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Autore: piccola_Calliope    20/02/2018    3 recensioni
La Bella e la Bestia è la mia favola preferita e questa storia è una mia personale rivisitazione, dove non c'è una fata, un sacrilegio o una rosa magica.
Ma c'è un ragazzo, prepotente, volgarotto, con una storia particolare dietro e una lei...
Una lei che inconsapevolmente gli insegnerà ad amare.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Complimenti Riccardo Gucci 

POV. RICCARDO
Vedo Fiamma furiosa allontanarsi, mi ha distrutto il motorino perché mi ha visto con Ramona, dopo essere stato con lei, ha ragione, merito di peggio…Le ho fatto e le sto facendo molto male, però da idiota quando mi era davanti avrei tanto voluto baciarla per ore…Lei se n’è accorta e la sua rabbia è giustamente aumentata, come darle torto? L’allontano e poi muoio con il desiderio di baciarla….
-Decisamente fuori di testa la tizia-esclama dietro di me Ramona e proprio in quel istante, mi ricordo delle sue labbra posate sulle mie.
-Perché mi hai baciato?-le chiedo serio.
-Volevo farlo-sorridendo prende a carezzarmi il petto.
-Potevi evitare davanti a Fiamma-le scosto la mano, io non volevo infliggere ulteriori sofferenze a Fiamma.
-Lei non sta con te-risponde Ramona.
-Forse è meglio che vado a casa-mi volto verso il mio motorino.
-Riccardo-Ramona mi richiama e mi costringe a guardarla.
-Ramona non dovevi farlo davanti a Fiamma, io non voglio che soffra cosi…Non voglio farle altro male! E poi nemmeno tu stai con me-affermo acido.
-Invece potremmo stare insieme, saremmo felici-mi carezza il viso.
-Non voglio legami-scosto di nuovo la sua mano, oggi Ramona mi sta facendo parecchio innervosire.
-Nemmeno io e proprio questo potrebbe permetterci d’essere felici…-afferra la mia mano e la stringe tra le sue.-Fiamma si riprenderà, incontrerà qualcun altro…-riprende a carezzarmi il viso e l’immagine di Fiamma con un altro, fa breccia nel mio cuore, scuotendolo decisamente.
-Io adesso voglio andare a casa-ancora una volta mi distacco da lei.
-Riccardo non chiuderti con me, ti sono rimasta solo io e voglio starti accanto-mi sorride dolcemente.
-Ci sentiamo-affermo, rimettendo in piedi il mio motorino.
-Pensa a ciò che ti ho detto, potremmo essere felici, noi siamo simili-si avvicina a me.-Noi potremmo stare davvero bene insieme-le sue labbra sono di nuovo sulle mie.-Io ti voglio-mi regala un ultimo sorriso e si allontana.
-E io che voglio?-borbotto tra me e me.
Riguardo verso il punto in cui prima è sparita Fiamma…
E mi ripeto continuamente che lo sto facendo per lei, lei merita un bravo ragazzo che sappia renderla felice, si lo ripeterò all’infinito, di questo devo convincere prima di tutto me.
Io lo sto facendo per il suo bene.

POV. FIAMMA
Apro la porta di casa e senza dire una parola corro in camera mia, apro l’armadio e in preda ad una crisi di nervi inizio a buttare tutti i vestiti a casaccio fuori, urlando e piangendo….
Come può farmi questo? Come può baciarla davanti a me? Come può spezzarmi il cuore e poi voler baciare me? Come può cacciarmi cosi tanto e poi desiderarmi? Perché io quello sguardo lo conosco…E lui ogni volta che mi caccia, mente, lui non vuole realmente fare questo, ma lo fa per una strana ragione e mi distrugge e io, io non posso lottare per entrambi.
-Tesoro ma che succede?-mia madre irrompe in camera mia.
Io non dico nulla osservo quei vestiti sparsi disordinatamente per la mia camera e piango.
