Capitolo 5
Igor Karfkaroff
si sentiva un gufo specializzato in spostamenti est-ovest, e aveva la terribile
sensazione di essere prossimo a diventare una Passaporta. Giuro che la porter๒ in Inghilterra una volta per tutte pens๒, raggiungendo il vialetto di Villa Malfoy.
Una volta
arrivato alla soglia tossicchi๒ e buss๒, senza
considerare i vari campanelli o cose varie, molto ordinari, pens๒ il Preside.
Non avvert์ alcun rumore dallinterno, cos์ continu๒ a bussare, finch่ non senti dei passi leggeri dietro
la porta. Un elfo domestico apr์ il portone di legno di ciliegio osservando il preside
bulgaro coi lunghi baffi che incorniciavano un viso stanco.
-Salve
signore, desidera?- esclam๒ con voce squillante lelfo chinandosi.
-Vorrei
parlare con Narcissa Black, se mi ่ possibile.- rispose.
-Chiama e
porta da lei signore, intanto pu๒ accomodarsi in Sala se desidera.- rispose lelfo, sempre intento ad inchinarsi
aprendo il portone.
Il preside
entr๒ nella dimora e prima di sedersi studi๒ lambiente circostante rendendosi conto che lelfo si stava dirigendo in un cortile
interno dellimponente
Villa Malfoy. Si chiese quanti anni avesse quella casa e perch้ era terribilmente cupa, ovunque
guardasse. Perfino a una persona oscura come lui faceva impressione quel posto.
Era tutto cos์
terribilmente oscuro, inquietante e rigido, i muri e larredo esprimevano una terribile
sensazione di severitเ e
malvagitเ, ma tutto ci๒ assunse un altro aspetto quando
dalla porta comunicante con quella che sarebbe dovuta essere la cucina appar์ Narcissa Malfoy scortata dallelfo.
-Ecco a lei
signora, il suo ospite.- annunci๒ lelfo
varcando la soglia e defilandosi con un profondo inchino per lasciare un po' dintimitเ alla sua padrona. In quel momento Igor si sentiva pi๙ in sintonia con lelfo che con Narcissa.
-Igor
Karkaroff.- esclam๒ la donna.
Il Preside la studi๒ prima di
parlare. Not๒ che la
sua imbattibile eleganza era deturpata dal suo viso scarno e solcato, pallido
come la neve. Ebbe quasi pietเ di lei. Vide che la sua veste di un tessuto pregiato era ormai
smunta e usurata, come se temesse che da un momento allaltro una fuga improvvisa lavesse costretta a scappare via. I
suoi occhi esprimevano un forte senso di paura e di rassegnatezza.
-Narcissa
Black.- rispose, infine Karkaroff. -Buongiorno.- disse poi, prendendole la mano
e facendo un bacio a mano da vero gentiluomo.
-Cosa vuoi?-
disse a bassa voce la donna guardando il pavimento.
-E semplice. Devi venire con me. Una
persona vorrebbe parlarti, se non collabori, e mi auguro che tu non lo faccia,
non ti sarเ torto un
capello e nellarco di
due giorni sarai di nuovo qui.- disse semplicemente luomo guardandola negli occhi.
-Tu, vile
uomo, credi di venire a casa mia per portarmi chissเ dove proprio mentre mio figlio e mio
marito non sono qui? Molto vigliacco, come sempre. E cosa dovrei fare? Sai
benissimo che con la fine della guerra io e la mia famiglia ci siamo nobilmente
defilati da certe situazioni, abbiamo bisogno di tranquillitเ. Tornatene da dove sei venuto Igor,
qui non troverai nulla che ti possa servire.- concluse la donna acquistando un
po' pi๙ di colore sul volto.
-Beh, allora
cara Narcissa, non sai cosa ti aspetta.- concluse luomo con un ghigno sul volto. Fece
per voltarsi e raggiungere la porta, ma di scatto prese la bacchetta dal mantello
nella tasca interna e si gir๒ di scatto.
