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Autore: Anima_Misteriosa    24/03/2018    1 recensioni
quando nemmeno la polizia e i detective più esperti riescono a risolvere i casi apparentemente senza soluzione, interviene un agenzia investigativa speciale, formata da creature speciali e non solo... tra traffici di droga e omicidi si susseguono anche storie d'amore e avventura.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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CAPITOLO 16
 
 
 
 
P.D.V. - Coral

 
 
In classe tutti ci guardavano in modo strano, e molte ragazzine ridevano. Soprattutto quell’Anna che mi guardava e ridacchiava, con la sua compagna di banco. Il loro comportamento non mi piaceva per nulla, è come se tramassero qualcosa contro di noi. Per il momento è solo un’ipotesi, non avevo prove che stesse tramando qualcosa alle nostre spalle, e poi non avevo tempo per occuparmi di quelle ragazzine.
 
La campanella della pausa merenda suonò devo dire che dovetti fare uno sforzo notevole di autocontrollo per non afferrare uno di quei ragazzi e berne il sangue, certo non quello di Anna, o sarebbe risultato indigesto pure per una vampira come me, fortuna che nella borsa avevo un piccolo termos con del sangue dentro, me lo sono riempito stamattina prima di uscire.
 
 - quando non ci vede nessuno me ne daresti un bicchiere – mi chiese Ally
- certo, posso dartelo anche adesso, gli esseri umani non sentono molto l’odore del sangue, quindi non si accorgeranno del contenuto del liquido -
 - hei ragazze che fate ancora qui – ci chiese Casie avvicinandosi
- stavamo facendo merenda – disse Ally allegra come sempre
- voi avete un modo tutto vostro per fare merenda, gli esseri umani normali mangiano panini, devono cioccolata, tè o caffè, ma voi bevete il sangue… A proposito di panini, in mensa ci sono Aradia e Marin che servono i panini, dovresti vederle -
- davvero!!! Vado a trovarle subito così le saluto – disse Ally prima di uscire dall’aula
- beh!!! Io non posso assumere nient’altro che sangue al massimo un po’ d’acqua – dissi io
- dev’essere dura per te non poter mangiare nient’altro – mi disse Casie un po’ triste
- per nulla, io ci sono nata così, quindi non mi pesa più di tanto -
- Casie è da molto che non ti vedo – disse l’insegnante di diritto sociale entrando dalla porta
- che vuoi Katy? Non vedi che sono occupato? – disse freddo, non lo avevo mai visto così
- con la nuova arrivata? Dai non trattarmi così, sono la tua ragazza -
- la tua ragazza? – dissi guardando Casie che stava esplodendo di rabbia
- tu non sei la mia ragazza, quella è storia passata… Io sto con lei – disse abbracciandomi
- ehhhhh!!! – dissimo insieme io e Katy
- si hai capito bene, e ora se non ti dispiace ho da fare con la mia ragazza, quindi addio –
- come puoi trattarmi così… In quanto a te, te ne pentirai di avermi rubato il ragazzo –
- ma io non… - ma Casie mi interruppe
- cresci un po’ Katy è non fare la vittima. È per una buona volta lasciami in pace -
 
Di nuovo quel tono freddo. Sentirlo così freddo e vederlo, con quell’espressione dura in viso lo fa sembrare carino. Anzi bello, non l’avevo mai notato prima, poi a stare nel suo abbraccio mi fa sentire come non mi sono mai sentita prima, sento il suo calore contro la mia pelle fredda, mi sento protetta… Ma che vado a pensare è un essere umano. Al massimo può essere il mio pasto o un amico e collega di lavoro. Sento l’odore della sua pelle è del suo sangue. Chiudo gli occhi, per assaporare quelle strane e nuove sensazioni. Ora capisco quando Erik mi diceva che il sangue di Donny lo attraeva. La stessa cosa lo sento su Casie. La differenza è, che Donny è una stronza di prima categoria, mentre Casie no.
 
Katy mi guarda con odio è poi se ne va infuriata urlando che me l’avrebbe fatta pagare per avergli rubato il suo fidanzato, io guardo Casie in modo che lui mi spiegasse i gesti è le parole di quella situazione, perché aveva detto a Katy di essere la sua fidanzata quando non era vero? Su questa cosa doveva darmi un’enorme spiegazione.
 
- mi dispiace, non sapevo più cosa dire per togliermela di mezzo – mi disse lui dispiaciuto
- non era la soluzione migliore dire una bugia del genere, ora me la troverò in mezzo ai piedi, per non parlare che si vendicherà su di me per farmela pagare -
- ci deve solo provare, non gli è lo permetterò sta tranquilla –
- Casie so difendermi, se ci avesse provato a farmi qualcosa gli avrei rotto il braccio –
- lo so, ma in quel momento non mi era venuto in mente nient'altro -
 
 
 

P.D.V. - ALLY

 
 
Dopo che Casie mi aveva detto che Marin e Aradia erano a distribuire panini, ero andata da loro. Non appena le raggiunsi, vidi una grande folla in attesa di ricevere i loro panini. Aspettai finché la folla non si fosse diradata, intanto osservavo tutti i ragazzi, anche per vedere qualche se ci fosse qualcuno collegato ai due omicidi. A un tratto due ragazzi si avvicinarono e li riconobbi subito, erano due dei miei tre fratellastri che erano stupiti di vedermi li.
 
- hei sorellina che ci vai qui? - disse Ed
- uno scambio scolastico - dissi normalmente
- questa si che è una sorpresa - disse Todd
- sentite ragazzi, voi conoscete bene questa scuola? - dissi venendomi un'idea
- certo sorellina -
- sapete dirmi qualcosa sull'omicidio avvenuto qui? -
- so che i due ragazzi si chiamavano Mary Spiner e Tayler Tomson, sono stati trovati morti negli spogliatori maschili dei giocatori di football - disse Ed
- chi li conosceva bene? Sapete come sono morti? -
- a me hanno detto che sono stati trovati con dei segni strani sul collo di Mary, come se fosse stata soffocata, mentre Tayler con un cacciavite della cassetta degli attrezzi conficcato alla schiena - disse Todd
- comunque se ne vuoi sapere di più dovresti chiedere a Gabrielle - disse Ed
- dove la posso trovare? - dissi io
- in classe sua, al secondo piano in 4b -
- bene, grazie ragazzi -
 
Mi avviai verso la classe di Gabrielle, è quando entrai la vidi che chiacchierava con alcuni ragazzi. Sorpassai la porta e mi avvicinai a lei, sembrava triste, forse lei conosceva quei ragazzi. Non appena mi vide tutti mi guardarono incuriositi, visto che non mi avevano mai visto. Gabrielle spiegò che ero la sua sorellastra. Io gli dissi che dovevo parlarle in privato, e che mi serviva un posto dove non ci avrebbero disturbato. Lei con un pò di malavoglia mi portò sul tetto della scuola dove con c'era nessuno. Cosi potemmo parlare liberamente.
  
- di cosa volevi parlarmi di così urgente? - disse Gabrielle
- Ed e Todd mi hanno detto che tu potevi sapere qualcosa su Mary e Taylor -
- si erano miei amici - disse lei con le lacrime agli occhi
- dimmi tutto quello che sai -
- perché? Non puoi riportarli in vita -
- no ma magari la polizia... - ma fui interrotta da Gabrielle
- la polizia non fa nulla... Voglio il loro assassino -
- conosco l'ispettore della polizia Jill Truse. È un bravo poliziotto, ha risolto molti casi, magari se mi dici qualcosa lo possiamo aiutare a trovare il loro assassino - dissi cercando di convincerla a collaborare
- v va bene... Mary e Tayler stavano insieme, qualche volta uscivo con loro per una pizza, Mary era la mia campagna di banco fin dalla prima superiore, era mia amica. Un giorno mi disse che si era innamorata di Tayler è che lui ricambiava i suoi sentimenti. Tayler invece era appena uscito da una storia complicata, lui stava insieme a una certa Robin Gilson, ma la storia era finita male, si diceva in giro che trattava Taylor come un trofeo, vantandosi di essere insieme con uno dei ragazzi più belli di tutta la scuola. Dopo che Tyler lasciò Robin per mettersi con Mary. Robin si arrabbiò molto è cercò in tutti i modi di dividerli. Dopodiché una mattina, il custode li trovò morti, nello spogliatoio. Tayler con un cacciavite sulla schiena e Mary sopra di lui, con segni sulla gola, e una mano che stringeva il cacciavite. Come se fosse stata lei a pugnalarlo, ma ti posso assicurare che non l'avrebbe mai fatto - disse Gabrielle in lacrime
- io ti credo Gabrielle - dissi seria
- sei la prima a credermi Ally, la polizia è convinta che Mary abbia ucciso Tayler e per difendersi lui abbia cercato di strangolarla -
- si ma non spiegherebbe come sia morta lei dopo che avrebbe ucciso Tyler -
- non lo so, so solo che sono convinta che siano stati uccisi da un'altra persona, ne sono sicura -
- stai tranquilla Gabrielle, parlerò di persona con l'ispettore Jill, oggi stesso, lui mi ascolterà, lui mi ascolta sempre - dissi cercando di rassicurarla
- grazie Ally -
- sai se si può entrare negli spogliatori per dare un'occhiata in giro? -
- non lo so, al momento lo spogliatori è chiuso per le indagini -
- va bene grazie Gabrielle e tranquilla prenderemo l'assassino -
 
Dopo aver riaccompagnato Gabrielle alla sua classe mi diressi verso la mia, dove Coral mi stava aspettando, gli raccontai tutto ciò che avevo scoperto e quindi decidemmo che dopo le lezioni saremmo andate a dare un'occhiata agli spogliatoi maschili in cerca di qualche indizio, anche se senza i corpi era difficile come si fosse svolto l'omicidio.
 
Le ore sembravano non finire mai, tra matematica e biologia mi stavo annoiando a morte, poi finalmente le ore d'informatica con Casie, dove lo informammo tramite una mail, e in fine la campanella. Finalmente potemmo uscire è seguendo le indicazioni che avevo ricevuto da Gabrielle. Trovammo la palestra con dei nastri sigillanti. Ci guardammo a torno è notando che non c'era nessuno entrammo di nascosto.
 
 
 

P.D.V. - CORAL

 
 
Non appena entrammo nello spogliatoio sentimmo molti odori, ma quello che spiccava più di tutti era quello del sangue, sangue umano, ah dolce sangue, lo riconoscerei tra mille odori. Iniziammo a guardare in giro e vidi Ally guardare e annusare da tutte le parti, lei ha l'olfatto più potente del mio, se a me dovesse sfuggire qualcosa, a lei non sfugge nulla.
 
- trovato qualcosa? - gli dissi io
- tante cose, questo posto è pieno di odori e di emozioni forti - disse Ally
- si le percepisco anche io, soprattutto un forte odio -
- già, quella persona dev'essere stata veramente arrabbiata -
- comunque qui ce un forte odore di sangue - dissi chinandomi in un punto del pavimento, dove c'era ancora residui di sangue -
- già comunque qui non possiamo fare più nulla hanno preso tutte le prove e a parte odori e emozioni non possiamo fare più nulla -
- già, che facciamo allora? -
- bisogna avvertire Aradia e Jill -
- bene allora tu vai a parlare con Jill visto che sei tu che hai parlato con i testimoni, io vado da Aradia -
- perfetto, per eventuali cose chiamami al cellulare, io farò lo stesso -
 
Detto questo ci separammo quando uscimmo dallo spogliatoio. Presi il cellulare e stavo per comporre il numero di Aradia quando il cellulare mi fu strappato dalle mani. Davanti a me vidi Katy che smanettava il mio cellulare in cerca di qualcosa. Non avrei avuto nulla da nascondere, ma dentro il mio cellulare avevo delle foto personali, che soprattutto un essere umano normale non dovrebbe vedere, così mi lancio contro di lei e mi riprendo il cellulare in tempo prima che aprisse la cartella con le immagini, e lo rimisi in tasca. Guardai Katy sotto di me con sguardo arrabbiato, molto arrabbiato è la cosa non andava bene.
 
- come ti permetti di prendere il mio cellulare - dissi io a denti stretti
- Casie è mio hai capito? Lui è il mio ragazzo - disse cercando di divincolarsi
- non mi interessa ciò che dici, lui ormai è mio. Sparisci dalla mia vista -
 
Detto questo mi alzo è mi allontano, chiamo Aradia che mi dice di essere in sala mensa ad aspettarmi. Durante il tragitto ripenso a ciò che ho detto. Casie non è mio, eppure l'ho detto senza pensarci.
 
Arrivata alla sala mensa entrai e c'erano rimasti pochi ragazzi a consumare il pranzo. In un tavolo c'erano Marin e Aradia, che stavano mangiando qualcosa, ma dai loro visi sembravano non gradire molto di ciò che avevano nel piatto. Marin fu la prima a vedermi che alzò il braccio per salutarmi e a invitarmi a unirmi a loro
 
- noto che adorate quello che state mangiando - dissi ironica
- è una vera schifezza - disse Aradia mangiando una patatina fritta
- allora perché mangi? -
- se si ha veramente fame mangeresti anche la suola delle scarpe -
- mi spiace ma non comprendo le tue parole - dissi cercando di capire
- nemmeno io - disse Marin
- è semplice quando si è veramente affamati si mangia la qualsiasi cosa -
- forse per gli umani, noi del popolo del mare il cibo non ci manca mai, nemmeno volendo - disse risoluta Marin
- io lo stesso, ho più di sette miliardi di cibo che cammina intorno a me -
 
- tornando all'argomento principale, al telefono mi hai detto che hai delle cose importanti da dirmi sul caso - disse Aradia facendosi seria
 
Iniziai a raccontare tutto, dalle testimonianze raccolte da Ally all'ispezione dello spogliatoio e alla decisione di separarci per avvisare Jill degli ultimi sviluppi. Le mie amiche rimasero silenzio per elaborare i dati raccolti, poi mi venne un'idea
 
- Aradia non puoi fare qualcosa con la tua magia? - dissi io
- che tipo di mangia? -
- non so qualcosa che faccia vedere il passato, o i corpi di come erano disposti, è difficile senza vedere come erano posizionati i corpi -
- si ha ragione, se tutti pensano che Tayler abbia strangolato Mary perché i corpi sono stati trovati in posizioni che non coinciderebbero con l'accaduto? -
- Marin non è una cosa cosi semplice... Coral hai detto che Ally è andata da Jill per aggiornarlo? Bene aspettiamo il suo ritorno e poi decideremo -
 
 
 

P.D.V. - ALLY

 
 
Sono davanti al centro di polizia, non ci sono mai entrata dentro, quindi ho un pò di timore, prendo un bel respiro ed entro. È da ridere una lupa mannara che ha paura. In questo posto ci sono tantissime persone sconosciute. Mi giro intorno spaesata, mi viene voglia di andarmene, ma non posso, così mi avvicino a un poliziotto che sta dietro a un vetro, questo mi guarda come per dire "è tu che ci fai qui? Ti sei persa? Sloggia ho cose più importanti da fare"
 
- mi scusi sto cercando Jill Truse - dissi seccata per la sua maleducazione
- chi sei? Senza un nome o un documento non posso chiamare nessuno -
- Jill mi conosce -
- nome o te ne vai - disse molto seccato e irritato
- Ally Morrison -
- bene... Documenti - disse segnandosi il mio nome
- COSAA? Le ho appena detto come mi chiamo -
- devo confrontare i tuoi dati con il nome che mi hai dato -
- voglio parlare con Jill Truse -
- documenti prego -
- le ho già ripetuto... -
- documenti prego -
- ma cos'è una macchina inceppata? - dissi irritata
- documenti prego -
 
Stavo per perdere la mia inesauribile calma, tanto che strinsi i pugni e per la frustrazione battei i pugni sul piccolo bancone di marmo prima del vetro, rompendolo come se fosse stato di cartone. Il poliziotto rimase per un attimo scioccato, ma poi osò di nuovo ripetermi "documenti prego" io non ci vidi più. Iniziai a ringhiare forte e a cambiare il colore dei miei occhi. Stavo per perdere il mio controllo. Il che non andava bene. Per mia fortuna Jill si era precipitato li sentendo del trambusto è si avvicinò a me.
 
- Ally... Ally guardami sono io Jill -
- Jill - dissi con voce alterata
- si si guardami sono Jill, su guardami, calmati... Respira... Piano... Si... Cosi -
 
Ben presto mi calmai. Ripresi il mio auto controllo. Quando mi resi conto di ciò che avevo fatto mi vergognai molto. Tanto che abbassai la testa, non volevo creare dei problemi a Jill o agli altri della Special Investigation. Loro sono il mio branco è un lupo senza il suo branco è perso... È morto.
 
Jill mi mette le sue mani sulle spalle è cerca di consolarmi, ma è inutile io non sento nemmeno quello che dice, poi con una mano mi fa alzare la testa, allora in quel momento lo vedo bene e lo riconosco, mi viene da piangere ancora di più e mi butto tra le sue braccia, lui mi abbraccia e guarda male il suo collega davanti al vetro, poi mi da un fazzoletto per asciugarmi le lacrime e gli dico che dovevo parlargli, lui annuisce e mi porta nel suo ufficio.
 
Non appena entriamo nel suo ufficio mi guardai attorno incuriosita. Era una stanza accogliente e molto calorosa, sulla sua scrivania c'erano un computer, oggetti di segreteria, una targhetta con il suo nome e un grande portafoto con una foto di tre bambini.
 
- quelli sono i miei figli, Darius, Valery e Tom - disse Jill
- sono adorabili - dissi io
- si lo sono... Posso offrirti qualcosa da bere? -
- del latte caldo mi andrà bene -
- mi dispiace per ciò che è successo prima -
- no dispiace a me, non avrei dovuto perdere il controllo -
- oh non preoccuparti l'agente Rugh fa perdere il controllo a tutti qui -
- non è una giustificazione per ciò che ho fatto, io di più dovrei saperlo -
- ora parliamo della tua visita qui, un attimo... Signora Kelly potrebbe portarmi un caffè e una tazza di latte? - disse schiacciando un pulsante del telefono
- si signor Truse - rispose una donna dal telefono
- bene, ora dimmi tutto, come mai mi cercavi?
- è per l'omicidio dei due ragazzi al liceo -
- avete trovato qualcosa? -
 
Dopo che una gentile signora sui 40 anni ci portò caffè e latte per noi. Feci dei bei respiri profondi è per l'ennesima volta raccontai ciò che avevo scoperto, e la piccola ispezione dentro lo spogliatoio. Jill mi guardò e poi mi chiese se conoscessi questa Robin Gilson. Io gli dissi di no, ma che avrei indagato e tenuto d'occhio quella ragazza. Magari poteva rilevare qualcosa che a qualcuno era sfuggito, odori, comportamenti strani.
 
