Storie originali > Poesia
Segui la storia  |       
Autore: alessandroago_94    29/03/2018    6 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il mio natale

IL MIO NATALE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi mi sento proprio scatenato;

mi sono guardato

nello specchio,

mi sono visto riflesso,

e non ho notato nulla di bello.

Non che sia una novità;

nella vita, non si può ingannare la realtà

che fa i fatti,

alla mano i dati

di cui prenderne atto.

Che attrattive posso avere

nel falso mondo dell’amore?

Gente ai miei piedi per falsità,

oh, per carità,

ben lungi da me.

L’amore, forse, è il mondo della menzogna,

quello che dove svanisce ogni vergogna;

a volte è lecito giocare col compagno,

e tutto questo per tornaconto e guadagno.

A me dispiace, ma non voglio cedere;

è guerra tra me e Amore.

Lui è sinuoso, entra di notte

nel mio cuore e par che bussi

a tutte le sue porte.

Io sono astioso,

mi chiudo dentro, a riccio,

non cederò fintanto che non voglio.

È forse una sirena, Amore?

Ha un gran bel canto,

se le porte non le apro lui si sfoga,

canta ogni melodia e ogni nota,

è qualcosa che non si ferma fino al mattino presto,

quando, stanco di combattere, mi alzo.

Amore bussa, poi canta,

poi cerca di confondermi con qualche escamotage,

ma l’unica parola francese che mi piace è dérapage;

io quindi non cedo e non mollo,

non me importa se poi affogo.

Affogo nel suo assedio;

possibile che la tentazione si celi dietro ad ogni angolo?

Abbasso la guardia per un attimo,

ed eccola che appare, carnale.

Amore, lasciami stare.

Io e Amore al tavolo del compromesso;

non cedo, ma lo confesso,

a volte ascoltare il suo canto è davvero molto bello.

Ma è illusione;

è tranello, e allora torno desto,

non ci saranno trattative,

saltano concili e improbabili aspettative.

La verità è che dentro di me, a volte,

mi sento ancora un bambino;

neanche ragazzino,

quando ormai alle anagrafe

sono un giovane uomo che potrebbe diventare padre.

Amore che alza il suo dito

per far l’invito,

io non ci bado.

Che poi sono brutto io,

della bellezza di Amore che me ne faccio?

Anzi, che se ne fa lei di me!

La farei solo sfigurare!

Perché sono un tipo che lascia scorrere le ore,

che non si ferma mai a pensare

che se l’aria è pesante è meglio cambiare

prospettiva,

trovarne una più produttiva.

Vorrei solo che il tempo si fermasse

in un lungo momento dal sapore d’infinito;

il cielo sopra di me, mio soffitto,

il mio corpo abbandonato

su un tappeto di umido muschio,

ad aspettare il Natale; non quello di tutti,

non un venticinque dicembre dove vive la mediocrità,

e il povero lo si lascia a morire di freddo ai margini della società,

ma un Natale che sia solo mio,

una sorta di mela matura

da raccogliere da un albero che non sia dedito al peccato,

che mi aiuti a vivere davvero

e a non vedermi sempre troppo sciupato e umiliato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

 

Non saprei come definire questa poesia xD ha una parvenza giocosa, dietro la quale ho celato un po’ il mio mondo, credo che questo trapeli abbastanza.

Grazie per l’attenzione. E buona imminente Pasqua a tutti ^^

E niente… alla prossima ^^ grazie, ancora!

 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: alessandroago_94