinque si elevarono un sacco di commenti e opinioni.
Evelyn, nel frattempo, si guardava attorno e osservava le altre barche.
In una di esse vide Kitt e in un'altra vide Ben.
Lo guardò per un istante e, appena lui la notò, le fece un lieve cenno con la mano.
Lui sembrò sorriderle e poi tornò a guardare l’acqua del lago.
Evelyn sospirò e riprese a parlare con Amy.
Con Ben avrebbe parlato più avanti.
Il viaggio con le barche fu breve ma intenso.
Tutti erano eccitati e qualcuno sembrava sul punto di svenire talmente era felice.
Raggiunsero il molo del castello ed entrarono in un arcata che li portò, finalmente, all’interno del castello.
Hagrid li avvisò di entrare da una porticina, che per lui sarebbe stata troppo piccola, di salire le scale e attendere.
Gli studenti eseguirono.
Vennero accolti da un bel calduccio e da tutti i bagagli degli studenti, compresi i loro rispettivi animali.
Gufi, gatti, rospi e chi più ne ha più ne metta.
Salirono lungo una scalinata, illuminata solo da delle torce accese.
Era una zona molto spoglia, non era come la maggior parte di loro sperava.
O forse era solo quella parte, dentro sarebbe stato diverso.
“Dicono che la sala grande è…grande!” Amy ormai non aveva più parola.
Gia adorava quel castello.
“A me hanno detto che il soffitto è pieno di stelle e ci sono delle candele che fluttuano” commentò Evelyn
“Fico” e mentre guardava in giro si incrociò con Kitt, che distolse lo sguardo.
Amy sbuffò.
“Non è ancora cominciato l’anno scolastico che già mi detesta”
Evelyn alzò le spalle “Dagli tempo”
“Ma se non so nemmeno cosa gli ho fatto!”
“Lo sai come sono i maschi” alzò gli occhi al cielo la bionda “sono lunatici”
“Me ne sono accorta”
Finita la scalinata, trovarono una signora anziana che li attendeva.
Aveva una lunga veste color verde e un paio di occhiali a mezza luna che stavano fermi sulla punta del naso.
Un cappello a punta, con tanto di veli, ornava la sua testa ed uno chignon se ne stava ordinato e ben fisso dietro di essa.
Aveva un aria severa ma, allo stesso tempo, ispirava fiducia.
“Su forza!” li intimò.
Appena furono tutti vicini, si schiarì la voce “Mi sentite tutti? Molto bene” fece una brevissima pausa “Benvenuti al vostro primo anno ad Hogwarts, io sono la professoressa McGranitt e sarò la vostra insegnante di trasfigurazione”
Qualcuno sbuffò, altri mormorarono curiosi.
“Tra poco apriremo queste porte” indicò l’enorme portone dietro di lei, che nessuno aveva notato talmente erano immersi a fissare l’immensità del soffitto “e una volta dentro verrete smistati nelle vostre Case che sono Tassorosso, Corvonero, Grifondoro e Serpeverde”
Molti ragazzini già sapeva dove sarebbero finiti e sorridevano soddisfatti, pregustando il momento in cui sarebbero stati smistati.
“Ora attendete qui, tra poco vi farò entrare” e scomparve attraverso un’altra piccola porticina, lasciando soli gli studenti.
Iniziarono mormorii e ipotesi di ciò che avrebbero trovato dentro la sala.
“E’ vero allora!” esclamò un ragazzino, sovrastando tutti e facendoli quasi zittire.
Tutti si voltarono verso di lui.
Aveva i capelli biondi e pettinati all’indietro con il gel.
Aveva tutta l’aria di essere un figlio di papà, a giudicare da come si atteggiava.
Persino la voce risultava odiosa.
“Mi hanno riferito giusto!” continuò “Il famoso Kitt Knight è giunto ad Hogwarts”
I mormorii divennero più alti e frequenti.
“Kitt Knight?”
“Davvero?”
“Dov’è?”
Kitt, che si sentiva in imbarazzo e quasi male, fece finta di niente.
Il biondo, che non sembrava intenzionato a fare altrettanto, si avvicinò.
Amy, che non capiva perché tutti parlassero di Kitt, teneva d’occhio il ragazzino che si stava avvicinando.
“Io sono Malfoy…Draco Malfoy” disse con tono fiero.
Evelyn si sentì rabbrividire e i suoi occhi divennero lucidi.
Amy lo notò “Che hai?”
“Niente…ne parliamo dopo”
