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Autore: Yellow Daffodil    21/03/2018    3 recensioni
Questa raccolta contiene tutte le One-Shot relative a "Io e te è semplicemente complicato", ovvero "Io e te 3", di cui il link: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3696063&i=1
Dalla OS 1:
Alessandro mi bacia di nuovo, appassionatamente e si insinua attorno alle mie forme con bramosia. So perché lo sta facendo: percepisce il mio momento di sconforto e cerca in tutti i modi, con tutti i mezzi che ha, di farmi stare meglio.
È così semplice e ingenuo, ma se non ci fosse lui, sarei persa.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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OS 1 - Scienza e religione

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ATTENZIONE
Questa One-Shot fa parte di una raccolta di One-Shot relative alla storia "Io e te è semplicemente complicato" (più conosciuta con il nome di "Io e te 3"), di cui trovate il link qui: https://www.wattpad.com/455486419-io-e-te-%C3%A8-semplicemente-complicato-prologo
o qui  https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3696063&i=1
In particolare, questa è la prima della serie di OS e si colloca, temporalmente, dopo il capitolo 14 di "Io e te 3".

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OS 1

Scienza e religione

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“It certainly is a puzzle.” He turned back to the broken road.


“But sometimes to find the answer, you have to take a leap of faith.”

― Dianna Hardy, Summer's End

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A mezzogiorno si sentono i rintocchi delle campane arrivare dalla chiesa giù in paese e io, come d'abitudine, mi sporgo dal balcone per ascoltare. Chiudo gli occhi: mi godo i raggi del sole caldo sulla pelle, l'arietta primaverile, profumata di mare e margherite, e il pensiero che accompagna questo momento.

Immagino quando le campane suoneranno per me e Alessandro, fra quattro giorni, e ci uniranno in matrimonio. Sarà il momento più bello della mia vita, anche se, onestamente, ancora non ci credo. Non mi sembra vero.

"Ah, eccoti qua." mi distrae qualcuno, materializzandosi alle mie spalle.

È proprio lui. Il mio quasi marito, che viene a cercarmi ogni dieci minuti, se non mi vede nei paraggi.

Il mio quasi marito... è così strano da pensare.

Purtroppo, però, balconi di villa Magna sono minuscoli. Esistono prettamente a scopo decorativo, come espositori di gerani e decorazioni architettoniche mozzafiato, infatti ci sto a malapena io, che sono gracile e filiforme. Figuriamoci se uscisse pure lui! Non ci staremmo e come minimo uno di noi cadrebbe di basso.

Dunque Alessandro mi mette le mani sui fianchi e mi tira verso di sé, per farmi rientrare. Prima che io possa dire qualsiasi cosa sullo spavento che mi ha appena fatto prendere e su quanto abbia disturbato il mio momento di contemplazione, lui mi chiude la bocca con un bacio e mi mette  una mano sulla schiena per tenermi ben stretta.

Sento le sue dita allo stesso modo in cui sentivo i raggi del sole: calde, protettive, impossibili da staccare, se non spostandomi con una spinta. Vorrei dire lo stesso delle sue labbra e del profumo di margherite, ma invece puzza intensamente di peperoni, ed è quello che mi obbliga a staccarmi.

"Bleah! Che ti sei mangiato?" 

Alessandro sorride colpevole: "Ile e Patrizia sono in cucina a preparare per il pranzo e io ho fatto un mini antipasto."

"Con i peperoni?"

"Quelli gialli, non cotti, chiudono i pori della pelle e stimolano la diuresi. Infatti-" si entusiasma, mostrandomi la mano che finora aveva nascosto dietro la schiena. "Te ne ho portato un pezzo."

Mi esce un'espressione molto tirata: "Grazie, amore."

Prendo l'ortaggio tra l'indice e il pollice e sento già il mio stomaco urlare.

"Che c'è? Non ti va?" domanda Alessandro. "Oppure ti dà la nausea? Non è che per caso..." 

Gli occhi color zaffiro del mio fidanzato volano verso il mio ventre, speranzosi, agitati e curiosi.

Gli mostro un'espressione seccata: per quanto mi dispiaccia dirlo, è decisamente tardo. E in alcuni casi addirittura fastidioso.

Finalmente se ne accorge e cambia radicalmente faccia: "Oh, scusa!"

Non so se lo faccia apposta, o se sia inconsciamente così indelicato, in ogni caso io ho accusato il colpo. Il mio buon umore è ormai andato a farsi friggere, così mi volto di spalle sospirando, tornando a fissare la luce del sole che filtra dal balcone, stavolta con malinconia.

Non posso passare cinque minuti di felicità, senza che torni questo pensiero a farmi visita. O me lo ricorda Alessandro con la sua ingenuità, o vedo Cris e il suo pancione stratosferico, oppure mi passano davanti quelle tre pesti correndo e urlando e io... be', ci penso.

Penso al fatto che sono sterile e che di bambini, molto probabilmente, non ne avrò mai.

L'ho scoperto abbastanza recentemente, ma era svariato tempo che lo sospettavo... chissà, forse perché ormai il mio lavoro fa sempre parte della mia vita, o forse perché, semplicemente, una donna queste cose le sente. Quindi ho fatto i test, segretamente, e ho ricevuto la notizia. Per un po' l'ho tenuto solo per me, ma poi non ce l'ho più fatta.

Alessandro come l'ha presa?

Non lo so, mi sta ancora fissando la pancia.

"Non accadrà un miracolo, mi dispiace." lo stronco, mettendo in bocca il pezzo di peperone e masticandolo nervosamente. "Ne abbiamo già parlato."

Lui percepisce subito il drastico cambio di umore e cerca di recuperare la situazione: "Dai, amore, scherzavo. Stavo solo sperando in un miracolo."

Appunto.

Ancora più depressa, abbasso lo sguardo e fisso il tappeto persiano del soggiorno. 

Io, ad essere onesta, non sono sconvolta dalla mia condizione. Ma lui sì. E non lo vuole dare a vedere, ma io so che nel profondo del cuore ne soffre come non mai. Alessandro voleva una famiglia; era la sua massima aspirazione nella vita, dopo la scoperta della crema anti pori perfetta.

"Ehi..." posa il pollice sotto il mio mento e mi alza il viso. "Scusami, non volevo farti stare male."

"Mi sembrava di averti detto che se continui così, non fai altro che farmi sentire in colpa, quindi perché continui?"

"Non lo faccio apposta."

"Ma lo fai."

Quando gli ho dato la notizia, avrei di gran lunga preferito scappare e non farmi vedere mai più. È successo circa sei mesi fa e sebbene per me non fosse una tragedia, ho pensato a lui e a quanto desiderasse un figlio. Sapere di non poterglielo dare mi ha inizialmente spaventato a morte; avevo paura di averlo deluso e che non volesse più continuare a stare con me.

Lo so che non dovrei affatto sentirmi in colpa per ciò che mi è capitato, dopotutto è umanamente possibile e io stessa un figlio non avrei saputo se volerlo o meno, ma così... così è tutto più complicato. Temo che la gente mi veda diversamente, che mi compatisca, che mi pensi in difetto. Temo che quando lo sapranno i miei amici, l'affronteranno come una tragedia. Temo che quando lo sapranno i miei suoceri, mi ripudieranno. Temo che Alessandro prima o poi lo dirà a qualcuno, e poi mi lascerà.

Non ascoltare gli altri, dicono... sì, ma non è facile. Non è affatto facile, se sei Gloria Ferrucci e hai passato buona parte della tua vita temendo l'opinione altrui.

"Perché tu sei la donna della mia vita e pensarti incinta mi farebbe salire al settimo cielo." si giustifica Alessandro, sfoderando le solite frasone. "Quindi lo desidererò per sempre e continuerò a sperare in un miracolo, ma allo stesso tempo sono comunque felice, Glo." afferma, avvicinandosi ancora di più al mio volto. "Sono felice."

Non lo so, non lo so davvero.

Io sono una persona insicura. Brava, intelligente, educata, ma insicura. Quando si parla delle relazioni con gli altri, do davvero il peggio di me e non so mai come comportarmi. Certo, questo lato del mio carattere era molto più forte un tempo, poi è arrivato Alessandro e mi ha aiutato a smussarlo, a credere in me stessa. Ma il punto è che credo altrettanto fortemente che non cambiamo mai.

Quando succedono questo tipo di cose, poi, ne ho proprio la conferma. Quando c'è un cambio di piani, o un evento negativo, quella parte di me riaffiora, perché, fondamentalmente, non se ne va mai per davvero. Io sono così e, sebbene sia riuscita a migliorare tantissimo, non sarò mai troppo diversa da come sono stata creata.

Essere sterile fa parte di me, lo sento. In fondo, non ho mai desiderato bambini, o sentirmi mamma. Però questo mi fa essere terribilmente diversa dalla maggior parte delle persone, e in particolare proprio da quella con cui mi sto per sposare. Lui sogna in grande, io in piccolo, lui vuole una famiglia, io non posso averla, lui crede nel matrimonio, io no.

Ok quella del matrimonio è un'ulteriore faccenda che va ad aggiungersi allo scoraggiamento attuale, ma non fraintendetemi; sono al settimo cielo per il fatto che di qui a poco mi sposerò.

Quello che voglio dire è che per me è un contratto come un altro, una cerimonia come un'altra. Certo, sarò nervosissima e tesissima e poi contentissima, nel fatidico giorno, ma se ho acconsentito a farlo, è solo per lui. Di base, non sarei fatta per queste cose, perché non mi accontento delle conferme convenzionali e perché le vere conferme me le devo cercare da sola, in altri modi e in molto tempo. E possibilmente con metodi scientifici.

Eppure... eppure non potevo dire ciò ad Alessandro e smontargli l'eccitazione per il matrimonio. Ho acconsentito, e l'ho fatto volentieri, perché farei qualsiasi cosa per lui. Quanto amo questo ragazzo nessuno potrà mai quantificarlo davvero, anche se... è vero, ho sempre paura che possa finire. E non perché non mi fidi di lui o di me stessa, no, ma perché, semplicemente, ho paura.

