Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Lady Snape    28/03/2018    1 recensioni
[AVVISO SPOILER: Questa fanfiction nasce dopo aver letto il capitolo 102 del manga, quindi se non siete in pari, sconsiglio la lettura.]
Dal testo: «Sono il Capitano di Vascello Talia Swan, lavoro a stretto contatto con i Titani, faccio parte dell’unità speciale che li gestisce, conosco tutto quello che vi serve sapere per batterli e, nascoste sotto la mia giacca, ho tutte le mappe che possono esservi utili, mappe dei territori di Marley, ma non soltanto di quelli.»
A questo punto Levi fece cenno a un soldato alto, con i capelli chiari di verificare che le mappe ci fossero davvero, ma allo stesso tempo si mise in guardia con le sue lame. Da quello che sapevano, poteva anche essere un Titano.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hanji Zoe, Levi Ackerman, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Paradis' Chronicle'
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Capitolo 3 – Sulle coste di Paradis
 
Talia scrutava l’orizzonte con il suo binocolo. Come era prevedibile, la situazione non era delle migliori. Due corazzate erano state già abbattute. Andare fin lì senza avere a disposizione dei Titani per combattere era un vero suicidio. Non importa quante armi si portavano dietro: in pochissimi anni gli abitanti di Paradis erano riusciti a produrre un gran numero di armamenti in grado di contrastarli. La natura ricca di quell’isola li avvantaggiava su quel piano, bastava avere qualche mente eccelsa in grado di studiare i rottami che di certo venivano prelevati dopo le battaglie, rielaborarli e magari migliorarli. Non solo, il Titano d’Attacco e il Colossale erano in prima linea e il Colossale era micidiale: le corazzate esplodevano come fuochi d’artificio a contatto con la sua incandescenza.
 
Gli uomini a bordo con lei stavano per andare in panico, ne odorava la paura, ne avvertiva i gesti nervosi. Quanto a lei, stava quasi per commettere un suicidio, ma si sentiva assurdamente tranquilla, visto che non era disposta più a vivere nella menzogna.

Scrutò ancora il campo di battaglia con il suo binocolo ed ebbe un sussulto quando apparvero. Marley si era portata dietro un piccolo gruppo di eldiani da trasformare in giganti puri all’occorrenza e la corazzata che li aveva a bordo li liberò prima di venire distrutta. Fu in quel momento che apparvero i due Ackerman: non ci volle molto a riconoscerli, rispondevano esattamente alle descrizioni di Reiner e di Zeke. Erano veloci e con una forza che trascendeva l’umano. La ragazza, Mikasa, riuscì a squarciare di netto la testa di un gigante con un colpo solo, utilizzando delle lance esplosive, probabilmente la tecnologia che avevano sviluppato contro il Titano Corazzato. Era estremamente rapida, anche perché bisognava darsela a gambe subito, per non essere coinvolti nell’esplosione. Poi, ecco lui, Levi, il suo obiettivo della giornata. Se le sue informazioni erano corrette, lui era il più alto in grado in quel gruppo di soldati ed era lui che doveva convincere.
 
Certo, Levi faceva davvero paura. Utilizzava le lame e no, non aveva bisogno di avere esplosivi, perché lui faceva davvero esplodere le membra ciclopiche di quei giganti che osavano attaccarlo. Rapido nei movimenti, con una velocità di rotazione che sconfinava nell’alieno. Di certo era facilitato dalla sua bassa statura, che lo rendeva più leggero e agile, anche se, sospettava, non era poi così esile come potesse sembrare ad una rapida occhiata, vista la portata di quei fendenti.
 
Era arrivato il momento. Talia era abbastanza vicina alla costa da poterla raggiungere a nuoto. Lasciò il binocolo cadere senza preoccuparsi e si diede un’occhiata intorno: il panico aveva preso il sopravvento e nessuno si preoccupava degli altri, se fossero vivi, morti o se stessero per tradire la patria. Poco male, sarebbero tutti passati a miglior vita nel giro di poco tempo. Salì sul parapetto, si tolse il cappello e si tuffò.
 
L’acqua era fredda e i vestiti le si incollarono addosso. Preferì nuotare sott’acqua per quanto possibile, sperando di riuscire ad evitare i proiettili e il caos che si stava scatenando in superficie. Vedeva le scie di bolle d’aria lasciate dalle pallottole che piovevano dal cielo. Il mare aveva assunto un colore rosato, a causa del fuoco che si stava propagando in superficie e del sangue che stava macchiando l’acqua. Non riuscì a evitare di essere colpita di striscio ad una gamba, ma emerse senza farsi notare, attendendo dietro ad un rottame al sicuro che si calmasse un po’ la situazione.
 
Quando si sentirono solo flebili lamenti di soldati agonizzanti e i Titani erano tornati nella loro forma umana, decise che era il momento adatto per emergere dall’acqua e arrivare alla costa sabbiosa. Non aveva scelta, la zona era pericolosamente scoperta e avrebbero potuto spararle senza che avesse avuto il tempo di dire ‘a’.
 
