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Autore: QueenOfEvil    19/02/2018    3 recensioni
Niccolò Machiavelli.
Un nome che ha suscitato, nei secoli, scalpore, sdegno, incredulità, ammirazione e che, ancora al giorno d'oggi, viene fin troppo spesso associato a condotte spregiudicate e disoneste, senza che molti tengano conto del suo effettivo pensiero politico.
Serie di drabble che si prendono l'onere di analizzare i giudizi storici che altri filosofi, scienziati e politici -suoi contemporanei o meno- hanno dato ai suoi scritti, mettendone in luce criticità, difetti, pregi e una originalità di pensiero che, forse, non è stata sufficientemente apprezzata dalla Firenze rinascimentale.
Teorico della dittatura o libero pensatore? A voi l'ultima parola a riguardo.
:
1. Francesco Guicciardini - Sufficienza
2. Paolo IV - Orrore
3. Francesco Bacone - Rispetto
4. Montesquieu - Disprezzo
Genere: Generale, Introspettivo, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Rinascimento
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- Questa storia fa parte della serie 'Ad augusta per angusta'
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3. Francesco Bacone1 - Rispetto



 

La visione che quell'uomo aveva della vita era… interessante.
Non giusta.
Non equilibrata.
Non condivisibile.
Semplicemente «interessante».
Non poteva di certo accettare la sua filosofia, ma concordava con lui almeno in un particolare, assolutamente fondamentale: il valore dell’induzione2.
«L’esperienza delle cose moderne» nella sua mente si traduceva in esperimenti, dubbi, occhi per guardare una realtà non deformata da pregiudizi sciocchi e limitanti: gli idola tribusspeculaforitheatri3 sì, l’unico modo per abbandonare l’oscurantismo e abbracciare la ragione era vivere nel presente, fidarsi dei propri sensi e di nulla più.
Machiavelli, anche se ricolmo di ammirazione per i classici, lo aveva capito.
Si poteva davvero disprezzare un individuo simile?









Francesco Bacone (vissuto fra il XVI e il XVII secolo a Londra) fu uno dei più ferventi difensori della Rivoluzione Scientifica e ne è lui stesso un esponente, che basò proprio su questi principi la sua filosofia. Le sue opere più importanti sono La nuova Atlantide -in cui parla appunto di una comunità di scienziati dediti alla ricerca della conoscenza in modo indipendente da qualsiasi restrizione (ma che, ancora una volta, prevedeva la religione Cattolica come religione nazionale)-  e il Novum Organum, facente parte di un'opera più ampia mai però completata, che spiega invece i passi per il raggiungimento di un valido metodo scientifico. Lascio qui il link alla sua pagina di Wikipedia, nel caso qualcuno volesse saperne di più sul suo conto.
Bacone considerava l'induzione, quindi la scoperta di nozioni e regole attraverso l'esperienza, assolutamente preponderante nel campo della ricerca, tanto da condannare completamente l'idea di deduzione (ovvero il suo contrario) e tutte le materie derivate: al contrario di altri suoi contemporanei, come Galileo, infatti, rigetta materie come la matematica e si affida esclusivamente ai suoi sensi. Il fatto che proprio Bacone abbia dato un giudizio così positivo sul metodo machiavelliano è, anche in questo caso, abbastanza divertente, nel senso che Machiavelli è diventato famoso per l'utilizzo dei miti nelle sue spiegazioni e in generale amava "ritoccare" alcuni esempi storici per dimostrare quello che voleva lui: nei suoi scritti c'è una mescolanza di deduzione ed induzione, malgrado quest'ultima sia alla fin fine preponderante, ma non bisogna dimenticare di suoi personali modi di interpretare la storia romana (e nei Discorsi c'è più di un esempio in merito) pur di dimostrare quello che voleva lui. Certo, «Lezione delle cose antique» e «esperienza delle moderne», ma a volte leggendolo ho avuto l'impressione che manipolasse un tantino i fatti per arrivare dove voleva lui: è un po' strano, quindi, che Bacone non si sia reso conto di questo sfogliando i suoi libri. Ma probabilmente avrà tratto queste sue conclusioni guardando al procedere dilemmatico e dicotomico che Machiavelli usava per le sue dissertazioni, al modo in cui dava spazio ai ragionamenti logici e all'andamento del periodare che, mai ampolloso, costituisce una serie di affermazioni-esempi dopo l'altra, che poco niente hanno dell'astrazione (anzi, egli ribadisce più di una volta di voler descrivere lo stato delle cose reali, non, come gli utopici, stati ideali e inesistenti): alcune "imprecisioni" dettate dalla necessità, che rientravano quindi più nella deduzione che nell'induzione, si confromavano in ogni caso in una visione realista e priva di oscurantisimi di ciò che osservava. Priva cioè della superstizione e dei pregiudizi (a parte sulla parte femminile della popolazione, ma quello è, purtroppo, un altro discorso) che Bacone stava cercando di estirpare dalla sua gente. Ed è anche vero che Niccolò parlava di «simulare e dissimulare» per arrivare all'obiettivo, quindi suppongo che un po' di inventiva gliela possiamo concedere, no?
3 Bacone distingueva in varie classi le tipologie di errori e abbagli degli uomini che non si avvalgono dell'esperienza e che ricadono, quindi, in strade già tracciate da altri: parlando di idola tribus identifica gli errori che sono propri della razza umana in quanto tale, con gli idola specus quelli dovuti all'ambiente in cui il singolo cresce e alle cose con cui viene a contatto, con gli idola fori quelli derivanti dalla cattiva comprensione del linguaggio altrui e con gli idola theatri quelli causati dalla "finzione scenica" della filosofia, che mette in primo piano miti spacciandoli per veri (anche qui, notevole osservare come Bacone abbia espresso un giudizio discreto su Machiavelli dopo che egli ha portato esempi di mitologia romana...).







Santo Catilina, le note diventano sempre più lunghe, 
Spero, come al solito, di non avervi annoiato portandovi un altro Francesco (che no, non sarà neanche l'ultimo, purtroppo: evidentemente i nomi al tempo scarseggiavano): questo è un parere leggermente più positivo sul conto di Machiavelli (ho preferito presentare Bacone invece che Campanella proprio per non dovermi dare al vituperio di Niccolò per la terza volta di fila), ma non preoccupatevi: le critiche non sono minimamente finite. Qui ho analizzato il processo mentale del nostro caro autore, ma, fortuna permettendo, nella prossima drabble dovrei finalmente approdare al pensiero politico vero e proprio.
Sì, probabilmente le note saranno molto lunghe anche allora.
Intanto, come al solito, spero commenterete e mi farete sapere il vostro parere,
A presto!
L_A_B_SH

 
 
 
 
 
   
 
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