Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: MM_White    30/03/2018    1 recensioni
Come si vince al torneo delle coppe? Corteggiando e conquistando le ragazze più "difficili" di Hogwarts.
E cosa si vince? Che domande, la soddisfazione di aver vinto!
È alla sua seconda edizione che Draco dà il via in un momento di pura noia, scegliendo di importunare la bella Corvonero Keira Blackheart, migliore amica dell'alunna più brillante del suo anno. Stiamo parlando di Hermione Granger, ovviamente, la quale invece verrà scelta dall'affascinante Serpeverde Theodore Nott.
Le due ragazze saranno così ingenue da cascarci?
Dal capitolo 9:
Hermione ride ancora ed io, che credevo che ridere di lei fosse appagante, non sapevo quanto fosse ancora più gratificante farla ridere.
Io che ultimamente mi divertivo a beffeggiarla, alludendo che in realtà fosse una vipera degna di allargare le file dei serpeverde, non sapevo quanto invece il cappello parlante ci avesse visto giusto, quella lontana notte dello smistamento.
Perchè non sapevo quanto fosse forte e coraggiosa e leale.
E mi dispiace che abbia bevuto la pozione cura ferite perchè, seppur senza volerlo, quei segni sul collo glieli avevo provocati io.
Quei raschi erano un marchio, un chiaro e limpido avvertimento: questa ragazza è mia.
Ma adesso non ci sono più. Scomparsi.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione, Draco/Theodore
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Altro contesto, Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo due: lezione di pozioni

 

Hermione

 

«Il nuntiusierum Dice Piton con tono piatto, agitando davanti a sè una boccettina contenente un liquido dorato. «Si tratta del sistema di comunicazione più adoperato dalle streghe durante l'inquisizione, qualcuno sa dirmi perchè?»

Faccio scattare la mano in alto, cercando di attirare l'attenzione del professore.

Non mi piace essere etichettata come una «secchiona» ma farei di tutto per permettere che la mia Casa guadagni punti, che siano cinquanta o anche solo cinque.

Piton fa finta di non vedermi in maniera fin in troppo evidente. Alla fine sceglie di far rispondere a un Corvonero, gruppo dal quale si erano elevate molte mani, a differenza delle altre Case.

«Si tratta di un mezzo facile ma soprattutto sicuro da utilizzare, in quanto potrebbe essere confuso dai babbani con un comunissimo infuso alla menta.»

«Facile da utilizzare, non tanto semplice da preparare.» Afferma Piton, con aria grave. «Risposta soddisfacente, cinque punti a Corvonero.»

«Accidenti.» Borbotto.

In effetti io avrei saputo rispondere anche meglio.

«Confido che oggi lavoriate nel migliore dei modi,» continua Piton dopo un breve silenzio. «Non solo perchè sarete disposti in coppie ma anche perchè sarà assegnato un unico voto alla squadra che terminerà per prima la preparazione.»

Così il professore inizia a chiamare alcuni nomi, associandoli ad altri.

Man mano che le coppie vengono formate, ogni studente si avvicina al rispettivo compagno e io noto con piacere che, quando la coppia è formata da ragazzi del sesso opposto, è il ragazzo a spostarsi. Un piccolo gesto galante, che toglie noi ragazze dall'imbarazzo iniziale.

Sono quindi curiosa di sapere chi sarà il mio compagno o compagna durante questa lezione, incrociando le dita affinchè si tratti di Keira. Ma esattemente nell'istante in cui mi volto verso di lei, Piton fa il suo nome, seguito subito da quello di Ron.

Buon per lui, penso. Almeno sono sicura che lavorerà sotto lo sguardo competente della mia amica.

Ma quindi con chi farò coppia? La curiosità mi sta uccidendo. Sono talmente eccitata che quando Piton fa il mio nome sussulto appena.

«Granger, tu starai con Malfoy.» Afferma con un ghigno sadico. «Nott invece con...»

Vista dall'esterno sono sicura di apparire rigida e fredda, ma al mio interno il cuore sta battendo talmente forte da farmi quasi male. Rimango immobile alla mia postazione, con lo sguardo fisso davanti a me.

