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Autore: Kano_chan    10/02/2018    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Selenis gettò un’ultima occhiata ai suoi amici distesi a terra e poi si voltò.
La sala d’attesa era esattamente come prima, ma l’aria che vi si respirava era diventata stranamente pesante. I tacchi degli stivali da Kingslave risuonarono sul marmo, mentre si indirizzava verso il lungo corridoio di destra dove l’ombra l’attendeva. Non appena lo imboccò quella si mosse, procedendo e scomparendo alla sua vista. La principessa non si allarmò, mantenendo lo stesso passo; d’altronde non aveva alcuna fretta, aveva perfettamente capito dove si stesse dirigendo.
Per un riflesso incondizionato, accarezzò con le dita luminescenti l’anello di fidanzamento di Gladio. Sicuramente il ragazzo avrebbe disapprovato quella sua iniziativa, ma non era una cosa che poteva lasciar correre, e sicuramente Ardyn non glielo avrebbe comunque permesso. Quella era una sua trappola, il suo modo per tenerla occupata mentre si confrontava con Noctis. Dopotutto lo aveva detto chiaro e tondo: "nessuna intromissione nello scontro fra Re".
Selenis superò la gran placca d’argento che introduceva alla stanza successiva, e ne varcò la soglia.
La sala da ricevimento del palazzo reale di Insomnia la accolse, sfavillante com’era sempre stata.
Era un grande salone ad anello, che occupava tutto il piano. Le pareti esterne, completamente di vetro, davano sul belvedere della metropoli.
Selenis ricordava perfettamente quanto fosse magnifico il tramonto visto da lì, quando le nuvole si incendiavano d’oro, facendo quasi a pugni con il cielo amaranto.
Il centro della stanza era occupato da un sontuoso acquario che conteneva pesci provenienti da ogni mare conosciuto a Lucis. Noctis lo adorava, e forse era uno dei motivi che lo aveva spinto a fare della pesca il suo sport preferito. Le creature all’interno, alcune di dimensioni mastodontiche, nuotavano pigramente, intoccate come il resto del palazzo dallo scorrere del tempo.

Infine, la sala sfociava tramite due grandi porte finestre, in un ampio terrazzo che si estendeva in lunghezza verso una delle torrette che facevano parte dell’architettura dell’edificio. Doveva essersi svolta lì la festa per la firma del trattato di pace, ed era lì davanti alle porte chiuse, che lui la aspettava.
Vestito della sua armatura scintillante, il generale Glauca sostava immobile con entrambe le mani posate sull’elsa dell’enorme spada dai profili rossi che si portava dietro, la stessa che aveva ucciso suo padre.
Dalle fessure dell’usbergo colava lentamente un liquido nero, che ben faceva capire cosa ne fosse stato del vecchio Drautos. Ardyn lo aveva tenuto in serbo per lei.. su questo c’erano pochi dubbi.

- Sei tornato a tormentarmi? – esordì la ragazza al suo indirizzo – Bene, facciamola finita! - esclamò poi, scoccando la prima freccia che diede il via allo scontro.

Il suo nemico si mosse, quel che bastava per sollevare la spada e deviare il colpo. La freccia luminosa sparì in una miriade di frammenti blu.
Selenis non si fece intimidire dal fatto che, nonostante i poteri da siderea, avesse annullato così facilmente il suo attacco, ma armatasi di spada gli si fece incontro correndo. Il primo impatto tra le due lame creò uno scoppio di scintille che accesero l'armatura del Generale di riflessi dorati.

- Sei soddisfatto? - ringhiò Selenis, ruotando su sé stessa per un secondo affondo – Era questo che desideravi quando hai tradito la tua patria? Hai visto com’è ridotta? -

Il nemico parò il suo assalto, rispondendovi con precisione e incredibile potenza. Quando calò un fendente dall’alto, Selenis dovette usare entrambe le mani sul piatto della spada per riuscire a bloccarlo.

- Perchè tutto questo...? - mormorò.

Era ovvio che ciò che rimaneva di Drautos non potesse neppure capirla, ma la principessa aveva bisogno di chiederglielo, perchè era una domanda che l'aveva tormentata per molti anni dopo la morte di suo padre e quella di Nyx.
Selenis si scansò di lato, facendo così perdere leggermente l’equilibrio all’avversario; poi, ruotando su sé stessa lo superò, tendendo con rapidità una freccia e scoccandola mentre Drautos si voltava.
La punta centrò il bersaglio, trapassandolo all’altezza del collo. Con stupore di Selenis però, l’uomo la afferrò per l’asta, estraendola dalla carne con una spruzzata di sangue color pece e spezzandola in una miriade di frammenti. Nello stesso istante, un montante la sorprese dal basso.
La principessa fece un salto indietro per evitarlo, ma non riuscì a fare altrettanto con il calcio che la centrò al fianco.
Il dolore si irradiò fino al viso, mentre riusciva a mantenere a malapena una posizione eretta e a scansarsi per evitare uno sgualembro indirizzato alla spalla.
Selenis si portò a distanza di sicurezza e rivolse un mezzo sorriso al suo riflesso sui grandi vetri.
Il potere di sua madre si stava affievolendo… il combattimento con Ifrit aveva consumato gran parte della sua energia, e questo scontro non era sicuramente da meno in quanto a difficoltà. Il suo avversario non era più umano, e il vantaggio che ne derivava era evidente.
Con un ruggito, Selenis gli si fece di nuovo addosso. Tra i due oppositori iniziò una serrata danza di spade, ma per quante ferite la giovane riuscisse ad aprire sulla corazza dell’avversario, questo non dava segni di cedimento o di stanchezza. A differenza di lei.
Il piatto della lama di Drautos, alla fine la centrò alla gamba sinistra, che scricchiolò in modo preoccupante mentre il ginocchio le cedeva. Selenis fu costretta a rotolare a terra per evitare l’affondo di punta che altrimenti avrebbe messo immediatamente fine allo scontro. Più rapida che potè, si tirò poi in piedi, ma il colpo successivo le fece volare via l’arma dalla mano, visto che ormai gliene era rimasta una sola. Il tempo a disposizione era finito…
L’anello di sua madre rotolò per terra e la pietra incastonatavi si ruppe in mille schegge opalescenti.

Drautos torreggiava ormai su di lei quando, impugnato il Kukri, gli si lanciò ancora una volta contro in un disperato tentativo di contrattacco.
L'assalto fu però parato con estrema facilità dall'uomo, il quale rispose con un fendente del suo spadone. Selenis riuscì ad invocare all'ultimo secondo una barriera tremolante, che si ruppe in mille pezzi come se fosse stata di vetro.
La principessa fu sbalzata via dall’incredibile potenza del colpo,finendo contro l’acquario alle sue spalle. Dal punto dell'impatto si diramò una ragnatela di crepe sul vetro, mentre lei scivolava inerte lungo di esso per accasciarsi a terra sul fianco.
Selenis sbattè le palpebre per cercare di disappannare la vista, mentre le orecchie le fischiavano e il dolore la sommergeva ad ondate.

Drautos sostava a qualche metro da lei senza accennare ad avvicinarsi, non aveva alcun bisogno di precipitarsi a finirla, sapeva che era solo questione di tempo, che lo scontro era ormai deciso.
La principessa cercò di alzarsi, afferrando il bordo della vasca dietro di lei, ma scivolò, rovinando di nuovo a terra ansimante di dolore. Senza darsi per vinta ci riprovò; questa volta riuscì quasi a mettersi in piedi, ma le gambe presero a tremarle incontrollabilmente minacciando di cedere. Sarebbe caduta nuovamente, se qualcuno non l’avesse sostenuta per il braccio.
Con la coda dell’occhio, Selenis vide una testa castana e una lunga treccina decorata da un paio di elastici colorati. Il profumo di cuoio e acciaio le riempì le narici.

- Ti arrendi di già? Forza Chocobo girl, pensavo fossi più forte di così! -

Selenis sorrise e con fatica si rimise in piedi. Non si voltò a guardare dietro di sé; avvertiva la presenza di Nyx ma era sicura che se si fosse girata, lui sarebbe scomparso. Non faceva più parte di quel mondo ormai.
Drautos non si era scomposto, era sempre fermo nello stesso punto, davanti alle ampie vetrate ad attenderla.

- Giochiamocela – ansimò la ragazza.

Selenis tirò un lungo sospiro chiudendo gli occhi, e quando gli riaprì partì alla carica.
Lanciò il kukri all’indirizzo del nemico, che ovviamente lo parò senza problemi, ma Drautos non aveva preso in considerazione che la sua avversaria potesse ancora proiettarsi... Selenis si lanciò contro di lui con tutta la forza che ancora aveva.
L’impatto fece perdere l’equilibrio all’uomo, che cadde indietro di peso.
Il vetro alle sue spalle esplose in mille pezzi quando ci finirono contro.
Mentre ruzzolavano, la principessa allungò una mano, appena in tempo per afferrare l’intarsio a forma di aquila che decorava il cornicione con cui il tratto di terrazza terminava. Selenis rimase appesa nel vuoto con l’unica mano che aveva, mentre il suo avversario le afferrava una caviglia.

La ragazza cercò di prenderlo a calci per fargli lasciare la presa, ma Drautos restava saldamente ancorato a lei. L’uomo non si dibatteva; come prima sapeva che bastava avere pazienza, che prima o poi la ragazza avrebbe ceduto.
Selenis strinse i denti, mentre lacrime di frustrazione le pungevano gli angoli degli occhi. I muscoli del braccio erano tirati fino allo spasimo e le dita intorpidite cominciavano a cedere. Il peso del generale era troppo da poter sopportare... ma all’ultimo secondo, proprio quando la presa della ragazza venne a mancare, altre mani arrivarono in suo soccorso.

- Selis! -
- Resisti! -

Ignis e Gladio, sporgendosi dal cornicione, afferrarono il braccio della principessa, impedendole così di cadere.

- Prompto! Ora! - gridò Ignis.

Nell’aria risuonò un potente sparo, mentre il colpo partito dal fucile di precisione del pistolero centrava Drautos alla fronte.
La presa sulla caviglia della principessa venne a mancare all'improvviso, e l’uomo precipitò senza un lamento nell’oscurità della notte.
 

- Adesso ti tiriamo su – disse Gladio, issando la ragazza con l’aiuto di Ignis.

Selenis finalmente fu di nuovo al sicuro.
Ora che l’adrenalina iniziava a calare, il dolore e lo spavento cominciavano a farsi sentire, e la ragazza si lasciò andare contro il petto di Gladio. Il cuore sembrava minacciarla di scoppiarle nel petto e nelle orecchie sentiva un fastidioso ronzio.

- Non… non riesc.. o a respira.. re – rantolò colta da un attacco di panico.
- Selis -

La voce pacata di Ignis fece sollevare il viso alla ragazza che, sempre sostenendosi alle braccia del fidanzato, si voltò a guardare l’amico.

- Bevi questa, starai subito meglio. E' finita. – le disse il giovane con tono calmo porgendole una pozione.

La principessa allungò una mano per afferrare la boccetta, ma le tremava talmente tanto, da rischiare di rovesciarla tutta per terra. Fu Gladio a prenderla e ad aiutarla a portarsela alle labbra.
Il liquido fresco della pozione le scese in gola, e quasi istantaneamente il dolore iniziò a scemare, per restare l’ombra di quello che era.

- Grazie..- mormorò, riuscendo finalmente a stare in piedi e a parlare.
- Meno male che non dovevi immolarti questa volta -

Il tono di Gladio voleva essere scherzoso, ma non riuscì completamente a nascondere la rabbia e l’apprensione provata.

- Vi chiedo scusa… Quando Noctis ha seguito Ardyn, il Generale Glauca è comparso improvvisamente; era chiaro che stesse cercando me – spiegò la principessa – se non lo avessi seguito vi avrei messi in pericolo -
- Per fortuna siamo arrivati in tempo – sospirò sollevato Prompto.
- Ma il generale..? -
- Non era più umano.. come Ravus – rispose la ragazza.
- Il tuo anello? - chiese Gladio.
- Distrutto, ha esaurito il suo compito – replicò Selenis – ora ci dobbiamo solo preoccupare di Noct – aggiunse.
- Raggiungiamolo allora -

Il gruppo fece la strada inversa, ritornando al corridoio dove si trovava l’ascensore. Una volta che lo ebbero preso, scesero fino all’ingresso e una volta lì, uscirono nel piazzale. Fuori aveva iniziato a piovere; le gocce increspavano l’acqua delle vasche che ornavano la piazza e rendevano lucida la pietra della grande scalinata.
In fondo ad essa, Noctis li aspettava portando addosso i segni della recente battaglia.


- Noct!! - esclamò Prompto mentre gli si avvicinavano.
- Per fortuna state bene – replicò il Re accogliendoli.
- Ardyn? - domandò Ignis.
- Mi sono battuto con lui e per ora sembra che io sia in vantaggio – rispose Noctis.
- Ma? - anticipò per lui Gladio.
- Ma devo finirlo una volta per tutte.. e per farlo avrò bisogno del potere dei Re, di tutti loro – disse il ragazzo.
- Quindi questo è un addio -

Selenis trasalì alle parole pronunciate da Ignis, scoprendosi improvvisamente impreparata a sentirle. Le sembrò che il dolore patito nello scontro con Drautos fosse nulla in confronto a quello che stava provando in quel momento, a quella morsa che le stava stritolando il cuore.

- Già, ci siamo – assentì semplicemente Noctis.
- Contiamo su di te – gli disse Gladio.

Il loro Re annuì, voltandosi a salire l’ampia scalinata di ingresso.

- Non si torna indietro adesso...- mormorò Prompto con cordoglio.

Selenis restò ad osservare la schiena di Noctis resa umida dalla pioggia, con un tumulto nell’animo che non avrebbe saputo descrivere. Stava per rincorrere il ragazzo quando questo si voltò.

- Prompto, Gladio, Ignis… Selis. Lascio il resto a voi. Camminate a testa alta, amici miei – disse guardandoli ad uno ad uno.
- Buona fortuna.. e fai attenzione – rispose Ignis – Vostra Altezza -

Il ragazzo si portò il pugno al cuore, inchinandosi imitato dai suoi amici.
Selenis guardò negli occhi il cugino. Avrebbe voluto corrergli incontro per abbracciarlo, ma sapeva che così avrebbe reso il compito che lo attendeva ancora più difficile. Noctis sembrò capire, perché le sorrise annuendo. Selenis quindi si limitò a portare il pugno al petto.

- Per il cuore e per la patria – disse, inchinandosi a sua volta.
- E’ giunto il momento – asserì Noctis prima di riprendere a salire la scalinata.

A quel punto un rumore sinistro iniziò a levarsi alle spalle dei quattro giovani rimasti.

- Iniziamo con l’artiglieria pesante eh? - commentò Gladio, osservando i Gargantua cominciare a comparire al fondo della piazza.
- Ti aspettavi un gruppo di docili Smilodonti arrivati a questo punto? - disse sarcastica Selenis affiancandolo.
- Mi sarei offeso in quel caso – replicò l’Amicitia.
- Sono certo che ce la faremo – disse Ignis.
- Siamo le guardie del corpo di Noct, questo è ovvio – asserì Prompto.

In realtà nessuno di loro si aspettava di uscirne indenne, ma le prove che avevano superato erano state innumerevoli; assieme avevano patito gioie e dolori, e anche adesso, nel momento della resa dei conti, anche se non ce l’avrebbero fatta, sarebbero stati assieme.
Erano una famiglia dopotutto, e poco importava se non avessero dei legami di sangue, la loro amicizia era più che sufficiente. Il sostenersi, il guardarsi le spalle a vicenda, non era mai stato un dovere per loro, neppure all’inizio. Non appena le loro vite si erano intrecciate, era stato chiaro che sarebbero arrivati fin lì tutti assieme, uniti, come lo erano sempre stati anche nei momenti più bui e più difficili.

- Si va? - ruppe il silenzio Ignis.
- Sì -

I quattro ragazzi impugnarono ognuno le proprie armi e mossero il primo passo verso la schiera di deamons che si era formata. La moltitudine di Gargantua era impressionante, la loro mole riempiva l’orizzonte, così come le loro grida l’aria; ma questo non gli impedì di svanire all'improvviso come neve al sole.
Il silenzio tornò nella piazza deserta, appena spazzata da un leggero e caldo venticello.

- Cosa sta succedendo? - mormorò Gladio attonito.
- Ragazzi!!! Guardate!!! - esclamò Prompto puntando l’indice verso il cielo ad est, esattamente di fronte a loro.

La linea dell’orizzonte venne interrotta da una sottile linea luminosa. Il cielo venne squarciato e con esso l’oscurità che durava da dieci lunghi anni.

- Sta facendo giorno! Sta davvero facendo giorno! - disse il ragazzo biondo strattonando Gladio per un braccio – Selen.. - Prompto interruppe la frase quando si voltò.

La sua amica non stava affatto guardando l’alba che finalmente rifaceva capolino nel mondo, ma era voltata di spalle, verso il palazzo reale. Il capo reclinato a guardarne la sommità e i corti capelli nivei, accessi dei riflessi d’oro del sole.
Selenis osservava la luce far scintillare i vetri dell’edificio, ridonandogli lo splendore di un tempo.

- Noct ce l’ha fatta...- mormorò – Noct… - il resto delle parole le morì sulle labbra mentre le prime lacrime le scorrevano sulla pelle.

Noct non c’era più. La profezia si era avverata, il prescelto aveva riportato la luce nel mondo; gliel’aveva lasciata in eredità.
La principessa allungò una mano dietro di sè e se la sentì stringere.

- Ignis.. lui.. - singhiozzò.
- Lo so – mormorò il giovane.

La luce era tornata su Eos, ma qualcosa di altrettanto prezioso era sparito per sempre.

- Addio Noct - sussurrò la ragazza - e grazie... -


Campeggio dell'autrice:

Ormai siamo al penultimo capitol e il confronto finale è arrivato!
Non volevo stravolgere la trama e quindi ho preferito che fosse solo Noctis a vedersela con Ardyn, per Selenis mi sono inventata qualcosa di nuovo. E perchè non utilizzare Glauca a tal scopo? Dopotutto è stata una figura che ha tormentato la principessa per anni, e mi sembrava giusto darle il confronto che meritava. Purtroppo il mio scoglio più grande sono le scene di combattimento =/ Ho cercato di rendere lo scontro più chiaro possibile e mi scuso fin da ora se invece è risultato confuso ^^" Sono felice di aver potuto usare ancora Nyx; è un personaggio che mi piace tantissimo e non mi stancherò mai di dirlo! Tra l'altro la frase che lui pronuncia è presa dal primo capitolo della saga di Kingdom Hearts ^^ Forse qualcuno di voi l'ha riconosciuta. Proprio oggi, tra l'altro, è stato rilasciato il trailer del terzo capitolo che dovrebbe uscire quest'anno. Spero con tutto il cuore che al D23 lo confermino perchè sono dieci anni che lo aspetto ç_ç.
Questo capitolo è stato complicato, sopratutto a livello emozionale. E' un passaggio molto delicato, essendo l'ultimo saluto dei cinque amici e spero di avergli reso giustizia. Alcuni sostengono che in realtà anche Ignis, Gladio e Prompto sono morti nello scontro finale, ma io non ero di questo parere e ho preferito mantenere questa linea. Detto ciò non rimane che darvi l'appuntamento all'epilogo, ma per ora posso ancora ringraziare 
una volta tutti i Lettori, le mie recensiste le Comrades e FFDisk per averla aggiunta sia alle preferite che alle seguite! Un grazie particolare poi a Sarah Bailee Cornwell che ha segnalato Something Wild per le storie scelte del fandom <3

Arrivederci a presto ragazzi!
Baci,
Marta
  
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