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Autore: Shiryu_Emindon21    08/02/2018    0 recensioni
Cosa succede quando la certezza di essere un umano vacilla di fronte alla realtà? Nessuno può saperlo, ma è proprio ciò che sta per accadere nella vita di Shiryu Silver....
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Cavolo che noia... -

Sussurrò Shiryu mentre, come ogni giorno da quasi sei mesi, era seduto al suo banco di scuola a seguire quelle noiose lezioni, tenute da altrettanti noiosi professori, in particolare quel giorno avrebbe dovuto ascoltare la lezione di Storia dove si stava parlando di Luigi XIV e della sua rapida ascesa al potere, rapida quanto il suo conseguente declino e la sua morte alla ghigliottina 

- Hai ragione -

Rispose quindi il suo compagno di banco Jean-Pierre, un ragazzo proveniente dalla Francia, i cui genitori si erano trasferiti in America, proprio come quelli dello stesso Shiryu il quale, però, proveniva dall'Egitto, e motivo per cui i due erano subito riusciti a fare amicizia. Ma nonostante avessero cercato di far attenzione e non farsi sentire il professore, un uomo alto e allampanato, con degli occhiali dalle grosse lenti tonde che ingigantivano i suoi occhi azzurri, rendendolo alquanto buffo, i capelli castani ma con evidenti accenni di vecchiaia, dati dai ciuffi ormai grigi ed un'altrettanta evidente calvizie testimoniata dal fatto che ormai sulla cima della testa era completamente privo di capelli e che i rimanenti prendevano posto tutt'attorno a quell'area priva di qualsivoglia pelo, li aveva visti comunque e, battendo la mano sul banco così da far sussultare l'intera classe, si alzò senza nemmeno chiedere di cosa stessero parlando, dicendo alquanto alterato

- Silver, Moore andate immediatamente in presidenza! -

I due rimasero alquanto sorpresi visto che avevano fatto di tutto per non farsi sentire ma poiché non era la prima volta che capitava un fatto del genere con questo nuovo professore, del quale cominciavano a pensare che non fosse per nulla umano, si diressero verso la porta della classe, aprendola ed uscendo per poi dirigersi verso la presidenza, mentre Shiryu disse al suo "compagno d'avventure"

- Te lo ripeto ancora una volta, per me quell'uomo non è umano, da quando ha sostituito Madame Tuvorre, non riusciamo più a dirci qualcosa che veniamo subito spediti dal preside, almeno con lei le ore passavano proprio perché riuscivamo a scherzare di tanto in tanto -

- Già è vero, e la cosa più strana è che quella donna se ne sia andata in vacanza per poi comunicare che sarebbe andata in pensione anticipatamente, a lei piaceva tantissimo insegnare e mi sembra davvero strano che una persona del genere decida di andare in pensione senza nemmeno aver raggiunto i sessant'anni -

Mentre ribadivano quei pensieri che già una volta si erano comunicati, erano arrivati davanti la porta del preside così Shiryu bussò ricevendo in risposta il permesso di entrare. Ma quando il preside, un uomo completamente differente dal loro attuale professore visto che era una persona a cui piaceva moltissimo mangiare, cosa deducibile dalla vistosa pancia, facendolo quasi assomigliare ad una sfera con le gambe, rendendo il suo elegante vestito, più simile ad una camicia di forza, nel bel mezzo dei suoi impegni, alzò i suoi verdi occhi su di loro riconoscendoli, si portò una mano alla fronte massaggiandosela

- Di nuovo voi? Non vi è bastata la punizione dello scorso venerdì? -

- Ma Signor Preside, in realtà questa volta non avevamo disturbato gli altri compagni di classe, non è colpa nostra se il professor Von Haugst ha un udito migliore di quello dei cani -

Il professore rimase in silenzio qualche minuto per poi rispondere 

- Bè... in effetti sul fatto che sembra avere un udito sopraffino devo darvi ragione e, nonostante non abbia ancora digerito il fatto che alla scorsa riunione tra me e i professori, mi abbia interrotto più di una volta mentre parlavo, rimane il fatto che questa è una scuola e non potete distrarvi durante le lezioni, quindi rimarrete qui fuori fino al suono della campana -

I due ragazzi stavano per ribattere ancora ma poi ci pensarono qualche secondo e decisero di non dire nulla e fare come gli era stato chiesto: uscirono dalla stanza e si sedettero sulle poltrone, utilizzate da chi, di solito, era in attesa di entrare in presidenza, e rimasero davanti la stanza per tutta la mezz'ora successiva della lezione del loro professore, quindi suonata la campana, i due rientrarono in classe per seguire l'ultima lezione di quella giornata, per poi tornare finalmente a casa; Shiryu viveva fin da piccolo con gli zii materni: la zia era una donnina secca e allampanata a cui piaceva vestire delle lunghe vesti a pois, infatti se si apriva l'armadio nella sua camera vi si poteva trovare questo genere di vestito in diverse varietà di colori, portava i capelli corvini, e con accenni dell'età avanzata, sempre chiusi in una crocchia sciogliendoli solo quando si faceva la doccia, per poi pettinarli anche per un'ora; lo zio invece era un omone grosso, con le spalle ben piazzate ed un visibile accenno di pancia, i capelli color marrone sempre in ordine e pettinati in uno stile che ricordava molto le buffe mascotte delle società che vendono le ciambelle, e vestiva con delle camicie bianche a quadri rossi, coperte da una salopette che lo faceva sembrare uno di quei vecchi uomini che lavoravano nelle fabbriche; a quest'ultimo piaceva molto occuparsi di automobili d'epoca per rimetterle a nuovo e per questo aveva aperto un'officina in cui faceva anche da fabbro per riprodurre dei pezzi di automobili troppo danneggiati per poter essere aggiustati.

