Capitolo
2
2
settembre 1971
-
Credi che quelli cresceranno mai? –
Mary
seguì lo sguardo di Lily, osservando i ragazzi che
mangiavano davanti a loro. O per meglio dire, Remus e Peter mangiavano
mentre
Sirius e James sembravano impegnati in una battaglia di cibo in piena
regola.
-
Ne dubito. Del resto sono ragazzi, credo che su certe cose
semplicemente non ci arrivino. –
Scoppiarono
a ridere all’unisono, risate che tacquero quando
un pezzo di bacon croccante finì sui capelli di Lily.
-
D’accordo, adesso basta, li uccido –
sentenziò rossa,
alzandosi in piedi e marciando risolutamente fino all’altro
lato della
tavolata.
Prese
entrambi per un orecchio e li scrollò con vigore,
minacciandoli di Schiantarli non appena avesse capito come fare.
-
Credo che sia solo fiato sprecato; siamo in camera con loro
due, sono iper attivi – constatò la voce pacata e
vagamente dolce di Remus.
-
Le mie condoglianze allora -, sorrise Mary, - danno l’idea
di essere coinquilini piuttosto molesti. –
-
Dopo un po’ ci si fa l’abitudine. –
Doveva
avere ragione, perché Lily tornò al suo posto con
la
fronte ancora aggrottata ma uscita palesemente sconfitta dalla
discussione.
-
Posso farti una domanda, Remus? –
-
Certo, Lily. –
-
Cosa ci trovi in loro? –
Il
ragazzo parve tentennare prima di rispondere.
-
Non ho mai avuto molti amici e loro mi hanno accettato
subito … sono brave persone al di là di tutta
quell’euforia, non è vero Peter? –
Il
ragazzo paffuto dai capelli color sabbia annuì, ingoiando
velocemente un boccone particolarmente grande che quasi lo
strozzò.
-
Sì, dici bene Remus, sono simpatici. –
Lily
tuttavia appariva ancora decisamente scettica, perciò
Mary decise di deviare il discorso portandolo su un terreno neutrale.
-
Avete già dato un’occhiata gli orari? –
-
Sì. Cominciamo la mattina con una doppia ora di Pozioni con
Serpeverde, a seguire Incantesimi con i Tassorosso e poi Cura delle
Creature
Magiche con i Corvonero. –
Alla
parola Serpeverde sia James che Sirius parvero
dimenticarsi all’istante della guerra di cibo in cui erano
coinvolti e presero
a partecipare attivamente alla conversazione dei loro compagni.
-
Sarà una vera tortura, i Serpeverde sono dei viscidi idioti
–
constatò James.
-
Il mio migliore amico è finito a Serpeverde e
così anche la
ragazza che abbiamo conosciuto ieri – li difese
immediatamente Lily, piccata.
-
Appunto. Non so dirti nulla della ragazza, ma Mocciosus non
è che ci abbia fatto chissà che grande
impressione – la rimbeccò Sirius,
sorridendo irriverente.
-
Potrei dire lo stesso di te e Potter. –
-
Dimmi Evans, ho la faccia di uno a cui frega qualcosa di
quello che pensi? –
-
No, hai solo la faccia di un borioso imbecille, Black. –
Mary
alzò le mani in segno di resa, intervenendo tra i due, -
D’accordo, tregua. Manca poco all’inizio delle
lezioni e non vorremo certo fare
tardi il primo giorno. –
*
-
Di cosa credi che stiano discutendo al tavolo di Grifondoro?
–
Severus
si voltò verso di lei, inarcando un sopracciglio con
aria decisamente indifferente.
-
Idiozie? –
-
Parti sempre dal presupposto che siano tutti degli idioti?
Non fraintendermi, Potter e Black lo sono di certo, ma gli altri non
sembrano
male. –
Severus
si strinse nelle spalle, tornando a mangiare il suo
porridge.
-
Che problemi hai con Sirius? –
Erin
si voltò verso il ragazzo che era scivolato sulla panca
accanto a lei; era lo stesso biondo che l’aveva aiutata a
portare il baule sull’Espresso
ed era in compagnia dei suoi due amici.
-
Diciamo che non mi ha fatto un’impressione particolarmente
positiva. –
-
Già, è la pecora nera della famiglia. –
Davanti
all’espressione perplessa della ragazza, il moro
seduto di fronte a lei spiegò: - Evan è suo
cugino da parte di madre. A
proposito, questo mi ricorda che ieri non ci siamo presentati -, le
porse la
mano, - Rabastan Lestrange. E il nostro taciturno amico è
Hedrick Mulciber,
anche lui è al primo anno. –
Annuì,
riconoscendo il ragazzo che aveva erroneamente
giudicato di un paio d’anni più grande di lei, che
era stato Smistato la sera precedente
un paio di persone dopo di lei.