-Piccola mia-mia madre si avvicina e mi carezza il viso.
-Non voglio vederlo più-sussurro e poi mi lascio coccolare da lei.
-Chi tesoro?-domanda lei.
Io non riesco a rispondere…Mi fa cosi male il cuore, ogni volta che chiudo i miei occhi,l’immagine di Riccardo e Ramona che si scambiano quel bacio a stampo mi si piazza davanti e fa terribilmente male.
-Non vuoi parlare con la mamma?-chiede.
-Non ho le forze-mi tolgo il cappottino  e mi butto sul letto.
-Mi fai preoccupare-sussurra mia madre, osservandomi con estrema ansia.
Lei prende a carezzarmi e io resto lì in silenzio a piangere…Fa male, molto male, fino a qualche giorno fa io e Riccardo eravamo cosi felici, perché ha dovuto rovinare tutto? Perché mi allontana se non è pienamente convinto?
-Adesso chiamo Andrea e Carlotta-mia madre esce dalla camera.
Mezz’ora dopo mi raggiunge con Andrea e Carlotta.
-Tesoro mio-Carlotta si fionda a letto, accanto a me.
Andrea mi osserva in silenzio, i suoi occhi azzurri sono cosi cupi e irati.
-Io non lo posso accettare-sussurra.
-Perché non parli con noi eh?-chiede Carlotta.
Io mi volto ad osservarla…
-Tesoro-mi carezza il viso, che dev’essere terribilmente addolorato.
-Fa male-detto ciò tra l’ennesime lacrime l’abbraccio.
-Io non so che fare-afferma preoccupatissima mia madre.
-E’ colpa di Riccardo!-esclama severo Andrea.
-Io voglio che questo ragazzo non si avvicini più a lei, non posso accettare di vedere la mia bambina ridotta in questo stato-afferma durissima mia madre.
-Ci penso io Irene-dice Andrea.
Io mi volto e lo fisso, è furioso…
-Andre..-sussurro tra le lacrime.
-Non gli permetterò di farti altro male-mi carezza il viso.
-Non combinare casini Andrea-lo ammonisce Carlotta.
-Lui le deve pagare tutte queste lacrime-afferma Andrea che con una dolce carezza ne elimina una.
-Non fate a botte-quasi lo supplico.
-Tu smettila di piangere piccola-mi bacia la fronte e poi esce dalla camera.
-Carlotta ci pensi tu?-chiede mia madre alla mia migliore amica.
-Certo Irene-risponde Lotta.
Io mi sdraio nuovamente e inizio a fissare il soffitto.
-Lui mi allontana ma non vuole-sussurro.
-Lui è  uno stronzo Fiamma-afferma dura la mia migliore amica.
-Io vorrei che fosse qui, vorrei che venisse da me, vorrei che mi rassicurasse e che noi potessimo ricominciare da quando siamo usciti dal villino di Andrea-dico tentando d’asciugare quelle maledette lacrime, ma quanto male fa l’amore?
-Tesoro…-Carlotta mi stringe la mano e so cosa sta per pronunciare...Ma io l’interrompo.
-Non venirmi a dire che era solo sesso, non venirmi a dire che lui voleva solo questo, perché tu non lo conosci come lo conosco io, tu non riesci a riconoscere le mille sfumature che attraversano i suoi occhi e io sai cosa vedo ogni volta che mi caccia? Vedo lo stesso sentimento che sento io e non sarai tu a farmi cambiare idea, perché quello che c’è tra noi, va oltre ogni logica o ragione…Solo che lui al momento preferisci spezzarmi il cuore-affermo.
-E tu perdoneresti uno cosi?-chiede Carlotta spazientendosi.
-Tu non puoi capire-mi accoccolo contro il cuscino.
-Vorrei che tu non lo avessi mai incontrato Fiamma-sussurra e le mie lacrime riprendono a sgorgare…Io sono pienamente in disaccordo con lei, perché Riccardo nonostante tutto è stato la cosa più bella capitata in vita mia, io ringrazio il cielo che quel giorno lui mi abbia spinta per terra e i nostri cammini si siano incrociati.
