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Autore: GattyP    17/03/2018    3 recensioni
Seconda fanfic della serie "Andersons-O'Neil Saga" con Lily Anderson e Peter O'Neil, questa volta ad Hogwarts nell'anno del Torneo Tremaghi.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
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Capitolo 2.

 

In giro per MacDonald Castle

 

 

Oltrepassato un imponente ponte levatoio, entrammo dentro un vasto cortile, dirigendoci verso la costruzione principale. Sskarr fermò l’automobile e tutti noi scendemmo. Ci stavano aspettando Mary MacDonald (quella che Lily chiamava “zia”, anche se, tecnicamente, non era sua parente) e sua sorella Katye (che Lily chiava invece  con il solo nome di battesimo, forse perché era più giovane di Mary di diversi anni). Salutai educatamente e ringrazia per l’invito fattomi.

- Peccato che domani dovrete subito ripartire per Hogwarts - disse Mary - Intanto, però, Lily, fagli vedere il castello… Sai, Peter, abbiamo una meravigliosa biblioteca; oggi però c’è l’annuale riunione dell’AMAC, cioè dell’Associazione dei Maghi dell’Antica Caledonia, proprio nella nostra biblioteca (mia sorella è presidente dell’Associazione e anch’io sarò impegnata con loro). Rimandate a domani mattina la visita? So che, voi Corvonero, impazzite al solo pensiero di poter studiare e leggere…,

Questa era una leggenda, pensai, dato che io, se possibile (cioè se non ero costretto dagli insegnanti, o da Lily), non avevo alcun particolare desiderio di leggere o studiare… o il Cappello Parlante aveva sbagliato con me… o aveva ascoltato troppo Lily che, mi ricordavo, mi aveva confessato una volta di avergli chiesto di metterlo nella sua casa per avere un aiuto nei suoi grandiosi progetti di salvare il mondo magico e il Prescelto…

- Viene, Peter, ti faccio vedere la tua stanza - disse Lily - e poi tutto il castello! C’è un fantasma gentilissimo che devi proprio conoscere!

Salii con Lily alcune rampe di scale e mi inoltrai in un corridoio, mentre lei mi spiegava e mi descriveva i luoghi che attraversavamo. Il castello era imponente, ricco di quadri e di armature (i primi erano tipici quadri magici, come ne avevo visti tanti ad Hogwarts, con i personaggi che si muovevano e si spostavano da un quadro all’altro; le seconde sembravano semplici armature non magiche, dato che, a differenza di quelle di Hogwarts, non si muovevano, né parlavano, né cantavano). La mia stanza era situata in un’ala del castello, riservata agli ospiti. Lily mi spiegò che nel castello, oltre a Mary e Katye e ai loro “compagni” (non erano sposate: evidentemente i MacDonald erano più liberi degli Irlandesi, che rigorosamente convolavano a nozze, spesso prestissimo, come i miei genitori… anche i genitori di Lily non erano sposati, ricordai), erano alloggiati altri esponenti del clan MacDonald: si trattava di due cugini di Mary, Duncan e Judith, con le loro famiglie (erano sposati questi?), compresi i loro figli, uno dei quali, mi disse Lily, avrebbe frequentato Hogwarts quell’anno. Sarebbe forse capitato nella stessa casa di mia sorella?

- Questa è la tua camera - mi disse Lily, aprendo una porta.

Certo è che i MacDonald non badavano a spese… C’era un magnifico letto a baldacchino e, sui lati della camera, un salottino, una scrivania, alcune librerie piene di riviste e libri (ancora!); alle pareti quadri ed arazzi; oltre una tenda, che Lily aprì, una grande finestra, che si affacciava su un meraviglioso panorama.

- Qui c’è il tuo bagno privato - disse Lily aprendo una porta. Inutile dire che tutto era pulito e scintillante. Poi continuò: - Se hai bisogno di qualcosa, basta suonare il campanello che trovi sul comodino e subito si materializzerà un elfo… Ci sono una decina di elfi qui, tutti molto gentili!

