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Autore: Tinkerbell92    01/03/2018    2 recensioni
Estate 2008.
Quando l’impianto idraulico della vecchia casa decide di darsi il benservito, provocando un allagamento senza precedenti, l’affascinante Nimel Anywayah, leader di un piccolo branco di Figli della Luna, decide di salvare le vacanze di Amy, la sua figliastra quindicenne, mandandola a Forks a casa di un’amica d’infanzia.
Una volta giunta sul posto, Amy si mostra subito desiderosa di conoscere i mutaforma di La Push, che considera in qualche modo “parenti” alla lontana.
Alla riserva le cose sembrano procedere per il meglio: ormai sono passati due anni dal mancato scontro con i Volturi e i giovani lupi hanno trascorso quel lasso di tempo in relativa tranquillità.
Tuttavia, una nuova, terrificante nemica fa la propria comparsa, gettando un tremendo scompiglio; la situazione non migliorerà quando Amy, a causa della propria natura di licantropo, comincerà a perdere totalmente il controllo durante le notti di luna piena, trasformandosi in una creatura violenta e assetata di sangue.
Attaccati su due fronti, da amici e nemici, i mutaforma Quileute saranno costretti a lottare con tutte le proprie forze, stringere di nuovo fastidiose alleanze e compiere enormi sacrifici per non perdere sé stessi e tutti coloro che amano
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clan Cullen, Nuovo personaggio, Quileute, Seth Clearwater, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Twilight Saga according to Tinkerbell'
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SILVER LIGHTS



Capitolo II

"Il posto giusto"




- Che ne dici, vuoi una piccola anteprima oppure preferisci l’effetto sorpresa?
C’era una luce quasi spiritata nei grandi occhi scuri di Ness, mentre il trio di creature sovrannaturali scendeva dall’auto e si incamminava lungo un sentierino di terra battuta che lambiva il limitare di un folto boschetto.
Amy rifletté un secondo sulla domanda, lisciandosi nervosamente i capelli e le pieghe degli abiti: da un lato avrebbe preferito un incontro diretto con i giovani Quileute, dall’altro temeva che la piccola mezzosangue si sarebbe offesa se avesse rifiutato la sua proposta.
- Non saprei – mormorò infine. – Solitamente preferisco giocare a carte coperte… ma se vuoi mostrarmi qualcosa…
- Compromesso: passale qualche immagine dei branchi senza specificare i nomi o fornire dettagli specifici – suggerì Jake, scompigliando affettuosamente i capelli della futura compagna.
- I branchi? Al plurale? – domandò perplessa Amy, mentre Renesmee le posava la minuta manina sulla guancia.
La carrellata di ricordi passò rapida nella mente della rossa: giovani slanciati, muscolosi e dalla pelle color ruggine sorridevano seduti attorno a un falò, poi correvano dietro a un pallone da calcio sulla spiaggia, poi assumevano le sembianze di grossi lupi dal pelo soffice…
- Oh… ora capisco… - mormorò la ragazzina non appena  il cortometraggio mentale cessò, lasciandole la mente sgombra. – La convivenza tra branchi con due Alfa diversi nello stesso territorio è facilitata dalla presenza delle femmine…
- Le femmine? – ripeté Jacob, camminando con le mani infilate nelle tasche dei jeans. – Intendi le compagne, o…
- Le nostre razze condividono alcune caratteristiche: la presenza di almeno una femmina in branchi diversi di Figli della Luna garantisce maggiori possibilità di convivenza tra gli Alfa che, in caso contrario, avvertirebbero l’istinto di lottare per la supremazia del territorio. La cosa non vale soltanto se a fronteggiarsi sono due femmine Alfa prive di altre compagne. È per via del meccanismo di connessione che lega le componenti femminili appartenenti a clan diversi.
- Connessione?  
I lineamenti del figlio di Billy Black si distesero in un sorriso di consapevolezza: - Ah! Ora comincio a capire diverse cose! Dovrai spiegare questa cosa anche ai ragazzi, sai, è da un po’ che ci scervelliamo su un enorme mistero… oh, eccoci arrivati!
Il sentiero terminava di fronte a un ampio spiazzo d’erba smeraldina, delimitato da una lunga staccionata: dalla parte opposta, un nutrito gruppo di persone chiacchierava allegramente. Qualcuno sedeva attorno ai tavoli in legno disposti in due ordinate file da tre, qualcuno giocava a calcio, qualcuno si rincorreva per poi fingere di inciampare e rotolare sul prato.
Per poco, Amy non si strozzò con la saliva: si sforzò di mostrare una certa naturalezza mentre seguiva Jake e Ness sull’erba ancora umida, anche se le gambe parevano esser diventate due colonne di piombo. Serrò a pugno le mani tremanti, maledicendo mentalmente la propria enorme emotività, e quasi sobbalzò quando i mutaforma si accorsero del loro arrivo salutando con uno sguaiato “Ehiii!”
Uno di loro, più alto di Jacob ma meno robusto, li raggiunse di corsa, ignorando l’amico e tendendole subito la mano dalle lunghe dita: - Ciao, piacere, sono Embry!
- Ciao… ehm, sono Amy – balbettò la rossa scambiando il gesto di cortesia, pur sentendosi stranita dallo sguardo carico d’aspettativa che il ragazzo più grande le stava rivolgendo, fissandola negli occhi con insistenza.
Passarono diversi secondi, poi, l’entusiasmo di Embry si spense lentamente e la sua espressione mutò in un sorriso imbarazzato: - Okay, come non detto… altra figura di merda da aggiungere alla lista…
- Stai un pochino esagerando ultimamente, non trovi? – lo punzecchiò Jake, dandogli una pacca sulla spalla. – Pensavo che la reazione della barista in spiaggia ti fosse servita di lezione…
- Jake, non essere cattivo! – lo rimproverò Renesmee. – Sai quanto gli pesi questa storia dell’imprinting, dopo quello che è successo con Sheela…
- Imprinting? – ripeté la quindicenne dalla chioma fulva. – Tu stavi cercando di avere l’imprinting con me?
- Scusami, non volevo metterti a disagio… è… una lunga storia… - sospirò il diciottenne, abbassando lo sguardo. – Giuro che non avevo cattive intenzioni…
- Oh, è tutto a posto. In realtà ti sarebbe andata male comunque, visto che noi Figli della Luna siamo immuni all’imprinting fino ai quindici anni e mezzo…
- Ah, davvero? – si animò improvvisamente il mutaforma. – E… per curiosità, tu quanti anni hai?
Amy si lasciò sfuggire una piccola risata, avvertendo che la tensione si stava miracolosamente allentando, visto che, anche impegnandosi, difficilmente avrebbe fatto una figura più imbarazzante del proprio interlocutore.
- Quindici da circa… tre settimane. Fino a metà dicembre sarò fuori portata.
- Mh…
Embry parve riflettere per qualche secondo: - Direi di lasciar perdere. Potremmo far finta che questo dialogo penoso non sia mai avvenuto?
- Embry! – chiamò uno dei ragazzi accomodati ai tavoli. – Hai finito di molestare ogni ragazza nuova che vedi? Porta subito qui le tue chiappe da stalker!
- È tutto a posto – gli sussurrò Amy, allungandogli un buffetto sul braccio, al quale il giovane lupo rispose con un sorriso di gratitudine.
- Ti racconteremo la brutta avventura di Embry con calma – le promise Ness, mentre si avvicinavano al folto e chiassoso gruppetto.  
Il più alto e robusto tra loro, che doveva essere sicuramente il secondo Alfa, fu il primo ad accogliere la nuova arrivata: aveva lineamenti duri ma in qualche modo gradevoli, superava senza dubbio i due metri d’altezza e portava sulle enormi spalle muscolose un bambino di circa un anno, che rideva aggrappandosi alle sue orecchie.
- Benvenuta – disse, con voce profonda e virile. – Io sono Sam, primo mutaforma della nuova generazione e Alfa del branco Uley. E lui… - il suo tono assunse una nota paterna e affettuosa quando indicò il piccolo Quileute che aveva iniziato a tirargli i capelli. – Lui è Levi.
- Chiamato anche “Piccolo Tornado” – soggiunse una donna di media altezza, che portava la lunga chioma nera raccolta in una treccia. Una parte del suo volto era sfigurata da terribili cicatrici, ma il suo sorriso gentile aiutava in qualche modo a distogliere l’attenzione dal turpe sfregio.
- Lei è mia moglie, Emily – spiegò Sam, mentre Amy scambiava una cortese stretta di mano con la ragazza più grande.
- Spero che tu abbia una buona memoria, perché dovrai imparare un sacco di volti e nomi – continuò quella, posando con delicatezza una mano dietro la schiena della rossa e invitandola verso il resto del gruppo. – E che ti piacciano i muffin.
- Oh… sì, sì mi piacciono i muffin…
- Dovrai sbrigarti prima che finiscano, allora! – sorrise un ragazzo slanciato con le orecchie un po’ a sventola, lo stesso che aveva richiamato Embry all’ordine poco prima. Indossava una felpa grigia senza maniche e sedeva scompostamente su una delle panche parallele ai tavoli, tenendo sulle ginocchia una ragazza bassa e minuta più o meno della stessa età, con i capelli tagliati all’altezza delle spalle.
- Loro sono Jared e Kim – li presentò Sam. – Jared è il Beta del mio branco.
- Puoi chiamarmi Jerry – sorrise il mutaforma, tendendo il lungo braccio verso Amy, in modo che potessero stringersi la mano.
- Oppure puoi chiamarlo anche Jar Jar Binks – s’intromise una giovane donna, strappando a Kim una risatina. Raggiungeva senza problemi il metro e ottanta e indossava una semplice canotta verdemare e dei pantaloncini.
Amy la riconobbe grazie ai ricordi che le aveva passato Renesmee: si trattava della femmina che si era unita al branco l’anno prima. Nelle immagini di lei che precedevano la trasformazione, aveva visto una ragazza sulla ventina con i capelli lunghi fino alla vita e gli occhiali da vista tondi incollati al naso; adesso i capelli le arrivavano a malapena alle scapole, ma gli occhiali, il volto esotico e affascinante e il sorriso furbo erano rimasti gli stessi.
- Questa spina nel fianco è Nadie – scherzò Jared, dandole una pacca affettuosa sulla gamba. – Meglio nota come Quattrocchi. Lei e i suoi fratelli, Blake e Hunter, sono tra gli ultimi acquisti del branco Uley.
Indicò con un cenno della testa due ragazzini sui quindici anni, uno alto e atletico, l’altro basso e massiccio.  
- Non sapevo che i mutaforma potessero avere problemi di vista – osservò la Figlia della Luna, rivolgendo uno sguardo interrogativo a Jake che le aveva appena circondato le spalle con il braccio. – Credevo che dopo la trasformazione il vostro corpo modificasse le varie imperfezioni…
- A quanto pare non è così – replicò Nadie. – Da lupo, in realtà, vedo benissimo, ma quando torno umana sono orba come una talpa.    
- Non mi sorprenderei se c’entrasse il fatto di essere femmina – borbottò una bellissima ragazza seduta direttamente sull’erba del prato. – Niente ciclo, nessun difetto migliorato…
- Ma chi lo vuole il ciclo, Leah! – rise sguaiata la mutaforma dai capelli lunghi, inginocchiandosi accanto all’amica e abbracciandola a tradimento. – Fanculo ciclo, crampi e vestiti macchiati!
- Leah è la mia Beta – spiegò Jacob con un sorriso. – Non farti spaventare dai suoi modi poco garbati, Amy, non morde.
- Quasi mai – scherzò un ragazzino sui sedici anni, alzandosi dalla panca su cui sedeva e avvicinandosi alla rossa. – Ciao, io sono Seth, è un piacere conoscerti.
- Il piacere è mio – sorrise Amy, facendo scorrere lo sguardo da lui alla giovane imbronciata. – Vi somigliate molto, siete fratelli, vero?
- Purtroppo! – esclamò Seth, per poi scoppiare a ridere e spostarsi verso la sorella, la quale finse di rifiutare i suoi assalti affettuosi.
- Direi di procedere per ordine, altrimenti la nostra nuova amica potrebbe impazzire – propose Renesmee, strappando un cenno di assenso a una ragazza sui ventidue anni che sedeva poco distante da Jared e Kim. Poggiava la testa sulla spalla muscolosa di un attraente Quileute, più giovane di qualche anno e abbigliato con un’attillata canotta nera.
Quando lo sguardo di lei incontrò quello di Jacob, ci fu subito uno scambio di linguacce che fece intuire alla piccola Mooney l’identità della fanciulla.
- Tu sei Rachel?
- Esatto – rispose quella, mostrando una bella fila di denti bianchi. – Sono la sorella dello zuccone che è venuto a prenderti. Spero non ti abbia fatto venire la nausea per come guida…
- Gnè gnè! – fece eco il figlio minore di Billy Black. – Ma sentila! Mi sorprende che tu non abbia ancora vomitato, girando in macchina con Paul!
- Che vorresti dire? – lo sfidò il ragazzo con la canotta nera. – Io guido benissimo! Non farmi fare brutta figura davanti alla ragazzina!
- Tanto, prima o poi, brutta figura la farai comunque perché sei un caso perso!
Seguì un attimo di silenzio, durante il quale Amy parve avvertire una certa tensione. Poi, il giovane di nome Paul scoppiò a ridere, stringendo affettuosamente a sé la sorella dell’amico.
- Sei un idiota, Jake. Secondo me l’abbiamo già spaventata abbastanza, da domani non vorrà più vederci.
- Oh, no, davvero, mi… mi piacete moltissimo! – si allarmò Amy, rilassandosi quando lui le strizzò l’occhio.
- Tranquilla, ragazzina. L’unico pericolo qui è Rachel, in realtà: non abbiamo mai visto dei Figli della Luna e lei ha il viziaccio di mettersi a studiare tutto quello che non conosce… se ti chiede di farle da cavia, dille di no.
- Lo… terrò a mente – sorrise la quindicenne, mentre Rachel allungava una pacca sulla spalla del fidanzato, fingendosi offesa. – E… congratulazioni, ho saputo della gravidanza…
- Ti ringrazio – replicò la maggiore dei fratelli Black, ricevendo un bacio sulla guancia da parte del compagno che la fissava adorante. – Immagino te l’abbia detto Ness…  
- Colpevole! – trillò la mezzosangue, illuminandosi non appena un ragazzo Quileute si avvicinò, tenendo un braccio una bambina sui cinque anni. Era un po’ più basso rispetto agli altri, ma, in compenso, era anche uno tra i più muscolosi.
- Lui è Quil, e lei è Claire!
- Ciao Quil, ciao Claire – salutò Amy, divertita dal modo in cui la piccolina le fissava i capelli. – Spero di ricordarmi tutti i vostri nomi…
- Evita di scambiarmi con Paul, per il resto mi andrà bene qualsiasi cosa – scherzò Quil, ricevendo un’alzata di dito medio da parte del compagno chiamato in causa.
- Ariel! – esclamò a un certo punto Claire, indicando la nuova arrivata con il ditino. – Quil, lei è Ariel!
- In effetti è vero, somigli alla sirenetta, Amy – convenne lui. – Dopo Pocahontas e Mulan – aggiunse, riferendosi a Nadie e Leah. – Adesso abbiamo anche Ariel!
- Anche alla tua sorellina piacciono i film Disney? – domandò la rossa con un sorrisetto.
Seguì un breve silenzio imbarazzato, interrotto da una sguaiata sghignazzata da parte di alcuni membri dei due branchi.
Quil si schiarì la voce, abbassando appena lo sguardo: - Ehm… veramente Claire non è la mia sorellina… o meglio, non proprio…
-Oh… OH!
Le guance di Amy divennero paonazze: - Scusa io non… giuro che non ho pregiudizi, so come funziona… non intendevo…
- Non preoccuparti, c’è chi ha fatto di peggio, giusto, Jake?
Jacob rispose alla provocazione dell’amico con una smorfia, indicando poi con un cenno della testa un gruppetto di ragazzini più piccoli, che potevano avere al massimo quattordici anni.
- Concludiamo le presentazioni: i membri più giovani del mio branco sono Elijah, Johnny e Ben, quelli del branco di Sam invece sono Brady, Collin, Leo, Wyatt, Aris e Kai. Mentre lui – aggiunse, con lo sguardo rivolto a un adolescente minuto dalla pelle chiara, il naso lentigginoso e i morbidi ricci castani chiari. – Lui è Sean, il ragazzo di Collin. Il loro è stato l’ultimo imprinting tra quelli avvenuti finora.
Sean arrossì appena, abbassando gli occhi azzurri, e fece per mormorare qualcosa quando il suo cellulare squillò, facendolo sussultare. Guardò lo schermo con aria apprensiva, dopodiché si alzò, scusandosi, e si allontanò di qualche passo dal gruppetto.