-Voglio dormire adesso, vai-dico.
-Fiamma-mi carezza la schiena.
-Non ho intenzioni di suicidarmi, ma solo dormire un po'- lo so, sono scostante, ma poco mi importa.
-Rimettiti tesoro, io per te ci sono sempre-mi bacia la fronte e anche lei finalmente esce dalla mia camera, al momento desidero solo stare sola.

POV. ANDREA
Mi attacco al campanello di Riccardo e non mi staccherò fin quando non vedrò la sua faccia  da cazzone, sta distruggendo la mia migliore amica, la sta facendo piangere, ha spento la sua vitalità e io non l’accetto, non posso, quando si vuole intensamente bene a qualcuno, non si può assolutamente accettare quel dolore.
Dopo qualche minuto, finalmente mi apre, Marta, sua sorella.
-Ti chiamo Riccardo?-domanda leggermente perplessa, probabilmente dal modo brusco utilizzato nel suonare il campanello.
-Chiamalo-rispondo.
-Ric c’è il tuo amico qui-urla la ragazzetta.
Qualche minuto dopo, compare Riccardo, scende le scale, ha la stampa del cuscino sul viso, Fiamma si sta distruggendo di lacrime e lui dorme.
La rabbia si impossessa di me, stringo i pugni, mi avvicino a lui e un’altra volta, come già successo in questi giorni, lo colpisco in pieno viso.
-Oddio-urla sua sorella.
-Ci hai preso gusto vedo-afferma Riccardo carezzandosi il labbro che ha preso a sanguinare.
Veniamo raggiunti da un’altra ragazzina dai capelli rossi.
-Che sta succedendo?-domanda con un forte accento spagnolo, immagino sia la sorellastra.
-Ric chiamo papà?-domanda Marta preoccupata.
-E che succede se chiami papà? Mi caccia via piccola?-domando ridendo.
-Non usare quel tono con mia sorella-Riccardo si rialza e mi spinge contro il muro.
-E tu smettila di fare del male a Fiamma-lo spintono con violenza.
-Vi prego smettetela-urla la rossa.
-La tua amica mi ha scassato il motorino, tu mi vuoi scassare la faccia, quando la finirete di scassare il cazzo?-chiede, fulminandomi.
-Ma possibile che te la volessi solo scopare?-lo spingo ancora, io ci ho creduto tanto, troppo in lui, non posso davvero pensare che lui ci abbia preso in giro, con questo infimo obiettivo.
-E’ stato decisamente piacevole…Per essere una vergi…-lo schiaffo di sua sorella Marta lo colpisce.
-Te la spaccherei anch’io la faccia-afferma la piccoletta.
-Fiamma è cosi carina-esclama la rossa.
-Io sono fatto cosi-urla Riccardo.-A me piace il sesso facile, io non voglio legami, voglio solo scopare, Fiamma era una palla al piede, ma fortunatamente ho trovato qualcuno che condivide, la mia filosofia di vita, io adesso sto con Ramona-afferma.
-Stai con un’altra?-domanda indignata Marta.
Io sono pronto a picchiarlo ancora una volta, quando la rossa mi si piazza davanti.
-Ti prego non picchiarlo più-mi supplica.
-Io già ti avevo minacciato, io già ti avevo avvertito, falla soffrire ancora e non la vedrai più, non le permetterò di perdonarti, te lo giuro Riccardo, hai chiuso con Fiamma, te ne pentirai, perché quella faccia da coglione è già pentita, ma vedi io questa volta non ti permetterò assolutamente di avvicinare Fiamma, perché io! Io non ti perdonerò mai…Lei  è buttata sul suo cazzo di letto a piangere per te, perché ci tieni e tu che fai? La definisci palla al piede o scopata piacevole? La mia migliore amica è una scopata piacevole? Ma quanto schifo fai? Lei non ti ha donato solo il suo corpo e tu hai preso tutto e gettato nell’immondizia! E spaccarti la faccia potrebbe essere solo una magra consolazione! Stai con Ramona, sta’ pure con lei, ma non ti permettere! Non ti permettere mai più a cercare Fiamma. Mi fai schifo Riccardo-detto questo esco da quella casa sbattendo il portone.