Sono fatta così. Sono insicura. Anche sulle sicurezze della vita. Da sempre.

"Senti." dice, spingendomi con l'anca contro una colonna del soggiorno. "Ti ricordi quando abbiamo fatto l'amore sul vestito di mamma?"

"Ah-ha." annuisco, leggermente preoccupata dalle sue azioni.

Alessandro ha infilato le mani sotto la mia maglietta e continua a premere contro il mio bacino. Qui, nel salotto della villa.

"Amore, c'è gente in giro..."

"Ma sì." fa spallucce. "È stato epico quella volta, ti ricordi? Ti ricordi il rumore delle molle del letto e mamma e papà ospiti nella stanza a fianco? E quando ci siamo accorti della macchia e abbiamo tentato di tirarla via con l'intruglio di detersivi che avevi creato?"

"Era una miscela omogenea di solventi."

"È stato come nel film di Mister Bean dove lui cancella la testa della tipa nel quadro."

"La madre di Whistler."

"No, Mister Bean."

"Il quadro, amore. Il quadro è La madre di Whistler."   

"Ah. Comunque, anche se faceva ribrezzo e puzzava di vecchio, vederti quel vestito addosso è stato uno dei momenti più eccitanti della mia vita."

"Ti ecciti con poco."

"Non dire sciocchezze." dice, continuando ad accarezzarmi la schiena. "Se non fossi stato così preso, come minimo mi sarei ricordato di mettere il preservativo. E se tu non fossi stata così presa..."

"Te l'avrei ricordato, ok. E con questo?" sfiato, controllando che non arrivi nessuno. 

"Con questo..." con la sua guancia, sposta il mio volto e poi lo fa arrivare a mezzo centimetro dal suo. "Intendo dire che abbiamo fatto l'amore senza protezioni sul vestito di nozze di mia madre ed è stata una mezza cazzata, ma in realtà anche no. Mi fai perdere la testa e non mi importa di niente quando sto con te, ok? Ed è lo stesso anche per te, ammettilo. Tu puoi abbandonarti a me, ti puoi fidare, ogni volta che vuoi. Sempre."

"Non è che non mi fido..."

Alessandro mi bacia di nuovo, appassionatamente e si insinua attorno alle mie forme con bramosia. So perché lo sta facendo: percepisce il mio momento di sconforto e cerca in tutti i modi, con tutti i mezzi che ha, di farmi stare meglio.

È così semplice e ingenuo, ma se non ci fosse lui, sarei persa.

Termina il suo bacio con un'affermazione: "Se dopo quella volta del vestito fossi rimasta incinta, ne sarei stato felice. Se non fossi rimasta incinta, idem. Se non rimarrai mai incinta, idem con patate. Io ti sto per sposare, Glo. Chissenefrega del resto."

Lascio perdere il monitoraggio della zona e lo fisso negli occhi, così vicini ai miei che sicuramente sto per diventare strabica: "Lo so."

Lui evidentemente nota il buffo sforzo delle mie pupille, così fa una mezza risata e mi sfila gli occhiali da vista.

È un gesto che mi fa sciogliere ogni volta. 

Mio Dio... lui mi fa sciogliere ogni volta.

"Ma non sei mai sicura di me."

"No! Non di te..."

"Glo..." non demorde affatto e continua a rassicurarmi, con la semplicità e la spensieratezza che lo caratterizzano. Ho sempre invidiato questo aspetto di lui: ho sempre voluto essere così spontanea, così non curante degli altri e allo stesso tempo una persona che sa piacere. Bella fuori e bella dentro... una persona al cento per cento se stessa.

"Io voglio solo sposarti, te lo giuro, e desidero il meglio con te e per te. A questo punto che altro devo fare perché tu mi creda? Non sono solo le battute sull'essere incinta... c'è dell'altro, no?"

Sospiro, ansiosa, e fisso i miei occhiali posati sul tavolo.

Sì, c'è sempre stato dell'altro. Con Alessandro, sempre.

Quando andavo a scuola, passavo gran parte del tempo sul mio banco in prima fila. Avevo il naso così tanto ficcato nei libri per non dovermi guardare attorno, perché avevo paura di tutto e tutti, perché mi sentivo inadeguata. Non avevo gravi traumi familiari alle spalle, anzi, la mia famiglia è sempre stata un'ottima famiglia, ma i miei incubi peggiori avevano luogo proprio tra le mura scolastiche, dove subivo spesso atti di bullismo.

Per carità; nessuno mi aveva mai messo la testa nel water o rubato la merenda, per fortuna, però venivo costantemente trattata come la pecora nera della classe. Le bambine si voltavano al mio passaggio per ridacchiare, i bambini mi consideravano la più brutta e si schifavano di aver a che fare con me. Ero troppo secchiona e quattrocchi per piacere e troppo timida e silenziosa per trovare un'amichetta. Insomma, ero la classica sfigata, perché sì... perché lo sembravo e perché faceva comodo averne una. 

I miei compagni si dividevano in esclusivi club e puntualmente mi escludevano, non venivo invitata alle feste di compleanno e le mie giornate di scuola erano solo... giornate di scuola.

