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Autore: __Dreamer97    22/02/2018    1 recensioni
{FanFiciton partecipante alla "Crack&Sfiga's Ship Day" indetto dal Fairy Piece Forum}
Raccolta di one-shots dedicate a otto coppie Crack e a una Sfiga.
-ShachiXBaby 5: Avrò sempre bisogno di te
-ShachiXHeat: Io Ci Sarò Sempre
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ace/Smoker
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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{FanFiciton partecipante la "Crack&Sfiga's Ship Day" indetto dal Fairy Piece Forum}


collage


Titolo: Io Ci Sarò Sempre

Coppia: ShachiXHeat

Prompt: Centro di Recupero






Io Ci Sarò Sempre



collage




Non aveva mantenuto la promessa. A soli diciotto anni, Heat aveva fallito sia come persona, sia come figlio che come fratello. Aveva capito di aver fatto un grosso errore quando, risvegliandosi, aveva visto il volto in lacrime di sua sorella Bibi e il viso di suo padre, con un'espressione che diceva “ho fallito come genitore”. Quello, più di tutti, gli bruciava tantissimo: era lui ad aver fallito, non suo padre! Lui era una delusione, uno scherzo della natura, a partire da quelle brutte cicatrici che gli sfregiavano il viso o il corpo, che si era procurato da solo, fino ad arrivare ai suoi capelli, azzurri come quelli della sorella, ma raccolti in tanti dread.

Con questi pensieri in testa, Heat scese dalla macchina e, alla vista dell'edificio, sospirò: stare li lo metteva a disagio ma non poteva farci niente, visto che se l'era cercata. Suo padre gli mise una mano sulla spalla.

-Stai tranquillo, vedrai che qui ti aiuteranno a risolvere il tuo problema. Puoi chiamarci in qualsiasi momento.- alle parole di Cobra, aveva annuito e, dopo aver abbracciato sia lui che Bibi, si era diretto verso la Clinica “Goa”. Ad accoglierlo era stata una donna di nome Makino che era piaciuta subito all'azzurro. Dopo aver portato le valigie in camera, non trovando il suo coinquilino, si era diretto subito nella sala dove si sarebbe tenuto il suo primo incontro di “terapia di gruppo”. Il medico, il Dottor Monkey D. Dragon, aveva detto a tutti i ragazzi di dire il proprio nome e il proprio problema. In questo modo, aveva conosciuto Eustass Kidd, ragazzo con problemi di droga, Perona, con problemi di bipolarità, o Donquijote Rocinante con la sua depressione. A stupire Heat, però, fu un ragazzo dai capelli rossi, con gli occhiali dalla montatura verde e una felpa che doveva essere più o meno di quattro o cinque taglie più grandi di lui. Questo si era presentato come Shachi e aveva detto di essere anoressico. Heat si era sorpreso al suono di quella voce, così lieve da sembrare un pigolio. Finita la terapia, si era diretto verso la sua stanza, dove aveva scoperto che il suo coinquilino era proprio il ragazzo dai capelli rossi. Mentre disfava le valigie, aveva notato gli sguardi che gli lanciava e, all'ennesima occhiata, non aveva retto.

-Si può sapere che hai da guardare?- il ragazzo aveva saltato dallo spavento e, non sapendo che dire, aveva cominciato a balbettare.

-N-no n-niente... E' che stavo...stavo...- il rosso lo aveva guardato e Heat aveva capito immediatamente il problema.

-Stavi fissando le mie cicatrici?- dopo un attimo di silenzio, aveva visto il rosso annuire debolmente. Aveva sbuffato ed era ritornato a svuotare i propri bagagli.

-Prima hai detto di essere autolesionista. Perché?- a quella domanda si era fermato, voltandosi di nuovo verso l'altro ragazzo.

-Non mi piace il mio corpo, mi hanno sempre definito uno scherzo della natura e alla fine lo sono diventato...-finita la frase aveva visto l'altro sorridere.

-Abbiamo lo stesso problema, neanche io lo accetto... Almeno tu, a differenza mia, sei un ragazzo bello.- a quelle parole, Heat era rimasto a bocca aperta: era la prima volta che qualcuno gli faceva un complimento ed era rimasto molto sorpreso. Dopo qualche minuto, aveva teso la mano verso l'altro.

-Prima non ci siamo presentati a dovere. Io sono Heat.- subito dopo, il rosso aveva ricambiato il gesto.

-Io sono Shachi.-




Shachi ansimava e si contorceva ogni volta Heat affondava ancora più forte in lui, conficcando sempre le unghie nella schiena del compagno e guardandolo con quegli occhi lucidi che l'azzurro amava tanto. In quei mesi che era rimasto in quella clinica, era cambiato tutto: lui e Shachi avevano stretto una forte amicizia che, alla fine, si era trasformata in vero amore. Si erano aiutati a vicenda con i loro problemi e, in poco tempo, Shachi era riuscito ad arrivare al peso normale, mentre Heat aveva smesso di farsi del male. Finito l'amplesso, l'azzurro si distese accanto a Shachi e quest'ultimo si accoccolò contro il suo petto.

-Lo sai che sei bellissimo, vero?- disse Heat e il rosso arrossì.

-Lo dici sempre, ma è grazie a te se ora io sono così...- tra i due calò il silenzio, a volte spezzato dal respiro dei due.

-Non mi lascerai mai, vero?- Heat si girò verso Shachi, guardandolo dritto negli occhi. Poi sorrise.

-Puoi stare tranquillo, io non me ne andrò mai.-



-Io ci sarò sempre.-

   
 
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