Draco Malfoy è sicuramente l'ultimo mago con il quale mi sarebbe piaciuto trascorrere un'intera ora di lezione.

Attendo in questa posizione ancora un po', ma di Draco neanche l'ombra. Quando sbircio con la coda dell'occchio dalla sua parte, lo vedo ridere e scherzare con un gruppetto di Serpeverde raccolto intorno a lui.

Ma che fa?

Sento la rabbia crescermi dentro. Evidentemente era troppo pretendere che Malfoy prendesse la cosa seriamente. Ancora più da folli era sperare nella sua galanteria.

Mi avvicino al suo banco a passi pesanti.

Se fossi un toro, in queste occasioni sbufferei fumo dalle narici.

«Noto che non hai neanche aperto il libro.» Esordisco. «Pagina 62. Incomincia a sminuzzare le foglie di malva. Ah, e fa in fretta, voglio essere la prima a finire.»

Il gruppetto si volta verso di me, a bocca spalancata.

Cos'è? Nessuno prima d'ora aveva mai dato ordini al loro adorato capo?

Abbasso lo sguardo verso Malfoy, seduto in maniera scomposta sullo sgabello. Non sembra più tanto divertito, ora, ma mi fissa con occhi di ghiaccio.

Brrr.

Peccato che non mi faccia paura.

«Sai cosa sia la malva, vero?» Chiedo sollevando un sopracciglio.

Draco sostiene lo sguardo un altro paio di secondi, dopodichè congeda gli amici.

Si volta quindi verso «Pozioni avanzate», aprendo la copertina con dita lunghe e diafane.

«Pagina 62 hai detto?» Dice tranquillo. «Ecco. Questa sarà l'unica cosa che farò oggi a lezione.»

«Hai sentito Piton,» ribatto seccamente. «Dobbiamo lavorare in coppia.»

«E rischiare così di sfiorarti durante la preparazione del siero?» Il viso di Draco si trasforma in una espressione disgustata. «A dir la verità non so neanche perchè Piton ha preso la decisione di mettermi con una sanguemarcio.»

Il termine mi colpisce, e forte anche.

Ma fingo che non mi tocchi.

«Oh andiamo, Malfoy.» Dico incominciando a preparare gli ingredienti. «Sappiamo benissimo entrambi il perchè di questa scelta. Tu sei il suo prediletto ed io la più brava. Voleva solo assicurarsi che prendessi un bel voto.»

«Ma di sicuro non che ti facessi da elfo domestico.»

«Che c'entrano ora gli elfi domestici?!» Ma soprattutto, quanto mi irrita? «Oh e va bene, resta pure lì a guardare. Farò tutto da sola.»

In silenzio, mi concentro per tagliare e pesare attentamente gli elementi principali della pozione. Dopodichè incomincio a calarli delicatamente nel paiolo, seguendo l'ordine indicato nel libro.

È a questo punto che, con la coda dell'occhio, noto che Draco era rimasto a fissarmi per tutto il tempo.

Ma che vuole?

Decido di non prestargli attenzione. Qualunque parola potrebbe uscire da quella boccaccia di sicuro non sarebbe niente di gentile o educato. Anzi, forse non parla proprio per evitare di sparare cattiverie o insultarmi in maniera troppo evidente davanti al professor Piton.

Lecchino.

Ma quando dopo un lungo silenzio si rivolge a me, ciò che dice mi spiazza.

«Sei amica della Blackheart, non è così?»

«E con questo?»

«Quando inserirò il mio messaggio nel nuntiusierum vorrei che lo consegnassi a lei.»

Per la prima volta da quando ho iniziato a lavorare sulla pozione, mi volto a guardarlo.

È ancora seduto in quella maniera sfacciata, la posa morbida e comoda di qualcuno che non ha mai avuto seri problemi nella vita. Figlio di papà, ricchissimo, proveniente da una famiglia che nel mondo magico potrebbe quasi essere definita nobile.

E... sì, ancora una volta è dura ammetterlo quando si tratta di ragazzi Serpeverde, ma Draco è anche dotato di una bellezza antica e disarmante.

Pelle e capelli chiarissimi, occhi grigi, fisico asciutto. Il sorriso di scherno tipico di chi ha avuto sempre tutto a portata di mano, solo perchè si trattava di lui e non dovuto a chissà quali virtù.