- siamo già a un buon punto, abbiamo una sospettata - disse Jill
- si ma come ti ho detto la terrò d'occhio, qualcosa non mi convince - dissi io
- io farò qualche domande alla sua famiglia -
- bene credo che ora me ne andrò a casa - dissi posando la tazza sulla scrivania, lo salutai, lo ringraziai e uscendo dall'ufficio di Jill
 
 
 

P.D.V. - ARADIA

 
 
- da quello che mi ha detto Coral la stanza dell'omicidio è questa - dissi io
- a quanto pare si - disse Marin
 
Io e Marin sgattaioliamo dentro lo spogliatoio senza che nessuno ci vedesse, iniziammo a controllare in giro, ma sembrava tutto ripulito, come se non fosse successo nulla, come se quegli omicidi non fossero mai avvenuti. Coral, ma soprattutto Ally hanno trovato qualcosa, ma io non posso fare proprio nulla, un incantesimo qui dentro sarebbe inutile, ma forse potrei fare qualcosa in un altro modo.
 
- Marin sai dove sono gli oggetti delle vittime? -
- si, li ha presi la polizia, come sempre -
- bene, allora dovrò andare anche io da Jill -
- cosa vorresti fare? -
- se vuoi venire con me lo scoprirai... Prima dobbiamo passare dai ragazzi -
 
Usciamo dalla scuola e ci dirigiamo verso l'officina di fronte dove sembrava che dentro ci fosse un raduno di un concerto per ragazzini, soprattutto ragazze che guardavano sognanti i due meccanici, nella folla ho visto anche un paio d'Insegnanti e dei ragazzi, penso che quest'ultimi siano qui per riparare i loro mezzi o vedere come lavorano.
 
- qualcuno ha aperto le gabbie dei bambini - disse Marin
- ragazzini... Che ci vuoi fare - dissi facendo spallucce
- ragazzini eh? Eppure quella donna sta letteralmente mangiando con gli occhi il tuo Bread - disse lei indicandomi una donna
- oh io mi fido del mio Bread so che ama solo me - dissi con un sorriso
 
Io lo so che lui ama solo me, me lo dice molte volte al giorno. Anche se vedere quelle donne e ragazze che sbavano per avere ciò che è mio mi fa provare una profonda rabbia e gelosia. Riconosco subito la donna che Marin mi indicava. Si chiama Winny fa l'insegnante di matematica al liceo. Winny prende troppe libertà con Bread per i miei gusti. Cerca di attirare la sua attenzione. Iniziai ad avvicinarmi a loro facendomi spazio fra tutta quella massa di persone a forza di spintoni, cosa che faceva anche Marin.
 
Mentre mi stavo avvicinando vidi Winny posare una mano sul braccio di Bread e con un sorriso malizioso dire che aveva dei muscoli notevoli, lui sembrava un pò infastidito, quanto lo ero io di vedere quella donna fare la gatta morta con il mio uomo.
 
- Bread hai finito qui? - dissi quando mi ritrovai davanti a loro
- si possiamo andare, devo solo chiudere l'officina -
- hei tu non sei quella della mensa? - disse Winny
- si è tu stai facendo la gatta morta con il mio uomo -
- il tuo uomo? Non vedo il tuo nome scritto sopra - disse guardandomi bene
- non deve esserci scritto il mio nome per essere mio, lui lo è -
- hei Nate qui abbiamo finito, chiudiamo - disse Bread
- d'accordo, anche se mi stavo divertendo con questi congegni meccanici -
 
 
 

P.D.V. - BREAD 

 
 
Quella donna mi stava facendo saltare i nervi, ci provava spudoratamente in tutti i modi con me. Addirittura mi aveva messo una mano sul braccio, dicendomi che avevo dei muscoli notevoli. Non me ne sarei fatto nulla dei suoi complimenti, l'unica persona di cui avrei apprezzato i complimenti sulla mia anatomia, era la mia Aradia. Che si stava avvicinando a noi. Per mia fortuna il lavoro di copertura per oggi era finito, se siamo fortunati non dovremmo stare qui per molto.
 