-Stupeficium.-
Colp์ in pieno la donna che si era giเ voltata. Ella cadde a terra,
tramortita. Karkaroff raccolse il suo corpo, la prese in braccio e usc์ dalla villa. Una volta terminato di
attraversare il vialetto e il cancello principale prese una piccola spazzola
dal cappuccio e vi si strinse assieme al corpo dellesile donna.
*
-Ancora non ่ messa bene, miseriaccia. Non sembra
nemmeno lei.- disse Ron osservando lenorme castello.
-Ronald,
sono passati quattro giorni dalla fine della guerra, cosa credi, che gli elfi oltre
che a essere sfruttati debbano anche fare miracoli?- gli inve์ contro Hermione.
-Hermione,
C.R.E.P.A.- disse Ron, per poi ridere a crepapelle. I gemelli gli diedero una
pacca su una spalla in segno dapprovazione.
-Ci sarเ Hagrid nella capanna? Pensavo che
lui potesse accompagnarci.- chiese Harry ignorando i suoi compagni.
-Si, vedo
del fumo. Ehi guardate! Thor!- rispose Hermione contenta avvicinandosi al cane
gigante che correva verso di loro con la bava alla bocca. Quando Hermione si
chin๒ ad accarezzarlo e il cane prese a
leccarle tutta la faccia, Hagrid usc์ dalla capanna.
-Ragazzi!
Che fate qua? Non ci avete mica pensato di tornare al castello eh?- url๒ Hagrid con un grosso sorriso
stampato in faccia. I ragazzi si avvicinarono a salutarlo, Hermione arriv๒ per ultima perch้ non riusciva a liberarsi di Thor.
Amava i cani, gli ricordavano.. Basta Hermione, si disse, mentre gli si formava
un groppo in gola.
-Hagrid hai
da fare?- chiese Harry mentre il gigante lo stritolava.
-No, no, no
mica mi disturbate! Entrate?- esclam๒ in risposta Hagrid.
-No, Hagrid,
dobbiamo fare un paio di cose.- rispose Harry. -Dobbiamo andare nella Foresta,
non so se hai visto un po' come sta andando.. sai gli unicorni ammazzati..-
-Cosa dici?
Unicorni?- chiese Hagrid strabuzzando gli occhi. Harry cap์ che non era a conoscenza dei fatti,
cos์ gli raccont๒ tutto, da ci๒ che accadde alla festa a ci๒ che era successo nella foresta.
-Per tutti i
gargoyle galoppanti!- escalm๒ infine il gigante. -Mica ่ tornato di nuovo?- grid๒ esasperato.
-Non
sappiamo nulla Hagrid, purtroppo, ma vogliamo capire qualcosa. Chi beve il
sangue di unicorno ha unanima
dannata e ha bisogno di sopravvivere. Secondo noi ่ qualche insorto che centra con Voldemort, qualcuno di oscuro
che magari non conosciamo nemmeno. Effettivamente se fosse un Mangiamorte non
avrebbe bisogno di sangue di unicorno, poi ormai sono giเ tutti ad Azkaban oppure morti,
vogliamo capire bene chi sia. A Harry fa male la cicatrice.- disse Hermione in
tono pratico.
-Miseriaccia.-
disse Hagrid grattandosi la fronte. -Beh, prendo la balestra e entriamo.-
-Io inizio
ad andare, se i centauri vedono me per primo non attaccheranno.- disse Harry.
-Vengo con
te!- esclam๒ Hermione
allunisono con Ginny.
Alla soglia
della foresta videro delle grandi lapidi in marmo bianco con delle incisioni
sopra e vi passarono in mezzo. Harry lesse i nomi e si ferm๒.
Remus Lupin e Ninfadora Tonks. Che
possa la loro anima forte proteggerci dallalto.
