Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Theautumncolours    11/04/2018    1 recensioni
Starei ore su questa panchina a godermi la brezza che mi carezza il viso o il sole primaverile che illumina Taranto, baciata dal mare.
Scrivo solo quando esce il sole. È la fonte principale di ispirazione delle mie lunghe mattine da fuori sede. La gente spesso mi chiede sorpresa perché mi ostini a scrivere. Una risposta c’è: scrivo per non dimenticare.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
06/04/18

La lezione di sociologia è terminata. Scambio un cenno con Michelle. Sono due settimane che ci conosciamo ormai e credo si sia costruita sin da subito un’intesa micidiale. Non posso fare a meno di restare ad osservarla, so perfettamente chi mi ricorda ma non potrà e non dovrà mai saperlo. Non pretendo che sostituisca del tutto quel chiodo fisso che ho in testa. Ora sto bene, mi distrae e ne avevo assolutamente bisogno. Voglio godermi tutti questi momenti.
Le giornate lentamente si allungano. Portano con sé un misto di tranquillità, spensieratezza e quiete. Io e la meteoropatia viviamo in simbiosi.
Sistemo i fogli nello zaino e  con la coda dell’occhio noto che Michelle mi sta aspettando sotto la porta. La raggiungo, le rivolgo un sorriso stanco e ci dirigiamo con calma verso le scale che portano fuori.
-“Ti piace sociologia?”- le chiedo, con il mio solito accento ironico. Lei accenna debolmente ad una risata, poi mi osserva, inarca appena le sopracciglia e con un velo di sfacciataggine nel volto senza pensarci troppo risponde: -“Tantissimo. E a te?”-
-“Ehi, guarda che lo noto che sei totalmente presa dal discorso, alcune mattine. Comunque, a parte gli scherzi, a me piace molto. Voglio dire, lei è brava, ti sa prendere. Soprattutto oggi, mentre parlava della devianza.”-
-“Sì, hai ragione, però svariate mattine mi cala il sonno, è più forte di me.”-
-“Quanto sei problematica, Mich!”- aggiunsi infine, schioccandole due baci sulle guance.
 
 
Il sole finalmente ha trovato il posto per riscaldare e rasserenare le mattine.
Credo che la persona seduta sulla panchina nella direzione opposta alla mia abbia qualcosa che ci accomuni.
Non è la semplice routine mattutina che ci porta all’ università. È qualcosa di più.
Credo di avere un potere che talvolta mi destabilizza parecchio. Penso ed osservo, troppo. Anche contemporaneamente, soprattutto direi. Tendo a sopravvalutarmi da questo punto di vista e la persona in questione vorrei che lo capisse.
 Ora sono fermamente convinta che abbiamo qualcosa in comune. È qualcosa di sottile e delicato, riesco a percepirlo. Rifletto. Potrebbe essere la personalità della mente? Sì. Deduco sia una persona piuttosto scostante. Inizialmente questo mi infastidiva ma allo stesso tempo mi intrigava. Successivamente ho capito che anch’io sono così. Proprio per questo motivo mi infastidiva. Non riuscivo ad accettare il fatto che ci fosse una persona tale e quale a me nel raggio di pochi metri. Manifestavo il mio disappunto su questo lato del suo carattere semplicemente ammettendolo tramite un ghigno che lasciava sospesa la mia osservazione. Sono arrivata al punto in cui son diventata gelosa persino del mio carattere.
Questa persona molto probabilmente non avrà neppure sprecato un secondo in più per produrre un’osservazione nei miei confronti perché in questo momento son già 20 minuti che è immersa in un libro. Un altro fattore che ci accomuna. Certo, voi penserete prontamente che chiunque, nel contesto di un’attesa, possa mettersi a leggere. Ma non diamolo molto per scontato. La lettura deve esser goduta fino in fondo. Deve saper essere compresa, ascoltata, valutata, criticata, elogiata.
Guardo ancora una volta l’orologio. Noto che non ho più tempo per dimostrare sia a voi che a me stessa che questa persona possa nutrire dei sentimenti verso la lettura. Non ha distolto lo sguardo neanche una volta. Non ho più tempo. Nel contempo constato che anche la persona in questione si accorge d’esser in ritardo per prendere il pullman. Si alza. Seguo i suoi passi con lo sguardo. Fuma una sigaretta con disinvoltura, come se volesse attribuirle un significato quasi gentile. È tempo che vada anch’io. Quella persona è la mia docente di sociologia.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Theautumncolours