POV. RICCARDO
-Sono indignata-afferma Marta poco dopo l’uscita di Andrea.
-Tu stai mentendo vero?-chiede Elisabetta.
-Mentendo? Io volevo solo sco…-Marta mi dà un altro schiaffo.
-Marta!-questi schiaffi mi stavano innervosendo parecchio, anche se purtroppo merito decisamente di peggio…Le parole di Andrea mi echeggiano in mente, Fiamma è buttata sul letto a piangere per me.
-Io davvero non lo riesco a capire il tuo comportamento-afferma Marta.
-Ti sorprendi Marta? Io sono cosi-le rispondo.
-Tu sei meglio di cosi-mi spintona.
-Ti piace crederlo-le dico.
-Non ci tieni a lei?-chiede Elisabetta.
Io stringo i pugni, ci tengo troppo e voglio proteggerla da me e dalle altre mille sofferenze che potrei arrecarle, preferisco soffra ora e poi mi dimentichi.
-E’ una delle tante-dico.
-Non portare in questa casa Ramona! Non osare-mi ammonisce Marta, è una piccola grande donna la mia sorellina e io sono tanto fiero di lei, sa farsi trattare e rispettare da uno come me e questo non è semplice.
-Non fate preoccupare mamma e papà, non dite loro di Andrea-detto questo inizio a risalire verso la mia camera.
-Io non credo che lui non tenga a Fiamma-sussurra quasi speranzosa Elisabetta, mi conosce da cosi poco e già riesce a leggere tra le righe del complesso libro che sono?
-Io vorrei solo capire perché si sta comportando cosi-Marta è esasperata.
-Innamorati sorellina e capirai-sussurro prima di richiudermi in camera.
Afferro il mio cellulare e ancora una volta mi perdo nell’osservare quell’immagine di me e Fiamma felici…
Sento gli occhi pizzicare.
Vorrei non essere cosi…Vorrei saper amare come tutti gli altri e non amare e distruggere, io ho gli occhi delusi di Fiamma impressi nella mente quando a causa di mia madre, furiosamente l’ho definita una semplice scopata, l’ho trattata uno schifo, ho sminuito quel magnifico atto d’amore che tra me e lei c’è stato. Quella è stata la notte migliore della mia vita e io l’ho definita una semplice scopata solo perché preso dall’ira…Io sono questo, io sono quello che si arrabbia e ti urla contro le peggio parole perché tu ti trovi di fronte a me nel momento sbagliato, sono quello che urla, che spacca le cose con un pugno…Non sono il ragazzo adatto per Fiamma.
Il mattino seguente poco dopo aver parcheggiato il motorino, vedo Ramona venirmi incontro e dietro lei Andrea e Carlotta…
-Hey belloccio-Ramona appena mi è davanti mi fa l’occhiolino.
Io l’avvicino a me e catturo le sue labbra in un bacio passionale, altro che i due bacetti a stampo di ieri.
-Io lo uccido-sento Carlotta.
-Lascialo perdere-li osservo, Andrea la trattiene.
-Che schifo-sbotta Carlotta, staccandosi da lui ed entrando a scuola.
Andrea resta fermo lì, mi fissa.
Io non stacco i miei occhi dai suoi.
Lui sorride e poi batte le mani.
-Complimenti Riccardo Gucci-afferma.
Ramona si stacca da me.
-Complimenti a me vorrei dire, che sto con lui-Ramona gli fa l’occhiolino, io sorrido, Ramona è decisamente sfacciata.
