Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: gr_lady863    01/03/2018    8 recensioni
Qual è la definizione di amicizia? E', forse, l'incontro tra due anime simili che si scelgono, tra tante? E qual è la sua funzione? A cosa serve un'amica? Forse serve ad afferrarti, quando rischi di cadere; a impedirti di buttare via la tua vita; a proteggerti anche da te stessa? E l'amore? L'amore tra due persone può essere così forte, da esplodere in tanti piccoli frammenti, coinvolgendo chiunque abbia il privilegio di assistere al suo spettacolo. Vi sono legami così forti che nemmeno lo scorrere del tempo può sciogliere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scesa dalla carrozza, Eleonor s’incamminò verso l’ufficio di Oscar.
Mentre ripeteva mentalmente il discorso che di lì a poco avrebbe fatto alla sua amica, andò a sbattere contro un uomo possente e, infastidita, alzò la testa e si trovò dinnanzi il volto sarcastico di quell’odioso soldato, nel quale si era imbattuta qualche mese addietro.
Cosa ci faceva quel bifolco nei pressi dell’ufficio di Oscar? Quell’omone, rozzo e senza grazia, la indisponeva oltremodo, quel soldato era pericoloso e non capiva come mai la sua amica non avesse ancora adottato dei pesanti provvedimenti disciplinari per redarguirlo.
Lo aveva incontrato quella volta in cui aveva deciso di recarsi alla caserma dei soldati della guardia, per comunicare a Oscar l’arresto e la probabile condanna a morte di un suo soldato, accusato di aver venduto il fucile di ordinanza. Nonostante fossero passati diversi mesi da quell’episodio, Eleonor era ancora irritata per quanto accaduto in quell’occasione.
 