-
Erin Macmillan – replicò, accettando la mano che
le veniva
porta.
A
quelle parole anche Hedrick le tese la mano, atteggiando il
volto a un’espressione improvvisamente più
amichevole.
-
Non avevo capito che fossi anche tu un membro delle Sacre
Ventotto. –
-
Quindi ieri hai pensato di trattarmi come se fossi una
blatta perché non conoscevi il mio Stato di sangue?
–
Hedrick
parve non sapere bene come replicare e si limitò a
prendere diplomaticamente un lungo sorso di succo di zucca mentre
Rabastan
ridacchiava: – Però, che caratterino. –
-
Mi piace dire le cose dritte in faccia. –
-
Lo vedo e lo apprezzo. Tu, mia cara, ti sei ufficialmente
guadagnata la mia simpatia. –
-
E la cosa dovrebbe farmi sentire onorata? –
ironizzò.
Rabastan
rise di nuovo.
-
Oh Salazar, credo che potrei anche innamorarmi di questa
ragazza! –
*
Non
appena ebbe messo piede all’interno dell’aula di
Pozioni
Erin cercò un posto da occupare, consapevole che Lily e
Severus avrebbero fatto
coppia durante tutte le lezioni che condividevano.
Vide
che i ragazzi di Grifondoro avevano occupato gli ultimi
due banchi della fila di destra così optò
all’istante per quella di sinistra;
più distanza metteva da Black e Potter e meglio era.
Mary
la vide, alzando una mano per attirare la sua attenzione,
ma quando capì che non si sarebbe avvicinata al quartetto
radunò le sue cose e
fu lei a spostarsi di banco.
-
Tu e Lily non li tollerate proprio eppure sanno essere
simpatici. –
Inarcò
un sopracciglio.
-
Ti giuro -, insistè Mary, - sono divertenti. –
-
Credo che la loro idea di divertimento viaggi a chilometri
di distanza dalla mia. –
-
D’accordo -, si strinse nelle spalle, - io ho provato a fare
da paciere ma a quanto pare tu e Lily avete la stessa testa dura.
–
-
Su questo non c’è dubbio – convenne,
sorridendo prima di
mettere mano al libro di Pozioni, - Come pensi che te la caverai con
questa
materia? –
-
Uhm … più o meno tremendamente? –
-
Magnifico, allora potremmo tentare di stabilire un record
facendo saltare in aria il calderone il primo giorno di lezioni
… Dici che
qualcuno c’è mai riuscito? –
Risero.
-
E poi dici che tu e quei quattro non avete nulla in comune. –
Davanti
allo sguardo contrariato dell’amica, Mary si
affrettò
ad aggiungere: - Stavo solo scherzando! –
*
14
settembre 1971
-
Quel tipo ha lo sguardo più inquietante che abbia mai visto
–
decretò Marlene mentre prendeva posto sotto alla grande
quercia insieme a Kala,
Mary ed Erin.
La
Serpeverde alzò lo sguardo dal libro d’Incantesimi
e seguì
lo sguardo della bionda Corvonero.
-
Intendi Mulciber? –
-
Già, ha sempre quell’aria da completo psicopatico.
–
-
È vero -, convenne Kala, - alla lezione di Difesa Contro le
Arti Oscure di stamattina mi fissava in un modo decisamente poco
amichevole. –
-
Non è colpa tua, è lui che ha problemi con
chiunque non
faccia parte delle Sacre Ventotto. –
-
Ah, un fanatico della purezza magica? –
-
Più o meno, ma fortunatamente passo poco tempo in sua
compagnia. –
-
Io comunque continuo a sostenere che sia il tipo capace di
sventrare animaletti catturati ai margini della Foresta Proibita
– concluse Mary,
suscitando le smorfie disgustate delle amiche.
-
Mary! –
-
Che c’è? Non sono mica io quella che scuoia
coniglietti. –
-
Nessuno scuoia coniglietti -, precisò Erin visto che quelle
loro affermazioni sembravano sul punto di turbare profondamente
Marlene, -
neppure Hedrick Mulciber. –
-
Giusto, i conigli sono prede troppo facili … magari scuoia
Babbani. –
-
Mary, smettila! – la rimproverò nuovamente Kala.
-
D’accordo, d’accordo, non dirò
più nulla che possa turbare
le vostre innocenti orecchie. Comunque il giorno in cui lo
incrimineranno per
omicidio io vi dirò “ve l’avevo
detto” – concluse.
*
-
Deve essere una sorta di record studentesco. Dubito che ci
sia qualcuno che sia finito in punizione entro la prima settimana di
scuola –
considerò Remus mentre rientravano nel dormitorio di
Grifondoro.
