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Autore: carrion    20/02/2018    4 recensioni
Dopo aver sconfitto l'Anuk-ite e i cacciatori, Liam aveva bisogno di una pausa;
lui e Theo decidono quindi di partire per un viaggio on the road.
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Questa ff è la traduzione di 'Airplanes' di Captainmintyfresh.
vi lascio il Link della storia originale, se mai voleste leggerla :').
http://archiveofourown.org/works/12165924/chapters/27611925
Genere: Avventura, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Theo Raeken
Note: Lime, Movieverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il viaggio verso acquapark all’andata non era sembrato troppo lungo. Mezz’ora non era nulla comparato ai giorni precedenti. Liam sapeva che aveva passato più tempo in macchina che fuori. Il sedile del passeggero doveva avere ormai la forma del suo sedere viste le ore che ci aveva passato seduto. Quindi trenta minuti, trenta minuti non erano nulla, specialmente non quando era assorto e felice e anche Theo era felice, tanto da avere le labbra arricciate in un piccolo sorriso.Il silenzio era coperto dal leggero picchiettare della musica in radio ed era un silenzio privo di imbarazzo quello che li circondava, con il rumore di sottofondo dell’auto e il vento che entrava dal finestrino. Sembrava sicuro, bello.

Il viaggio di ritorno, d’altra parte, sembrò fin troppo lungo, i trenta minuti erano diventati un’agonizzante eternità. Il silenzio era teso in un modo che faceva rizzare i peli dietro alla nuca di Liam. La radio era spenta, Theo aveva cercato di accenderla ma Liam aveva spento il bottone il secondo immediatamente successivo quando il leggero canticchiare di Theo gli aveva fatto venire voglia di strapparsi le orecchie con gli artigli. Il suo cellulare squillava in un crescendo nella sua tasca e lui continuava ad ignorarlo non facendo caso al fatto che ogni vibrazione sembrava bruciargli un buco nella pelle della coscia, concentrandosi invece a mantenere un  respiro costante, Le dita di Theo ticchettavano il solito battito cardiaco sul volante che era quasi diventato insopportabile e l’odore di cloro e il suo confuso mix di emozioni gli facevano venire voglia di strangolarsi.

“Quindi.. hai intenzione di dirmi cosa c’è che non va o hai intenzione di passare la notte in questo silenzio imbarazzante?” chiese Theo mentre la macchina scorreva nel traffico. Liam non rispose, i suoi occhi vagavano senza meta al di fuori del finestrino. ”Grande” sbuffò Theo. Le sue dita ticchettarono più forte sul volante, una volta, due. La macchina avanzava sulla strada, le ruote finirono in un buco nell’asfalto e l’auto sobbalzò e così fecero anche loro due sui sedili.

“Quella sembra una papera.” disse Theo all’improvviso.

“Cosa?” chiese Liam, spostando finalmente lo sguardo dal finestrino.

“La nuvola”. mormorò Theo, togliendo una mano dal volante mentre indicava il cielo. “Sembra una papera.” Liam sapeva che Theo stava cercando di distrarlo da qualsiasi cosa stesse pensando e onestamente, era un buono sforzo, tanto da staccare Liam per un momento dal flusso di pensieri che aveva in testa e fargli fissare la nuvola papera ma poi ricordò il perché Theo lo aveva detto. Ricordò di essersi seduto insieme a lui nel retro del pick up ed aver parlato del guardare le nuvole quando era più piccolo. Con Mason, che era parte del branco, il branco a cui aveva mentito e non aveva ancora richiamato. Il branco che Theo aveva distrutto.

Liam digrignò i denti, scivolando di più sul suo sedile cercando di ignorare il modo in cui il battito del cuore di Theo sembrava echeggiare nelle sue orecchie.