Lesse anche
di alcuni alunni, Lavanda Brown, Colin Canon, e scorrendo tra le lapidi lesse
trattenendo le lacrime giเ dalla
prima lapide:
Severus Piton, nato Serpeverde e
morto Grifondoro. Possa Hogwarts mantenere eternamente il suo ricordo.
Rimase un
attimo a fissarla. Se solo avesse saputo tutto dallinizio.. se solo avesse potuto
capire. Le ragazze lo raggiunsero con una cera pessima, entrambe pallide. Anche
loro avevano notato le lapidi e le avevano osservate tutte. Harry si chin๒ su quella del professor Piton e
trasfigur๒ un fiore
in una piccola statua di una cerva e lappoggi๒ nel prato
verde dove sotto giaceva il suo corpo.
-Grazie..-
mormor๒ alla lapide.
Come si alz๒ Ginny lo strinse in un forte
abbraccio mentre Hermione si avvicinava al limitare della Foresta. Stava per
scoppiare in lacrime, non riusciva pi๙ a mantenere il peso della guerra, dei ricordi e di tutto ci๒ che era successo. Troppe vite
sacrificate, vite giuste di persone coraggiose. Pens๒ a Sirius, a quanto la sua morte
fosse stata ingiusta e crudele. Luccisione di Bellatrix non laveva minimamente toccata, non le importava. Lei rivoleva
indietro Sirius, non la vendetta. Strinse i pugni e si gir๒, vedendo Harry e Ginny arrivare
verso di lei mano per la mano. Ah, lamore, pens๒ Hermione. Harry la guard๒ in faccia, notando la sua espressione funerea.
-Hermione,
mi dispiace tanto, non dovevo..- prima di terminare la frase fece una strana
espressione, come se gli si fosse accesa una lampadina. -Hermione, vieni con
me!- disse Harry con gli occhi illuminati lasciando Ginny cos์ da sola mentre prendeva la mano
della sua migliore amica per portarla chissเ dove. Quando si accorse di Ginny torn๒ indietro e prese la mano anche a lei
e le trascin๒ nel bel
mezzo della foresta correndo come un pazzo.
-Dovera, dovera, dovera.. ECCOCI!- url๒. Moll๒ le mani delle ragazze e si inginocchi๒ cercando a terra freneticamente. Era
stato veloce come un fulmine e le aveva trascinate nel bel mezzo della Foresta,
dove gli alberi erano fitti e la vegetazione copiosa, cos์ tanto che a stento si percepiva la
luce del sole fra i rami.
Harry sollev๒ un pugno in aria con fare trionfante
e sorrideva soddisfatto.
-Prendila.-
disse Harry a Hermione mettendole sulla mano una piccola pietra scura con unincisione sopra che Hermione
riconobbe subito: erano i Doni della Morte.
Non cap์ subito cosa intendesse fare Harry.
Sapeva benissimo che con quella pietra se si riportavano in vita i defunti la
morte gli si sarebbe ritorta contro.
-Harry io.. sei
impazzito?- disse Hermione guardando con aria esterrefatta la pietra della
Resurrezione. -Io..non possiamo, Harry, lo sai..-
-Non puoi
cosa? Ah no,no,no, non riportare in vita nessuno anche perch้ non so come si fa! Ma se ci pensi
tantissimo e sei disperata puoi avere..ehm..un breve colloquio coi defunti, io
ci sono riuscito, ricordi? Prima di raggiungere
- rispose Harry, ma Hermione giเ non lo stava pi๙ ascoltando.
Guardava
quella piccola pietra cercando di realizzare che.. che un addio ci sarebbe
potuto essere, non cera mai
stato e magari poteva vederlo pi๙ di una volta.. insomma, voleva studiare quella pietra,
voleva capire fino a che punto poteva spingersi. Mentre stava per aprire bocca
Ginny url๒.