∞∞∞∞∞∞
 
Caserma dei soldati della Guardia, 15 settembre 1788
Eleonor, giunta presso l’ufficio di Oscar, sentì l’amica esclamare con voce alterata:
“Io non l’ho venduto!”
Eleonor entrò e vide un soldato schiaffeggiare Oscar, afferrarla per il bavero della giacca e trascinarla fino al cortile della caserma, lì la scaraventò per terra con una violenza inaudita. Eleonor in quel momento era sconvolta, avrebbe voluto consegnare immediatamente quell’essere abominevole nelle mani di suo padre, il generale Bouillé; avrebbe voluto che quell’uomo scontasse il massimo della pena, per la violenza gratuita perpetrata nei confronti della sua amica; avrebbe voluto che pagasse per aver osato porre le sue volgari mani sul volto di Oscar. In quel frangente, l’atteggiamento di André la sorprese e la deluse non poco, si aspettava che accorresse in aiuto della donna amata, che istintivamente colpisse quel losco individuo. Invece, André, nonostante la preoccupazione, che i lineamenti tesi del suo volto non riuscivano a celare, rimase immobile, invitando Eleonor a seguire il suo esempio. Infatti, quando Oscar e quel soldato iniziarono a duellare, Eleonor spronò André a intervenire, ma lui le spiegò che Oscar non gli avrebbe mai perdonato quell’intromissione, che quel duello avrebbe consolidato la fiducia tra Oscar e i suoi soldati e che, in ogni caso, se Oscar fosse stata in pericolo, lui non avrebbe esitato a intervenire per aiutarla. Tranquillizzata dalle parole di André, Eleonor attese con ansia la fine di quell’assurdo duello che si concluse a vantaggio di Oscar.
Stranamente, quel soldato aveva riconosciuto di essere stato sconfitto dal suo comandate e, pertanto, nonostante i suoi compagni lo incitassero a colpire Oscar, approfittando del fatto che fosse disarmata, aveva rinunciato a farlo, mostrando la ferita che Oscar gli aveva inferto. Prima di congedarsi, chiese a Oscar di intercedere per il compagno arrestato, aggiungendo che tutti loro erano soliti vendere i propri fucili e le proprie divise, per poter sfamare le proprie famiglie.
Oscar, senza dire nulla, salì in groppa a Cesar e si allontanò dalla caserma. Nel trambusto, non si era accorta della presenza di Eleonor e, quindi, andò via senza salutarla.
Eleonor vide che André stava parlando con quel farabutto che aveva duellato con Oscar e decise di raggiungerli. André, con la sua solita pacatezza, stava dicendo:
“Alain, hai esagerato. Oscar non ha denunciato Lasalle, posso assicurartelo e, in ogni caso, non avevi il diritto di trattarla in quel modo, lei non lo merita.”
Il soldato stava per replicare, quando Eleonor gli si parò davanti e, con tutta la rabbia che provava nei suoi confronti, gli disse:
“Ascoltami bene! Sono la marchesa Eleonor Claudie de Bouillé, figlia del generale Bouillé e membro del Parlamento di sua maestà. Se oserai nuovamente mancare di rispetto al tuo comandante, ti deferirò io stessa al Tribunale militare, ti farò sbattere in cella e condannare a morte. Sono stata abbastanza chiara?”
Irritata per l’espressione sarcastica di Alain, gli afferrò il nodo di quel terribile foulard rosso che aveva al collo e, tirandolo, gli chiese. “Sono stata abbastanza chiara, soldato?” Eleonor avrebbe voluto tanto strozzare quell’essere ignobile che aveva osato mancare di rispetto alla sua amica, ma si trattenne e, spostando lo sguardo da Alain agli altri soldati, con voce ferma, aggiunse:
“Statemi bene a sentire: Oscar François de Jarjayes non ha denunciato il vostro commilitone, era ignara dell’accaduto. E, tuttavia, in qualità di vostro comandante, avrebbe avuto non solo il diritto, ma anche il dovere di denunciarlo. Vendere i fucili di ordinanza è un fatto gravissimo e di elevato allarme sociale, le armi che voi vendete potrebbero essere utilizzate da banditi e malviventi pericolosi o da schiere di facinorosi. Quindi, il vostro comandante aveva tutte le ragioni per denunciare il vostro compagno! Pertanto, questo villano ha aggredito il vostro comandante senza alcun motivo. Questa mancanza di disciplina è inconcepibile, lei è il vostro superiore e dovete assumere nei suoi confronti un atteggiamento di rispetto e deferenza. So che questo non è il primo atto di insubordinazione ai suoi danni. Se fatti come questo dovessero ripetersi, vi sbatterò dentro uno alla volta.”
Ma quei soldati non sembravano affatto intimoriti dalle sue minacce e iniziarono a sbeffeggiarla, urlando improperi diretti sia a lei che a Oscar, ree di essere nobili e donne.
Il commento più educato fu:
“Voi venite qui e pretendete di darci una lezione? Ma cosa ne sapete voi nobili della miseria di Parigi? Non abbiamo pane per i nostri figli, mentre la regina sperpera il denaro pubblico nel gioco, in gioielli e feste sfarzose, con la complicità di voi nobili. Non provate mai vergogna?”
“Capisco la vostra rabbia, ma questo non è un buon motivo per aggredire il vostro comandante. Non è lei la responsabile della miseria in cui versa la Francia! Anzi, Oscar François de Jarjayes si è sempre prodigata per gli altri, è la persona migliore che io conosca e voi dovreste essere grati di avere un comandante così valoroso. Il fatto che siate poveri non giustifica le vostre malefatte. Ve lo ripeto: vendere i propri fucili è un atto gravissimo e pericoloso. Anche tra i poveri esistono persone orribili e voi ne siete l’esempio: siete violenti e villani. Tra di voi ci sono padri di famiglia, arruolatisi per poter sfamare se stessi e i propri figli e mi dispiace che la paga sia così bassa da non permettere a questi uomini di soddisfare le esigenze primarie della famiglia. Per molti altri di voi, invece, la fame e la miseria di Parigi sono solo un pretesto: è noto a tutti che, tra i soldati della Guardia, sono arruolati anche criminali e uomini di malaffare e l’episodio increscioso di questa sera ne è un esempio. Dovreste vergognarvi, siete volgari e violenti!”
“Tu e il comandante siete solo due serve della cagna austriaca!”
“Alain, fai vedere a questa sgualdrina come sono i veri uomini!”
“Bella, cosa fai? Vuoi farti un giro? Il paparino sa che sei qui? Non è conveniente stare in mezzo a degli uomini tanto pericolosi come noi.”
Nel frattempo, la stavano accerchiando, ma André prontamente prese la parola, cercando di placare gli animi:
“Su, ragazzi, state calmi. La marchesa Bouillé sta andando via, non mi sembra il caso di creare altro scalpore, vi ricordo che suo padre è il generale Bouillé”
Uno dei soldati replicò:
“Hai capito il nostro André! Grandier te la fai anche con la figlia di Bouillé oltre che col nostro caro comandante biondo? Ecco perché ti piace tanto stare a servizio dei nobili, eh? Ahahah”
Esasperata dalle ignobili parole di quegli individui e dalle loro risate sdentante e sguaiate, incurante del pericolo, stava per controbattere, quando André, ignorando quei commenti spregevoli, la invitò a risalire sulla carrozza e ad allontanarsi dalla caserma.
Eleonor era in procinto di avviarsi, quando uno di quegli uomini la afferrò per un braccio e le disse:
“Non andrete da nessuna parte. Stasera resterete qui a insegnarci le buone maniere! Vero, amici? Ahahah”
André replicò:
“Jacques, allontanati, sei ubriaco”
“André, le vuoi tutte per te le nobildonne di Parigi? Alain, il tuo amico è solo un cagnolino dei nobili, ha bisogno di un’altra lezione! Ahahah!”
A quel punto Alain, che evidentemente doveva essere il capo di quei manigoldi, urlò:
“Adesso basta, piantatela e allontanatevi da qui. Subito!” E, rivolgendosi a Eleonor, disse: “Marchesa Bouillé, ammetto di aver esagerato prima, so che il comandante Oscar è una brava persona, ma ho pensato che fosse stata lei a denunciare il mio compagno e, per questo, mi sono sentito tradito e deluso”.
“Devi scusarti con il tuo comandante, non con me. Non osare sfiorarla nemmeno con un dito o metterò in atto le mie minacce. E sai che ho il potere per farlo. Detesto qualsiasi forma di sopruso, da chiunque provenga, non importa se l’autore di esso sia un nobile o un semplice soldato della Guardia. E ti ricordo che non deve interessarti se Oscar sia o meno una brava persona, sei un suo sottoposto e le devi portare rispetto!”
“Certo! André ci vediamo dopo”.
“Sì, Alain! Accompagno la marchesa alla sua carrozza.”
Rimasti soli, André la rimproverò: “Eleonor, sei matta? Lo so che sei istintiva, che esprimi tutto quello che pensi senza riflettere e che detesti i miei compagni perché più volte hanno mancato di rispetto a Oscar…”
“André, sono dei bifolchi, hanno mancato di rispetto sia a Oscar che a te, non possono continuare a tenere un comportamento irriguardoso nei confronti di Oscar. Sono pericolosi, Oscar sarà sempre in pericolo fino a quando sarà il comandante di questi balordi.”
“Appunto, Eleonor, alcuni di loro sono pericolosi e tu sei stata un’incosciente a provocarli così apertamente. Molti di loro, però, sono veramente in difficoltà, sono stremati dalla fame, rinunciano al proprio rancio per donarlo alle famiglie. Certo, questo non è un buon motivo per aggredire Oscar. Stai tranquilla, a lei ci penso io.”
“No, non è sufficiente. Potrebbero approfittare di una tua distrazione.”
“Non preoccuparti, Oscar sa badare a se stessa. E, poi, nonostante l’episodio di stasera, anche Alain non permetterebbe mai che le accadesse qualcosa.”
“Cosa? André, ma sei impazzito? Stare con questi idioti ti ha forse reso privo di senno? Ti ricordo che quel verme di Alain ha scaraventato Oscar per terra, con una furia spaventosa! Avrebbe potuto ucciderla. Quell’uomo non mi piace. Era inviperito. Non mi piace il modo in cui parla a Oscar e, soprattutto, non mi piace il modo in cui la guarda. Stai attento André, tienilo alla larga. Cosa ci trovi in uno zoticone del genere? Cosa puoi avere in comune con un uomo così volgare?”
“Eleonor, ti ricordo che anch’io sono un uomo del popolo proprio come Alain. Ho molte più cose in comune con lui che con te e Oscar.”
“Piantala, André! Sai bene che non è così, siamo il frutto dell’educazione che riceviamo e tu sei stato educato come se fossi un nobile. Non hai nulla da spartire con quel tipo! Dammi retta, tienilo alla larga da te e da Oscar!”
 “Ti assicuro che Alain è un uomo corretto e onesto. Certo, è eccessivamente istintivo e, stasera, il suo atteggiamento ha infastidito anche me, ma hai sentito cosa ti ha detto? Ha già capito di aver sbagliato.”
“Sarà, ma stento a crederci. Avrei tanto voluto strozzarlo, stringendogli al collo quel suo orribile foulard!”
“Ahahah! Ci sei quasi riuscita. Buon ritorno a casa, Eleonor! Stai tranquilla, a Oscar ci penso io.”
“In effetti, hai sempre badato a lei in maniera egregia. Forse, hai ragione, sto esagerando! Riguardati anche tu, mi raccomando!”
“Certo! A presto!”
Dopo aver salutato Eleonor, André ripercorse il cortile della caserma per fare rientro in camerata, ma s’imbatté in un Alain immobile e pensieroso, fermo sulle scale dell’ingresso, intento a fissare il vuoto.
“Alain, che fai qui imbambolato?”
“Eh…cosa dici, André?”
“Alain, stai bene? Stai guardando nel vuoto!”
“André, chi era quella matta? Circolavano delle notizie sulla figlia di Bouillé, ma non immaginavo che fosse così sopra le righe né che fosse amica del comandante. Per poco non mi strozzava! Era indiavolata, deve tenerci molto a Oscar.”
“Sì, Alain. Eleonor è la migliore amica di Oscar, è una donna tenace e combattiva ed è un’amica estremamente leale.”
“É così insopportabilmente nobile. Ci ha trattato come se fossimo degli appestati.”
“Beh, Alain, non mi sento di biasimarla. Siete stati scorretti e maleducati e la tua aggressione a Oscar l’ha maldisposta. Ti assicuro che è una donna eccezionale e di gran cuore, mi ha sempre trattato da amico e non da servo.”
“Se tu non fossi così perdutamente innamorato del nostro bel comandante biondo, penserei che ti piaccia la figlia di quel pallone gonfiato di Bouillé!”
“Ahahah, questa è bella! Per me e Oscar, Eleonor è una sorella minore, le vogliamo bene e ci fidiamo di lei e, come hai notato, la nostra fiducia e il nostro affetto sono ben riposti: stasera, vi avrebbe fatto arrestare tutti perché avete mancato di rispetto a Oscar. E avrebbe fatto bene. Alain, stasera, hai esagerato! Non ti ho riempito di pugni, solo per non sminuire il ruolo di Oscar in presenza dei suoi soldati.”
“Lo so, ho esagerato!” E, toccandosi la ferita, aggiunse: “Amico, stai tranquillo, il tuo comandante si sa difendere benissimo da sola!”
“Ahaha! Te lo sei meritato, Alain!”
Ma la mente di Alain era già altrove, non riusciva a smettere di pensare alla marchesa Bouillé: quella ragazza nobile e indisponente lo aveva ammaliato con il suo profumo inebriante, con quello sguardo intenso in cui ardeva il fuoco della passione, con quelle labbra carnose e quei boccoli castani. Cosa gli stava accadendo? Quella era una donna inaccessibile e non l’avrebbe mai rivista. E poi quella donna lo disprezzava, lo considerava una nullità. Una bella sbornia era ciò che gli serviva per dimenticare quegli occhi color ebano, cosparsi di pagliuzze dorate, che lo fissavano con furia omicida.
“Alain, ma mi stai ascoltando? Allora, lo ricordi o no il tuo turno di domani?”
“Ah, sì sì, certo, André…”