“Quella sembra un ombrello.” Liam chiuse gli occhi, respirando con il naso mentre il suo petto si stringeva. E se Scott l’avesse odiato? E se non si fosse più fidato di lui? E se-
“E quella sembra come una coppia di vecchi in un matrimonio senza amore che stanno cenando e sperano che uno muoia così uno dei due possa vivere gli ultimi anni della propria esistenza in pace.” disse Theo, rimettendo la mano sul volante.

“Puoi stare zitto?” ringhiò Liam. Theo non rispose, fece semplicemente schioccare la lingua. Le dita ticchettarono sul volante. Una volta, due.

Liam gli schiaffeggiò la mano prima che potesse pensare a quello che stava facendo. Theo riuscì a malapena a imperire all’auto di sbandare finendo fuori strada.

“Stai cercando di ucciderci?” sibilò Theo, scacciando la mano di Liam.

“Ti ho chiesto di stare zitto!”

“Non stavo dicendo nulla!”

“No ma continuavi a ticchettare con le dita. Cosa cazzo è sto stupido ticchettio poi? Sei peggio di Stiles—“ Stiles che stava per disconoscerlo da un momento all’altro. Theo schiacciò il piede sul freno, inchiodando nel bel mezzo della strada. La macchina dietro di loro inchiodò a sua volta, suonando il clacson.

“Ok davver-“

“Il nostro motel è letteralmente là! Guida idiota.” ringhiò Liam. “Non puoi fermarti in mezzo alla strada!”

“Posso quando fai lo stron-“ inizio Theo. Liam non lo lasciò finire, strappandosi la cintura e lanciandosi fuori dall’auto. Camminò verso il motel. Sentii Theo inveire dietro di lui, lo strombettio del clacson continuava a martellargli in testa.

inspira.. espira.. Liam corse verso la loro porta pescando la chiava dalla tasca mentre cercava di respirare.

Avrebbero pensato che li aveva traditi.

Lo avrebbero odiato perché era stato così egoista da correre via nel bel mezzo della notte con il loro nemico.

Liam scosse le mani lungo i fianchi, sentii il sangue ronzargli nelle vene, rimbombava nelle sue orecchie. Se almeno riuscisse a entrare nella camera potrebbe riuscire a calmarsi. Forse buttarsi sotto la doccia come Scott e Stiles lo costringevano a fare quando perdeva il controllo a scuola lo poteva aiutare. Se solo riuscisse a entrare, starebbe meglio.

Il suo cellulare vibrò in tasca. Trattenne il respiro, gli artigli minacciavano già di sfuggire dal suo controllo.

Liam sbatté la porta mentre entrava nella camera del motel, un’ondata di calore e puzza di vecchio lo colpì in pieno. Il suo cuore gli martellava nel petto.

Inspira, espira.

La porta sbatté dietro di lui e Liam si girò per guardare Theo, le sue guance erano arrossata per la rabbia e la mascella tesa.

“Che cazzo di problemi hai?”

“niente!”

“Si, certo perché ci devo credere.” rise Theo.

“Tu sei il mio problema!”

“Cos-“

“Ho detto che sei tu il mio problema!” urlò Liam. Prendendo il telefono dalla tasca. “ Tu hai ucciso Scott! Tu hai manipolato delle persone! Tu hai manipolato me! E ora il mio branco mi odierò per essere qua con te e dovrebbero farlo! Perché questo è probabilmente solo.. un piano per farmi fidare di te così ci puoi fottere un’altra volta. E’ questo che sei bravo a fare no? Non sarebbe la prima volta che fingi di essere un amico solo per poi riuscire a-“ le parole si riversarono dalla bocca di Liam in uno sbuffo agitato. Pensava troppo in fretta per focalizzassi davvero sulle parole che stava dicendo.

