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Autore: alessandroago_94    12/04/2018    7 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'assenza

L’ASSENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

So che tu sei già lì,

in attesa;

resteremo così,

la nostra vita sospesa

su un fil di lana,

incompresa

come questa mia ultima lagna.

Io non verrò,

non so se ti mancherò,

poiché metto in conto pure

che starai meglio senza di me;

oppure, non te ne accorgerai neanche

della mia assenza, perché

in fondo le ultime volte non ci siamo neppure guardati,

neppure salutati,

ma questa mattina mi manchi,

ed io posso far altro che dormire sui miei fianchi,

riposarli, poverini, perché sono stanchi,

ed oggi è domenica,

tutta quella gente mi stanca,

non so se lo sai.

Non so quello che tu mi dirai;

oppure, se la mia assenza noterai.

In fondo, sono uno tra tanti,

noi siamo schegge impazzite

e latitanti,

in un mondo di conflitti e di sconfitte,

ed io avevo paura anche solo di crederci,

ma noi già sappiamo che non potremo più vederci.

Oggi era la nostra ultima occasione;

delusione,

inizia l’estate e tutti vanno al mare,

solo io resterò a poltrire

e a godere

del silenzio degli altri.

Gli schiamazzi sono tutti verso la costa,

ed è proprio vero che là la vita costa,

le spiagge brulicano di ombrelloni,

il mare inquinato e sporco è pieni di bagnanti

cialtroni,

che finite le brevi ferie torneranno a lamentarsi

che in Italia si lavora troppo poco, o troppo male,

che le sirene degli allarmi risuonano sempre dalle

vetrine dei negozi in frantumi,

spariti abiti firmati e costumi,

perché quando il silenzio delle vacanze estive cala sull’umanità

c’è sempre qualcuno che ne approfitta,

ed arraffa senza pietà.

Intanto giocano in acqua con la palla,

preparano nel frattempo la nuova balla

da propinare al vicino d’ombrellone,

sotto il solleone,

la canicola d’agosto

è ciò che più vorrei evitare;

vorrei affrontarla in un altro posto,

magari in Lapponia,

in Estonia,

che il caldo sia ben lungi da me

e dall’assillare le mie giornate fatte di ventilatore

e di sguardo perso oltre le semplici ore.

Ma questa è l’estate,

ed è ciò che tu non sei;

non vorrei

mai divagare,

devo restare sul pezzo,

perché mi basta pensare

che un razzo

sanguinolento è uscito dal mio cuore,

e… aspetterò che torni di nuovo settembre,

per rivederti al fuori di una stupida estate fanfarona,

affinché mi sia tornata per bene la voglia di rivederti,

tra dirupi scoscesi e apocalissi immaginarie,

varie.

Intanto, lascerò che la mia mente si apra a nuovi mondi,

non lascerò che i bagordi

di una società corrosa fino al midollo

possano entrare a metter subbuglio

nel mio debolissimo e sommesso orgoglio.

E tu, per questi quattro mesi abbondanti,

sarai canzone,

sarai emozione

che renderà vivida

ogni mi esperienza,

ogni mia azione.

Ma a te che importa, intanto

siamo solo amianto

letale per le nostre anime;

la mia, che ho già iniziato ad avvelenare,

la tua, che è qualcosa che si può solo stimare e lodare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

Ehm… non so, spero che anche questa poesia sia stata di vostro gradimento ^^

Grazie del fedele supporto!

   
 
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