Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: lagertha95    15/02/2018    4 recensioni
Kylo Ren, alias Ben Solo: retaggio familiare pesante, solo, giovane, rabbioso, deluso, poco paziente, diviso, nerovestito, Lato Oscuro della Forza con sprazzi improvvisi di Luce.
Rey di Kakku, alias la mercante di rottami: retaggio familiare inesistente, sola, dinamica, entusiasta, alla ricerca di una figura a cui far riferimento, giovane, vestita di colori chiari, Lato Chiaro della Forza con sprazzi di Oscurità.
Kylo Ren e Rey di Jakku sono due facce della stessa medaglia, attratti inevitabilmente l'uno dall'altra, complementari: impareranno a vedere o si limiteranno a guardare?
Assolutamente Reylo, da raccolta di OS si è trasformata in una long che, pian piano, sto portando avanti.
"Nella guerra degli sguardi, vince chi riesce ad andare oltre ciò che vede." cristinik, twitter.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti/e!
Un paio di notifiche: 
1) In seguito al consiglio di ImmaDreamer - che ringrazio davvero moltissimo - ho deciso di cambiare l'impostazione della raccolta. Mi spiego meglio: invece di descrivere la stessa scena due volte, una dal punto di vista di Kylo/Ben e una dal punto di vista di Rey, proverò a fare un'alternanza dei punti di vista dei due, nello stesso capitolo. Siccome non ho idea, davvero, di come possano venire, vi chiedo dal più profondo del mio cuore di farmi sapere quel che ne pensate, quando li leggerete.
2) Altra cosa che cambierà, sarà la presenza di capitoli che non racconteranno nulla di già visto, ma che saranno esclusivamente narrazioni introspettive di quel che io ho immaginato potesse succedere e potessero pensare i protagonisti nei momenti che i film non descrivono. Quindi saranno presenti sia capitoli in cui verranno ripercorse scene già viste, sia capitoli di mia colpeta invenzione. Stesso avviso: se qualcosa non dovesse tornare, non vi dovesse piacere o altro, per favore, ditemelo. Ve ne sarei immensamente grata.

Questo capitolo sarà un misto di entrambi. Racconterà, dal punto di vista dei due, quel che sono le loro emozioni (anzi, parte delle loro emozioni) nel primo periodo di distacco dopo l'esplosione della Starkiller.
Adesso, dal momento che ho già parlato abbastanza, smetto di scocciarvi e vi lascio alla lettura.
Spero che vi piaccia.
A presto, 
Baci Lagherta.


 
Angelo e Diavolo



Parte Prima
 


Lo sguardo indifferente è un perpetuo addio”
Malcolm de Chazal
 
Non riesce a togliersela dalla mente.
Non il terrore quando era sbucato nel bosco su Takodana.
Non la sua espressione stupita e disorientata quando si era tolto il casco nella cella.
Non quella inorridita e disperata quando lo aveva visto trafiggere Han Solo.
Non quella risoluta quando lo aveva affrontato nel bosco, tra la neve, la spada laser degli Skywalker stretta in mano.
Men che meno quella…strana, che aveva quando gli aveva voltato le spalle al di là della voragine, prima di scappare.
Sono passati giorni da quando l'ha vista l'ultima volta eppure ha popolato ogni secondo dei suoi giorni e delle sue notti.

 

Sa di doverla odiare, di doverla distruggere se lei non accetterà di seguirlo e abbracciare il Lato Oscuro e lui è sicuro, come poche volte è stato nella vita, che lei non lo farà.
Nonostante la lieve goccia scura che ha intravisto nella sua anima, lei è Luce, è Forza allo stato puro, grezza, ma non meno potente. Rey di Jakku è l'emblema della speranza e della fiducia: nonostante abbia vissuto un'intera vita di delusioni, che avrebbero dovuta renderla la persona più scettica dela galassia, lei continua a sperare.

È frustrato. Vorrebbe distruggere ogni cosa.
La desidera accanto a sé e quei sogni, quei maledetti sogni, non lo lasciano in pace.