-Che vuoi che ti dica mia cara Ramona? Dio li fa e poi li accoppia-detto questo il biondo si allontana.
-Stiamo insieme?-mi domanda Ramona sorridendo appena siamo soli.
-Si-le carezzo la paffuta guancia e cerco di non pensare a Fiamma.
-Meraviglioso-Ramona saltella e mi fa sorridere il suo essere cosi buffa, spero davvero che mi permetta di cancellare Fiamma dalla mia testa e dal mio cuore.
Arrivato in classe mi accomodo nel banco dietro Lorena, nemmeno oso avvicinarmi ad Andrea e Carlotta, hanno tutte le ragioni per odiarmi e io non voglio infierire.
-Io non riesco a tollerarlo-Carlotta stringe i pugni.
-Fiamma?-domanda Andrea.
-E me lo chiedi? Sta una merda, non viene, sua madre mi ha detto che stanotte ha anche vomitato-afferma rabbiosa la brunetta.
Io osservo il posto vuoto di Fiamma e vari ricordi mi passano per la mente, io che la stuzzico e lei che gonfia le guance e sbuffa, lei che si gira e mi stringe la mano quando sono nervoso…E poi mi compare l’immagine di Fiamma sul letto che piange, quest’ultima immagine mi spinge a prendere lo zaino e uscire dalla classe.
Mezz’ora dopo sto suonando il campanello di casa Fumi.
Irene, sua madre mi apre.
-Cosa vuoi?-è arrabbiata con me e fa bene.
Io resto in silenzio e mi fisso le scarpe, cosa le posso dire? Che mi manca Fiamma e vorrei consolarla? Sono io la causa del male di Fiamma.
-Non ti farò vedere mia figlia quindi puoi anche andartene-Irene inizia a chiudere il portone.
-Come sta?-le chiedo.
-Non dovresti chiedermelo-mi fulmina.
-Non ha dormito?-le domando ancora, io ho bisogno di sapere qualcosa, si lo so, sono un pazzo, la caccio via, la tratto uno schifo eppure quando non l’ho vista a scuola sono corso qui.
Irene mi guarda e leggo nei suoi occhi disapprovazione, come è giusto che sia, sto facendo soffrire sua figlia e sono stato fortunato che non mi abbia aperto il padre pronto a spaccarmi la faccia.
-E’ impossibile vederla anche solo un secondo vero?-le chiedo con il cuore in gola, che fa paurosamente male.
-Tu devi stare lontano da mia figlia-afferma serissima.
-A me dispiace tanto-sussurro e sento gli occhi pizzicare.
-Buona giornata Riccardo-Irene mi chiude la porta in faccia.
Io scoppio a piangere…Quella porta in faccia fa più male di quanto pensassi…Lì dentro c’è Fiamma, che soffre, che piange e io non la posso consolare la mia gattina e sto uno schifo, perché avevo un amico e questo mi odia, avevo una ragazza fantastica accanto e ho fatto di tutto per distruggerle il cuore.
Quando rientro a casa, trovo mia madre, ma io non le dico una parola, mi vado a rintanare in camera, stringo il cuscino e silenziosamente riprendo a piangere.
-Che succede?-mia madre si accoccola accanto a me sul letto.
-E se andassimo a vivere in Spagna?-le chiedo.-Elisabetta ha la sua vita, Marta può crearsene una nuova d’altronde e da qualche mese che siamo qui a Roma, tu hai il tuo lavoro, la tua casa e la ditta in cui lavora papà ha varie sedi, sparse per l’Europa, tra cui una Spagna…Potremmo ricominciare e potremmo creare dei ricordi felici-affermo, si scappare via e l’unico modo per smettere di fare male a tutti.
-Da cosa scappi?-mi chiede carezzandomi il viso.
-Mamma mi coccoli?-le domando scoppiando a piangere, lei mi fa appoggiare il viso sulle sue gambe e prende a carezzarmi fra i capelli.