-
Oh, andiamo Rem, ormai la settimana di punizione è finita
perciò smettila di farci la predica. –
-
Già, mamma,
promettiamo che non lo faremo più – convenne
Sirius.
Remus
alzò gli occhi al cielo.
-
Trovo veramente offensivo il fatto che mi facciate così
sprovveduto da credere seriamente che non sarete in punizione entro due
settimane da oggi. –
-
Sei ingiusto -, obiettò James, - noi possiamo finire in
punizione anche domani stesso! –
-
Non credo che quella di Remus fosse una sfida, James … -
provò a fargli notare Peter, ma sembrava che lui e Sirius
fossero già con la
mente che galoppava verso la prossima marachella da combinare.
-
Lascia perdere, Peter … quei due sono incorreggibili.
–
*
12
ottobre 1971
-
Evans, ehi Evans! –
Lily
continuò a camminare imperterrita lungo il corridoio alla
volta dell’infermeria.
-
Evans! –
Continuò
a far finta di non sentire la voce di Potter che
continuava a chiamarla con insistenza.
James
corse fino a che non le fu davanti, sbarrandole il
passo.
-
Evans, ti stavo chiamando da dieci minuti, non mi sentivi? –
Gli
andava riconosciuto se non altro il merito di essere
tremendamente insistente, questo andava detto.
-
Certo che ti sentivo, Potter, ma ti ignoravo. –
-
Ah … non è mica un comportamento molto carino.
–
Proprio
lui le veniva a parlare di educazione e gentilezza?
Ma
che grandissima faccia di bronzo.
-
Sai cos’altro non è molto carino? Far finire
qualcuno in
infermeria mentre continua a sputare incessantemente lumache.
–
-
Era solo uno scherzo innocente, ci siamo divertiti tutti
quanti. –
-
No, Potter. Tu e i tuoi amichetti vi siete divertiti, non di
certo Severus né tantomeno io. –
-
Andiamo, non si è fatto male nessuno, era un incantesimo
completamente innocuo. –
-
Certo, adesso scusami ma devo andare a trovare il mio
migliore amico. Buona giornata, Potter. –
*
-
Per l’ennesima volta, è stato un incidente!
–
Sirius
schivò il libro di Storia della magia che la ragazza di
fronte a lui gli aveva appena lanciato contro, ignorando palesemente le
regole
di comportamento all’interno della biblioteca scolastica.
Eppure
sembrava che Madama Pince fosse troppo divertita dalla
cosa per intervenire in sua difesa; un comportamento inaccettabile a
suo
giudizio, visto che se fosse stato lui a fare una cosa del genere si
sarebbe
ritrovato nell’ufficio di Gazza all’istante.
-
Sul serio, Macmillan, te la prendi troppo. –
-
Troppo? Io me la prendo troppo? – gli fece eco Erin,
lanciandogli contro una boccetta d’inchiostro.
-
Certo, puoi sempre riscriverlo no? –
-
Posso sempre riscri … ma io ti ammazzo! –
Erin
fece per scavalcare il bancone di studio e lanciarsi
contro di lui, ma fortunatamente Sirius aveva i riflessi di un gatto e
riuscì a
schivarla.
Kala
e Marlene dal canto loro spostarono le sedie per
permettere all’amica di fare il giro del tavolo e dare
l’assalto al Grifondoro,
ridendo come pazze davanti a quel teatrino.
Infine
Peter, con l’aria di chi non sapeva palesemente che
pesci prendere, continuava a borbottare timidi tentativi di placare la
furia
della Serpeverde.
-
Ci sarà pure una soluzione per riparare il danno, no?
–
Erin
gli puntò contro un dito con fare minaccioso.
-
Se non stai zitto, Minus, uccido anche te. –
-
D’accordo, io ho provato a difenderti, ma forse non avresti
dovuto macchiarle il tema di Storia. –
-
E che ne sapevo io che avrebbe reagito così? –
replicò
Sirius, nascondendosi dietro allo scaffale più vicino.
-
Io non so più che fare – bofonchiò
Peter, rivolgendosi alle
due ragazze rimaste in disparte, - Voi avete idee? –
-
Prova a cercare Remus, magari lui sa come fare. –
-
Giusto, cerca Remus, lui mi salverà – convenne
Sirius.
-
Nessuno ti salverà, Black, sei un morto che cammina!
–
E
davanti a quelle iridi grigio azzurre che lo fissavano
furenti Sirius seppe che molto probabilmente aveva ragione …
forse davvero non
sarebbe uscito vivo di lì.
Spazio
autrice:
Salve!
Eccoci
qui con il nuovo capitolo, spero che vi piaccia e ringrazio coloro che
hanno
recensito, inserito tra le preferite, le ricordate e le seguite la
storia.
Ci
sentiamo con il prossimo capitolo.
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary