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Autore: mietze    11/02/2018    3 recensioni
[James ♥ Lily] "Esci con me, Evans." le aveva detto Potter con uno sguardo carico di desiderio. Era diverso. Qualcosa era cambiato. Sembrava quasi che stesse facendo sul serio quella volta.
"Non uscirò mai con te. Lo vuoi capire Potter ?" gli disse Lily. Ma se prima quella frase le era sempre uscita con un tono gelido, ora non era più certa di pensarla così. Non era più sicura di detestarlo così tanto. Non era più neanche sicura di detestarlo. Ma non lo avrebbe mai ammesso. Non poteva ammetterlo.

[Remus] Il bisogno di avere qualcuno vicino era viscerale. Il bisogno di non essere più solo era così radicato in lui, come se le sue viscere si fossero annodate.
[Sirius] Era stato uno stupido. Si era reso conto solo in quel momento di quanto fosse importante per lui. Solo in quel momento, quando era sicuro che fosse troppo tardi, che l'avesse combinata troppo grossa per essere perdonato, aveva capito che ne aveva bisogno.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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DEVOTION.
Capitolo 3 # Dovresti stare più attenta, dolcezza.
 
Hogwarts, 2 settembre 1977.
Fuori dalla finestra del dormitorio la tempesta impazzava, il vento ululava e le foglie venivano trascinate di qua e di là con violenza da quel turbine d'aria. Un tuono particolarmente assordante l’aveva svegliata nel bel mezzo di un sonno ristoratore. Lyanna aveva provato e riprovato a riaddormentarsi sotto quel soffice ammasso di coperte calde, ma, tra il baccano della pioggia battente, il frastuono dei tuoni e l'ansia di un nuovo inizio, non era proprio riuscita a darsi pace per un momento. Alla fine accettò sconsolata l'impossibilità di trovare un po' di riposo e si alzò dal letto con largo anticipo, giungendo alla conclusione che tanto valeva, perlomeno, rendersi il più presentabile possibile. Dopo essersi data una rinfrescata, si mise la divisa e tentò in tutti i modi di fare qualcosa per quegl'occhioni stanchi, ma nulla accorse in suo aiuto. Scese per le scale a chiocciola e si sedette sul divano davanti al camino, rimanendo del tutto ipnotizzata dalle ultime fiammelle che non volevano saperne di estinguersi. Spostò lo sguardo sul resto della Sala Comune, guardando con interesse i vari decori. Non riusciva a credere che fosse davvero lì. L’estate era volata così velocemente che non aveva avuto il tempo di realizzare che non sarebbe tornata a Beauxbatons. Non voleva ammetterlo, ma le mancava terribilmente. Le mancava Beauxbatons, le mancava il profumo di lavanda, i suoi amici e i macarons. Non che ci fosse qualcosa che non andasse ad Hogwarts o nelle persone con cui aveva fatto amicizia. L’unico difetto che avevano, e non si poteva di certo attribuire loro la colpa, era che tutto fosse così nuovo per lei.
Ci farò l’abitudine” pensò cercando di rasserenarsi per quanto possibile.
I suoi pensieri furono interrotti da un rumore che proveniva dal piano di sopra. Si guardò attorno, cercando di capire quale fosse la causa. Sentì dei passi giungere dalla scala a chiocciola a sinistra e poi vide delinearsi una figura. Solo quando fu più vicina riuscì a riconoscerlo; era Remus Lupin.
« Nottataccia anche per te ? » chiese Lyanna a bassa voce.
Dal canto suo, Remus, nonostante fosse ancora lontano, non ebbe bisogno di guardare ulteriormente la figura per capire chi fosse. L’aveva riconosciuta dalla voce.
« Sì, come se non bastasse ci si è messo pure Peter a russare come un elefante. » rispose sconsolato stravaccandosi sul divano accanto a lei, che di tutta risposta gli sorrise e gli fece una carezza sulla guancia.
« Pronta per oggi ? » le chiese il ragazzo dai capelli castano chiaro.
« A dire il vero mi sta salendo l’ansia; ho paura di combinare qualche pasticcio. » ammise lei lisciando le pieghe della gonna. Remus fugò le sue paure, sostenendo che non c’era nulla di cui preoccuparsi, cosa che riuscì a migliorarle leggermente l’umore. Lyanna poggiò il capo sulla sua spalla e si perse nuovamente nei suoi pensieri.
Ricordava ancora il giorno in cui l’aveva conosciuto. Remus era stato fin da subito molto gentile con lei, cosa che aveva apprezzato moltissimo. Era un ragazzo gentile, intelligente, dolce e sensibile, ma sapeva anche rispondere per le rime qualora la situazione lo richiedesse. Rimasero così davanti al camino a chiacchierare del più e del meno fin quando non udirono vari rumori. Il castello si stava svegliando. Quando fu un orario appropriato scesero alla Sala Grande per fare colazione. C’erano già un paio di studenti di altre case. Evidentemente non erano i soli ad essere stati strappati dai sogni precocemente. Presero posto e furono contenti di gustarsi tutto quello che Hogwarts offriva loro. Presero ad imburrare le fette di piane tostato, perdendosi poi nella scelta della marmellata più gustosa. Avevano tutte un aspetto invitante, cosa che li mise tremendamente in crisi.
« La McGranitt ci raggiungerà dopo la colazione per darci gli orari delle lezioni. » spiegò Remus prima di addentare la prima fetta di pane tostato. Si persero a discorrere delle varie lezioni che avevano scelto di proseguire, prima di essere raggiunti da Lily Evans e dal suo seguito, proprio di fronte a loro. A sentir parlare di materie, si erano subito aggiunte alla conversazione. Alcune dichiararono che i compiti erano troppi e altre si dicevano preoccupate per quello che le attendeva. Certo era che sarebbe stato un anno particolarmente impegnativo, visto che li attendeva i M.A.G.O. Quando Remus e Lyanna avevano già consumato metà della loro colazione, videro un James Potter, seguito da Sirius e Peter, in forma smagliante. Vederlo così energico, propositivo e deciso era decisamente allarmante. Non si poteva mai sapere cos’avesse in mente. James si sedette di fianco a Lily, mentre Sirius e Peter presero posto di fianco a Remus. Lily sbuffò sonoramente.
« Dovevi sederti proprio qui, Potter ? Che cosa vuoi ? » domandò la ragazza dai lunghi capelli rossi.
« Non gira tutto intorno a te, Evans. Ho affari importanti oggi! » disse Ramoso afferrando con una mano una fetta di pane e dall’altra un coltello. Prese a spalmare il burro. Lily lo guardò con fare circospetto. Si chiese cosa diamine significasse tutto ciò. Lui era sempre lì a tormentarla. Era molto risentita da quello che aveva detto. Cercò di non sbottare; non voleva dargli la soddisfazione di essere riuscito nel suo intento. Il silenzio di Lily, però, era abbastanza per far sorridere James. Evidentemente la notte gli aveva portato grandi idee; il cambio di tattica con lei doveva essere una di quelle. Lily si concentrò sul suo piatto. Non sapeva perché la cosa la infastidisse tanto. Quando Potter andava da lei, la cosa la irritava enormemente, ma ora il fatto che non la schernisse le dava ancora più fastidio.
Forse il pensiero che il suo mondo girasse tutto intorno a te ti lusingava Lily Evans”, le disse una vocina nella sua testa. Cercò di scacciare quei pensieri, prima che fosse troppo tardi.
« Passiamo alle cose importanti. » esordì James addentando poi la fetta di pane. « Remus ci ha detto che te la cavi con il Quidditch. Non c’è tempo da perdere. Oggi prenoterò il campo per domenica 11; prima facciamo le selezioni, meglio è. Non c’è tempo da perdere. Dobbiamo annientare i Serpeverde. » continuò con decisione, divorando il resto della fetta di pane.
