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Autore: micchan91    03/04/2018    3 recensioni
Au Sterek
...Quando si svegliò si sentì confuso, era ancora in quella fase in cui il cervello non gli permetteva di ricordare che i suoi genitori erano morti in un incendio e che lui aveva vagato nei boschi attorno alla sua grande villa per giorni prima di venire ritrovato. Sentì delle mani gentili prenderlo e alzarlo dal sedile e quando alzò lo sguardo vide una signora dall'aria gentile che gli sorrideva.
< Da oggi in poi starai qui Derek, ci prenderemo noi cura di te > aveva detto semplicemente prima di farlo entrare in quella che sarebbe stata la sua nuova casa, probabilmente per anni.
L'orfanotrofio della sua città non era altro che una grande villa piena di bambini di tutte le età, gestito dalla donna che aveva visto la sera in cui era arrivato e pieno di tante altre persone che ci lavoravano. Derek odiava già tutti.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Derek non seppe dire quanto tempo passarono a baciarsi, poteva essere passato un minuto come un'eternità. Il maggiore sapeva solo che su quelle labbra aveva trovato casa e che non si sarebbe mai più staccato. Anche Stiles sembrava gradire parecchio e lo faceva capire con dei mugolii sommessi. Fu un lieve bussare sulla porta aperta che li fece staccare, entrambi erano a corto di ossigeno mentre Melissa sulla porta li guardava divertita.

< Noto che stavolta l'ossigeno manca per un motivo migliore > ridacchiò e Stiles arrossì fino alla punta dei capelli.

< Lascia che ti stacchi il monitor, lo stai facendo impazzire con i tuoi battiti accelerati, mi stavo preoccupando > aggiunse divertita mentre si avvicinava al figlio per staccargli gli elettrodi che monitoravano il suo battito cardiaco. Stiles e Derek fissarono la donna in totale silenzio, entrambi con le guance imporporate di rosso e solo quando Melissa uscì ridacchiando ripresero a respirare. Stiles si poggiò mollemente sui cuscini, si sentiva ancora un po' stordito sia per l'attacco di panico che per il bacio.

< Mi dispiace averti fatto preoccupare > sussurrò lievemente e Derek si affrettò ad accarezzargli i capelli con dolcezza.

< Non preoccuparti, sono stato stupido io. Avrei dovuto ricordarmi del tuo problema > ribattè subito, Derek era sempre stato molto attento a queste cose e si era arrabbiato molto con se stesso per aver esposto Stiles ad una situazione simile.

< Non potevi saperlo e comunque speravo che non sarebbe successo adesso che ti avevo ritrovato > sospirò il minore poggiando la testa contro il suo petto.

< Sei la mia ancora Derek > gli disse con amore e Derek gli diede un bacio sulla testa, sorridendo contro i suoi capelli.

< Lo stesso vale per me Stiles > ribattè Derek e capì che in un modo o nell'altro Melissa aveva ragione, loro due si erano sempre amati. Fin dal primo giorno in cui Derek aveva puntato i suoi occhi in quelli ambrati di Stiles tra di loro si era creato un legame profondo che poi nel tempo si era modificato, ma senza mai smettere di rafforzarsi. Derek amava Stiles e Stiles amava Derek fin dall'inizio dei tempi. Poco importava se prima si amassero più come fratelli e ora c'era qualcosa in più, era sempre amore.

Il maggiore strinse con più convinzione Stiles a se e sospirò felice nel sentire il naso del più piccolo strusciare contro il suo petto e annusare il suo profumo.

Stiles restò in ospedale solo qualche altra ora, giusto il tempo di fare dei controlli di routine e aspettare il rilascio.

< Stanotte dormo a casa > gli disse quando arrivarono davanti al portone di casa Mccall.

< Odio farli preoccupare, loro mi hanno dato così tanto Derek...gliela devo una serata in famiglia > ridacchiò davanti allo sguardo da cucciolo del maggiore che però subito sorrise e annuì.

< Passo a prenderti domani mattina, facciamo colazione insieme > gli disse prendendogli la mano e accarezzandogliela con delicatezza.

< A domani > sussurrò Stiles entrando in casa, per la prima volta senza paura di lasciare la mano di Derek col timore di non rivederlo più.