-PER LE
MUTANDE DI MERLINO! COSE QUELLO?!- Harry e Hermione presero
subito la bacchetta, la ragazza ripose la pietra nella sua borsetta magica. Non
cera nessuno, sono un bagno di
goccioline argentate e un corpo che pareva essere esploso in alcune parti di un
Unicorno. Era una visione raccapricciante.
-Oh
Merlino..- disse Harry col fiato mozzo. Hermione rilass๒ i muscoli e si avvicin๒ a ci๒ che restava del corpo. Cercava delle tracce ma sembrava
essere tutto accuratamente nascosto, ma not๒ un particolare interessante. Le foglie erano distribuite in
modo molto differente, sembravano disposte a casaccio ma in un punto ben
preciso. Era un incantesimo. Cos์ Hermione avvicin๒ la bacchetta al suolo e mormor๒: -Revelio.- E si ud์ un fruscio di foglie in lontananza, infatti Hermione aveva
ragione, lartefice
aveva occultato il suo passaggio. Studi๒ il suolo e vide che oltre a delle orme cera una sentiero abbastanza grande
solcato nel terreno.
-Un
secchio..- mormor๒ Hermione
pi๙ a se stessa che agli altri. -Harry,
qualcuno ่ venuto
per portare del sangue di Unicorno via dalla Foresta, ne sono certa, guarda un
po'.- Hermione e Ginny si sporsero e videro delle orme di alcuni passi e un
solco continuo di qualcosa che era stato trascinato.
-Ma se era
un mago.. perch้ non lha fatto levitare?- chiese Ginny.
-Beh,
immagina un centauro o qualsiasi altra creatura che vede un secchio volare per
la foresta, facendo cos์ poteva
acquattarsi e nascondersi per non farsi notare.- rispose Hermione come se fosse
la cosa pi๙ semplice
del mondo.
-Seguiamo le
tracce.- disse Harry e sincamminarono
a lungo. A metเ strada
trovarono Hagrid assieme ai gemelli e a Ron che aveva unaria terrorizzata. Gli spiegarono la
situazione e sincamminarono
assieme continuando a seguire le tracce, finch่ non arrivarono a
la fine della foresta proibita, al confine di Hogwarts.
Hermione analizz๒ la
situazione.
-Bene,
allora possiamo escludere il fatto che costui o costei viva nella foresta, ่ qualcuno che porta il sangue dUnicorno a qualcun altro, perci๒ qualcuno debole che non pu๒ farcela da solo, quindi.. quindi le
cose da fare sono poche.- disse la ragazza grattandosi il mento per cercare di
riflettere.
-O nulle?-
chiese Harry. -Non sappiamo nulla.-
-Beh, se
incontrassimo qualche centauro potremmo sapere qualcosa in pi๙ magari, ma stranamente non abbiamo
incontrato anima viva. Comunque possiamo chiedere a Kingsley di mettere dei
controlli a Hogsmeade e ai confini di Hogwarts e se incontrassimo qualche
creatura della foresta potremmo chiedergli di tenerci al corrente di tutti i
movimenti. Harry te lo devono, hai salvato la vita a tutti loro.- Disse
Hermione rispondendo giเ alla
domanda che Harry stava per porle.
-Bene.
Torniamo indietro.- disse Ron iniziando a camminare. Non ce la faceva proprio a
stare in quel posto.
-Ragazzi, un
attimo.- disse George. -Quanto amo le scene del delitto!- esclam๒ Fred. Hermione si gir๒ e not๒ che i gemelli erano chini a terra e George stringeva
qualcosa in mano. -Ecco a te, detective.- disse George porgendo alla ragazza un
bracciale di cuoio scuro, quasi nero. Si vedeva che era l์ da poco, pens๒ Hermione, altrimenti sarebbe stato
rovinato e il cuoio si sarebbe deteriorato. Guard๒ bene e not๒ che i passanti che lo chiudevano visibili dallesterno del pesante bracciale avevano
inciso sopra qualcosa. Hermione dovette guardare bene per poi leggere.. Durmstrang. E al di sotto cerano anche delle altre iscrizioni in
bulgaro, dove vi era scritto dove si trovava la scuola e altre informazioni.