POV. FIAMMA
-Un buon thè caldo, può fare bene alla mia bambina?-domanda mia madre entrando in camera mia, dove io sono ancora avvolta nel mio caldo piumone, ho scelto di non andare a scuola, almeno per oggi non voglio vederlo, non dopo aver passato l’intera notte a piangere e vomitare per il dispiacere.
Mia madre si siede ai piedi del letto e mi sorride teneramente.
-Chi era prima?-ho udito suonare il campanello.
-Il postino, dovevo firmare delle raccomandate-risponde…Come avrei voluto che fosse stato Riccardo, che fosse corso da me perché pentito.
-Passami il thè-regalo un sorriso a mia madre, non voglio che si preoccupi cosi tanto.
-Perché  oggi pomeriggio non ti fai una bella passeggiata? Devi cambiare aria tesoro mio-mi dice.
Io guardo fuori dalla finestra, al momento uscire e incontrare persone mi sembra uno sforzo immane, io vorrei restare qui a letto a piangere quando lo ritengo opportuno, ma mi rendo conto di non poter far preoccupare tutti…
-Vediamo-rispondo.
-E domani mi prometti che torni a scuola?-chiede.
-Tornare a scuola, significa vedere lui-affermo.
-Tesoro la tua vita deve andare avanti, non dargli questo potere-mia madre mi carezza il viso.
Quel pomeriggio decido di indossare una tuta e uscire di casa, in effetti ho bisogno di respirare…Faccio una passeggiata nei dintorni di casa mia con le cuffie nelle orecchie e musica rock che mi spacchi i timpani e non mi faccia pensare a nulla.
Mi siedo su una panchina e mi metto ad osservare una coppietta di quindicenni che non fanno altro che baciarsi…
All’improvviso percepisco una persona che si siede accanto a me, mi volto e con mio sommo stupore mi ritrovo davanti Giuseppe, lui mi sorride, io velocemente mi stacco le cuffie.
-Giuseppe-esclamo sorpresa.
-Ciao Fiamma-lui continua a sorridermi.
Io resto senza parole, io e lui dopo la nostra rottura ci siamo incontrati pochissime volte davanti a scuola, quando lui passava a prendere Lorena, non abbiamo più parlato una volta conclusi i rapporti, è cosi strano averlo cosi vicino, è cosi strano sentire pronunciare il mio nome dal suo tono di voce, è cosi strano sentire il suo profumo e riconoscere che è identico a quando stava con me.
Fisicamente è un po' diverso, ha il viso un po' più maturo, i capelli neri portati più corti e anche il modo di vestire è diverso…Probabilmente vittima dell’influenza di Lorena e della sua mania per la moda.
-Come va?-domanda.
Io mi gratto nervosamente la fronte.
-E’ strano averti qui, parlarti, è un secolo che non parliamo…-dico.
-Da quando…-è in imbarazzo, si tocca l’orecchio, l’ha sempre fatto se una situazione lo mette a disagio.
-Da quando è finita-concludo la sua frase.
-Come va?-chiede di nuovo.
-Ho avuto periodi migliori, tu?-chiedo.
-Ho appena prenotato un appuntamento per una seduta di laser, devo eliminare un tatuaggio-indica il tatuaggio di coppia fatto con Lorena.
-Vi siete lasciati?-chiedo sorpresa, Lorena si divertiva cosi tanto a sottolineare la conquista di quel trofeo…
-Mi ha raccontato dei vari tradimenti, ecco credo che chi di spada ferisce di spada perisce, io ai tempi ho tradito te con lei e adesso sono stato per certi versi ripagato-afferma.
-Mi dispiace-dico.
-Davvero?-chiede.
-Sei stato una persona importantissima per me, nonostante tutto ti voglio ancora bene Giuseppe-sorrido e lo ammetto non è un sorrisino tirato o di circostanza.
-E a me dispiace vederti triste, ti conosco e riesco a riconoscere la tua tristezza dietro i sorrisi-afferma.
-Credevo che fossi l’unico stronzo su questa terra, invece pensa un po' ne ho incontrato un altro-affermo sarcastica.
Lui scoppia a ridere.
-Eh va bhe magari dopo aver baciato tanti rospi, incontrerai il tuo principe azzurro, ci credevi tanto un tempo-ride di gusto.
Io roteo gli occhi.
-Ti ricordi quando mi chiamavi il tuo principe?-continua a ridere.
-Ero molto romantica-gli do un pugnetto sulla spalla.
-E cosa ti ha fatto questo stronzo se posso sapere?-domanda, ritornando nuovamente serio.
-Ti prego non farmici pensare-sbuffo, almeno per venti minuti, voglio staccare il cervello da Riccardo Gucci.
-In effetti è anormale parlarne con un altro stronzo, immagino sia pronta ad ascoltarti a sufficienza Carlotta, a tale proposito come sta? Mi odia ancora?-chiede.
-Diciamo che al momento concentra il suo odio su qualcun altro-gli sorrido di nuovo.
-E Andrea come sta?-chiede ancora.
-Anche lui concentra il suo odio su un altro soggetto-scoppio a ridere e dopo due giorni di lacrime, questa cosa mi fa davvero bene.
-E quindi visto che la loro attenzione è pienamente incentrata su un altro stronzo, se tu dovessi uscire con questo stronzo che hai davanti, magari un pomeriggio per un gelato, cosa accadrebbe?-chiede sorridendo.
-Probabilmente se la prenderebbero con me-dico.
-Perché ti vogliono molto bene e non vogliono che tu commetta lo stesso errore, cioè fidarsi di me-afferma amareggiato.
-D’altronde ti sei appena lasciato con Lorena, io potrei apparire come un ripiego-dico.
-Ti ricordi cosa ti invitavo a fare ogni qual volta tu fossi triste?-domanda sorridendo.
-Mi facevi guidare la tua macchina nonostante non avessi la patente-sorrido.
-Adesso la patente ce l’hai, la mia macchina è sempre la stessa e ti è sempre piaciuto un mondo-sorride, mostrandomi la chiave con il portachiavi che io gli avevo regalato.
-Lo tieni ancora?-afferro quel portachiavi con una Ferrari rossa, io e Giuseppe, abbiamo da sempre condiviso il grande amore per le belle macchine.
-Lo considero un portafortuna-risponde.
-E quindi vuoi farmi guidare la tua Alfa Romeo?-domando con gli occhi che luccicano al solo pensiero.
-Se ti va-mi fa l’occhiolino.
-La teniamo segreta questa uscita?-chiedo.
-Cosi nessuno ti rimprovera-sorride.
-Allora andiamo la tua Alfa Romeo mi aspetta-mi alzo dalla panchina e saltello.
-Aspetta-Giuseppe mi cattura in suo abbraccio…E’ cosi strano stare tra queste braccia.-Volevo farlo immediatamente quando mi sono avvicinato a te, volevo cancellare quella tristezza e mi fa piacere perché in parte ci sono riuscito-sorride.
Io mio lascio coccolare da quelle braccia, so che non è corretto, so che lui potrebbe prendermi ancora in giro, ma io oggi sono fragile e ho bisogno di queste attenzioni e di questo calore.
Angolo autrice
Calliope è tornata <3  lo so visto che sono mancata un pò vi aspettavate probabilmente un capitolo un puntino piacevole, ma la storia ha preso questa piega e quindi ci dobbiamo tenere quello che viene ahahaha, non odiatemi belle mie <3
Avete letto attentamente? Riccardo vuole andare via...Tenete conto di questo elemento, che sarà centrale per la storia.
Ahhhh di Giuseppe che mi dite?
Vi lascio il prologo di una mia nuova storia se vi va di passare e farvi qualche risata: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3746739
I commenti sono sempre ben accetti.
Tanti saluti piccola_Calliope
  
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