 

Tutti pensavano che una volta fidanzati il legame appiccicoso di Derek e Stiles sarebbe esploso, evolvendoli in una cozza e uno scoglio che non si sarebbero mai più staccati, ma i due stupirono tutti con il loro comportamento. Erano sì, sempre insieme, ma non erano sempre incollati come prima. Era come se la consapevolezza della presenza dell'altro si fosse ampliata, permettendogli di sentire la vicinanza del compagno anche a metri di distanza. Ai due bastavano pochi istanti per trovare il proprio fidanzato con lo sguardo anche in una sala strapiena di persone e appena i loro sguardi si incontravano entrambi sorridevano e si illuminavano. Come in quel momento. Stiles era ancora al centro della pista da ballo e Derek era andato a prendere da bere. Si era voltato solo una volta riempiti entrambi i bicchieri e dopo nemmeno due secondi gli occhi ambrati di Stiles erano nei suoi e i due si erano sorrisi con amore. Il minore lo raggiunse a bordo pista e afferrò uno dei due bicchieri, bevendone il contenuto, imitato subito dal maggiore che storse il naso.

< Avevo scordato quanto poteva essere pessimo l'alcool ai balli di fine anno > borbottò posando il bicchiere sul tavolino di plastica sotto lo sguardo severo di Finstock, il professore di educazione fisica del suo ragazzo che a quanto pare aveva un odio particolare per Stiles.

< Mi spiace, dall'anno prossimo prometto che berremo solo vino di qualità, invecchiato cent'anni > lo prese in giro Stiles mandando tutto giù e posando il bicchiere accanto al suo. Prese poi il pennarello indelebile che era poggiato sul tavolo e iniziò a scarabocchiare sui bicchieri vuoti.

< Quanto sei infantile > rise Derek prendendolo in giro a sua volta, ma Stiles sorrise siddisfatto mentre osservava la sua opera. Su ogni bicchiere c'era il loro nome e metà cuore. Stiles allungò le mani e li avvicinò in modo che le due metà formassero un cuore unico e sorrise radioso al suo ragazzo che scosse la testa divertito e lo baciò con foga.

< Niente baci! > urlò Finstock da lontano e i due si staccarono. Stiles si morse il labbro inferiore con aria felice e ignorando il coach prese Derek per mano e lo riportò sulla pista da ballo, incollandosi a lui.

All'improvviso qualcuno fece cadere qualcosa di pesante e il rumore riverberò nella sala come uno sparo. Derek sentì subito Stiles irrigidirsi nell'abbraccio e si allarmò immediatamente. Quando si abbassò un po' per guardarlo il minore aveva gli occhi lucidi e lievemente sgranati.

< Stiles è tutto ok, ci sono io > gli sussurrò dolcemente e Stiles puntò gli occhi nei suoi. Prese un lungo respiro e li chiuse, stringendo forte le mani di Derek.

< Baciami > soffiò semplicemente e subito le labbra del moro furono sulle sue.

< Niente baci! > sentirono l'urlo isterico del coach, ma lo ignorarono e continuarono a baciarsi finchè non fu Stiles a staccarsi.

< Grazie > sussurrò, stava piangendo e le lacrime gli bagnavano le guance, ma era calmo e gli stava sorridendo con amore. Derek gli sorrise, poi fece l'occhiolino a Scott che aveva letteralmente trascinato Allison per tutta la pista da ballo per trovare Stiles e assicurarsi che stesse bene. Il moro sospirò rilassato e mimò un "sei grande" con le labbra per poi tornare a ballare con la sua ragazza...anche se a giudicare da come si muoveva sarebbe stato meglio di no. Derek sbuffò divertito e tornò a concentrarsi sul suo fidanzato, aveva ripreso a ballare anche lui e sfortunatamente era stato Scott ad insegnargli quindi le sue mosse erano ugualmente ridicole, ma a Derek non importava, non gli importava di niente quando era con Stiles, perchè lui era la sua ancora, la sua vita. Lui lo amava e Stiles amava lui, niente al mondo contava di più, avrebbe potuto rinunciare a tutto per lui, consapevole che se lo avesse fatto, Stiles sarebbe immediatamente diventato il suo tutto. Lo baciò ancora, incurante del fatto che stessero facendo partire un embolo a Finstock e lo strinse forte a se, stofinando i loro nasi.

< Stanotte non mi scappi > soffiò malizioso e Stiles arrossì lievemente, ma subito si stampò in faccia un sorrisetto malizioso.

