1.
Brian aprì gli
occhi nella stanza immersa nella penombra del primo mattino, illuminata solo
dalla luce diafana delle prime ore del giorno. Accanto a lui, Corrado dormiva
profondamente. Ancora mezzo addormentato, l’osservò per un momento: il ragazzo
dormiva con il braccio sinistro sotto il cuscino, come se si sorreggesse la
testa. Le gambe erano divaricate, ma non abbastanza da togliergli spazio.
Osservò la piccola
foresta di pelo sul suo petto carnoso, ed i capelli,
che da castani stavano iniziando a perdere il pigmento originario, diventando
grigi. La mano destra era mollemente poggiata sul fianco, in direzione del
bassoventre, dove sotto al tessuto dell’intimo, c’era un rigonfiamento
promettente.
Invogliato da tale
visione, Brian si avvicinò al suo ragazzo, gli prese il braccio destro e gli scivolò
sotto, aderendo con il sedere al rigonfiamento, quindi armeggiò per abbassarsi
le mutande. Dietro di lui, Corrado dormiva ancora, come un angioletto in
sovrappeso.
Continuando ad
armeggiare, Brian sbuffò, quindi si girò nuovamente e lo
guardò. La voglia era ancora tanta, ma Corrado sembrava non reagire. Sospirando
pensò che magari per quella mattina si sarebbe potuto accontentare di un
giochetto innocente.
Scivolò sotto il
piumone come un’anguilla.
Ancora mezzo
addormentato, Corrado si svegliò del tutto quando si sentì bagnato dalle parti
del suo pene. Accortosi di cos’aveva causato quella sensazione, si mise a
ridacchiare imbarazzato.
- Amore… no, dai… -
biascicò, cercando di sottrarsi al gioco del suo ragazzo.
- Dai tu… – mormorò Brian da sotto la coperta – …lasciami
giocare. E poi tu sei eccitato, quindi…! –
- Sì ma devo andare
a pisciare, scemo… è per quello che sono dritto. – sentenziò con una
risatina, mentre carezzava i capelli biondi e arruffati del suo boyfriend, che lo ignorò bellamente.
Cercò di sottrarsi
al giochetto di Brian chiudendo leggermente le gambe salvo
poi riaprirle per paura di soffocare il fidanzato, desiderando che smettesse
prima che la troppa eccitazione gli impedisse definitivamente di urinare in un
secondo momento.
- Amore…? Dai, mi
lasci andare a fare la pipì? Se continui così non riuscirò più a farla. –
- Uffa… - Brian
smise di dilettarsi nel suo giochetto, sbuffando e passandosi il dorso della
mano sulle labbra. Guardò il suo ragazzo con un’espressione leggermente
imbronciata.
Corrado gli andò
vicino e lo prese a sé, ma Brian gli si sottrasse.
- Non stavi andando
male, comunque… - disse, in una voce bassa e sensuale che Brian non mancò di
apprezzare. Il ragazzo biondo allora gli si accoccolò
addosso, e Corrado lo baciò dolcemente sulle labbra.
- Buongiorno,
cucciolotto mio – lo salutò.
- Buongiorno,
cucciolone mio – rispose Brian, allungandosi su di lui come un gatto. Lo guardò da sotto con un sorriso.
Da un paio d’anni a
quella parte, Brian si era abituato al fatto che il suo uomo avesse in mente
altro, oltre al sesso. In tutto quel tempo non erano certo mancate le occasioni
per farlo (eccetto i periodi in cui Corrado era in trasferta per via del lavoro),
però, semplicemente, non era successo.
E Brian avrebbe
dato chissà cosa affinché accadesse, mentre si chiedeva se l’attrazione, il
desiderio e la complicità fossero ancora presenti nel loro ménage.
Da parte sua, Brian
li provava nei confronti di Corrado, ma quest’ultimo forse non era dello stesso
avviso. Un po’ di tempo prima avevano anche affrontato l’argomento, ma era
stata una vittoria a metà: alla domanda di Brian “ti interesso ancora?”, Corrado aveva risposto di sì, ma aveva anche
aggiunto che fare l’amore con lui era una cosa talmente bella e unica che, temeva, si sarebbe sciupata facendola troppo spesso.
Lì per lì Brian si
era sentito lusingato da tale eleganza, ma questa non bastava a soddisfare i
suoi bisogni fisiologici e, ancor di più, il suo bisogno di sentirsi ancora
desiderato da un ragazzo.