∞∞∞∞∞∞
 
Caserma della Guardia, 12 luglio 1789
“Ancora tu? Perché gironzoli sempre attorno al comandante? Non hai nulla di più importante da fare?”
“Buongiorno anche a voi, marchesa Bouillé. Il comandante Oscar mi ha mandato a chiamare. Lei e André stanno per lasciare l’ufficio, affrettatevi se volete parlarle.”
“Oh, quanta gentilezza! Non sforzarti di essere ciò che non sei, non ho dimenticato la tua villania. In ogni caso, io devo urgentemente parlare con il comandante Oscar. Tu vai a chiamare André e digli di raggiungerci, ho bisogno di parlare anche con lui.”
“Potrei sapere il motivo di tanta urgenza? Stiamo per ricevere degli ordini e siamo tutti molto preoccupati”.
“Si tratta di una faccenda privata! Vai a chiamare André!”
“Ai vostri ordini!”
- Che individuo insopportabile - pensò Eleonor - Mi verrebbe voglia di togliergli quel sorriso sarcastico dalle labbra a suon di ceffoni. Quel cretino si sarà invaghito di Oscar e, probabilmente, è così idiota da pensare di avere delle possibilità con lei! Gli conviene stare alla larga sia da Oscar che da André.
Bene, e ora a noi due, mia cara e testarda amica -
Eleonor, dopo un bel respiro, si fece coraggio e bussò alla porta dell’ufficio di Oscar.
Dall’interno sentì dei colpi di tosse insistenti e subito dopo la voce della sua migliore amica che la invitava ad entrare:
“Avanti!”



Dopo una lunga assenza, finalmente, ho aggiornato la mia storia! In questo capitolo, si parlerà anche di Alain, un personaggio controverso e che io ho sempre detestato. Attraverso Eleonor, renderò palese la mia opinione su Alain. E' utile precisare che l'Alain a cui mi sono ispirata è quello dell'anime e non del manga. Lady Michi, ecco la scena di cui abbiamo a lungo discusso!
 
 
 
 
 
 
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: gr_lady863