< Siamo fatti con la colla ricordi? Non potrei allontanarmi nemmeno volendo > ribattè mordendogli il lobo dell'orecchio. Derek ridacchiò e gli accarezzò il viso, consapevole che finalmente quella sera avrebbero reso completo il loro amore.

 

 

:....

 

 

 

 

< Sai Stiles, dieci anni fa quando te l'ho proposto non pensavo tu avessi tutte queste cose > sbuffò Derek divertito mentre il minore poggiava l'ultimo grande scatolone nell'ingresso di casa e Stiles gli fece una linguaccia.

< Dieci anni fa quando me l'hai proposto tutto quello che possedevo era un peluches di nome Teddy Bear e dei vestiti orribili > ribattè fissandolo.

< E comunque sei in ritardo sulla tua promessa, avevi detto a diciotto anni! Ne hai ventitre mio caro! > aggiunse lanciandogli una pallina quando Derek gli fece il verso, pallina che venne prontamente raccolta da una palla di pelo nera che balzò sul divano e si mise a masticarla.

< Il cane deve proprio stare sul divano? > sospirò Derek con aria fintamente esasperata.

< Il cane può fare quello che vuole > ribattè Stiles mettendosi le mani sui fianchi e osservando le pareti imbiancate di fresco. Sorrise soddisfatto e tornò a guardare Derek che ricambiò subito il sorriso. Il maggiore aspettò che Stiles varcasse del tutto l'ingresso, poi allargò le braccia.

< Benvenuto a casa, Stiles > disse con amore e Stiles si bloccò sul posto, fissando Derek con gli occhi spalancati che poco dopo si riempirono di lacrime di gioia. Singhiozzando corse ad abbracciarlo e si strinse a lui.

< Casa nostra Derek > disse tra le lacrime.

< Casa nostra > soffiò il maggiore assaporando quelle parole. Avevano desiderato a lungo una casa solo per loro, dove poter stare insieme e poter essere una famiglia ed ora il loro sogno si era avverato. Restarono stretti l'uno all'altro per qualche altro istante, poi Derek si staccò urlando quando vide che il cane aveva iniziato a mozzicare il suo cuscino preferito, mettendosi ad inseguirlo in lungo e in largo. Stiles scoppiò a ridere e scosse la testa.

< Proprio un grande inizio > disse tra se e se con aria divertita mentre iniziava a spostare gli scatoloni nelle varie stanze, ignorando le suppliche del suo compagno di aiutarlo a recuperare il suo preziosissimo cuscino.

 

 

 

:.....

 

 

 

< Mio dio Derek, sei troppo bello. Sposami > Derek si mise a ridere e scosse la testa.

< No grazie > disse mentre si sistemava la cravatta. A trentatre anni era finalmente riuscito a farsi crescere la barba come piaceva a lui e se l'era sistemata per l'occasione. Indossava un abito blu fatto a mano e se lo lisciò con meticolosità, guardandosi poi con aria critica allo specchio.

< Perchè non vuoi sposarmi? > sentì piagnucolare e si mise a ridere di nuovo, voltandosi verso il suo interlocutore.

< Non ti pare un po' troppo tardi per chiedermelo...Isaac? > chiese e il suo testimone di nozze sbuffò sonoramente, ma stava sorridendo divertito.

< Non è mai troppo tardi > ribattè mentre gli passava i foglietti su cui Derek aveva scritto le sue promesse.

< Non so chi sia più tremendo tra te ed Erika > sospirò divertito il maggiore infilandosi i foglietti nel taschino per poi voltarsi verso la porta quando Scott entrò di corsa, sembrava sull'orlo di una crisi di nervi, il che voleva dire solo una cosa.

< Stiles è scappato > dissero in coro Scott e Derek. Il minore fissò Derek con gli occhi lievemente sgranati mentre quest'ultimo scuoteva la testa con un sorriso divertito ed esasperato.

< Ci penso io > disse tranquillo e diede una pacca sulla spalla di Isaac.

< Tu intrattieni gli ospiti ed evita che venga una crisi isterica a Scott > ridacchiò per poi uscire. Andò sicuro e spedito, senza nemmeno avere il minimo dubbio su dove avrebbe trovato il suo compagno.

< Ed eccoti qui > sospirò dolcemente quando raggiunse il piccolo cimitero dietro la chiesa. Stiles era accovacciato davanti ad una delle tombe e aveva lo sguardo perso. Derek gli si accovacciò vicino e gli accarezzò delicatamente la schiena.