Che bella la vita dei nobili scozzesi! Peccato che sarei dovuto partire il giorno dopo per Hogwarts! Avrei rimpianto quelle comodità…

- Ora devo dirti una cosa… anzi più di una - mi sussurrò Lily chiudendo la porta.

- Sono tutt’orecchi… - le dissi

- Primo: ho scoperto una nuova applicazione degli anelli: guarda!

Lily tirò fuori la bacchetta e la puntò sull’anello. Mi spaventai: - Attenta! Non puoi usare la magia prima dei diciassette anni fuori da Hogwarts: il Ministero ti controlla! Rischi l’espulsione!

Infatti in Gran Bretagna era prevista, prima della recente abolizione, la “traccia”, con il quale il Ministero controllava i minorenni. Io, in quanto irlandese, non ero tracciabile in Irlanda (il mio paese è notoriamente più tranquillo dell’Inghilterra e non abbiamo avuto recentemente guerre magiche: pertanto non è stato mai pensato di applicare quella stupida legge del tracciamento dei minorenni), ma Lily, in quanto suddita inglese, lo era dalla nascita.

- Già provato, non preoccuparti. Te l’ho anche scritto nell’ultima lettera, non ricordi? Gli anelli producono magia antica, diversa e superiore a quella moderna, non rilevabile dal Ministero. La traccia non viene coinvolta. E non è la prima volta che lo faccio, fidati. Ora guarda.

Lily appoggiò la bacchetta sull’anello, pronunciò una breve formula (Transfero) e subito scomparve… materializzandosi sopra il mio letto!

- Ma… come hai fatto?

- E’ uno dei poteri dell’anello, e quindi anche del tuo, che è gemello del mio: devo pensare ad un luogo… non troppo lontano, altrimenti non funzione, a dire il vero… al massimo un centinaio di metri.. e pronunciare l’opportuna formula e subito ci si materializza in quel luogo… - mi spiegò Lily.

- Figo! - Esclamai. - Posso provare anch’io?

Avevo sentito spesso parlare, anche dai miei, della difficoltà della materializzazione, tanto che la tecnica non era troppo usata (si preferiva ricorrere a passeporte o trasporto via scopa); addirittura in Gran Bretagna bisognava superare un esame per potersi liberamente materializzare. Inoltre, dicevano, la pratica comportava fastidiose conseguenze fisiche, come nausea e mal di stomaco.

Tuttavia provai a spostarmi nell’altro capo della stanza: era semplicissimo! E non avevo avuto nessun problema, neanche fisico!

- Ma è fantastico! Come hai fatto a scoprirlo? - chiesi sbalordito

Questo può esserci utilissimo ad Hogwarts - mi spiegò Lilly. - E ora la seconda informazione: mia madre, come sai, è una respingente e pertanto su di lei niente funziona e, in particolare, mi vede perfettamente quando metto il mio anello tra le labbra. Per lei rimango visibilissima! Lei e gli altri non si sono mai accorti di niente, ma dobbiamo stare molto attenti qui a MacDonald Castle con gli incantesimi… su lei non funzionano… conviene non utilizzarli…

- Non preoccuparti, Lily, non ne farò nessuno e non me ne andrò in giro per il Castello completamente invisibile! - dissi sorridendole.  In effetti non è che fossi particolarmente brillante in incantesimi e l’idea di fare magie di nascosto non mi aveva neanche sfiorato.

- Terzo: … - continuò Lily.

Ma, in quel momento, qualcuno bussò alla porta. Aprimmo e trovammo due ragazzi, un maschio (grosso modo della nostra età) e una femmina (decisamente più piccola): la bimba era agitatissima e rivolgendosi a Lily, le disse che avevano perso non so cosa. Lily ci presentò velocemente: erano Aileen Montague (figlia della cugina di Mary) e Cain MacDonald (figlio del cugino). La prima era una bimbetta magra, dal viso simpatico e pieno di lentiggini, di sette/otto anni; il secondo, un ragazzo un po’ sovrappeso con lo sguardo non troppo sveglio: sì, quello che avrebbe frequentato quell’anno Hogwarts. La piccola Aileen era agitatissima.