Come uscire da
quella situazione? Apparentemente non c’era via di fuga, a meno di non voler
tradire Corrado. Ma quella era una strada che Brian non avrebbe mai voluto
percorrere: tanto casino non valeva un po’ di sesso, e a Brian il casino non
era mai piaciuto.
Però i momenti in
cui avrebbe accettato volentieri dei casini (tipo un partner sessuale
innamorato di lui che gli si presentava sotto casa facendogli una scenata come
aveva fatto Carlo, il suo migliore amico) pur di sentirsi soddisfatto non erano
mancati, dal momento che Corrado sembrava vivere in un
mondo tutto suo.
Seduto al tavolo di
cucina, Brian stava spalmando Nutella su alcuni waffles appena sfornati,
mettendoli poi su un piatto. Poco dopo udì il rumore dello scarico dell’acqua e
la porta del bagno che si apriva, rivelando Corrado ancora in canottiera e
mutande che si stiracchiava, avvicinandosi al tavolo.
- Mmm…! Che
profumino di waffle! –
- Fatti da me in
persona, non te lo dimenticare. –
- Ah, che bello
avere un fidanzatino come te… bello, dolce… e anche
bravo a cucinare! –
- Scommetto che è
l’ultima la qualità più importante per te, vero? –
Mentre masticava,
Corrado fece l’occhiolino e rispose – Ci puoi scommettere, baby. –
Brian rise
dell’espressione soddisfatta di Corrado, con le labbra sporche di nutella. Fece
per asciugargliele con un tovagliolo, ma poi si trattenne e andò direttamente a
baciargliele.
Corrado rispose al
bacetto, sporcandogli a sua volta le labbra.
- Dovremmo provarlo
qualche volta a letto. Lei che ne dice ingegnere? –
- Dico che ha avuto
un’ottima idea, Signorino. – rispose, quindi riprese a mangiare i waffle,
godendoseli in silenzio, mentre Brian lo guardava.
Allora Brian
allungò un piede sotto il tavolo, andando ad accarezzare la gamba di Corrado.
- E che ne direbbe
di provarla subito…? –
Corrado ridacchiò,
mentre finiva l’ultimo waffle e beveva il caffè. – Mi piacerebbe… ma devo
scappare a lavoro. Riunione importante, oggi. Non ti dico che palle… -
Brian sospirò,
alzandosi dalla sedia.
- Mi dispiace,
amore. –
- Non preoccuparti
– rispose solamente – il lavoro è lavoro.
–
Corrado gli andò
vicino e gli regalò un bacio su una guancia e poi
sulle labbra.
– Ehi. Brian.
–
Brian lo guardò.
- Lo sai che ti
amo, vero? –
- Sì. –
- Tu mi ami?
–
- Sì. Uomo
impegnato. –
Corrado sorrise,
quindi lo prese a sé e l’abbracciò dolcemente, andando a baciargli il collo.
Brian abbracciò forte il suo ragazzone, godendosi le sue labbra calde ed il suo profumo.
- Stasera cerco di
tornare presto, così magari ci si diverte – sussurrò in un orecchio,
quindi Brian gli saltò letteralmente addosso,
aggrappandosi a lui come un koala.
- Io ti voglio
adesso – mormorò, baciandolo. Corrado rispose ai baci, ma non si lasciò
corrompere da tanto impeto. Brian allora saltò giù da lui e gli
sorrise civettuolo.
- Vado a vestirmi,
altrimenti andrà a finire che mi licenzieranno –
mormorò Corrado con un sorriso.
- Aspetta amore!
– esclamò Brian, mentre Corrado apriva la porta d’ingresso.
- Cosa c’è? –
- Stavi
dimenticando l’alimentatore – rispose Brian, porgendogli il cavo bianco
del suo portatile.
- Ah già! Grazie
amore. Meno male che ci sei tu…! –
Brian gli sorrise. Corrado lo premiò con
un ultimo bacio, quindi lo salutò ed uscì di casa.
Rimasto solo, Brian
andò in bagno. Si guardò allo specchio, valutando se farsi la
barba o meno, quindi andò a sedersi sul water. La voglia era ancora
tanta, quindi doveva trovare qualcosa per soddisfarla. Si alzò dal water e andò
a sedersi sul divano, dove sul tavolino era poggiato il suo portatile.
Fece volare i tasti sulla tastiera, collegandosi ad un
sito.
E anche oggi, mi tocca fare a mano, pensò, mentre sceglieva un filmino e dava sfogo alla
sua voglia insoddisfatta.