Dopo aver detto a Nate che era ora di chiudere l'officina mi avvicino verso Aradia. Lei sembrava avere un'accesa discussione con la donna, che cercava di provarci a tutti i costi con me. Così per evidenziare che Aradia è la mia donna, ma soprattutto l'unica che potrei mai amare, la presi per un braccio e davanti a tutti la baciai sulla bocca. In un primo momento Aradia rimase stupita ma poi iniziò a ricambiare il bacio con molta passione.
 
- Bread ci stanno guardando tutti - disse Aradia
- lascia che guardano - dissi dandogli un altro bacio stampo sulle labbra
 
Lei sorrise e si avvicinò a Nate sussurrandogli qualcosa all'orecchio, lui annuì e iniziò a sistemare quello che stava facendo per chiudere l'officina. Quando fu tutto chiuso e ci avviammo verso la nostra sede per fare il riepilogo della situazione. Dentro trovammo già Ted, Casie e Coral, mancava solo Ally che era andata da Jill per aggiornarlo sulle ultime notizie scoperte, mentre Coral ci raccontava ciò che avevano scoperto.
 
- come dissi a Marin potrei fare qualcosa se potessi toccare un oggetto appartenuto alle vittime - disse Aradia
- è come faresti? - chiese Nate
- con la psicometria -
- cosa è? - disse Casie
- la psicometria, o chiamato anche la misurazione dell'anima delle cose. Si tratta di una facoltà che permette di avere percezioni ed emozioni durante lo specifico contatto con oggetti, persone e ambienti e altri elementi -
- si potrebbe fare al caso nostro - disse Marin
- l'hai già usata la psicometria? - chiese Nate
- si varie volte, ci vuole controllo per non avere poi sempre le immagini quando tocchi qualcosa o qualcuno, quindi mi sono fatta un auto incantesimo di blocco, altrimenti ogni volta che tocco qualcuno o qualcosa vedrei sempre delle immagini - disse Aradia
- penso sia una cosa che poi diventi frustrante - dissi io
- non solo, con l'andare del tempo se non ci si è abituati si diventa pazzi -
 
In quello stesso istante Ally entrò dalla porta, aveva gli occhi un pò arrossati come se avesse pianto e teneva la testa un pò bassa, e non era allegra come al suo solito, ma si teneva un pò in disparte, strinsi una mano sulla spalla di Aradia e feci cenno a Ally, poi mi avvicinai a lei e la portai nella nostra saletta relax, dalla macchinetta delle bevande feci una cioccolata al latte e un caffè e feci sedere vicino a me, anche se lei è molto più vecchia di me, ma in questo caso l'adulto sono io, così gli misi una mano sulla testa e lei si appoggiò alla mia spalla è mi raccontò quello che era successo nel distretto di polizia, io gli dissi che non era nulla. Povera piccola il mondo per quanto lo si possa conoscere riserva sempre delle sorprese inaspettate.
 
 
 

Continua...
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 16

 
 
 


Bene ecco il nuovo capitolo^^
Questa volta è più lungo, per questo c’ho messo molto a postarlo, spero che vi piaccia, sicuramente ci saranno qualche errore grammaticale, ma spero di aver fatto del mio meglio.
Le cose si stanno complicando per il gruppo, nuovi ostacoli e ficcanaso hanno gia iniziato ad apparire. Come gestiranno questi imprevisti?
Tutto alla prossima settimana^__^
Baci Anima_Misteriosa^^

 
 
 
 
 
 

ecco un volto al nostro caro Jill, molto affascinante anche lui, in effetti dovrei dare un taglio ai tipi affascinanti ha ha ha ha, scherzo. Quando ho visto questa immagine ho detto che era perfetta per fare Jill.



ora vengono i suoi figli, il primo è Darius



poi c'è Tom e infine Valery



   
 
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