Ora so che vi state chiedendo come mai il ragazzo non vive con i suoi genitori e la verità, anche se triste, è che purtroppo la madre morì qualche anno dopo averlo dato alla luce, mentre il padre era stato dato per disperso pochi anni prima, dopo che lo affidò, per l'appunto, agli zii, per partire in una spedizione in Sud America, la quale avrebbe dovuto fruttargli un bel po' di soldi che avrebbero dovuto garantire sia a lui che al ragazzo, una vita agiata per svariati anni.

Una volta arrivato in casa, dopo aver messo la cartella nella sua camera, andò subito a lavarsi le mani in bagno e poi scese in cucina per preparare la tavola, visto che il pranzo era quasi pronto, quando sentì il vocione dello zio alquanto divertito, che discuteva con un'altra persona ma senza riuscire a capire chi mai potesse esser stato invitato a casa loro in quella giornata, visto che di rado ricevevano delle visite

- Ehy Ragazzo! Vieni subito qui, c'è qualcuno che vorrebbe parlarti! -

Così si rivolse poi improvvisamente suo zio a lui mentre stava varcando la soglia del salone, il quale era a sua volta collegato ad una piccola cucina, vedendo prima di tutto suo zio seduto come sempre sulla sua poltrona preferita, la quale era posizionata in modo che lui potesse sia vedere la tv, che parlare con degli eventuali ospiti ed allo stesso tempo avere anche uno sguardo verso la soglia che divideva il salone dall'ingresso e vedere chi stava per arrivare; e poi notò la poltrona, subito di fronte a quella dello zio, occupata da un'altra persona ed anche se la sua mente gli aveva suggerito chi potesse essere, ne ebbe la conferma solo dopo che, salutato lo zio, si avvicinò ai due

- Shiryu, è un piacere vederti anche dopo l'orario scolastico -

Non poteva crederci era proprio il professor Von Haugst; Perché era lì? Come faceva a conoscere la sua famiglia? E soprattutto quali erano le sue intenzioni? sperava davvero che non fosse lì solo per ribadire di tutte le volte che lo aveva mandato dal preside, anche se gli zii lo sapevano, un conto era sentirlo raccontare dalla bocca di un ragazzo ed un conto era se lo diceva un professore

- Professore...buon pomeriggio, come mai si trova qui? -

- Ero solo passato a salutare il mio amico Jonathan, ma i tuoi zii hanno insistito che mi trattenessi per pranzo -

- A... amico? -

Il ragazzo rimase stupito da quelle parole mentre la sua mente iniziava a cercare una spiegazione che fosse pertinente a quella notizia, senza riuscire a dire nulla, quando dalla cucina arrivò la zia con un grosso pentolone fumante che poggiò sul tavolo, interrompendo il flusso di pensieri del ragazzo

- Ragazzi, per favore, una cosa per volta, è meglio che cominciate dal principio altrimenti rischiate solo di confondergli le idee, e poi venite a tavola che il pranzo è pronto -

Senza dire nulla più i tre si accomodarono al tavolo, mentre la zia era andata in cucina per prendere un mestolo che utilizzò, una volta tornata nel salotto, per dare una mescolata alla pietanza e, dopo aver invitato i maschi a passarle i piatti, li riempì con una buona porzione di riso

- Mmh...riso al curry, Evelyne oggi hai deciso di fare le cose in grande -

- Bè con un ospite come te, non potevo permettermi di cucinare i soliti piatti di verdure e poi è da un po' di settimane che questi due qui non mangiano qualcosa di più corposo visto che entrambi sono a dieta -

Mentre la zia si riempiva il piatto a sua volta per poi sedersi a tavola, il professor Von Haugst prese di nuovo parola