“Cosa sta succedendo?” chiese Theo ridendo sorpreso. “Tu stavi bene mezz’ora fa perché ora stai dando fuori di mat-“

“Perchè mi sono ricordato di chi sei davvero!” urlò Liam. Notò a malapena il fatto che il corpo di Theo iniziò a retrocedere per fermarsi solo una volta che aveva colpito il muro. “E ora il branco sa che io sono qua con te e non la smettono di chiamarmi cazzo!” Liam lanciò il telefono sul letto di Theo, guardandolo saltellare sul materasso con lo schermo acceso per colpa di un’altra chiamata di Scott. “Mi odieranno, Scott mi odierà. Ancora. Grazie a te.”

“Sei stato tu a dirmi di guidare! Tu mi hai detto di venire. Tu mi hai chiesto di prolungare il viaggio. Io ti ho detto di dire a Scott che c’ero anche io. Non puoi dare la colpa a me!”

“Posso dare la colpa a te! Sei tu che li hai feriti. Sei tu che ci hai traditi! Sei tu il cattivo. Non io! Non è giusto che io venga cacciato perchè-“

“Questa è stata tutta una tua scelta! Io non ti ho chiesto di venire! Io non volevo nemmeno venire! Tu hai mentito, tu ci hai fatti continuare senza soldi. Tu hai mandato tutto a puttane. Non io.”

“Tu hai ucciso tua sorella!” gli occhi di Theo brillarono mentre avanzava di due passi verso Liam. Liam rimase immobile fissandolo ignorando gli artigli che gli si stavano conficcando nelle mani.

“Cosa e tu saresti così un santo?” sibilò Theo.

“Rispetto a te sì. Tara è stata solo l’inizio della tua frenesia da psycho killer! Tu sei un assassino. Un assassino bugiardo e manipo-“

“E tu e il tuo branco avete fatto un patto con Deucalion per convincermi a uccidere il mio branco..” ringhiò Theo, spingendo Liam e facendolo inciampare all’inidietro. “tu mi hai ucciso. Scott mi ha ucciso. Ma suppongo che questo non conti vero? Perché Scott è bravo, perché mandare un diciottenne all’inferno per quella che voi avevate sperato fosse l’eternità era un male necessario, perché se sua sorella era quella che lo portava via avrebbe lasciato le vostre mani pulite.”

“TE LO SEI MERITATO! Tutto quello che ti è successo! Non è giusto che qualcuno come te possa essere ancora qua e qualcuno come Brett no! Tu non dovresti essere qua. Tu non dovresti mandare a puttane la mia vita.”

“Non mi vuoi qui? Bene.” ringhiò Theo, prendendo il suo telefono dal letto “Prendi” Liam riuscì a malapena a prendere il suo telefono che gli fu lanciato a un’incredibile velocità verso la testa. “Chiama Scott, digli che hai cacciato il cattivo Theo e sono sicuro che perdonerà i tuoi peccati. Puoi prendere un pullman per tornare a Beacon Hills.” Il tavolo tremò quando Theo ci sbatté sopra una mazzetta di dollari e si allontanò verso la porta.

“Dove cazzo stai andando?” Theo non rispose, la porta sbatté con un forte schioccò dietro di lui. Liam lasciò che un ringhio gli facesse tremare il petto mentre lo seguiva, lasciando la porta aperta e guardando Theo che raggiungeva il pick-up lanciandosi all’interno. “Theo! Ho detto dove-“

Theo sfrecciò via dal parcheggio senza degnare Liam di uno sguardo, il che, onestamente, lo fece rimanere male, poteva almeno fargli il medio.


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Here I am.
Questo capitolo nonostante mi spezzi il cuore ogni vola che lo leggo è suuuper corto quindi credo che tra un paio di giorni farò uscire il 12 :))
Cooomunque io capisco Liam, capisco perchè dia fuori di matto ma .. me lo ammazza se gli dice quelle cose. Ora. Dopo una giornata così bella. In quel modo. njcbhsadgvbwSN Cioè posso senitre da qua il suono del cuore di Theo (anche se tecnicamente non è suo ma..) che si spezza. 

ps. So che il titolo può sembrare forviante ma non è la fine, non ancora :) 

 

 

 

  
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