« Non mi alleno da un sacco di tempo! Non credo che sia una buona idea … » disse Lyanna, guardando poi Remus preoccupata. James, che non si aspettava una risposta negativa, quasi si strozzò.
« Sciocchezze Lyanna, sciocchezze! Il Quidditch è come camminare; una volta che impari non te lo puoi dimenticare! » rispose James con fervore.
« Ma — »
« Tu. Domenica prossima. Campo di Quidditch. »
« James, lasciala in pace se non vuole. » intervenne Remus.
« Ci sono anche altre ragazze nella squadra! Vedrai che si troverà bene! » rispose tra un boccone e l’altro. « Dai! Al massimo se va male ci facciamo quattro risate. Un paio di tiri ? » concluse James facendo gli occhioni dolci. Lyanna sospirò e annuì temendo che nulla avrebbe potuto placare James Potter.
Qualche istante dopo furono raggiunti dalla professoressa McGranitt, che distribuiva diligentemente gli orari personalizzati in base ai corsi seguiti. Con sommo rammarico di tutti gli studenti del settimo anno, pareva proprio che avrebbero avuto ben poco tempo libero e quelle ore libere erano sicuri che avrebbero fatto meglio ad impiegarle in modo saggio, ad esempio per prepararsi ai M.A.G.O.
« Oh eccola qui, cercavo proprio lei signorina Morland. »
Lyanna guardò sorpresa la professoressa McGranitt, rimanendo però in ascolto.
« Ho potuto apprendere che a Beauxbatons ha seguito il corso di Alchimia e che desidererebbe continuarlo. Quest’anno sono lieta di poterle confermare che vi è stato un sufficiente numero di iscritti per il suddetto corso. Quindi, potrà parteciparvi, ma dovrà abbandonarne un altro, poiché non avrebbe abbastanza tempo per seguirli tutti. » spiegò in modo chiaro e conciso l’austera professoressa.
« Oh capisco. Sono molto felice di poter continuare Alchimia anche qui professoressa. Credo, quindi, che lascerò Divinazione; non fa per me. » affermò Lyanna senza doverci pensare due volte.
Non aveva mai avuto un grande interesse per la Divinazione; non credeva si trattasse realmente di magia. Le sembrava più una trovata per impostori e ciarlatani. In più, dopo tutto quello che aveva passato voleva starci il più lontano possibile.
« Allora non c’è altro d’aggiungere; ecco qui il suo orario definitivo. » disse con un piccolo sorriso la professoressa mentre le porgeva il foglio di pergamena. Lyanna era sicura che, nonostante la McGranitt non potesse affermarlo in quanto non sarebbe stato appropriato visto il suo ruolo, fosse del suo stesso avviso per quanto riguardava l’“arte” della Divinazione.
Prese il foglio di pergamena e ricambiò il sorriso leggermente imbarazzata. Poi vi posò lo sguardo e guardò che cos’avesse quel giorno.
« Due ore di Trasfigurazione, due di Pozioni, pausa pranzo, due ore di Difesa e due di Alchimia. » esclamò Remus sbalordito.
« Saremo insieme fino a Difesa, io poi devo scappare a Divinazione. Ad aver saputo che ci sarebbero stati abbastanza iscritti, avrei abbandonato quella robaccia pure io! » proseguì ridendo.