Calò subito un silenzio opprimente: Jake fece cenno a Amy di non fiatare, mentre il piccolo rispondeva con vocina tremante: - Pronto? Ciao, papà…
I volti dei presenti si contrassero in un’espressione di rabbia e odio. Collin inspirò a fondo, serrando i pugni sopra il tavolo.
- Sì… sì, sono fuori casa, sono… in spiaggia… - balbettò il giovanotto lentigginoso, mentendo. – Certo, sarò a casa per l’ora di cena… ti… ti preparo qualcosa? Oh… va bene… a dopo…
- Fottuto stronzo – ringhiò Nadie, una volta che Sean ebbe riagganciato. – Non si rende nemmeno conto di quanto il figlio abbia paura di lui? Lo costringe a nascondergli le cose per evitare reazioni violente! Certo, la mia famiglia potrebbe essere protagonista di una soap opera, probabilmente non dovrei neanche parlare, ma raramente ho conosciuto un genitore peggiore di… questo.
- Se il signor Halloran sapesse che il figlio ha una relazione omosessuale darebbe di matto – spiegò Jake a una stupita Amy. – Non è un tipo molto ragionevole…
- Sbaglio o l’atmosfera si sta incupendo? – osservò il mutaforma di nome Brady, che doveva essere il migliore amico di Collin a giudicare dal modo in cui l’aveva tenuto calmo durante la telefonata. – Perché non andiamo da qualche parte a fare qualcosa?
- Che ne dite di un tuffo dalla scogliera? – propose allegro Seth. – Tu sai nuotare, Amy?
- Oh, sì, sì, non ho portato il costume, ma…
- Per quello non ci sarebbe problema, considerato che hai più o meno la taglia di Becky – disse Rachel, alzandosi in piedi e raccogliendo i morbidi capelli neri in una coda. – Ma, se posso, ti sconsiglio vivamente di tuffarti da lì con un semplice costume addosso, a meno che non sia intero: lo perderesti di sicuro. Possiamo darti dei pantaloncini e una canotta, piuttosto.
- Oh…  
La rossa abbozzò un sorrisetto: - In questo caso, vada pure per pantaloncini e canotta.



Il vento sibilava tra le fronte degli alberi, accompagnando lo schianto delle onde ai piedi dell’altissima scogliera.
Amy avvertì un brivido di eccitazione, mentre cercava di domare i capelli ribelli che seguivano gli spostamenti d’aria, spiaccicandosi sul suo viso: probabilmente avrebbe passato la serata a districare un impressionante groviglio di nodi, eppure, l’idea di divertirsi in modo quasi pericoloso, insieme a qualcuno simile a lei, pareva un compromesso più che accettabile.
Apprezzava la compagnia delle amicizie umane, però raramente le era capitato di sentirsi così libera, sicura… nel posto giusto.
Guardò con un sorriso i giovani Quileute che ridevano e scherzavano tra loro, sfidandosi a compiere i tuffi più improbabili; nella spiaggia sottostante, Rachel, Emily, il piccolo Levi, Claire e Wyatt sedevano su ampi teli colorati, tenendo lo sguardo rivolto verso l’alto, in direzione degli spericolati tuffatori. Il vento portava con sé alcuni strascichi dei loro discorsi, ma l’udito sviluppato dei giovani lupi permetteva di afferrare più o meno ogni parola.
- Guarda, ora si tuffa papà! – disse Emily al figlioletto, nel momento in cui Sam si posizionava sul bordo del precipizio. L’imponente Alfa agitò la mano in cenno di saluto, dopodiché eseguì uno spettacolare tuffo di testa, a cui seguirono gli applausi entusiasti degli spettatori.
- Tocca a noi ora! – annunciò Jared, prendendo in braccio Kim che aveva deciso di seguirli in quell’adrenalinica impresa. – Pronta, amore?
- Sicuro – balbettò lei, con una risatina nervosa.
- Cerca di ricordare che le orecchie mi servono ancora – scherzò lui, prendendo la rincorsa e saltando nel vuoto, accompagnato per tutta la durata della caduta dagli strilli di lei, scissa tra il divertimento e il terrore.
- Qualcuno dovrà mettere presto l’apparecchio acustico – ironizzò Jake, preparandosi a seguire gli amici che si stavano già spostando a nuoto per permettere al resto del branco di tuffarsi in tutta tranquillità.
Un sorrisetto furbo illuminò il volto del giovane Alfa non appena il suo sguardo si posò sulla sorella che lo fissava imbronciata dal basso.