Hermione ebbe un tremito. Pens๒ subito a Viktor.
-Ragazzi,
io.. guardate.- a Hermione mancavano le parole. Tutti si sporsero per guardare
lincisione e rimasero perplessi. Il
primo a parlare fu Ron.
-Io lo
sapevo che quel Viktor aveva qualcosa di sbagliato.- ringhi๒.
-No, pensate
bene. Igor Karkaroff era un Mangiamorte. Anche se possiamo non escludere
Viktor.. effettivamente..- disse Harry senza staccare gli occhi dal bracciale.
-Io.. io
credo che dovremmo cercare entrambi.- disse Hermione. -Ho lindirizzo di Viktor, di quando ci
scambiavamo le lettere, posso mandargliene una.-
-Per cosa?
Per chiedergli se per caso di recente ่ venuto a fare visita ad Hogwarts?- chiese Ron.
-No, beh,
posso chiedergli se possiamo incontrarci.. posso..oh Harry ma tutte quelle
lettere che ti hanno mandato dopo la guerra? Non ่ che per caso anche Viktor te ne aveva spedita una se non
ricordo male?- chiese Hermione che si rivolse allamico con aria speranzosa.
-Io..ancora
non ne ho aperta mezza, ma credo di si, ora non ricordo.- rispose lamico.
-Ragazzi ci
provo a chiedere a Magorian se ha mica visto qualcosa..o Cassandro, in giro qui
non ce li vedo.- disse Hagrid.
-Perfetto
Hagrid!- esclam๒ Hermione.
E fra tesi e supposizioni intrapresero il cammino di ritorno.
*
-Padrona..eccomi.-
si annunci๒ Igor
varcando la soglia con una donna fra le braccia. La port๒ in sala dove la pos๒ su un divano. Cerc๒ la sua bacchetta e una volta trovata
in una tasca interna della sua veste la tolse e la mise dentro il suo cappotto.
In un angolo Lucretia, sopra uno scalino tra la sala e la cucina, avvolta dalla
sua versa nera intarsiata di dettagli dorati e col viso accerchiato dai suoi
capelli biondo chiarissimo che le scendevano da un lato come una cascata di
morbidi boccoli sorrise al suo servo. Batt่ brevemente le mani e disse con la voce pi๙ candida che questultimo avesse mai sentito: -Bravo
Igor! Sono fiera di te! Sei stato rapido.- e pian piano si avvicinava al divano
dove stava Narcissa.
-Per lei
questo ed altro, mia Signora.- disse Karkaroff baciandole una mano. -A breve si
risveglierเ, ho
dovuto Schiantarla.-
-Cominciamo
bene.. allora, su, risvegliala!- ordin๒ Lucretia. Si sedette in una grande poltrona rivestita in un
morbido tessuto nero in perfetto contrasto coi muri neri e il pavimento color
crema. Igor si chin๒ verso
Narcissa puntandole la bacchetta contro la tempia mormorando: -Innerva-, e ella
si risvegli๒ di colpo
mettendo a fuoco lambiente
circostante. Di riflesso si gir๒ di lato e scorse la tonica e esile figura di Lucretia
elegantemente seduta sulla poltrona con in mano un calice contenente un liquido
argenteo.
-Dolce
risveglio, cara pronipote?- disse questultima mostrandole uno dei suoi sorrisi pi๙ belli e maligni. -Sarai stanca, hai
fatto un lungo viaggio.- e alz๒ un sopracciglio guardando il calice.
-Tu.. tu chi
sei?- mormor๒ Narcissa
sussultando. -Aspetta io..credo di averti giเ vista.- esclam๒ con unespressione
interrogatoria.
