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Autore: Ely_Dan_Potter    19/02/2018    2 recensioni
L'abbraccio a volte può trasmette emozioni che nemmeno si possono immaginare. Anche tu, come Harry, lasciati trasportare dalla magia di un'abbraccio e potrai così capire quello che davvero trasmetti.
Siamo nella quinta estate di Harry e solo ora Albus e Severus si accorgono di come viene trattato Harry dai Dursley.
Harry e Severus vivranno insieme e entrambi scopriranno qualcosa dell'altro. E' la mia prima FF dedicata a JKRowling e a tutti gli amanti di Harry Potter; i personaggi che sono stati utilizzati non intendono violare il Copyright della saga.
Buona Lettura!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Dannazione! Il ragazzo non solo aveva il coraggio di alzare il tono ad una semplice richiesta, ma gli riusciva tremendamente facile cacciarsi nei guai girovagando per il castello durante la notte.
Un discorsetto sull’educazione non glielo leverà nessuno, su questo potrà starne certo, pensó Severus lasciandosi cadere sul divano dei suoi appartamenti. Potter avrebbe imparato a controllarsi e ad agire con coscienza o avrebbe rimpianto il caro vecchio professore di pozioni. D’altronde anche un Grifondoro avrebbe dovuto capire le basi dell’educazione, sebbene la sua mente non sia esattamente una delle più brillanti.
Eccetto la Signorina Granger, ma lei avrà avuto sicuramente qualche ascendente Corvonero, si disse, pensieroso.
Severus sapeva benissimo che il comportamento di Harry era stato dettato dall’impulsività, ma tutto questo spirito ribelle avrebbe dovuto tenerlo per sè, tanto più in quelle circostanze.

***

Harry sfrecció fra i corridoi sotto al mantello, la mente ancora all’ufficio di Piton. 
Quel “Ti odio” gli era costato tantissimo, eppure gli era uscito dalla bocca con una facilità impressionante. 
Severus non gliel’avrebbe mai perdonato, lo sapeva bene, soprattutto dopo tutte le difficoltà che avevano affrontato per ricostruire il loro rapporto durante l’estate. 
Io avró i sensi di colpa per due parole buttate là, ma almeno gli ho detto chiaro e tondo che i miei amici non li includo o li escludo a piacimento. Loro mi hanno sempre detto tutto, in ogni situazione, e io mi sono comportato di conseguenza, pensó Harry rimembrando il motivo scatenante della sua rabbia. Come poteva per permettersi Severus di decidere come e quando Harry poteva parlare ai suoi amici? D’altronde la lealtà è ciò che contraddistingue i Grifondoro, perciò Ron ed Hermione non avrebbero mai e poi mai tradito il segreto di Harry. 

Ad un tratto, dopo una decina di minuti, Harry arrivó davanti al ritratto della Signora Grassa, pronunció la parola d’ordine ed entró, ritenendo saggio rimanerci per il resto della notte e cercando nel sonno una soluzione a quella situazione.

***

Il mattino successivo Harry si svegliò, inforcó gli occhiali e si preparó ad una nuova giornata ad Hogwarts. Quella mattina stranamente Ron si era svegliato senza che nessuno lo chiamasse, perció, almeno per una volta, erano puntuali per la colazione. 
Quando Harry fece per aprire la porta del proprio dormitorio e scendere, Ron gli fece notare una lettera sopra al proprio letto. Nella confusione della stanza, evidentemente, non era stata nemmeno vista. 
“Temo di sapere di cosa si tratta” disse Harry fissando la lettera. 
“Piton?” chiese il rosso.
“Suppongo di sì” rispose, “ieri sera mi sono presentato nel suo ufficio e.. beh, l’intenzione era quella di chiarire.. il risultato è stato l’opposto” aggiunse Harry con un nota triste nella voce.
Il ragazzo aprì la lettera e ne lesse ad alta voce il contenuto, cosicché potesse ascoltare anche Ron:

Caro Sig. Potter, 
La aspetto nel mio ufficio alle ore 18, per una punizione con il sottoscritto, dal momento che ieri sera ha ritrovato saggio aggirarsi per il castello dopo il coprifuoco. 
Porti anche il mantello di cui si serve per fare queste escursioni notturne, ad Hogwarts non sono ammessi tali
oggetti, tanto più se finalizzati a questi scopi. 


S.Piton

“Miseriaccia, Harry! E ora come farai senza mantello?” chiese Ron allibito dalle poche parole lasciate dal pipistrello.
“Ron, non lo so, e non ne ho la più pallida idea. Pochi giorni ad Hogwarts e sono già in punizione, con l’ultimo professore che vorrei vedere, per di più!” si lamentò il ragazzo.

***
Harry, sconsolato, uscì dal dormitorio con il suo migliore amico ed insieme ad Hermione, che li aspettava in Sala Comune, si diressero alla Sala Grande per la colazione.  
La ragazza aveva subito notato le facce dei due amici e aveva chiesto il motivo di quei musi lunghi. Harry e Ron avevano spiegato esaurientemente quanto successo, ma l’umore della ragazza sembrava non essersi scalfito. 
“Hermione, sei sotto effetto della Felix Felicis o ti rendi conto di quello che è successo?” chiese Ron “Niente più uscite la sera, niente più visite ad Hagrid, niente più Harry ad Hogsmeade 
o-” 
“Su Ron, lo sai benissimo anche tu che per la sicurezza di Harry questo sarebbe stato necessario, prima o poi! E a dirla tutta, sai bene anche tu che questo si sarebbe dovuto fare già al primo anno! Quanto volte è successo che Harry si mettesse in pericolo con quel mantello? Piton è stato duro, ma a questo prima o poi ci saremmo dovuti abituare.” disse la ragazza interrompendo bruscamente il ragazzo dai capelli rossi.
“Ron, Hermione ha ragione. Cioè, Piton lo sa che chiedermi il mantello è come togliermi la maggior parte delle infrazioni alle regole in questo castello, ma forse è la cosa più giusta, al momento.” disse Harry quasi in un sussurro, affogando lo sguardo nella sua colazione.
“Bravo Harry, vedo che sai capire qual’é la retta via, ogni tanto. Non essere triste, sai che il professor Piton vuole solo il meglio per te, altrimenti non ti avrebbe chiesto di essere tuo tutore. E poi, con la Umbridge che ti svolazza intorno sarebbe meglio essere prudenti.” disse Hermione incoraggiandolo.
“Già” fu la risposta di Harry, la mente affogata nei pensieri. 
Certo, Piton vuole solo il meglio per me, peccato che per come l’ha messa lui, un prigioniero ad Azkaban avrebbe piú libertà di me. Al diavolo la Umbridge! Quella donna sará anche impicciona e crudele, ma non andrebbe mai ad interferire con il rapporto fra lui e Severus, pensò il ragazzo trangugiando in silenzio il resto di colazione, mentre Ron ed Hermione davano un’occhiata all’orario del giorno.
“Uh, abbiamo Trasfigurazione oggi!” esclamò la riccia con un sorriso stampato in faccia. 
Ron invece fece un sospiro che sembrò quasi uno sbuffo. 
“Ronald, é inutile che mascheri la tua noia, é la stessa reazione che hai tutte le mattine quando annuncio la prima lezione del giorno” disse di rimando Hermione, e i tre ragazzi risero di gusto.

CONTINUA..






  
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