- Prima del tuffo voglio fare un piccolo annuncio – sogghignò, esibendosi in una cantilena irrisoria. – Rachel non può tuffarsi perché è incinta, Rachel non può tuffarsi perché è incinta!
- Me la paghi! – strillò lei in risposta, alzando il dito medio.
La vendetta non tardò ad arrivare: prima che il figlio di Billy Black riuscisse ad accorgersi di qualcosa, Paul gli diede una piccola spinta, impedendogli di portare a termine l’acrobazia che si stava pregustando da tempo.
Renesmee attese che l’eco del “Bastardooo!”  gridato a pieni polmoni dal diciottenne scemasse, per poi seguire l’amico nella caduta, ridendo.
Amy incrociò le braccia, il volto illuminato da un sorriso, affascinata dal modo in cui i prestanti mutaforma interagivano tra loro. Dopo che il terzo in comando del branco Uley si fu tuffato, eseguendo in volo diverse capriole, Nadie si posizionò sul ciglio, facendo cenno ai lupi più giovani di passare. Per un attimo, alla piccolina del branco Anywayah parve di scorgere un barlume di apprensione negli occhi della mutaforma dai capelli lunghi.
- Avanti, mocciosi, tocca a voi. Se vi fate male stupidamente scendo di sotto e ve ne faccio il doppio.
Blake, Hunter, Leo, Aris, Kai, Elijah, Johnny e Ben formarono una lunga fila orizzontale, per poi lanciarsi nel vuoto in perfetta sincronia.
- Se ci vedessi meglio senza i tuoi fondi di bottiglia, potresti fare la bagnina, Nad – scherzò Embry, mentre Leah si faceva avanti, seguendo i ragazzini con un elegante tuffo di testa. – Vedi qualcosa, adesso?
- Mmmh… allontanati un po’ – rispose ironica la bella lupa, strizzando istintivamente le palpebre. – Bene, in questo momento, di te ne vedo due.
I ragazzi rimasti sulla scogliera scoppiarono a ridere, osservando poi il salto nel vuoto della giovane dalle gambe lunghe.
- Perché Wyatt è rimasto di sotto? – domandò a un certo punto Amy, attendendo che Embry e Quil si tuffassero per accaparrarsi il prossimo turno. – Resta a proteggere chi aspetta in spiaggia oppure…
- Diciamo che unisce l’utile al dilettevole – replicò Seth, che le stava a fianco. – Wyatt soffre di vertigini in modo spaventoso. Quando si trasforma in lupo riesce più o meno a tollerare le altezze, pur con qualche piccola difficoltà, ma in forma umana non ce la fa proprio. Soffre molto per questa cosa, anche se cerca di non darlo a vedere…
- Immagino…
Dietro di loro, Brady e Collin avevano preso per mano il giovane Sean Halloran, il quale cercava di ostentare un atteggiamento intrepido, pur essendo pallido in volto e palesemente terrorizzato.
Con la sua carnagione bianchissima, ancora più chiara di quella di Amy, e il suo fisico gracile, spiccava come un faro in mezzo a quei ragazzotti robusti e abbronzati.
- Non sei costretto a farlo, se non te la senti – mormorò il suo fidanzato con tono comprensivo. – Davvero, non devi dimostrarmi nulla…
- Io… io voglio farlo – replicò l’altro, ostinato. – Posso farcela, davvero…
Brady gli scompigliò i ricci castani con fare fraterno: - La prima volta è sempre la più difficile. Cerca solo di tenere i piedi ben puntati, così eviterai di spaccarti una gamba…
- Oh, tu sì che sai come rassicurare qualcuno! – ironizzò il suo inseparabile compagno di squadra.  
- Volete… ehm, provare ora? – domandò Amy, facendosi da parte. – Via il dente, via il dolore, no?
Collin e Brady si scambiarono un cenno d’intesa e Sean, dopo aver riflettuto per qualche istante, sospirò: - Forse è meglio… questa attesa mi sta uccidendo…
Senza sciogliere la stretta delle mani, i tre ragazzini presero la rincorsa e, tendendo le braccia in modo da essere ben distaccati, si lanciarono nel vuoto, sprofondando poi tra le onde.
Amy sbirciò di sotto, attendendo che il trio di coetanei si fosse spostato, poi scambiò un’occhiata interrogativa con Seth.
- Ehi, voi due lassù! Che state combinando soli soletti? – gridò Jared, strappando una risata sguaiata a tutti gli altri.
- Il mio compagno di branco, Adahi, si troverebbe benissimo tra loro – commentò ironica la rossa, fissando il giovane licantropo negli occhi scuri e gentili.
Seth le sorrise, scuotendo la testa: - Fanno sempre così. Comunque, se vuoi, vai prima tu.
- Ti ringrazio.
La quindicenne lisciò un paio di volte le pieghe della canotta verde gentilmente imprestata dalla famiglia Black, assicurò che gli shorts fossero ben abbottonati,  poi portò le punte dei piedi sull’orlo dell’alto precipizio e si diede lo slancio, lasciandosi sfuggire un gridolino eccitato.  
Per un attimo le parve quasi di volare, mentre il vento sempre più violento l’accompagnava nella caduta: tempo di prendere il respiro, poi l’impatto con l’acqua. Si trovò immersa in un refrigerante liquido verdeblu, mentre milioni di bollicine le solleticavano il corpo. Riemerse con un paio di bracciate, unendosi presto alle risate dei due branchi.
- Che te ne pare, piccoletta? – sogghignò Embry, nuotandole accanto. – Noi mutaforma sappiamo come divertirci!
- La tua leader ti porta mai in posti simili? – soggiunse Jake, facendo una linguaccia alla sorella che li aveva appena raggiunti a nuoto.
Amy aprì la bocca per rispondere che sì, qualche volta era si era tuffata da alte scogliere con Nimel e gli altri, anche se, per qualche motivo, raramente aveva provato un’emozione intensa come quel giorno, ma venne interrotta dal grido “Bombaaa!” e dalla successiva ondata che la investì in pieno viso.  
Sputò l’acqua salata tossicchiando, mentre Seth riemergeva ridendo, gli occhi neri illuminati da una luce giocosa.
- Ops…
- Me ne hai fatta bere almeno un litro! – esclamò lei, fingendosi offesa. – Adesso devi pagare!
- Ah, è così?
Quasi all’unisono, i due ragazzini cominciarono a schizzarsi a vicenda, aumentando sempre più l’intensità del moto dell’acqua, facendo presto la doccia anche i mutaforma che si trovavano più vicini.
Quando decisero di darci un taglio, ormai faticavano a respirare per le risa.  
- Uuuh ma guardate che carini! – tubò Jared, dispettoso. – Comincia con la gara di schizzi e finisce con la gara di bacetti!
- Oh, ma piantala, Jerry! – lo rimbrottò Nadie, piazzandogli a tradimento una manata d’acqua in pieno volto. – Ci pensate già tu e la nana a farci alzare la glicemia.  
- E quando saremo sposati vi faremo venire il diabete, a tutti quanti! – scherzò Kim, per poi voltarsi verso Amy con un sorriso radioso. – Ci sposiamo ad Aprile!
- Oh, che cosa carina, congratulazioni!
Jared fece per rispondere qualcosa, quando la voce allarmata di Wyatt portò tutti a voltarsi in direzione della spiaggia.
- Ragazzi, emergenza!
Senza perdere tempo, i mutaforma nuotarono rapidamente per raggiungerlo, alcuni con i rispettivi partner umani aggrappati alla schiena.
Sam fu il primo a fiondarsi fuori dall’acqua, seguito a ruota da Quil che prese tempestivamente Claire in braccio.
- Che succede? – domandò l’Alfa, dopo essersi assicurato che moglie e figlio stessero bene. – Cosa hai…
Il vento portò un odore insolito e sgradevole alle sensibili narici dei licantropi. Embry starnutì disgustato: - Vampiri…
- Cosa? Vampiri qui? Nel nostro territorio? – si stupì Rachel. – Hanno intenzione di suicidarsi o cosa?
- Non sono miei parenti – assicurò Ness, stringendosi istintivamente al braccio di Jake, mentre Jared partiva subito in avanscoperta con i membri più giovani del branco Uley.   
- Non è che magari la Segretaria si è portata dietro una scorta, stavolta? – ipotizzò Nadie, rivolgendosi alla piccola mezzosangue. – Se non sbaglio, dovrebbe arrivare oggi, no?