-Certo, mia
cara, molto probabilmente in qualche dipinto nella tua vecchia casa dinfanzia, ma non credo che tu mi
abbia mai conosciuta. Io sono Lucretia Black, tua prozia alla lontana, e io e
te abbiamo una cosa preziosissima in comune: il sangue, mia cara, facciamo
parte della stessa stirpe.- rispose dolcemente Lucretia. Igor pens๒ che quella donna fosse unattrice nata, quanta malignitเ era celata sotto a quel tono.
-Ah si, ho
presente, ma non credo di averti mai conosciuta.- disse Narcissa mettendosi a
sedere con delle movenze nevrotiche. -E..quindi io..ma tu non dovresti essere
defunta? Se sei una mia prozia allora dovresti essere almeno invecchiata..io..io
non capisco, scusami.- concluse impacciatamente la donna. Sembrava una cerva di
fronte a un cacciatore.
-Cara, non
devi temermi. La mia storia ti sarเ preservata per dopo, ma io ho richiesto di te per un
semplice motivo: la tua collaborazione. Purtroppo come hai ben detto, io dovrei
essere morta e sepolta, ma grazie a una forte magia sono tornata in vita, ma
per poter restare in vita adesso ho poco tempo per ritrovare una pietra molto
preziosa, non per la materia, bada a ci๒ che dico, bens์ per la magia contenuta allinterno di essa, e vedi, cara, questa pietra risiede nella
nostra cripta di famiglia, dove vi si trovano le reliquie dei nostri antenati
pi๙ lontani. La cripta ่ stata costruita circa nel 1765 in
vista della morte di un nostro antenato, e fu costruita anche per conservare
poi due anni dopo il corpo della moglie. Al tempo della mia morte i miei
spiriti assieme alla mia anima e la mia vitalitเ sono stati rinchiusi dentro la pietra, assieme a unaltra componente fondamentale, dopo
avrai le corrette spiegazioni. Perci๒ al termine di ci๒ necessito visceralmente di questa pietra, chiamatasi
Rubinia, per vivere, perci๒ confido nel tuo aiuto per ritrovare la cripta e per capire
come accedervi, dato che ่ stata
sigillata con degli incantesimi molto potenti quanto antichissimi.- spieg๒ Lucretia scandendo le parole, per
cercare di catturare la curiositเ della pronipote. Narcissa pens๒ prima di rispondere e decise e constat๒ subito che Lucretia non era unangelo caduto dallEmpireo, ma un diavolo travestito,
perci๒ ci teneva a dosare le parole. Respir๒ affondo e cominci๒ a parlare.
-Allora, zia
cara, io ho giเ sentito
parlare di questa cripta e sono pi๙ che convinta che essa sia in Inghilterra, e a giudicare
dallo stendardo- e indic๒ la parete
alle spalle di Lucretia-la presenza di Igor, e il freddo raggelante mi pare che
ci troviamo in Bulgaria. Ora, io ho unenciclopedia intera che parla della stirpe dei Black dalle
origini quasi primitive del Mondo Magico, perci๒ credo che potrebbe aiutarti. In pi๙ lultima volta che ho sentito parlare della cripta del
settecento ่ stato a
casa di mia sorella Andromeda. Lei ่ ancora viva e ne ่ al corrente, ma non credo sappia dove sia. Purtroppo della
stirpe dei Black siamo rimaste solo noi.- concluse Narcissa acquistando
sicurezza notando lespressione
di assenso della prozia. Ella nel mentre si era alzata per studiare lo
stendardo che raffigurava un paesaggio Bulgaro a lei ignoto. La guard๒ a lungo con un sorriso a malapena
abbozzato e infine form๒ un
sorriso a 32 denti e le si avvicin๒ per abbracciarla. Igor si irrigid์ pensando che volesse ucciderla, ma
cos์ non fu.
-Bene,
allora Igor, che aspetti? Andiamo in Inghilterra!- esclam๒ Lucretia sciogliendo il caloroso
abbraccio.