Alle medie è stato più o meno lo stesso, solo che mi ero abituata, ormai. Ero partita direttamente con la consapevolezza che non mi sarei trovata bene e quindi fu un po' più sopportabile. Continuavo a non avere amici, ma almeno diventavo sempre più brava in tutte le materie e avevo deciso di dare tutta me stessa per avere la media più alta della scuola.

Non era l'attività più divertente del mondo, certo... ma almeno mi distraeva. E mi dava qualche soddisfazione.

Così cominciai il liceo che ero Gloria il super genio e quando lo finii, presi un bel cento e lode. Coltivare la passione dello studio mi è indubbiamente servito e ha fatto di me la persona che sono, però nel frattempo, in quei cinque anni, è successo qualcosa che non mi sarei mai e poi mai aspettata in tutta la vita.

Ormai mi ero davvero conformata all'immagine che i bulletti avevano creato di me: brutta, sfigata, nerd, sola. E per il primo anno di liceo ero talmente convinta di esserlo che nemmeno mi sforzavo di interagire con i miei compagni. Tanto, a che sarebbe servito?

Poi conobbi alcune ragazze, Cristiana, Federica, Marinella e Ilenia, che mi fecero sentire per la prima volta parte di un gruppo. Era bello, ma era comunque difficile non pensare che fossimo amiche perché eravamo nella stessa classe e, bene o male, ci si dava una mano a vicenda. Ero alle superiori, dopotutto, sapevo che ci poteva essere la possibilità di crescere un po', ma ero comunque sempre troppo intimorita per lasciarmi andare con loro, per partecipare alle feste dove c'erano anche dei ragazzi, o semplicemente parlare di ragazzi.

E quando un giorno una di loro mi disse che era evidente che piacessi ad Alessandro Magno, io scoppiai letteralmente a ridere come un'isterica.

Non era umanamente possibile, dovevano aver avuto delle allucinazioni, o si guardavano troppi telefilm, perché non poteva essere vero che il più bello della classe, e quasi della scuola, fosse interessato a me.

Loro dicevano di sì, d'altronde loro si leggevano tutte le fanfiction esistenti sullo stronzo di turno che ama la sfigata di turno, ma io non ci potevo credere. Non capite, per me era come scienza vs religione, dove io ero la scienza e le loro opinioni la religione. 

Alessandro Magno era il ragazzo più quotato della scuola, dopo Lionel Sanchez. Era stato rappresentante della classe, e poi dell'istituto, era in prima pagina sui giornalini di Eva e, come se non bastasse, si era pure messo assieme a Vacca.

Cioè, a Veronica.

Che poi ci stesse davvero, o solo per sport, questo non l'avevo mai capito, ma ehi... chi ero io per essere anche solo messa sullo stesso piano di Veronica Rinaldi? Lei era la più ricca, la più social e la più alla moda della classe. Dava feste a cui la gente avrebbe pagato un rene per partecipare e, anche se non era uno schianto, era comunque molto più gradevole di me, che al contrario ero sempre stata uno stecco pallido e occhialuto.

Come un ghiacciolo Liuk con gli occhiali da vista, pensate che bello spettacolo.

Però le mie amiche erano sempre più insistenti e io, di rimando, sempre più sfuggevole a loro e allo stesso Alessandro. 

Con lui non c'era mai stato rapporto, almeno dal mio punto di vista. Si era sempre dimostrato un ragazzo sicuro di sé, uno che faceva esattamente quello che pensava, e a causa di ciò anche piuttosto antipatico e superficiale. Proprio per questo non mi stupivo quando a volte non mi calcolava e altre volte, invece, prendeva le mie difese come se fossimo stati amici da una vita. Pensavo che lo facesse più per dare fastidio a Vacca che altro, o semplicemente perché preda delle sue tipiche manie di grandezza. 

E invece c'era dell'altro. C'era dell'altro oltre a quello che vedevo, ma non solo di lui, anche di me.

Quanto a lui, c'era qualcosa di nascosto sotto tutta quella autostima, ed era semplice spontaneità. Alessandro era così perché era così, si comportava esattamente nel modo in cui gli veniva naturale comportarsi, e solo anni dopo avrei capito che piacere a se stessi non è un difetto, ma una fortuna. Magno non era un ragazzo antipatico, solo fortunato. Molto fortunato.

Quanto a me, non riuscivo a convincermi di poter essere apprezzata da qualcuno, non sapevo che mentre io tenevo gli occhi puntati sui libri, qualcuno li tenesse puntati su me, non ritenevo che essere timidi e chiusi avesse anche dei lati positivi. Pensavo di essere sbagliata e di non potermi fidare di nessuno che dicesse il contrario; soprattutto se questo qualcuno era Alessandro, bello e impossibile, Magno. 

Ma dovetti ricredermi.

Ho fatto una fatica terribile a lasciare che lui entrasse nella mia vita, ma piano piano ci è riuscito... e ha cambiato tutto. Dal momento in cui ha ammesso davanti a un microfono che io, proprio io, Gloria Ferrucci, potevo fidarmi di lui, a quando si è inginocchiato di fronte a me chiedendomi di sposarlo (be', la seconda volta, non la prima, perché la prima è andata male), è stato la persona più importante di tutta la mia vita.

Mi ha dato la sicurezza per mandare a quel paese i bambini idioti che mi prendevano in giro, mi ha permesso di credere in me stessa e ha aperto il mio cuore di fronte a un sentimento che non avrei mai creduto di poter provare: l'amore.

Una delle classiche fanfiction dove lo stronzo di turno ama la sfigata di turno? Non lo sapremo mai con certezza.

Come dicevo prima, siamo quello che siamo, indipendentemente dalle esperienze che facciamo e dalle persone che incontriamo. E soprattutto alla luce delle esperienze e delle persone che fanno parte della mia vita, avrò sempre paura. Avrò sempre paura di perderle, di deluderle, di non essere adeguata, di non essere abbastanza. Avrò paura di tornare la Gloria bambina circondata da gente che non l'apprezza. 

Ecco cos'altro c'è oltre a Gloria.

"C'è che ho sempre avuto la sensazione di non meritarti." snocciolo infine, guardando Alessandro e vedendolo sfocato. "Non so perché... o forse sì, perché tu sei tu e io sono io. E ogni volta che succede qualcosa di bello, non mi sembra vero, e ogni volta che succede qualcosa di brutto, ho paura che sia finita."

Alessandro ride e annuisce, ma non parla. Ho detto qualcosa con cui è d'accordo. Forse pensa esattamente lo stesso di me.

"Sai come la chiamo io questa?" rilancia dopo un po', quasi con allegria.

"Come?"

"Ansia da matrimonio."

"Ah sì?"

"Già."

Incrocio le braccia: "Quindi io soffro perennemente di ansia da matrimonio?"

"Può darsi." è il parere dell'esperto. "Ed è anche per questo che ti amo. Non cambiare mai, Glo."

Alessandro afferra delicatamente i miei occhiali da vista e me li rimette addosso, aggiustandoli sul mio naso. E io torno a vederci, a vederlo, nitido.

Alla fine, gli vado bene così.

Gli vado bene insicura, impaurita e sterile. Gli vado bene anche se sono una nerd quattrocchi, anche se non sono la popolare Vacca, anche se non posso dargli quello che vuole di più al mondo e dubito di tutto. 

Io non vedo l'ora di sposare quest'uomo... e sì, sarà anche solo una firma che non placherà le mie paure, però almeno avremo fatto un altro passo insieme nel percorso della vita. E chi potrà mai prevedere il futuro? Chi potrà sapere se un domani vorrò provare a risolvere il mio problema, se sentirò il bisogno di diventare mamma, o se, magari, adotteremo un pargoletto.

Dal mio passato almeno una cosa l'ho imparata: non si deve mai dare nulla e nessuno per scontato, men che meno sé stessi. E anche se non cambieremo mai, possiamo sempre trovare qualcosa o qualcuno che ci faccia sentire felici di come siamo.

Non cambiare mai, Glo.

Sono forse le parole più belle che mi abbiano mai detto.

"Scusate se interrompo il vostro scambio di sguardi arrapati, ma noi saremmo qui da cinque minuti."

Chi ci ha così brutalmente interrotti è Marinella Argenti, la nostra testimone di nozze.

Date queste premesse, è difficile credere che possiamo aver scelto proprio lei per salvaguardare la nostra unione civile e religiosa, eppure eccola qui.

Nessuno sarebbe stato più adatto per il ruolo. In un certo senso, è anche merito suo se ora stiamo per sposarci, dato che è stata un cupido non da poco, ai tempi in cui ancora cercavo prove scientifiche per le sue fantasie amorose su me e Magno. Forse lei è la persona che più al mondo si lascia coinvolgere dalle relazioni: le sue, quelle degli altri, quelle inventate,... tutte.

Marinella è assurda. Ma è anche una delle prime, e delle poche, che abbia mai considerato una vera amica.

"Volevo parlarvi di una questione seria. Possiamo farlo ora, oppure...?" ci indica, si sofferma sulla mia maglietta mezza alzata e poi inclina la testa con fare allusivo.

Alessandro si passa una mano tra i capelli, che riflettono la luce facendolo sembrare ancora più biondo: "Nelli, tu non disturbi mai. Io e Glo ci stavamo solo godendo uno degli ultimi momenti pre-matrimonio."

"Magno, è una vita che vi godete momenti pre-matrimonio." ribatte lei, maliziosa, e si mettono tutti a ridere. Tuttavia io mi sento in imbarazzo e sviando lo sguardo, mi accorgo che Nelli non è sola.

"Questo è Sayid." presenta il ragazzo ad Alessandro, che non l'ha ancora conosciuto, e si stringono la mano.

Con me tale Sayid ha già scambiato i convenevoli questa mattina, quando me lo sono ritrovato inaspettatamente davanti alla villa, ma si ripresenta comunque e mi dà un'ennesima conferma scientifica sul fatto che, come tizio, non mi piace per nulla.

Non capisco che sia venuto a fare qui, quale senso abbia partire da New York per recuperare un'ex di cui non te ne è fregato nulla per un mese, che ora si trova in Italia, a un matrimonio di amici. Non riesco a trovare una logica dietro la sua presenza e quando io non trovo una logica, molto spesso, effettivamente, non c'è. O c'è dell'altro.

Sayid ci sta guardando con fare speranzoso, le mani unite in grembo e una postura tutto sommato composta. Nonostante la mia diffidenza, non posso negare che sia un ragazzo piacevole alla vista e sicuramente molto profumato.

È tutto il contrario di Nelli... e non perché lei puzzi, ma perché, in genere, composta non è uno degli aggettivi che useresti per descrivere la mia amica. Se Sayid sembra quasi rappresentare la calma e il controllo sulla situazione, a confronto Marinella dà una leggera sensazione di caos e apocalisse.

Marinella sta per dire qualcosa e illuminarci sul perché della loro presenza, ma Sayid la precede: "Potrei fermarmi qui alla villa e partecipare al vostro matrimonio?"

Come, prego?

La prima che fisso allibita è Nelli, la quale a sua volta è rimasta interdetta dalla prontezza di Sayid, ma, effettivamente, non mi sembra così sconvolta.

Scusate, che cosa sta succedendo? Nelli dovrebbe essere oltraggiata dalla richiesta di Sayid. È il suo ex fidanzato che l'ha trattata malissimo, che l'ha mollata da sola e in difficoltà a New York e che ora si ripresenta senza il minimo preavviso pretendendo di rientrare nei fatti suoi!

"Certo che puoi restare."

Il mio quasi marito, come vi dicevo, alle volte è proprio tardo, e parla a caso. 

"Amore!" gli do un pizzicotto dietro alla coscia, ma lui non ne capisce il motivo, e mi guarda smarrito, e anche un po' risentito.

Oh, Alessandro!

Sicuramente non ha effettuato un minimo di ragionamento prima di acconsentire alla proposta di Sayid, ma non si sta rendendo conto di che cosa significherebbe.

"Un momento, scusate, fermiamoci e pensiamo." mi faccio avanti allargando le mani e cercando di prendere il controllo della situazione. "Nelli, tu sei d'accordo con tutto ciò?"

"Vi volevo spiegare." annuncia, lanciando un'occhiataccia a Sayid. "Io e Sayid ci siamo chiariti. Glo, credimi, tra noi è tutto a posto e siamo amici, ora. Semplicemente Sayid non ha pianificato come tornare a casa e quindi dato che è qui, gli ho proposto di restare per il matrimonio."

"Tu l'hai proposto a lui."

"Esatto."

E Mattia? Vorrei chiederle impanicata, ma non credo che sarebbe molto carino.

Cerco comunque di riformulare: "Marinella, forse non è la soluzione ideale per voi due..."

"Gloria." Sayid si schiarisce la voce e mi interrompe, gentilmente, assicurandosi, con uno sguardo di scuse, di non passare per un maleducato. "Non vorrei dare fastidio. Io posso tornare a casa. Volevo solo avere tempo per parlare con Marinella e sistemare la situazione, di persona. Però capisco che il posto è vostro ed è il vostro matrimonio. Non voglio disturbare."

"Ma non disturbi!" si anima Alessandro, il quale probabilmente continua a concepire villa Magna come un hotel di cui lui è il gestore, dato che potrebbe essere la sua futura occupazione.

Il che rappresenta un problema non da poco, perché Alessandro, con la sua benedetta ingenuità, sta mettendo a repentaglio tutti i piani. Tutti! Non possiamo accettare che Sayid resti.

"Amore, non credi che forse potrebbe aggiungersi solo carne al fuoco?" gli domando, facendogli l'occhiolino di nascosto agli altri due. Poi torno a rivolgermi a Sayid come fosse un bambino da istruire: "Voglio dire, nulla di personale, Sayid, ma io e Alessandro ci sposiamo anche per provare ai miei suoceri che possono passarci la proprietà di villa Magna, così mio marito avrà un lavoro. Ci sono già state svariate complicazioni, la fiducia dei signori Magno vacilla molto e non vorremmo che con l'aggiunta di un altro ospite il lavoro aumentasse. Sai com'è, già stiamo cercando di risistemare il giardino per poter ospitare gli invitati, abbiamo dovuto improvvisare un po' di situazioni e..."

"Oh, ma io potrei aiutarvi." se ne esce lui.

Senza sapere, ovviamente, che il suo aiuto non lo vogliamo.

Ma continua imperterrito e convinto di poter dare qualche valore aggiunto al nostro gruppo: "Ce l'avete già un... come si chiama, Nelli? Un entertainer?"

"Un intrattenitore?" mi acciglio.

Alessandro ride: "C'è Diego."

"Io posso cantare." specifica Sayid. "Canto sempre ai matrimoni dei miei amici e parenti."

"Beh, Sayid ha una voce bellissima." aggiunge Nelli, che si fa garante delle abilità altrui, come sempre quando vuole ottenere qualcosa.

Ok, va bene, siamo onesti: in effetti un cantante non ce l'abbiamo, ma a che cosa serve un cantante ai matrimoni? Sanjay ha le casse super potenti, Davide ha creato una playlist divertentissima e Lionel insegnerà i balli caraibici alle ziette frustrate. Non serve veramente a nulla.

"Che cosa canti?" si incuriosisce Alessandro.

"Oh, di tutto. Principalmente arabo e americano, ma in italiano ogni volta propongo Volare che mi piace un sacco."

Wow, originale.

"Ce l'hai Sinatra nel repertorio americano?" domanda Alessandro, mostrandosi seriamente interessato e consapevole della domanda appena posta.

Il che mi stupisce e non poco. Innanzitutto, non pensavo nemmeno che sapesse chi è Sinatra. E poi, soprattutto, mai avrei immaginato che che gli interessasse.

Per tutta risposta, mentre io e Nelli ancora ci interroghiamo sull'uscita di Magno, Sayid si mette a cantare un pezzo di My Way. E sì, senza che nessuno gliel'abbia chiesto, a pieni polmoni nel salotto di villa Magna, muovendosi esattamente come Sinatra, fingendo di stringere fra le mani l'asta di un microfono.

"Oh mio Dio!" Alessandro impazzisce. "È il cantante preferito dei miei! Al loro matrimonio avevano in sottofondo l'intera colonna sonora di Frank Sinatra! Sarebbero al settimo cielo, Glo!"

"Sembri una directioner." gli fa notare Nelli.

"Andiamo, è pazzesco!" esulta lui. "Sayid, sei assunto."

Nooooo!

"Amore..." tento nuovamente, ma lui nemmeno mi dà ascolto.

È chiaro che ormai sono sola contro tre persone e che sto combattendo una battaglia persa. 

Infatti la mia uscita è del tutto inutile: Alessandro si è già prostrato ai piedi di Sayid con gli occhi a cuoricino, Nelli è presa dall'orgoglio per essere riuscita a far piacere il suo amico e a me non resta che fare un discorsetto al mio fidanzato, più tardi. Io ho fatto del mio meglio, lo giuro, ma ormai la frittata è fatta. Sayid sarà ospite di villa Magna per questi ultimi giorni e Mattia Zingaretti non ne sarà affatto felice.

"C'è la mansarda libera." dice Alessandro al nuovo ospite. "Puoi mettere giù le tue cose e dormire lì."

"Grazie infinite." fa Sayid, a mani congiunte. "Sarà un onore partecipare e cantare al vostro matrimonio."

Lancio un'occhiataccia a Nelli, un'occhiataccia davvero minacciosa, per quanto io possa risultare tale.

Lei impallidisce un po', ma solo perché Magno ha assegnato a Sayid la mansarda, e non perché si sente davvero pentita di aver parcheggiato qui il suo ex. Mi chiedo cosa ci abbia combinato in quella mansarda, anche se non risulta troppo difficile immaginarlo e, comunque, mentre i due uomini fanno i directioner, io me la prendo in disparte per coprirla di improperi.

"Che problemi hai?" le ringhio addosso, non sembrandomi nemmeno me stessa. Io non sono mai così aggressiva e maleducata, ve lo assicuro, ma stavolta Marinella se lo merita!

Infatti risente del mio tono e mi guarda con aria colpevole: "Perché dici così, Glo?"

"Sayid non può restare qui!"

"Perché?"

"Perché è il tuo ex!"

"E quindi?" mi affronta bonariamente, proprio come qualcuno che sul serio percepisce la situazione in modo totalmente innocuo. Be', innocuo lo sarà per lei, certo, ma non per noi. Solo che non glielo posso dire.

"Marinella..." cerco di utilizzare le parole con saggezza. "Sayid potrebbe essere una figura mal vista, dopo quello che ci hai raccontato di lui."

"Io non ho raccontato mai nulla di lui."

"Be', ce l'ha detto Eva."

"Chiaramente." sbuffa. "Ma comunque non conta; per me Sayid è solo un amico, adesso. Anzi, per essere precisi, uno che l'amicizia se la deve riconquistare. Non vedo dove sia il problema, se il posto c'è e Magno è d'accordo; dopotutto, inizialmente, era lui l'invitato che avrebbe dovuto accompagnarmi."

Nelli e le sue obiezioni mirate...

Incrocio le braccia: "Non precisamente."

"Mi vuoi dire che sapevate benissimo che non sarebbe venuto, grazie al vostro piano a prova di scemo?"

"Quale piano?"

"Quello di far ricongiungere le due metà di un cuore spezzato, obbligandomi, attraverso l'inganno, a rivedere Mattia."

"Beh..."

"Gloria." si rasserena, sorridendomi e posandomi le mani sulle spalle. "Senti, non sono arrabbiata per il fatto che mi abbiate incastrata, ok? Né per essere stata usata come pedina in un grande marchingegno che i miei amici hanno messo a punto per me. Anzi, se devo essere sincera, ve ne sono quasi grata."

Eva passa per il salotto in questo momento e si ferma di botto, per intromettersi nella discussione: "Fase cinque, Argenti. Finalmente ci sei arrivata. Brava." 