- So che la tua mente brulica di domande, e ti prometto che avrai le risposte, tutto a tempo debito, ma ora iniziamo dal principio: Molti secoli fa, umani e creature fatate vivevano insieme ed in totale armonia gli uni con gli altri, rispettavano le regole vigenti fra le due razze e tutto sembrava procedere per il meglio, ma improvvisamente vi fu una rottura nell'equilibrio quando un umano, addentratosi nel tempio dedicato alla Dea che avrebbe dovuto proteggerli, ebbe davanti a se la manifestazione fisica di quest'ultima, e non avendo mai assistito ad un tale fenomeno, egli venne sedotto e tentato dalle parole della divina, la quale lo convinse che la loro convivenza pacifica con gli Esseri Magici era solo un'illusione e che molto presto sarebbe scoppiata una rivolta da parte di quest'ultimi, forti delle loro abilità impossibili da contrastare per un umano; così la Dea mise a disposizione, della razza umana, il suo esercito di Angeli e con tale forza, gli uomini, convinti dal primo di loro ormai controllato dalla divinità, attaccarono gli Esseri Magici. Ma questi, bisognosi di ritrovare il loro equilibrio con la natura, decisero di dividere i due mondi, creandone uno loro in una realtà parallela al mondo umano. Dopo questi fatti venne istituito un Concilio della Magia dove gli anziani di ognuna delle razze, chiamati i Quattro Pilastri, avrebbero dovuto istituire delle regole per impedire che gli Esseri Magici provassero a varcare il portale che divideva il loro mondo da quello umano, la terra di Encervis, ma ciò non bastò ad impedire che la curiosità dei nuovi nascituri, i quali fin dalla tenera età avevano solo ascoltato le storie riguardanti il mondo degli umani, provassero comunque a contravvenire alle regole ed in poco tempo fu di nuovo il caos a farla da padrone in quel mondo. Difatti questi esseri dotati di magia vennero presto travolti dal sentimento dell'amore e si unirono carnalmente con gli umani, creando la stirpe dei Mezzosangue. All'inizio il Concilio reagì acidamente alla situazione e decise che per punizione ai figli Mezzosangue sarebbe stato proibito l'accesso ad Encervis, ove era stata istituita l'Accademia di Eisenvald, la quale avrebbe insegnato a tutti coloro che ancora vivevano in quella terra, ciò che era dato sapere sugli umani -

Shiryu ascoltò con interesse quella storia, eppure continuava a chiedersi come mai il suo professore sapesse tutte quelle informazioni e soprattutto il motivo per il quale lo stava raccontando proprio a lui, così dopo l'ennesimo boccone di riso, lo interruppe e prese parola

- Devo ammettere che questa storia è davvero interessante ma... cosa centro io in tutto questo? - 

- Stavo giusto arrivando alla conclusione ma visto che, come a scuola, vuoi le risponde nell'immediato... In sintesi tu non sei umano, sei un Mezzosangue ed è arrivato il momento che anche tu vada All'accademia Eisenvald e ti riunisca ai tuoi simili -

- Io un... cosa? -

Il ragazzo non riusciva a credere a quelle parole e la sua mente cercava di riprendere un poco di compostezza così che potesse porre altre domande visto che, in quel momento soprattutto, un dubbio era subito sorto nella sua mente

- Mettiamo che io creda pure a questa storia, e non ci credo, lei stesso ha detto prima che a noi Mezzosangue non è permesso tornare nel nostro mondo, come può pretendere che io ora vada lì? -

- Stavo per dirtelo ma tu mi hai interrotto per chiedermi perché te la stessi narrando... Comunque, in parole povere, nonostante le rigide regole del Concilio della Magia gli umani sembrano aver conservato un insito ed innato senso di caccia, quella stessa... abilità, se così vogliamo chiamarla, con cui gli uomini nel passato avevano quasi portato all'estinzione gli Esseri Magici, e che ora scatena reazioni di bullismo e denigrazione verso tutti i Mezzosangue che vivono in questo mondo celando la propria identità, così il Concilio, memore della quasi avvenuta estinzione del popolo magico, decise infine di concedere ai Mezzosangue di entrare ad Encervis per tutto l'anno scolastico, ma senza poter far ritorno in questo mondo, se non alla fine del percorso accademico annuale -

Nonostante quella spiegazione, il ragazzo ancora non era riuscito ad assimilare tutte le informazioni ricevute in poco meno di un quarto d'ora, così alla fine del pranzo, durante il quale il professore Von Haugst e lo zio di Shiryu avevano continuato a chiacchierare amichevolmente, dato che non si vedevano da molto tempo, l'uomo dall'accentuata calvizie si alzò ringraziando sia Jonathan che Evelyn e poi si rivolse a Shiryu stesso

- Tra una settimana inizierà il nuovo anno scolastico e tu dovrai dirigerti all'Accademia, ma voglio darti un aiuto, da domani vieni a casa mia e ti insegnerò le conoscenze base del Regno di Encervis, così quando entrerai in quel Mondo, non ti sentirai completamente spaesato -

- Ma professore come farò a venire da lei se devo andare a scuola? -

- Non preoccuparti penserò io a questo e Shiryu... Non chiamarmi più Professore, chiamami... Lorand -

E salutati ancora una volta gli zii del ragazzo, l'anziano uomo uscì dalla porta di casa lasciando il ragazzo, dalla carnagione scura, con molti dubbi ancora irrisolti. 
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Ed ecco il secondo Capitolo, spero anche questa volta che vi sproni a leggere
   
 
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