- Non credo, Emma arriva sempre da sola… e di sicuro, nessuno dei suoi compagni è tanto stupido da avventurarsi in queste zone… forse potrei andare a chiedere alla zia Alice se ha visto qualcosa di strano…
- Visita dai Cullen, ottima idea! – esclamò entusiasta Seth. – Ehi, Amy, ti andrebbe di conoscere la famiglia di Ness?
- Oh, andiamo, moccioso, vuoi veramente portare la nuova arrivata a intossicarsi con la puzza dei vampiri? – lo interruppe Paul, affrettandosi subito ad aggiungere. – Ah, ehm, senza offesa, Ness, è solo per l’odore… a loro non è gradito il nostro e…
- Lo so, non preoccuparti – lo rassicurò la ragazzina, strizzandosi i capelli bagnati.
- Ormai siamo abituati alle gaffe di Paul – fece eco Jacob, beccandosi un’occhiataccia da parte della sorella.
- Ah, tu non mi pare sia messo tanto meglio – replicò calmo l’altro. – Ma penso che la ragazzina ormai avrà capito con chi ha a che fare, giusto?
Amy emise una piccola risatina quando il ragazzo più grande le strizzò l’occhio con un sorrisetto complice, cercando di non far caso allo strano calore che le era appena affiorato sulle guance.
- Se voi quattro volete andare dai Cullen fate pure – disse Sam, interrompendo il siparietto. – Io e gli altri nel frattempo raggiungeremo Jared. E se posso dare un suggerimento, farei restare qualcuno qui a proteggere le ragazze, Sean e i bambini…
- Ci penso io – si offrì Quil, ricevendo un cenno di assenso da parte di Jake, che si premurò poi di affidare a Leah il comando del proprio branco.
 Sotto lo sguardo ammirato della rossa, i mutaforma restanti assunsero l’aspetto di enormi e possenti lupi dal pelo folto e di svariati colori.
- Sì, direi che è uno spettacolo che non si vede tutti i giorni – commentò Jacob, dando una pacca amichevole sulle spalle della quindicenne. – Asciughiamoci e saltiamo in macchina, scommetto che non vedi l’ora di conoscere la famiglia di Ness.
- Si può sapere come hai fatto a trovarti invischiato con dei vampiri? – domandò incuriosita Amy, afferrando al volo l’asciugamano che le aveva appena passato Rachel e cominciando a strofinarsi i capelli. – Sì, sempre senza offesa per Ness… ma mi sembra un tantino… strano…
- Oh, ma i Cullen sono fantastici! – sorrise Seth, infilando una canotta nera e larga. – Anche se sono vampiri secondo me ti piaceranno molto, vedrai!
- Ammetto che non sono male per essere dei succhiasangue – sorrise Jake, scompigliando affettuosamente la chioma di Renesmee. – E per quanto riguarda la tua domanda, Amy… è una lunga storia. Magari te la racconteremo strada facendo…  






***
Angolo dell’Autrice: Ok, mi è venuto un capitolo enorme e forse pesante e noioso, tanti personaggi da gestire. Cioè, a me non è pesato scriverlo perché amo i Quileute ma non so se voi l’abbiate apprezzato XD
Spero che i prossimi vi piacciano di più (a dire il vero, non so nemmeno se la storia stia piacendo visto che non ho ricevuto recensioni, quindi mi baso su supposizioni personali XD)
Ho cominciato anche ad introdurre alcune mie elaborazioni che spero siano gradite: innanzitutto, io sono abbastanza d’accordo con la teoria di Billy Black riguardo la funzione dell’imprinting (rendere il lupo/la lupa più forte), mentre rigetto totalmente quella di Sam (basata sulla riproduzione), che è stata palesemente smentita dalla coppia Jacob/Renesmee (perché dubito fortemente possano avere dei figli); ecco perché ho deciso di esplorare anche un imprinting tra due persone dello stesso sesso (e non sarà l’unico), anche perché, tra l’altro, mi pare impossibile che tutti i personaggi siano etero, non lo trovo realistico.
Ho voluto giocare anche con un po’ di idee per rendere più interessante la trama, come il fatto che i Figli della Luna siano immuni all’imprinting fino a una certa età e la questione della presenza di femmine in più branchi, che verrà spiegata più avanti.
E ho anche aggiunto nuovi personaggi che spero vi piaceranno.
Insomma, se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, grazie per aver letto.

Tinkerbell92
  
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