«FERMI!» urlò con le mani in alto, quando inevitabilmente fu notata, l’acqua che le colava di dosso che faceva un gran rumore. Aveva l’intera armeria a loro disposizione puntata addosso «Ho bisogno di parlare con il Capitano Levi, ho una proposta da farvi, è importante!»
 
Due della squadra non smisero di rivolgere a lei i loro fucili, mentre gli altri si lanciarono sguardi interrogativi, affinché qualcuno prendesse una decisione, valutando se potessero fidarsi di quella donna, che probabilmente voleva solo evitare una morte stupida.
 
«Non facciamo prigionieri» a intervenire era stato proprio Levi, che avanzò sulla spiaggia, ancora fumante per il sangue dei giganti che lentamente evaporava, donandogli un aspetto decisamente sinistro, nonostante il sole di mezzogiorno. Talia si trovò finalmente a capire cosa intendesse Zeke con le sue descrizioni e con il suo terrore dipinto in fondo allo sguardo: quegli occhi chiari che emergevano dalla maschera di sangue, i capelli neri e le lame luride tra le mani creavano un’immagine davvero spaventosa.
 
«Ne sono consapevole, ma siete totalmente all’oscuro di quello che accade dall’altra parte del mare e, credetemi, ora iniziate per davvero ad essere in pericolo.» Talia cercò di guardarlo negli occhi, ma dovette sforzarsi parecchio e non mostrare di essere intimorita dalla sua presenza.
 
Levi non si mosse di un millimetro, aspettava che proseguisse, evidentemente, forse indeciso se decapitarla sul posto, dopo che avesse finito di sproloquiare o forse anche prima, e se quello che avesse da dire fosse stato a suo parere utile.
 
«So che non avete trovato un solo ufficiale in vita e che non avete trovato nemmeno una mappa dei territori, oltre la vostra isola. Gli ufficiali si suicidano appena il pericolo diventa palese e sono gli unici ad avere chiaro il piano d’attacco. Quanto alle mappe, meno informazioni riuscivate ad avere, meglio era per tutti, per cui non erano presenti a bordo. Io vi offro entrambe le cose.» era riuscita ad attrarre l’attenzione di tutti con queste parole: la fissavano in attesa di conoscere il resto.
 
«Sono il Capitano di Vascello Talia Swan, lavoro a stretto contatto con i Titani, faccio parte dell’unità speciale che li gestisce, conosco tutto quello che vi serve sapere per batterli e, nascoste sotto la mia giacca, ho tutte le mappe che possono esservi utili, mappe dei territori di Marley, ma non soltanto di quelli.»
 
A questo punto Levi fece cenno a un soldato alto, con i capelli chiari di verificare che le mappe ci fossero davvero, ma allo stesso tempo si mise in guardia con le sue lame. Da quello che sapevano, poteva anche essere un Titano.
 
Jean, questo era il nome del soldato e Talia lo sapeva benissimo, grazie alle informazioni di Reiner, le sbottonò la giacca e, messa una mano dietro la sua schiena, rinvenne un plico impermeabile sigillato. Lo passò a quello che la donna riconobbe come Armin Arlert e che aveva gli inconfondibili segni della trasformazione intorno agli occhi. Era lui il Titano Colossale.
 
«Sembrano autentiche» disse questi, sfogliandole con gli occhi azzurri illuminati da una vorace curiosità. Rivolse lo sguardo verso il suo capitano, sperando che potessero raccogliere altre informazioni da quella donna.
 
«Perquisiscila» ordinò Levi a Jean, che sfilò la pistola dalla fondina di Talia, che aveva notato subito sotto la giacca. Passò le mani ovunque e controllò nello stivale, trovando un serramanico. Non rinvenne altro.
 
«Sul serio?!» chieste Talia, guardando quel ragazzo senza fantasia «Prima che mi accusiate di qualcosa, posso consegnare il resto delle armi che ho addosso?» attese un cenno d’assenso, poi si tolse uno stiletto corto dal fermaglio sullo chignon e un gancio dal tacco dello stivale. «Si possono fare tante cose con un gancio.» ammise, rispondendo allo sguardo interrogativo di Jean.
 
Qualcuno le legò le mani dietro la schiena e fu fatta montare a cavallo, sotto la sorveglianza dei due che non avevano smesso di puntarle addosso le canne di fucile, un ragazzo e una ragazza che, a quanto pareva lavoravano spesso in coppia e non avevano bisogno di tante parole per coordinarsi.

Tutto sommato il suo piano stava andando bene, presto sarebbe arrivata dentro le mura.
 
 
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Salve a tutti!
Come promesso, l’aggiornamento sarà più frequente. Finalmente abbiamo incontrato i nostri beniamini.
Per ora abbiamo riconosciuto Levi, Armin, Jean, Mikasa e una strana coppia di ragazzi sempre insieme, chissà di chi si tratta…?
Voi cosa vorreste? Più Armin? Più Levi? Più Eren (che al momento non è sbucato)? Ho in mente delle one shot collegate alla storia principale, quindi fatemi sapere chi vorreste approfondire.

A presto!
   
 
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