- Scusa, Peter - mi disse -,  dobbiamo andare a cercare Jilly, che è di nuovo fuggita…-

Era un altro dei suoi animaletti? Magari un coniglietto?

- Mi dispiace tantissimo, eravamo in cortile e non so come sia successo… - diceva Aileen preoccupata.

- Nessun problema, - la tranquillizzò Lily - ora vi aiuto a cercarla… Vieni anche tu, Peter!

Così andai anch’io a recuperare l’animaletto, ma non era un coniglietto: si trattava di un cucciolo di Thestral (alcuni animali erano ospitati nelle stalle del Castello, mi spiegò Lily), a cui era particolarmente affezionata Aileen, che l’aveva “visto” nascere (in realtà i Thestral non si vedono, a meno che uno non abbia assistito alla morte di una persona cara, e questo non era, per fortuna, il suo caso, né il caso di nessuno di noi). I due ragazzi l’avevano fatta uscire per fargli fare il solito giretto, legandolo con una cavezza, ma Jilly si era sciolto e ora stava vagando, completamente invisibile, da qualche parte del cortile…

- Dobbiamo chiamare Mary o tua madre? - chiese Cain. Infatti non  tutti vedono i Thestral, ma solo quelli che hanno subito un lutto… e forse i respingenti, o i mezzi respingenti, pensai. Mary evidentemente aveva perso i suoi genitori. Forse anche Lily poteva vederla in quanto figlia di una respingente?

- No, aspetta, penso che sia laggiù… - disse Lily. In effetti poco dopo lo trovammo… Si fece mettere di nuovo la cavezza e i due continuarono a portarlo a spasso (e io vedevo muoversi solo la corda… buffo!).

- Dai, ti faccio vedere il Castello… - mi disse Lily, prendendomi per mano.

_____________________________________________

 

Visitammo per tutta la mattinata (e buona parte del pomeriggio) il Castello, dalle torri ai sotterranei, dove il  gentile fantasma di famiglia (tale “Sir Nicholas di Spoonrouge”) ci raccontò alcuni graziosi aneddoti sulla regina Elisabetta (quella dei secoli passati). Ampio spazio fu anche dedicato al “serraglio”, cioè ad una dipendenza in cui erano collocati tutti gli animaletti di Mary e degli altri ragazzi (tra cui un nutrito numero di coniglietti, discendenti dal coniglietto zoppo che Lily aveva comprato a Londra l’anno precedente, quando ci eravamo conosciuti), per fortuna quasi tutti innocui (unici animali inquietanti i vari serpenti di proprietà di Cain, che stavano in apposite gabbie magiche).

Lily mi fece poi entrare anche in camera sua: era molto ampia (come  tutte le camere del castello), molto luminosa ed aveva, oltre ai libri e a qualche giocattolo (soprattutto peluche), numerose foto (magiche e non) di Lily e dei suoi genitori (compreso l’inquietante professor Piton, che non riuscivo ancora ad immaginare nel ruolo di padre amorevole della mia amica). C’era anche, nel comodino, una foto che avevamo fatto ad Hogwarts, in cui io, Lily, Luna, Anthony Goldstein, Padma Patil, Cho Chang,  Marietta ed altri ragazzi di Corvonero sorridevamo contenti. Ne avevo una copia anch’io e l’avevo messo nel mio album di ricordi di Hogwarts… Lily invece l’aveva collocata in un cornicetta e la teneva in bella vista.

A pranzo ci organizzammo con dei panini, che un elfo domestico ci portò, insieme a bottigliette di acqua e succhi vari (niente burrobirra: lì era proibita), dato che gli adulti erano impegnati in un importante pranzo sociale (con i Maghi della Caledonia, ci dissero gli elfi). Poi continuammo a girovagare  nel Parco e nel Castello, insieme a Aileen, che si era unita a noi, mentre Cain si era rifugiato non so dove. Dovemmo giocare con la piccola a non so quanti giochi (magici e non): tortura a cui Lily si sottopose volentieri e che anch’io non potei fare a meno di subire.

