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Autore: _Zemyx_    28/02/2018    0 recensioni
Un passato sconosciuto, un destino incerto, un potere molto più potente di qualsiasi altro.
Dèi presenti e passati si ritrovano a collaborare per contrastare una minaccia più grande di loro.
Divinità dai Pantheon di tutto il mondo si stanno dando da fare per fermare ciò che ormai sembra inevitabile.
Le speranze sono poche, e nascono nel buio più totale.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lìf si puntò con tutto il peso per far pressione sul petto del corpo che le era sdraiato davanti.
Il sangue sgorgava dalla ferita profonda, insozzandole le mani e macchiandole la veste bianca, i capelli albini le si schiacciavano sulla fronte sudata, dalla quale partivano goccioline di sudore che le rigavano il viso, scorrevano fino al naso minuto e cadevano, infine, sulle sue mani, che si muovevano veloci per sostituire i panni ormai zuppi di sangue con quelli ancora buoni.
Mentre con una mano continuava a far pressione sul taglio, avvicinò l'altra ai capelli e rimosse il fermaglio che teneva la lunga treccia bianca arrotolata sul capo, facendola ricadere sulla spalla destra. Tese la mano davanti a sé, tenendo sul palmo il gioiello a forma di foglia, lasciando che la luce dell'ambiente facesse brillare l'oro che lo ricopriva, poi lo lasciò cadere a terra. Questo scivolò dalla sua mano, e cadde dondolando verso il terreno, leggero come una piuma, rilucendo di una calda luce dorata, dapprima flebile, poi sempre più intensa, fino ad inondare la stanza non appena toccò il suolo, portando con sé un inusuale profumo di primavera tutto intorno. Quando la luce si affievolì, al posto della foglia si ergeva un cervo maestoso, col manto ambrato e il palco finemente decorato da fili dorati, gli occhi scuri fissi sulla ragazza, ancora intenta a tamponare la ferita sul corpo esangue.
Lei alzò lo sguardo, incrociando gli occhi dell'animale, poi sorrise, allungando la mano fino ad accarezzare il muso del cervo, che si limitò a muovere le orecchie in segno di approvazione.
Soddisfatto delle attenzioni ricevute, posò infine lo sguardo sul corpo che gli si parava davanti, mentre Lìf scostava i panni per controllare la ferita: la perdita di sangue si era ridotta, ma non era un buon segno, la vittima ne aveva perso molto, e se non avesse agito in fretta sarebbe stato tutto perduto.
"Al mio tre." sussurrò la giovane, spostando i panni impregnati di sangue. "Uno. Due. Tre!" Lìf soffiò tutta l'aria che aveva in corpo in direzione della ferita, e congiuntamente il cervo sbuffò dalle narici un'aria calda, umida, con un debole profumo di muschio. I due fiotti d'aria si scontrarono e si fusero assieme, e colpendo il corpo ferito formarono cristalli di ghiaccio sulla superficie del petto, cristalli scarlatti, tinti di quel sangue che si apprestavano a fermare.
Il flusso della perdita sembrava arrestarsi, e Lìf tamponò la zona con cura per accertarsi che tutta la ferita fosse stata debitamente coperta dal ghiaccio, che iniziava già a emettere rivoli di vapore verde, a indicare che il suo potere stava agendo a dovere contro l'emorragia.
Lìf tirò un sospiro di sollievo e si lasciò cadere al suolo, stremata. "Ottimo lavoro, Duneyrr. Grazie, come sempre." Si allungò per grattare il cervo dietro le orecchie, fissandolo in quei profondi occhi color nocciola, poi posò la fronte sul muso dell'animale, che poco dopo iniziò a svanire, lasciando dietro di sé null'altro che scintille dorate, ed un fermaglio a forma di foglia.

"Molto bene." riecheggiò una voce alle sue spalle. "Hai agito velocemente e con diligenza, nonostante forse avresti potuto limitare ulteriormente il deflusso di sangue. Non posso darti il punteggio massimo, ma di sicuro all'esame non avrai difficoltà. Ottimo lavoro, Guaritrice."
Lìf sentì l'insegnante allontanarsi alle sue spalle, mentre annotava qualcosa sul proprio inseparabile blocco di fogli. La giovane si arrotolò la treccia bianca sul capo, andando a fissarla con il fermaglio. Si sentiva tutto sommato soddisfatta, non le premeva così tanto ricevere il massimo dei voti, e l'unica cosa di cui sentiva il bisogno in quel momento era lavarsi via il sangue finto che si stava velocemente seccando sulle sue mani. Si alzò, sistemandosi la veste insanguinata attorno alla vita, mentre il manichino cui aveva appena salvato la vita veniva portato via da alcuni Mephit dell'Aria, che preparavano la sala per la prossima esercitazione, mentre alcuni Mephit del sale si stavano accanendo contro le macchie di sangue finto rimaste sul terreno. Lìf li salutò cortesemente con un cenno del capo, ma loro parvero non notarlo. Si diresse verso l'uscita, cercando di ricordare cos'altro avrebbe dovuto fare quella mattina, prima dei corsi del pomeriggio.

   
 
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