Si allena tutti i giorni fino allo stremo: spada laser, corpo a corpo, da solo, in compagnia. Ora dopo ora, respiro dopo respiro, crampi, strappi muscolari, ossa incrinate, labbra rotte, sudore, fatica. Kylo Ren si distrugge, ma quando tira un attimo il fiato eccola di nuovo, luminosa e splendente come un angelo, con quei suoi occhi così sinceri e leggibili, le lentiggini sul viso e i capelli raccolti in quei tre ridicoli codini.

Rey di Jakku è la sua punizione: punito per aver abbandonato il Lato Chiaro, per aver tradito una madre e un padre che lo amavano, per aver trucidato dei ragazzini, per aver ucciso una marea di persone, per aver abbracciato il Lato Oscuro, per non essere stato abbastanza per nessuno.

L'unica che vuole e l'unica che non può avere. Un desiderio insito in sé, qualcosa di incomprensibile, ma che gli sembra aria: senza non riesci a vivere. Da quando l'ha vista, lui è tornato a respirare, come se avesse vissuto una vita in apnea, e adesso non può farne a meno.
E allora sa che cosa fare: la prenderà e la porterà con sé. La farà passare al Lato Oscuro, in modo da averla. Sarà sua.

È la prima volta che sceglie senza interferenze altrui: ha scelto la via dei Jedi perché i suoi genitori lo hanno obbligato, poi quella del Lato Oscuro perché Snoke gli sussurrava nelle orecchie da anni e lo faceva sentire apprezzato nonostante la sua spaventosa potenza. Non aveva mai davvero scelto.

Ogni giorno uguale, uno dopo l'altro: mattina, giorno, sera e notte. Un ciclo infinito, identico, privo di cambiamenti.
Colazione, allenamento, pranzo, allenamento, cena, Rey.
Ogni volta, per quanto spossato e distrutto possa essere, per quanto le azioni commesse su ordine di Snoke possano essere raccapriccianti, ogni sera Kylo Ren trova la pace.
Chiude gli occhi, disteso nel suo letto dalle lenzuola nere, e le appare. Eterea e bellissima, ma anche selvaggia e indipendente, potente e grezza, ma aggraziata. Non nera, ma neanche completamente bianca. La luce che emette non è quella calda del sole, ma nemmeno quella fredda della luna: è un misto, qualcosa che prende sia da un lato che dall'altro. Buono e cattivo, attivo e passivo, attacco e difesa, luce e buio, bianco e nero.
Rey è bilanciata, ma lui sa che sta camminando sul filo del rasoio. La luce è preponderante, ma il buio l'attira a sé, la chiama e lui anche. Nel sonno pronuncia il suo nome, lo sussurra, assaporando come suoni detto dalla sua voce. E lei nel sogno risponde. Lo chiama a sé, gli tende la mano e apre le braccia, come ad accoglierlo nel suo abbraccio.
L'ultima cosa che ogni volta vede, prima di svegliarsi, sono i suoi occhi.

Occhi dal taglio obliquo e affilato, contornato da folte ciglia scure. Occhi nocciola, screziati di verde e di giallo e di oro: luminosi e intriganti, come quel bosco su Takodana in cui l'ha vista per la prima volta, raccogliendola poco dopo tra le braccia.
Occhi in cui si sono susseguite una marea di emozioni: paura, sfida, stupore, insicurezza. Mai indifferenza, però.
Nonostante tutto, neanche l'ultima volta c'era indifferenza nel suo sguardo. C'era rabbia, c'era decisione, disperazione e…dispiacere?

Può davvero essere stata dispiaciuta per lui?
Quando l'ha ferito, poteva dargli il colpo di grazia, niente l'avrebbe fermata, neanche lui. Eppure non lo ha fatto. Perchè?
Avrebbe privato il Primo Ordine di un'arma potente, indebolendolo.
Invece no.

E adesso lei impregna ogni suo pensiero, ogni momento del giorno e sopratutto della notte, facendolo svegliare nervoso e irrequieto.

Ti troverò, Rey di Jakku. Non puoi nasconderti da me. Ti troverò e allora sarai mia.

 


Parte Seconda


 

La bianchezza dello squalo bianco, l'orrida fissità del suo sguardo che demolisce il coraggio”
Vinicio Capossela

 

Pensava spesso a lui, anche se non riusciva a capire in che modo lo stesse facendo.
Da quando l'aveva catturata tutto era cambiato, irrimediabilmente.
Aveva scoperto di essere capace di usare la Forza e di saper usare una spada laser, ma non era questo che la turbava.

La turbava il modo in cui aveva ancora l'odore di Kylo Ren nelle narici (cenere e fuoco, notti oscure e pulito); le dava fastidio il modo in cui si era tolto il casco, lasciandola senza parole, perché è più facile odiare un mostro senza volto, che un mostro con il volto pulito di un ragazzo poco più grande di lei; la innervosiva il ricordo del combattimento sulla Base Starkiller, in cui lui sembrava voler evitare di farle male in modo grave, di come combatteva opponendole resistenza, ma senza mai attaccare davvero; e infine la sconvolgevano i suoi sguardi, gli ultimi sguardi che le aveva rivolto, prima offrendole aiuto, offrendosi di insegnarle, poi quello sguardo strano, prima che lei gli voltasse le spalle, uno sguardo pieno di dolore in cui però lei aveva scorto qualcosa di più, che non riusciva a inquadrare.

Andare da Luke Skywalker, riportargli la spada laser, chiedergli di tornare…era stato uno sbaglio. Luke non voleva tornare. Si era volontariamente isolato dal mondo, abbandonando sua sorella, Ian e suo nipote, abbandonando il mondo per cui aveva combattuto e che adesso si trovava minacciato da una nuova ombra scura.
Luke Skywalker non aveva nulla dell'eroe di cui aveva tanto sentito parlare. Nulla.

Era un vecchio, soltanto un vecchio, indolente e burbero, quasi un sociopatico. Non voleva nessuno intorno, neanche quelle strane “suore” anfibie che zampettavano tutto il giorno nel tentativo – inutile – di mantenere in buono stato quel villaggio sull'isola e soprattutto non voleva lei.
La vedeva come una mosca fastidiosa che non smetteva di ronzargli intorno e lei lo sapeva benissimo, ma esattamente come le mosche, Rey faceva finta di nulla e continuava a stare lì, su Ach-To, rifugiandosi talvolta sul Millennium, talvolta in una delle casupole mantenute integre dalle suore.

Lo sognava, ogni tanto.
Sentiva il suo odore, sentiva il suo tocco, sentiva il suo sguardo, sentiva la sua voce e il suo respiro.
E quando si svegliava era scombussolata, come se non fosse se stessa, come se ci fosse di più.

Era attratta, non faticava più ad ammetterlo, da lui.
Non le importava che nome si desse, perché lui era entrambi. Non poteva esistere Kylo Ren senza Ben Solo e non esisteva Ben Solo senza Kylo Ren.
Rey lo vedeva come l'unione di due entità, al tempo stesso distinte e unite ed era proprio quello che la stregava, quel misto di entrambi.
Era rimasta incantata dai suoi occhi, in cui l'iride non si distingueva dalla pupilla. Sguardo nero e fisso che la inquietava e la spaventava quando era freddo, ma che la faceva sentire fiduciosa e meno impaurita quando, nelle sue profondità, scintillava pieno di emozioni.

A differenza di lui – ma questo Rey non poteva saperlo – si era fatta una ragione dei suoi sogni. D'altronde, per anni, nell'AT-AT su Jakku aveva sognato dell'isola. Rey dava un significato ai sogni, sapeva che volevano dirle qualcosa e che quel qualcosa sarebbe stato chiaro solo nel momento appropriato. Era inutile rodersi il fegato per questo: avrebbe aspettato.

Intanto Luke si era convinto a darle delle lezioni. Tre, per l'esattezza. Tre lezioni le sarebbero dovute bastare per imparare tutto quel che c'era da imparare sull'arte dei Jedi. Rey non si era fatta scoraggiare e aveva accettato le tre lezioni: erano comunque meglio di niente e lei avrebbe tratto il più possibile da quel che Luke le avrebbe insegnato.

“Cominceremo domani all'alba. Intanto farai meglio a riposare” le aveva detto Luke.

E Rey di Jakku, per la prima volta dopo tanto tempo, dormì senza sognare.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: lagertha95