Verso le 6.00 ci lasciammo per prepararci per la cena: salii in camera, feci una un bel bagno (non so perché, ma nell’Inghilterra magica è poco utilizzata la doccia e si prediligono lunghi bagni con saponi profumati e bagnoschiuma) e mi cambiai. Alle 7.30 mi venne a bussare Lily per andare a cena. Eravamo una quindicina di persone, disposte sui due lati lunghi di un grande tavolo rettangolare. Al centro c’erano, su un lato, Mary MacDonald, la signora Anderson (la madre di Lily) e il compagno di Mary, tale John Wayne (sì, si chiamava come l’attore americano, era in effetti di quel paese; era un tipo sulla quarantina, molto silenzioso, stempiato); nell’altro lato Katye con il compagno (Groag Muller, medimago, gentile e molto educato) e una bimbetta (Sybilla), loro figlia. Da un lato della tavolata le famiglie di Aileen Montague e Cain MacDonald; dall’altro io, Lily e gli altri due ragazzi.

La cena (quasi un  banchetto, forse in onore di noi ragazzi che, l’indomani, saremmo partiti per Hogwarts, o forse cenavano sempre in quel modo a MacDonald Castle) fu eccezionale: gli elfi si erano impegnati particolarmente e tutto era ottimo.

- Mi raccomando, Cain, - disse ad un certo punto Conan MacDonald, padre di Cain e cugino di Mary - ad Hogwarts cerca di andare d’accordo con tutti e fatti degli amici… Gli daresti un’occhiata, Lily?

In effetti tutti i genitori sono apprensivi (miei compresi) e i genitori di Cain non erano diversi.

- Certo, Conan, non preoccuparti. Andrà  tutto benissimo, ne sono sicura. - disse Lily. Poi, rivolgendosi a Cain: - Forse capiterai a Serpeverde, come Kain Montague, il cugino di Aileen, o a Corvonero, con noi…

Si chiamavano tutti Cain/Kain in quella famiglia? Kain Montague lo conoscevo di vista: era un Serpeverde del quarto o quinto anno, ben piantato e abbastanza litigioso. Se non sbaglio era nella squadra di Quidditch…

- Spero proprio a Serpeverde - disse tranquillamente Cain. - Serpeverde è la casa dei veri maghi. Non so quanto potrei resistere in un’altra casa, scusami Lily…

- Cambia atteggiamento, Cain - disse la zia, Judith MacDonald, intervenendo nella discussione - e cerca di farti apprezzare, dovunque andrai. Non è detto che andrai a Serpeverde. E, se capiti in un’altra Casa, non cominciare a parlare dei tuoi serpenti, che tra l’altro sono animali oscuri e malvisti, o delle stupide idee della purezza di sangue dei MacDonald…

- E, qualunque sia la casa - continuò il padre, con un volto serio - impegnati al massimo! E non perdere tempo, come fai di solito. Devi essere sempre vigile. E ricordati che il professor Piton ci informerà sul  tuo comportamento….

Cain non ribatté e continuò, lentamente, a mangiare. Era effettivamente grassoccio, un po’ apatico, ma non sembrava un cattivo ragazzo… Se solo avesse avuto un altro nome…

Dopo cena, poi, rimanemmo un po’ insieme parlando del più e del meno, poi ci spedirono in camera: i piccoli a dormire, i più grandi a fare i bagagli per il giorno dopo. Salutai tutti e mi diressi verso la mia camera. Lily mi accompagnò fino alla porta e mi augurò la buona notte.

 

Un doveroso ringraziamento a Barbie_Ettelenie_91 e ad ace95 che, gentilissime come sempre, mi aiutano con i loro commenti e le loro impressioni. Grazie naturalmente anche a tutti coloro che ricordano, preferiscono o semplicemente leggono la fanfic. Appuntamento a sabato prossimo con il terzo capitolo (Una voce dal passato).

A presto. GattyP :)

   
 
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