“Scoprirai che certe persone sono meglio di altre e non voglio che tu faccia amicizia con quelle sbagliate” tese la mano “se vuoi io sono disponibile”
Kitt osservò la mano di Malfoy “So riconoscere da solo le persone sbagliate”
Draco cambiò espressione.
Era furioso.
Nessuno diceva di no ad un Malfoy.
Fece per ribattere ma la professoressa McGranitt era tornata.
“Siamo pronti per ricevervi” annunciò, sorridendo ai nuovi alunni.
Amy approfittò ad avvicinarsi al fratello.
“Kitt…”
“Non ora Amy” l’ammonì, stringendole appena la mano, in segno che andava tutto bene.
La ragazza rimase senza parole.
Si sentiva morire.
Non credeva che il primo giorno di Hogwarts sarebbe stato così difficile.
Perché Kitt la respingeva?
Sospirò e seguì la professoressa all’interno della sala grande.
Era davvero immensa come le avevano raccontato e c’erano centinaia di candele per tutto il soffitto che illuminavano la sala.
Il soffitto era un cielo stellato, limpido e senza nuvole.
“E’…meraviglioso” mormorò Evelyn, che faceva di tutto per non pensare a Draco Malfoy
“Si hai ragione” aggiunse Amy.
Anche lei cercava di non pensare a Kitt.
Percorsero il lungo corridoio centrale, sotto gli occhi di tutti gli altri studenti.
Qualcuno scommetteva su chi sarebbe andato dove.
Si fermarono sul fondo, poco distanti dal tavolo dove erano seduti i professori e il preside.
“Fermi qui” disse la McGranitt “ora il preside, professor Silente, dirà alcune parole”
Il preside si alzò e raggiunse un leggio che, appena l’uomo fu vicino, si aprì mostrando due ali da gufo.
“Grazie professoressa McGranitt” poi guardò gli studenti, in particolare quelli del primo anno “benvenuti a tutti voi e ben tornati a tutti gli altri, spero che abbiate passato bene le vostre vacanze”
Qualcuno disse che voleva tornare in vacanza, facendo sorridere il professore.
“Vorrei inoltre avvisarvi che il nostro custode, il signor Gazza…” indicò un uomo molto vecchio sul fondo della sala “mi ha chiesto di ricordarvi che il corridoio del terzo piano è zona preclusa a tutti coloro che non desiderano fare una fine molto dolorosa”
Gli studenti più grandi ridacchiavano, mentre quelli al primo anno erano più propensi a tornare a casa che stare lì.
“Vi lascio allo smistamento” lasciò spazio alla professoressa McGranitt e tornò a sedersi.
Il leggio si richiuse.
La professoressa fuori una pergamena e la srotolò.
Saranno state sì e no due pagine.
Amy sentì una morsa allo stomaco.
“Mi sento male”
“Non dirlo a me” si accodò Evelyn “Amy, anche se ci metteranno in case diverse…saremo ancora amiche?”
“Scherzi!?” Amy sembrò scandalizzata “è ovvio che lo saremo ancora, perché non dovremmo esserlo?”
“Evelyn si sentì più sollevata.
Aveva bisogno di un amica.
Luke era suo amico, ma lei cercava qualcuno della sua età.
Amy era l’unica e stessa cosa Kitt.
Voleva che lo fosse anche Ben, ma non sapeva se lui avrebbe accettato o meno.
Sorrise ad Amy e poi guardò verso Kitt e si accorse che aveva un’espressione corrucciata, come se sentisse dolore.
Si stava massaggiando il petto.
“Amy” diede un colpetto all’amica “che cos’ha?”
Amy si voltò e vide la scena.
Si fece largo e gli andò vicino.
“Kitt stai male?” domandò preoccupata
“No…sto bene”
“Ti fa male?” domanda stupida, ma altro non le veniva in mente.
Kitt non sapeva cosa rispondere.
“Kitt…rispondimi”
Lui fece un respiro profondo, poi la guardò e sorrise appena
“Ora sto meglio, vai da Evelyn”
Amy scosse la testa “Neanche per sogno”
“Evelyn Dalton!” chiamò la professoressa McGranitt, facendo abbassare le voci.
Evelyn iniziò a tremare visibilmente e si fece largo fra gli studenti, fino a raggiungere lo sgabello posto al centro.
Sotto cenno della professoressa, si sedette e si fece mettere il cappello parlante in testa.