Nelli sta per picchiarla, così lei si dilegua salutando con un: "Di' al tuo ex che è il benvenuto e che ci mancava un deodorante per ambienti umano!"

Tutto questo mi confonde e mi sconcerta, ma sia io che Nelli decidiamo di ignorare la questione Eva e proseguire il nostro faccia a faccia.

"Gloria, io sto facendo tutto ciò perché finalmente, dopo anni e anni, sono felice." mi rivela accoratamente, con uno sguardo che, effettivamente, non le vedevo addosso da tantissimo tempo. "Voglio ricomporre la mia vita, pezzo per pezzo, in tutto e per tutto."

Sentire ciò mi colpisce davvero nel profondo: era almeno dalla quinta superiore che Marinella Argenti non si mostrava nella sua forma più spontanea. E dopo tutti i discorsi sulla spontaneità che vi ho fatto prima, capirete bene che io me ne intendo. Nelli sembra sul serio felice, serena, innamorata. Sembra quasi cresciuta, come se solo guardandola, si capisse che ha fatto un passo cruciale, che ha raggiunto una consapevolezza da cui non potrà più sottrarsi. 

Marinella è un'adulta. Lo sto pensando per la prima volta.

E non posso sapere che cosa l'abbia spinta così in avanti, ma posso ipotizzarlo, e, improvvisamente, mi sento più tranquilla riguardo quanto appena accaduto. Sono una persona di scienza, ma in rari casi, posso anche fare un atto di fede.

"Ok." le sorrido.

"Sayid resta?"

"Sayid resta." confermo. "Ma tu lo ami ancora?"

"No." mi risponde. "Io amo Mattia."





***


ANGOLO AUTRICE

Scusate se ho pubblicato questa OS con un giorno di ritardo, ma sono stata incasinatissima :'(

Spero che vi sia piaciuta e che finalmente abbia soddisfatto le richieste di chi voleva leggere da questo punto di vista in particolare, o, più in generale, riguardo quest'amata coppia.

So che forse avrete letto qualcosa di non troppo felice riguardo la nostra Gloria, ma come vedete non costituirà affatto un problema insormontabile. A questo proprosito, ci tengo a precisare che quello che leggerete nelle OS di questa raccolta sarà sicuramente arricchente nei confronti della storia principale, ma non sarà indispensabile per capirne la trama. Se vi andà di continuare a leggere solo "Io e te 3" e non le varie OS, potrete tranquillamente farlo senza che questo comprometta la comprensione dell'opera. Anche se, secondo me, leggere qualcosa in più sarà sicuramente divertente e vi permetterà di godervi una vicenda a 360°, magari affezionandovi a pg che non avreste mai nemmeno considerato interessanti.

La prossima OS in programma è prevista per lunedì prossimo, sebbene vi avverto già che sarà più probabile che esca il martedì 27, dato che mi si stanno accavallando diversi impegni per il 26. Ma comunque vi lascio un bel calendario come linea guida XD

26/03: OS n. 2

29/03: OS n. 3

05/04: OS n. 4

13/04: capitolo 15 di "Io e te 3"

Approfitto di questo spazio anche per ringraziarvi infinitamente della vostra partecipazione al compleanno di "Io e te". Venerdì scorso, il 16 marzo, ci sono stati due eventi che ci hanno fatto divertire, proprio in occasione di questa ricorrenza. Uno è stato la pubblicazione di una OS relativa a "Io e te 1" dove finalmente il nostro personaggio maschile per eccellenza ha parlato (LINK: https://www.wattpad.com/545355184-io-e-te-%C3%A8-grammaticalmente-scorretto-il-mio), e l'altro è stato il quiz di compleanno che vi permetteva di vincere svariati premi, tra cui uno spoiler di quanto appena letto qui sopra XD

Mi ha stupito tantissimo che abbiate provato a fare il quiz in ben 98 persone. Non l'avrei mai pensato!!

E tra l'altro, siete stati bravvissimi! In ben 92 avete risposto correttamente a più di 20 domande su 31, il che significa che ormai siete più esperti di me su questa storia U.U

Visto il vostro supporto e il grande successo dell'iniziativa (che ripeto, è stata suggerita dalle ragazze del gruppo Telegram), ci sarà sicuramente un altro test, stavolta un test sulla personalità, dove ognuno di voi potrà vedere a quale personaggio di "Io e te" somiglia di più. #staytuned

Il quiz di conoscenza generale su "Io e te" non verrà rimosso e potrete farlo ogni volta che vorrete al link: https://www.quotev.com/stats/10711990

Solo che, a partire da oggi, i premi non saranno più validi, perché erano stati messi in palio per festeggiare il compleanno XD

Ragazzi, non vi annoio oltre e non vi lascio domande, per questa OS. Mi piacerebbe capire in generale se vi è piaciuta, se desideravate leggere di Magno e Gloria e come avete preso le informazioni ultra segrete che questa coppia ci ha nascosto finora. In quanto al resto della OS, dove ritroviamo il nostro beneamato (non troppo) Sayid, aspetto come sempre chi si schiererà a suo favore e chi invece coglierà l'occasione per coprirlo ancora una volta di insulti XD

Alla prossima!

Daffy



***


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