Finirono tutti di riempire le loro pance di tutte le cose buone che offriva la cucina di Hogwarts e poi si diressero verso la metà del cortile per poi entrare in un’aula luminosa e spaziosa. Era circondata da alte finestre e ospitava quattro file di tre scrivanie. Vi era inoltre spazio sufficiente anche per delle gabbie, due lavagne e una cattedra. Tutti si affrettarono a prendere posto; James e Sirius rigorosamente nei banchi in fondo, al contrario di Lily e Lyanna che avevano preferito prendere posto nelle prime file per poter seguire meglio. Marlene e Mary, invece, avevano trovato posto in un banco posto a metà e a loro andava più che bene, era una posizione che permetteva loro di seguire, ma anche di perdersi nei loro pettegolezzi e non avrebbero potuto chiedere di meglio. Con sommo rammarico di Alice, che avrebbe preferito amoreggiare insieme a Frank, si sedette con l’amica Emmeline accanto al fidanzato e a Peter Minus in uno dei banchi in mezzo. Remus aveva preso posto nel banco di fianco a Lily e Lyanna, sedendosi con il suo compagno di studio Benjamin Dixon, uno studente altrettanto diligente di Tassorosso.
La professoressa McGranitt non perse neanche un secondo e iniziò subito il suo discorso di inizio anno, rammentando loro quanto fosse decisivo quell’anno per i loro futuri e di quanto si aspettava da loro. In seguito ricapitolò il programma che avrebbero seguito, in modo che tutti avessero in chiaro quali fossero gli obiettivi e con quali tempistiche si aspettava che venissero raggiunti. Poi iniziò la lezione.
« Dunque, chi sa spiegarmi in cosa consiste l’incantesimo di animazione ? » chiese la professoressa McGranitt, spostando lo sguardo da uno studente all’altro. Si levarono alcune mani, tra cui quelle di Evans e Morland.
« Per Merlino, è la copia di Evans. Ci mancava un’altra so-tutto-io. Secondo me Evans ha passato tutta l’estate ad addestrarla a dovere. » sussurrò Sirius dando una gomitata all’amico, facendogli poi cenno con la testa.
« Oh, prego signorina Morland. »
« L’incantesimo di animazione è uno dei più impegnativi nella Trasfigurazione; esso consiste nell’infondere un comando ad un oggetto. Per questa pratica si utilizzano spesso armature e statue, ciononostante si prediligano le prime poiché vuote all’interno e quindi più facilmente animabili. Le statue invece sono un unico blocco e necessitano di più energie per essere animate. Si può infondere un comando per volta. Siccome sono oggetti privi di coscienza, si limiteranno ad eseguire l’ordine impartito. Se si tenta di animare un oggetto già precedentemente animato, bisognerà imporre il proprio ordine su quello precedente, nel tentativo di mutarlo. Il movimento della bacchetta richiama il lancio di una canna da pesca ed è vivamente consigliato di mantenere il contatto visivo mentre si casta l’incantesimo. La formula varia in base all’ordine che si vuole impartire. » disse Lyanna cercando di sintetizzare il più possibile, senza però omettere nulla di importante. Lei e Lily si erano impegnate molto durante l’estate per rimanere al passo con le richieste degli insegnanti e sperava di iniziare con il piede giusto.
La profesoressa McGranitt era piuttosto felice di vedere che qualcuno, oltre a Lily Evans, dimostrasse un po’ di interesse e attenzione verso la materia. Fu ancora più contenta di notare che, nonostante fosse il primo giorno, la nuova studente di Grifondoro non si era lasciata intimorire dall’ansia del primo giorno e partecipasse attivamente come avrebbero dovuto fare anche gli altri.
« Saprebbe farmi un esempio che non sia il “piertotum locomotor”, signorina Morland ? » domandò curiosa di testare le conoscenze e le inclinazioni della nuova alunna. Lyanna si prese qualche istante per pensare ad un esempio accettabile.
« Armaturam contendor. In questo caso l’armatura dovrebbe iniziare a marciare verso una meta prestabilita. » disse guardando poi Remus, il quale di rimando le sorrise.
La professoressa McGranitt sorrise per poi annuire.
« Molto bene signorina Morland. Assegno a Grifondoro dieci punti. »
Lyanna divampò violentemente. Non sapeva neanche da dove le fosse spuntata fuori tutta quell’intraprendenza, ma era contenta che tutte quelle ore di ripasso insieme a Lily e Remus fossero state utili. Si erano privati di molte belle giornate estive, ma avevano sperato di portarsi avanti il più possibile, in modo da partire avvantaggiati.
Il resto della giornata fu altrettanto impegnativo. Lyanna era riuscita a seguire le lezioni. Certo, a Pozioni non brillava come Lily, le mancava quel sesto senso, quell’intuito che invece la rossa aveva, ma era comunque riuscita a confezionare una pozione di qualità soddisfacente. Al contrario di Trasfigurazione e Difesa, in cui era proprio riuscita a dare il meglio di sé. Temeva terribilmente Storia della Magia, nonostante se la cavasse sempre in qualche modo, non riusciva mai andare oltre ad un accettabile. Non le piaceva proprio. La cosa peggiore era che non aveva ancora avuto il dispiacere di presenziare ad una lezione del professor Rüf.
*
La lezione di Alchimia, seppur partisse dalle basi, era stata piuttosto avvincente; la professoressa Coslett aveva ritenuto che fosse meglio ripartire dal concetto di rebis, prima di ritornare sui simboli alchemici e la loro applicazione. Lyanna, essendo del tutto arrugginita in materia, aveva preso molti appunti e, nonostante non conoscesse nessuno in quel corso, non si era lasciata intimorire e aveva fatto alcune domande per chiarire i propri dubbi. Non ricordava che Alchimia fosse così tosta.
Com’era successo da quando era approdata ad Hogwarts, anche in quella lezione non erano mancate le occhiate curiose e i sussurri alle sue spalle. Ogni tanto le capitava di sentire di sfuggita un “ma chi è quella ?”, “ma è nuova ?”. Non le aveva mai dato troppo fastidio; era una cosa del tutto normale, semplicemente trovava fuori luogo il fatto che non lo nascondessero nemmeno. Sarebbe stato più opportuno presentarsi e farla finita.
Ciononostante, da quando era entrata in quell’aula, si sentiva perennemente osservata; ma non come si era sentita osservata per il resto della giornata. Si sentiva fissata, spiata. Si guardò attorno ed intercettò lo sguardo di due occhioni color ghiaccio che appartenevano ad un ragazzo che vestiva i colori verde-argento. Aveva sentito molto parlare di quella casa e spesso in modo molto poco lusinghiero, ma aveva sentito parlare altrettato male di James e Sirius e invece si erano dimostrati dei bravi ragazzi, seppur un po’ vivaci.
Nonostante fosse seduto, sembrava piuttosto alto e in forma. Aveva i capelli neri come la pece ed era eccezionalmente affascinante e Lyanna per un istante si senti … “Attratta ?” — Sì, probabilmente avrebbe usato proprio quella parola per descrivere come si era sentita in quel momento.
Non aveva la più pallida idea di chi fosse, ma i suoi modi l’avevano incuriosita. I loro sguardi si erano incrociati solo per un breve istante, che però parve loro molto più lungo. Lyanna divampò e tornò a seguire la lezione senza più girarsi o intervenire.
Alla fine della lezione aveva riposto con cura il libro nella borsa, insieme alla piuma, l’inchiostro e il rotolo di pergamena in cui aveva preso appunti extra. Si diresse all’uscita decisa a raggiungere la Sala Comune il prima possibile.
« E così Grifondoro ha aggiunto altra feccia alla sua casa. Ho sentito dire che è una mezzosangue. Non mi sorprende che sia finita lì. » disse una voce maschile alle sue spalle.
« Non è la nuova amica di Sanguesporco ? » se ne aggiunse un altro.
« Be’ non poteva certo sperare in qualcosa di meglio una del genere. »
Lyanna si girò, per poi constatare che la voce proveniva da un piccolo gruppo di studenti di Serpeverde. Non che li conoscesse, ma aveva la vaga sensazione che quello che stava per seguire non sarebbe stato un incontro piacevole. In tutto erano in cinque; due erano molto alti e robusti, si assomigliavano anche, probabilmente erano imparentati. Gli altri tre non si distinguevano né per altezza né per stazza. Due di loro avevano i capelli chiari, mentre uno li aveva più scuri.
« Avete qualche problema ? » sibilò lei, stringendo istintivamente la presa sulla bacchetta infilata nella manica del mantello.
« Sì, non ci piace la feccia. »
« Oh allora abbiamo una cosa in comune, quindi fatemi il piacere di evaporare. »
« Lurida mezzosangue! »
I toni si stavano accendendo velocemente e dalle parole tre di loro avevano già sfoderato le bacchette. Lyanna fece altrettanto. Non le piaceva l’idea che pensassero che lei avesse paura.
« Mulciber! Lestrange! Tre contro uno ? Non vi sembra troppo vile anche per voi ? »
Gli occhi di Lyanna volarono verso la voce che si era appena inserita. Apparteneva al ragazzo che l’aveva fissata a lezione. Non l’aveva nemmeno visto arrivare.
« Ci sentivamo solo in dovere di darle il benvenuto, Jones. Niente di personale. Giusto per chiarire la gerarchia; è meglio che la feccia impari subito a rispettare i superiori. »
« Non farmi ridere. Non vorrai riferirti a te! » disse sprezzante Lyanna con un ghigno soddisfatto.
Si evitò uno scontro fisico semplicemente perché orde di studenti si stavano riversando per tutto il corridoio e allora ci sarebbero stati troppi testimoni. Mentre il gruppetto di Serpeverde si era dileguato nella folla, Jones le si era parato davanti.
« Dovresti stare più attenta, dolcezza. » disse in tono serio, incatenando lo sguardo di Lyanna ai suoi occhi di ghiaccio, per poi passare il dorso delle dita su una guancia.
« Che cosa vuoi ? »
Jones fece spallucce per poi farle un sorriso sghembo e andarsene. Lyanna rimase lì per qualche istante, mentre gli studenti le passavano di fianco. Si passò le dita sul punto esatto in cui Jones l’aveva accarezzata. Era tutto così assurdo. Tornò sui suoi passi e si affrettò a raggiungere la Sala Comune, mentre ripensava a tutto quello che le era successo in quella giornata. La sua chiacchierata mattutina con Remus, James che tentava di convincerla a partecipare alle selezioni di Quidditch, le prime lezioni ad Hogwarts, la paura di non essere abbastanza brava, il disagio di dover seguire un corso da sola, lo scontro con i Serpeverde, Jones. Non riusciva a smettere di pensarci. Chi era ? E soprattutto, che cosa voleva ? Si fermò per un istante appoggiando la schiena al muro. La verità era che quelle parole l'avevano colpita. Avevano riportato a galla dei ricordi che aveva cercato di soffocare per tutta l'estate. I suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime in modo del tutto incontrollato. Stava lottando con tutta se stessa per ricacciarle dentro, ma sembrava che non ci fosse proprio nulla da fare. Le aveva represse per troppo tempo e ora esigevano di liberarsi.

« Hey Morland! »
Lyanna si bloccò. L'aveva colta di sorpresa, del tutto impreparata. "Accidenti" pensò agitata.


Note dell'autrice
Innanzitutto volevo scusarmi per la lunga assenza, purtroppo sto affrontando una perdita ed è un periodo molto duro, quindi vi prego di avere clemenza se il capitolo non è all'altezza degli altri :(
Avevo pensato di accelerare un po' il ritmo della narrazione, ma poi ho ritenuto che fosse più opportuno introdurre Lyanna come si deve. Dal prossimo però s'inizierà davvero a scoprire un po' di più. <3
Nell'ultima parte del capitolo ha prevalso un po' di più il focus su Lyanna, ma avendo dedicato i primi due a Remus, c'era bisogno di spazio anche per spiegare alcune cose, prima che fosse troppo tardi.
Prometto che il prossimo sarà un capitolo più corale <3

Un grazie speciale a Mallveollos per il supporto e le parole di conforto in un momento così difficile. ♥
   
 
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