“Oh oh!” esclamò il cappello, facendo sussultare Evelyn e tutti i presenti “una Dalton! E non una Dalton qualsiasi…tu sei diversa! So esattamente cosa fare con te…TASSOROSSO!”
Il tavolo dei Tassorosso scoppiò in un fragoroso applauso, stessa cosa fecero gli studenti in attesa di smistamento.
Gli altri tavoli sbuffarono sconsolati.
Amy notò che Evelyn aveva tutto, tranne che l’aria felice.
La bionda andò a sedersi sul tavolo a lei predestinato.
“Amelia Jean Knight” Amy sgranò gli occhi e la morsa allo stomaco si fece più forte.
Strinse ancora la mano del fratello, poi avanzò.
Si sedette e attese.
“Un cuore puro e fiero, non sarà difficile smistarti” comunicò il cappello “GRIFONDORO!”
E il tavolo dei Grifondoro esultò.
Amy sorrise.
Era proprio la casa dove voleva finire.
Saltellò fino al suo tavolo, venendo accolta da un sacco di studenti che le davano il benvenuto e la informavano su quanto Grifondoro fosse la casa giusta per lei.
Amy era troppo eccitata per seguirli tutti.
Intravide Evelyn al suo tavolo, ma non guardava in giro, non esultava e non sembrava capire perché fosse stata messa lì.
Cercavano tutti di coinvolgerla ma lei sorrideva appena e ascoltava fino ad un certo punto.
“Benjamin Solo”
I Serpeverde già mormoravano.
Sembravano convinti che venisse smistato lì.
“SERPEVERDE!”
Molto breve e conciso, non aggiunse altro il cappello.
Con sguardo basso e cupo andò al tavolo dei Serpeverde.
“Draco Malfoy”
Il biondo con cui Kitt aveva parlato poco prima, si andò a sedere.
La McGranitt non fece in tempo a mettere il cappello parlante sulla testa del ragazzo che esso disse…
“SERPEVERDE!”
I Serpeverde applaudirono di nuovo.
Comunque Malfoy non era un nome nuovo per Amy o per gli studenti in generale.
I Malfoy erano famosi per essere molto potenti e tutti Serpeverde.
“Kitt Knight!” calò il silenzio.
Nemmeno i Serpeverde mormoravano.
Un silenzio tombale che faceva raggelare il sangue.
Amy non capiva.
Erano sempre assieme e non riusciva a trovare un senso alle parole che aveva pronunciato Draco Malfoy e sul perché quasi tutti conoscevano Kitt.
Ma se lei non li aveva mai visti!
Kitt avanzò lentamente e si andò a sedere.
Il cappello parlante esitò.
“Difficile ragazzo mio, molto difficile”
Il preside sembrava avere il fiato sospeso.
Amy pregò che andasse tutto bene.
Vide che persino Evelyn si era tirata su, anche lei curiosa di scoprire dove sarebbe andato il suo amico.
“Hai coraggio e talento, desideri metterti alla prova ed hai una conoscenza al di fuori della norma, il che lascerebbe presumere che tu un giorno potrai essere un perfetto professore ma…non divaghiamo…dove posso collocarti”
Kitt chiuse gli occhi.
-Non Serpeverde- pensò –Non Serpeverde ti prego-
“Ne sei sicuro?” chiese il cappello.
Kitt sussultò.
Non aveva idea che leggesse anche la mente.
“Sai che se ti smisto lì potresti diventare grande e potente?”
Kitt restò serio, non sapeva cosa pensare.
“Mi baserò sulle informazioni che sono riuscito a prendere e ho deciso…CORVONERO!”
I Corvonero esultarono.
Evelyn sembrò solleva ed Amy…non aveva parole.
“Kitt!” lo chiamò, ma lui non riuscì a sentirla.
C’era troppo fracasso, anche perché i Corvonero, a confronto delle altre case, iniziarono ad esultare in coro
“Abbiamo Knight! Abbiamo Knight!”
Sembrava quasi che Kitt fosse un leader.
Lo smistamento procedette veloce, Amy quasi non si accorse.
Mentre tutti guardavano gli studenti smistati, lei era immersa ad osservare il fratello che, ogni tanto, si massaggiava il petto.
Finito lo smistamento, il preside si alzò “Si dia inizio al banchetto” e battè le mani.
I tavoli si riempirono di ogni ben di Dio, lasciando a bocca aperta gli studenti del primo anno e i golosi, che dissero “Budino!”
Amy mangiò contro voglia.
Aveva tutto fuorchè fame.
Si accorse, dopo aver sentito un paio di urla, che c’erano anche dei fantasmi che vagavano per i tavoli e per la sala.