< Sarebbero fieri di te, lo sai questo? > disse sincero e non si risentì del fatto che il suo ragazzo non lo guardasse, aveva lo sguardo fisso sulla foto dei suoi genitori.

< E se cadessi mentre percorro la navata? > Derek si mise a ridere e continuò ad accarezzargli la schiena con dei movimenti lenti.

< Probabilmente sarebbero un po' meno fieri, ma faresti sbellicare tutti dalle risate, quindi andrebbe bene. E' bello ridere ai matrimoni > disse e Stiles si voltò a guardarlo.

< E se cadessi tu? > borbottò cercando di non guardarlo con ammirazione dato che con quel completo gli stava divinamente.

< Mi sotterro e annulliamo il matrimonio. Ma io non inciampo sui miei stessi piedi Stiles > rispose il maggiore dandogli un buffetto sul mento e Stiles sospirò divertito.

< E' che...e se facessi la sua stessa fine? Non voglio condannarti a passare ciò che ho passato io > sussurrò il minore tornando a guardare la foto dei genitori e subito Derek gli strinse forte la mano.

< Tu non farai la fine di tuo padre ed io non sarò condannato a niente. Sei un poliziotto bravissimo e ciò che è successo ai tuoi genitori è terribile, ma non è la normalità > disse serio e lasciò che il silenzio cadesse tra loro per qualche istante.

< Io ti amo Stiles > disse alla fine e il minore sorrise dolcemente.

< Anche io Derek > sussurrò passando delicatamente le dita sulla foto dei suoi genitori per poi alzarsi.

< Sei sleale comunque, sei più bello tu > borbottò fissandolo.

< Scherzi? Il fascino della divisa dove lo metti? > rise Derek sistemando il colletto della divisa di Stiles che gli sorrise divertito.

< Me lo metto dove non batte il sole se devo confrontarmi con te > rispose, scoppiando a ridere quando Derek gli diede un pugnetto sul braccio.

< Cammina su, che Isaac mi ha già chiesto di sposarlo per venti volte da quando mi ha visto con questo addosso > disse mentre si avviavano.

< Oh e tu? Che gli hai risposto? > rise Stiles pendendogli la mano.

< Che sono già occupato con l'uomo più bello del mondo > rispose Derek felice, entrando nella chiesa mano per mano con Stiles, stringendogliela forte per evitare che potesse cadere. Prima di entrare dalla porta della chiesa alzò un momento lo sguardo al cielo e sorrise, salutando la sua famiglia e quella di Stiles.

< Spero davvero che siate fieri di noi > soffiò per poi guardare dritto davanti a se, andando incontro al suo futuro.

 

 

 

:....

 

 

 

< Stiles ne sei proprio sicuro? Non devi stare per forza > disse Derek per la milionesima volta e Stiles sospirò divertito.

< Derek è ok. A Theo piacciono e non voglio privarlo di questa esperienza > rispose e Derek lo oltrepassò con lo sguardo per osservare il loro figlio adottivo seduto sul dondolo nella veranda di casa.

< Ma Theo dorme > ribattè, ma quando tornò a guardare suo marito quello stava sorridendo. Stiles si strinse meglio a lui e gli afferò la mano, poggiando la guancia sulla sua spalla e chiudendo gli occhi per un momento.

< E' ok > sussurrò piano e riaprì gli occhi quando il primo fuoco d'artificio esplose in cielo, segnando la fine e l'inizio di un nuovo anno. Derek lo fissò preoccupato, ma Stiles era sereno e osservava quell'esplosione di colori con un sorriso serafico in viso, solamente due lacrime gli scesero lungo le guance, ma niente di più. Il passato era stato sotterrato da metri e metri di felicità e d'amore e per quanto facesse ancora male sia Derek che Stiles erano consapevoli di una cosa, ci sarebbero stati sempre l'uno per l'altro.

< Papà papà! I fuochi d'artificio! Guardate i fuochi d'artificio! >

 

 

 

 

 

Angolino dell'autrice

Ed ecco che è terminata <3 Avrei voluto scrivere di più su di loro, ma qualsiasi cosa scrivessi mi sembrava scontata e banale, insomma le solite cose, così ho deciso di concluderla qui ^^

Spero che vi sia ugualmente piaciuta e ringrazio ancora EdSheeran per avermi permesso di usare la sua idea (spero davvero che ti sia piaciuta ^^)
Baci <3

  
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