Malfoy ricambia lo sguardo.

Chissà se celatamente mi sta analizzando anche lui.

Cosa potrebbe pensare di me?

Che invece io appaio sempre così rigida e composta perchè sono altezzosa? Arrogante? Che non sono affatto bella e che anzi ho un viso così ordinario da sembrare sciatta e insulsa?

No, niente di tutto ciò. Quando Draco Malfoy posa gli occhi su di me, ha in mente un solo pensiero, così chiaro da trasparire sul volto deformato in una smorfia: sanguemarcio.

È talmente avvelenato dalla convinzione di essermi superiore, che è perfino disgustato dall'idea di sfiorarmi.

Questo come mi fa sentire?

Irritata. No, non irritata, di più. Furiosa.

Tiro un lungo sospiro, cercando di sbollire la rabbia.

«Malfoy, il professor Piton ha chiaramente detto che per verificare la buona riuscita del compito il messaggio va letto dal rispettivo compagno.»

«Digli che l'hai fatto, poi...» indirizza un'occhiata dalle parti di Keira. «Potrai consegnare il nuntiusierum a lei.»

Riprendo nuovamente fiato, spazientita, dopo cerco di spiegare la questione a Draco nello stesso modo in cui mi rivolgerei a un bambino in età da nido.

«Come avresti saputo se avessi anche solo fatto finta di leggere la ricetta, il messaggio contenuto nella pozione, una volta ingerita, viene esternato attraverso le corde vocali del destinatario con la voce del mittente.»

«Allora trova una soluzione.» Il ragazzo mi rivolge un sorriso di scherno. «Non sei forse la grandissima Hermione Granger? Di sicuro la studentessa più brillante del nostro anno conosce qualche trucchetto per farla in barba a Piton.»

Ricambio il sorriso, cercando di sembrare più odiosa possibile.

«Tutto giusto. Peccato però...» Calo nel paiolo un mestolo, ne assaggio il contenuto. «Che io non ho nessuna intenzione di farti un favore, Malfoy.»

Porgo al ragazzo il mestolo.

«Su, leccati l'indice, pensa al messaggio e poi mescola.» Ordino. «Ricordati che verrà sentito in tutta l'aula.»

Draco fa come gli dico, sfidandomi con lo sguardo.

«E tu ricorda che il voto sarà condiviso.» Dice mentre verso il nuntiusierum in una fiala. «Sicura di voler rischiare?»

Punto gli occhi nei suoi e sporgo appena la lingua per bagnarmi l'indice.

«Sto vagliando le varie possibilità.» Ammetto mescolando con il dito il liquido dorato raccolto nuovamente nel mestolo. «E mi chiedo perchè nutri tanto interesse nei confronti della mia amica.»

«Voglio mandarle un messaggio, non una bomba.»

«Con te non c'è mai da fidarsi.»

«Mh.»

Anche il mio messaggio contenuto nella pozione, adesso è in una fiala.

«Curioso?» Chiedo agitandola davanti agli occhi.

«No, e sai perchè, Granger?» Draco abbassa lo sguardo sul pugno con il quale ha afferrato la sua fiala. «Perchè tu sei banale. Posso già immaginare che tipo di stupido insulto nei miei confronti vi hai inserito. Sei tu, invece, quella curiosa.»

Osservo il pugno aprirsi per mostrarne il contenuto. Il liquido dorato oscilla piano nella boccettina di vetro. È vero, sembra proprio infuso alla menta. Ma al suo interno è stato imbottigliato un messaggio.

E se Draco volesse umiliare pubblicamente Keira, o me, o qualcun altro?

Qualcun altro tipo Piton.

No, no, no, non posso permettermi di ricevere un brutto voto o, peggio, una punizione.

In effetti, valutando i rischi su una bilancia, il piattino con le conseguenze sfavorevoli è decisamente più pesante, se io decidessi di presentargli questa pozione alquanto ambigua.

Guardo la fiala con apprensione.

Forse dovrei lasciar perdere il voto, questa volta. Far finta che la pozione non sia pronta, aspettare che la termini un altro studente.

Che rabbia però, sapere che io ce l'avevo pronta già da un pezzo.

È proprio qui, nelle mie mani. Eseguita in maniera perfetta.

Se non fosse per il messaggio di Draco...

Con uno scatto, sollevo la mano verso l'alto.

«Granger?» Dice Piton.

«Ho finito.»

E così sono prima, penso con soddisfazione.

«Hai finito?»

«Volevo dire abbiamo professore.» Controvoglia, indico con il capo Malfoy. «Abbiamo finito.»

«Bene, allora vorrete deliziare la classe con le vostre voci, suppongo.»

Dai compagni delle varie Case si solleva un brusio divertito.

«Certo,» afferma Draco sollevandosi.

Quanto tempo è passato dall'ultima volta che io e lui siamo stati a meno di un metro di distanza, entrambi in piedi? Perchè non ricordavo fosse così alto. Per guardarlo dritto negli occhi, adesso, dovrei mettermi sulle punte.

Ci scambiamo le fiale, poi lui beve il nuntiusierum, nell'assoluto silenzio.

Avverto la tensione nell'aria, quasi palpabile, come se stessero tutti con il fiato sospeso.

Mi accorgo che sto trattenendo il fiato anche io.

Quando Draco apre bocca, sentirlo parlare con il mio tono saccente e provocatorio è la scena più comica alla quale abbia mai assistito.

«Seppur breve,» dice infatti, tra l'ilarità generale, «spero che l'esperienza di parlare con la mia voce infonda in te più sapienza di quella che potresti assumere studiando per altri dieci anni.»

«Lei, signorina Gringer,» Esordisce il professore di pozioni, dopo che le risa sono cessate, «conferma ancora una volta di essere la strega più modesta che conosca. Ma sono curioso di scoprire cosa ha preparato invece Draco Malfoy. Prego, beva la sua pozione.»

Che fosse questo l'intento di Piton, mettendomi in squadra con Draco? Sapeva che lui avrebbe cercato di umiliarmi davanti a mezza scuola? Possibile che si diverta con così poco?

Stringo piano la boccetta. Poi, con finta calma la scambio con una vuota posta sul tavolo, afferrandola in maniera tale da coprirla interamente con le dita. Fingo di bere.

Adesso, il silenzio si è fatto ancora più grave di prima.

Spinge sul mio torace come un mostro pesantissimo.

Apro la bocca mentre eseguo un gesto rapido con la bacchetta nascosta dietro la schiena. Poi recito una formula in mente, o almeno ci provo.

Quando inizio a parlare, sono compiaciuta e sollevata, sentendo la mia voce farsi più profonda, più cupa. Non è esattamente la voce di Malfoy, ma ci si avvicina tantissimo.

Speravo dunque di convincere Piton. E forse ci sarei anche riuscita, se solo avessi resistito alla tentazione di riprendermi la mia piccola, dolce e calda vendetta dopo anni di insulti e sguardi schifati.

Come avrei mai potuto sprecare un'occasione tanto ghiotta?

«Ciao Hermione,» esordisco con la mia nuova voce gutturale, cercando di non ridere. «Non sapevo cosa dirti quindi ti dico solo questo: sei la migliore.»

I compagni scoppiano in una risata isterica, tutti insieme, provocando un boato improvviso ed assordante simile ad una bomba.

Sul viso mi compare un ghigno soddisfatto, mentre con la coda dell'occhio sbircio Draco avvampare, incollerito ed imbarazzato al tempo stesso.

Ma la soddisfazione dura ben poco, perchè l'infantile voglia di ottenere quella semplice rivincita non aveva fatto altro che distogliermi dall'obiettivo principale: ricevere un buon voto.

Quando infatti me ne rendo conto, mi assale un senso di panico.

E va bene, perfino io, a volte, posso commettere una stupidata.

Così sono quasi rassegnata quando, calato nuovamente il silenzio, Piton annuncia: «Malfoy, Granger, siete in punizione.»

 

Draco

 

E questa sarebbe la studentessa più brillante del nostro anno?

Okei, quando Piton mi ha affiancato a lei, per questa lezione, devo ammettere di aver pensato: «perfetto, un ottimo voto assicurato e per giunta senza dover alzare un dito».

Solo un istante dopo mi è venuto in mente che avrei condiviso un'ora della mia vita con la ragazza più odiosa e presuntuosa dell'intero pianeta.

Strega, certo, ma pur sempre una sporca sanguemarcio.

Non vorrei risultare pedante, mettendo sempre in mezzo la questione del sangue, ma proprio non riesco a non pensarci ogni volta che ho di fronte qualcuno.

Sin da quando ho emesso le prime parole mi è stato insegnato che io ero un essere speciale. E per ben tre motivi: essendo innanzitutto un mago, poi un purosangue e per finire un appartenente alla famiglia Malfoy.

Una come la Granger? Ai miei occhi vale meno del niente assoluto.

Tuttavia, durante la preparazione della pozione, non sono riuscito proprio a distaccare lo sguardo da lei. Non perchè provassi attrazione o altre stronzate simili, ma solo perchè non riuscivo a credere come una strega nata e cresciuta da babbani potesse essere così... potente.

Dalla sua pelle traspare infatti non solo un odore gradevole ma anche tutta l'energia potenziale della quale è capace. Magia, della più semplice e pura.

Ma che mi prende? Pensare a lei con termini quali «gradevole» o provare perfino un senso di stima.

Sto decisamente perdendo il senno.

E poi mi infastidisce il fatto che se ne sia accorta, per questo, quando ho notato che mi stava tenendo d'occhio, le ho detto la prima cosa sensata che mi era venuta in mente.

 

«Sei amica della Blackheart, non è così?»

 

Se proprio dovevo passare del tempo con lei, almeno potevo approffitarne per fare dei progressi con il Torneo delle Coppe.

Due cose in una. Portarsi avanti il lavoro. Essere efficienti.

In solo un'ora di tempo potevo: far lavorare Hermione Granger al posto mio, interrogarla sulla Blackheart, ottenere un modo per inviarle un messaggio e infine ricevere adirittura un buon voto in Pozioni.

Per cui ho pensato, perchè no?

E invece mi sbagliavo.

La stupida Grifondoro decide infatti di farmi da complice, certo, però si è persa verso la fine.

Io dichiarare davanti a tutti, davanti a Piton, che per me è la migliore?

Ma chi ci avrebbe mai creduto? Piton non di certo e infatti eccoci qua, in punizione.

Tutti gli altri studenti sono appena usciti e nei sotterranei è calato nuovamente il silenzio.

Piton invece è scomparso dietro una pesante porta ordinandoci di non muovere neanche un muscolo.

«Sai, sembrava proprio la mia voce.» Sussurro nella direzione di Hermione. «Peccato per il contenuto del messaggio.»

La Granger ha lo sguardo fisso davanti a sè, immobile. Scorgo le sue labbra muoversi in un sorriso, per poi ritornare seria. Nel frattempo ritorna il professore, con in braccio una pila di carte.

«Ho bisogno che ordiniate queste pergamene,» dice con una scintilla maligna negli occhi. «Ovviamente mi aspetto che il lavoro sia fatto nel silenzio più assoluto. Bene, cominciate.»

Passo le prossime ore tra pile e pile di scartoffie, sbuffando e lanciando di quando in quando occhiatacce alla Granger. Rimugino sul fatto che per colpa sua sto sprecando il mio tempo libero pomeridiano, tempo che, ovviamente, avrei potuto trascorrere in maniera più fruttuosa.

Penso anche che non ho fatto nessun progresso con la Blackheart, consolandomi alla considerazione che lo stesso vale per Nott, dato che la sua candidata è qui con me.

Per un istante mi passa per la testa l'assurda idea che potrei fare qualcosa per attirare a me Hermione, solo per indispettire Theodore. Era così sicuro di sè scegliendo l'unica ragazza a sei stelle, che vederlo vacillare sarebbe davvero molto divertente.

Ma poi mi viene in mente che si tratta della spocchiosa, acida, odiosa Granger e così lascio perdere.

Tanto Theo non vincerà comunque, che io gli metta i bastoni fra le ruote o meno.

Dirle che le stava bene un rossetto? Ma è impazzito?

Certo, Hermione Granger sarà anche la ragazza più presuntuosa che io conosca, ma di sicuro non è vanitosa. Non come lo sono le altre, almeno.

Quindi credo proprio che non la conquisterà mai in questo modo.

Mi scappa una risata sommessa.

Hermione punta gli occhi nei miei, incuriosita.

Ricambio lo sguardo.

No, non la conquisterà mai con frivoli complimenti sul suo aspetto fisico.

Hermione ha un bel cervello, prima di avere delle belle labbra.

La presa di coscienza di aver pensato a lei in questi termini mi colpisce come un fulmine a ciel sereno.

Okei Draco, adesso basta.

Non devi farlo, non devi guardarla come stai facendo ora, non devi permettere che lei...

Le faccio la linguaccia cercando di non farmi scoprire da Piton.

Perfetto, mi sono rimbambito.

Hermione rimane interdetta per un breve istante, poi abbassa lo sguardo con un sorriso timido sulle labbra tinte di un rosa fragola.

Non posso crederci che l'abbia fatto, non posso crederci che si sia imbarazzata per me.

Mi assale nel petto una strana sensazione di calore, mentre le orecchie mi fischiano senza farmi udire altro.

Lancio un'occhiata furtiva verso il professor Piton.

Fingo di sbirciare alcune carte, fingo di non pensare ad altro, fingo che le sue labbra non attirino il mio sguardo come una potente calamita.

Ma che mi prende?

Voglio solo vedere se ha davvero il rossetto, tutto qui.

No, non è tutto qui, perchè quando i miei occhi si posano sulla sua bocca, non posso far a meno di pensare che Theo aveva ragione, dopo tutto.

Le sta bene questo nuovo colore.

Mi piacerebbe tanto sbavarglielo.

E macchiarmi la pelle della sua stessa tinta.

 

Hermione

 

Quando esco dai sotterranei, l'aria fresca mi travolge e sorprende come un tornado estivo, facendomi girare un po' la testa.

Mi allontano il più velocemente possibile da quell'aula, da Piton, da Draco Malfoy.

Ecco, a proposito di Malfoy, mi stavo giusto chiedendo quale problema lo affligge, poverino.

Insicurezza cronica, personalità multipla? No, forse è cretino proprio di suo.

Ma che aveva tanto da fissare poco fa?

Non faceva altro che guardarmi di sfuggita, come se io non me ne fossi già accorta.

Scrollo il capo e riprendo fiato.

Salire in fretta centinaia di gradini ha solo permesso al mio mal di testa di farsi più insistente.

Chiudo gli occhi e appoggio la fronte sul muro fresco.

Un'ultima rampa di scale e mi ritroverò nell'ingresso. Poi di lì nella Sala Grande, dove potrò ricongiungermi a Keira, dato che avevamo programmato di studiare insieme.

E con Keira invece come mi dovrei comportare?

Infilo una mano nella tasca della divisa e stringo il nuntiusierum che contiene il messaggio di Draco per la mia migliore amica. Sempre se si tratta davvero di un messaggio per Keira.

Quindi cosa fare, consegnarlo? Versarlo in un lavandino? E se lo bevessi io?

Oddio, sono curiosa di sapere di cosa si tratta ma al tempo stesso ho il timore che possa danneggiare me o Keira o entrambe in qualche modo. In fondo stiamo parlando di Draco Malfoy, giusto?

Quale razza di persona (sana di mente) si fiderebbe mai di lui?

Sono esattamente questi i miei pensieri quando all'improvviso avverto una mano sfiorarmi la spalla.

Sussulto, voltandomi di scatto.

«Tutto okei?»

«E a te cosa importa?»

Ci scambiamo un lungo gioco di sguardi.

Il mio preannuncia sfida.

Il suo lascia trapelare un certo divertimento.

Il suo lascia sempre trapelare un certo divertimento.

Lo sguardo beffardo, disarmante e irrispettoso del Serpeverde Theodore Nott.




Nel prossimo capitolo:

«Ma ci pensi?» Riattacca Keira, facendo finta di non aver sentito. «Non solo bello ma anche intelligente. Gli allenamenti di Scacchi magici! C'è qualcosa di più sexy, dico io?»

«Sì,» affermo con decisione. «Un ragazzo che legge.»

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MM_White