Sussultò quando uno di essi spuntò dal piatto delle cosce di pollo.
“Salve! Come andiamo? Benvenuti a Grifondoro”
Tutti salutarono il fantasma.
“Tu sei Nick quasi senza testa!” esclamò uno degli studenti, anch’esso al primo anno
“Sir Nicholas, se non ti spiace”
“Come puoi essere quasi senza testa?” domandò Amy, che era stata colta dalla curiosità.
O sei senza testa o sei con.
“Così” si prese i capelli e tirò la testa da un lato, mostrando la carne e le ossa del collo.
Se già aveva poca fame, ora ne aveva anche di meno.
Sussultò “Per la barba di Merlino” rabbrividì e lo lasciò andare.
Evelyn, che aveva assistito, aveva una faccia schifata mentre Kitt, che era riuscito a spostarsi ed a sedersi esattamente dietro di lei, rideva.
“Era orribile”
“Sei tu che glielo hai chiesto” puntualizzò lui
“La domanda è sorta spontanea!”
Lui rispose ridendo ancora.
“Kitt sei sicuro di stare bene?”
“Si Amy sto bene ma adesso mangia”
“Ma siamo in due case diverse!”
“E con questo?”
“Io volevo stare con te” mormorò Amy abbassando lo sguardo
“Siamo sempre assieme, non saranno le nostre case a dividerci” la rassicurò
“Echi ti verrà a svegliare al mattino?”
“Decisamente beh, visto che la mia sveglia per tutti questi anni è stato un barbagianni spero che qualcuno ne abbia uno in camera con me così non perdo il ritmo”
“Spiritoso”
“Sempre” ammiccò e tornò a mangiare.
Amy gli fece la linguaccia mentre era voltato, ma fu lieta di vedere che nonostante il dolore al petto era ancora il vecchio Kitt di sempre.
Evelyn, seduta al suo tavolo, aveva Ben seduto dietro di lei.
Si voltò e lo chiamò.
Lui la guardò e sorrise appena, prima di tornare serio.
“Ciao…”
“Ciao” rispose lui
“Stai bene?”
“Si”
Non era di molte parole.
Evelyn voleva solo mostrargli che, anche se erano in case diverse, lei voleva ancora essergli amica.
“Come sta la tua famiglia?”
Lui non disse nulla
“Scusami…pessima domanda”
“Stanno bene”
“Sei arrabbiato con me?”
“Perché dovrei?”
“Perché mi parli come se non mi conoscessi”
“Siamo in due case differenti” rispose Ben “un Serpeverde non può essere amico di un Tassorosso”
“Ma noi eravamo amici prima…non conta nulla?”
Ben sospirò e si voltò
“Ben…ma…”
E non ottenne altre risposte.
Perché la respingeva?
Finito di mangiare, tutte le case si divisero.
Alcuni studenti più grandi furono incaricati di portare quelli del primo anno nei loro dormitori e spiegargli come funzionano le poche regole vigenti.
Amy si sentì quasi morire appena si divise da Kitt ma sapeva che l’indomani l’avrebbe rivisto a lezione.
Quando fu nel suo dormitorio, assieme ad altre cinque ragazze del primo anno, si accorse che tutti i suoi effetti erano sul suo letto e che, sulla sponda, c’era una sciarpa con i colori dei Grifondoro.
Si accorse solo in quel momento che la sua divisa era cambiata e, invece del marchio di Hogwarts, c’era il marchio della sua Casa.
“Che fico!”
Si sistemò le sue cose e lo stesso fecero le altre ragazze, una di loro aveva un gatto nero come animale.
Zuzzolo.
Era un nome strano ma lei diceva che era un tipo molto zuzzurellone e quindi lo considerava il nome più adatto.
Rimasero a parlare per un po’.
Qulaucna voleva usare subito il gufo che davano a disposizione in ogni stanza per inviare le lettere ai parenti, ma lasciarono perdere e decisero di usarlo il giorno dopo.
Si misero ognuna a letto.
Tirarono le tende e si misero a dormire.
Amy si mise il pigiama e si sedette sul letto.
Non aveva sonno anzi, tutt’altro.
Era preoccupata e aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno.
Lo avrebbe fatto con Evelyn ma lei era in Tassorosso ed era in un dormitorio diverso.
Frugò nel baule, facendo attenzione a non fare rumore.
Prese un foglio di pergamena e la piuma d’oca che aveva comprato a Diagonalley.
Si mise subito a scrivere, sia per avvisare i genitori che stava bene sia per sfogarsi.
 
Carissimi mamma e papà,
Sto bene, il viaggio è stato fantastico, anche se Kitt mi ha impedito di prendere le gelatine tutti i gusti più uno.
Hogwarts è bellissima, proprio come mi avevate detto.
Sono stata smistata in Grifondoro!
Diventerò come te papà! E sarai fiero di me e ti prometto che non ti deluderò!
Anche per te mamma, farò di tutto per dimostrarti quanto valgo, spero che tu non te la prenda perché sono in una Casa che non è quella da cui arrivi tu.
Io ti vorrò sempre bene.
Però non sono così felice.
Kitt ha sentito dei dolori al petto molto forti ma dice che va tutto bene.
Io però sono preoccupata.
Cosa posso fare per aiutarlo?
Ora vado a dormire, che domani ho lezione presto.
Buona notte, vi voglio bene
 
Vostra Amy
 
Piegò la pergamena e la mise in una busta.
Se le altre non usavano il gufo, lo utilizzava lei.
Guardò il gufo e vide il nome sul trespolo
“Thor, che bel nome”
Il gufo emise un verso di approvazione
“Che carino che sei” gli diede la busta e gli disse l’indirizzo “mi raccomando, mi fido di te”
Lui mosse le ali e, visto che faceva ancora caldo, volò fuori dalla finestra aperta.
Amy lo vide scomparire nel buio.
 
************************************
Evelyn era a letto, con le tende chiuse.
Piangeva silenziosamente e tremava, nel tentativo di soffocare i singhiozzi.
Le altre ragazze già dormivano.
Non riuscì a resistere a lungo e prese carta e piuma.
Doveva urgentemente scrivere a Luke.
Non aveva nessun altro con cui sfogarsi.
 
Caro Luke,
Ho conosciuto due nuovi amici, Amelia Knight e Kitt Knight, due fratelli.
Lei è fantastica e mi ha promesso che saremo ancora amiche anche se siamo in due Case differenti.
Ho visto anche Benjamin Solo, il figlio di Han.
Lui non vuole più essere mio amico perhè un Serpeverde non può fare o essere amico di qualcuno che non sia della sua casa.
Ma non è questo il problema.
Il problema è ben più grave e non so con chi altro sfogarmi se non con te.
Mi hanno smistato a TASSOROSSO!
Ti prego non dirlo alla mamma e non dirlo neanche a Joe e agli altri.
Non voglio che mi odino.
Se vorrò, un giorno glielo dirò ma adesso non voglio.
Te lo avevo detto che sarebbe stato un errore venire qui.
Voglio tornare a casa.
Ho bisogno di te.
Luke vienimi a prendere per favore!
 
Evelyn
 
Ad ogni parola sentiva il cuore spezzarsi.
Chiuse la lettera e la diede a Biscotto, il gufo che c’era in camera sua.
Vide la lettera volare via nella notte.
 
******************************
Dopo essersi assicurato che tutto era in ordine e che nessuno lo stesse osservando, Kitt si mise seduto sul letto ed iniziò a scrivere.
Aveva promesso ai genitori che si sarebbe fatto sentire e così stava facendo.
 
Cara mamma e caro papà,
Sto bene, sono giunto ad Hogwarts e devo ammettere che è bella come mi avevate descritto.
Sono stato smistato in Corvonero, spero di portare onore alla mia casa come voi lo avete portato quando andavate a scuola.
Oggi mi sono accorto di essermi comportato male con Amy, la respingevo senza capire e, in più, mi ha fatto male la cicatrice.
Bruciava.
Non ho potuto dire niente ad Amy però sappiate che, anche adesso, mi dà fastidio.
Appena posso cercherò un rimedio in biblioteca.
Abbiamo fatto amicizia con una ragazza che è stata messa in Tassorosso.
Si chiama Evelyn.
Vi voglio bene.
 
Kitt
 
Diede la lettera a Leopoldo, il gufo della sua camera, lasciando che esso la consegnasse ai genitori.
Chissà se la lettera sarebbe arrivata tutta intera.
Si mise a letto e sospirò.
Era strano dormire in un posto che non fosse casa sua ed era strano dormire in un dormitorio lontano da Amy.
Alla fine non gli dispiaceva essere svegliato dalla sua sorellina.
Chissà se stava bene.
Non voleva che si preoccupasse per lui.
Un altro sospiro e si massaggiò la cicatrice.
Si alzò la maglietta e la osservò.
Era più rossa del solito.
Un segno parecchio evidente che andava da un lato all’altro del suo petto.
Sperò che gli passasse alla svelta.
 
 
 
NB:
1)Non sto dicendo molto di Ben Solo ma state tranquilli che prima o poi lo farò interagire meglio.
2)La cicatrice di Kitt, per chi conosce la serie TV di Supercar, sarebbe la luce che fa avanti e indietro sul suo cofano
3)Zuzzolo…quanti di voi hanno capito da dove l’ho tirato fuori? Eheheheheh
 
Ok fine, spero vi sia piaciuto.
Ciauuuuuuuuuuuuu
 
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