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Autore: ilenia23    02/07/2009    3 recensioni
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E se Albus Silente avesse una figlia? E se Sirius Black  se ne innamorasse? E se la storia fosse andata tutto in un altro modo o quasi?
Un intenso sguardo, durato un solo istante.
Pieno di dolcissima tensione.
Complicità.
E paura.
E ansia.
E passione.
E felicità straziante.
Gioia pura, autentica.
In un brevissimo sguardo  tutto questo.
Eravamo tutto questo io e Sirius.
E quel poco d’amore che c’era.
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Adesso che tutto era finito, Harry provava solo un grande sollievo.
Come se un macigno gigantesco gli fosse stato tolto dallo stomaco dopo un’ attesa lunga diciassette anni.
Inzuppato di sudore, stanco come non mai, sorrideva timidamente e piangeva allo stesso tempo.
Fissando lo sguardo sui volti dei suoi cari, sorrideva perché era finita, aveva vinto.
Piangeva perché lungo la strada aveva perso molto,forse troppo. 
Ma per una grande vittoria servono sacrifici.
E adesso era lì, ancora tra le mura di quel castello, scenario della battaglia finale,a chiedersi se fosse un sogno o se fosse davvero la realtà.
Quando ti abitui a un fardello tanto grande, ci vuole un po’ per abituarti all’idea che non ci sia più.
Era ancora vivo , era sopravvissuto per la seconda volta.
D’ altronde lei l’aveva sempre saputo, gliel’ aveva sempre detto che ce l’avrebbe fatta.
Ed era solo grazie a lei che adesso tutto era finito.
Solo grazie a lei Harry era ancora vivo.
In fondo al suo cuore, guardando verso tutti loro, gettandosi a terra, sfinito, mentre braccia sconosciute lo sollevavano, nonostante fosse doloroso e non avesse alcuna voglia di farlo, il suo pensiero volse al momento in cui aveva incrociato per la prima volta quegli immensi occhi verdi con i quali,sapeva, avrebbe avuto per sempre un debito immenso.



Hogwarts – 30 Ottobre 1994



Quando l’ ultimo boccone di torta di zucca fu spazzolato via dai piatti d’ oro, l’ attenzione di tutta la Sala Grande venne rivolta al tavolo degli insegnanti e precisamente al saggio preside di Hogwarts, Albus Silente.
In attesa che l’anziano professore iniziasse il dovuto e convenzionale discorso, Harry Potter scrutò ogni piccolo particolare attorno a lui , spaesato ed eccitato allo stesso tempo:  mai Hogwarts era stata più splendida di quella sera, mai la Sala Grande era stata più sontuosa e immensa, mai il cielo più stellato, il banchetto più delizioso, i professori più affabili ed eleganti..
No, decisamente quella non era una sera come le altre..
Ma vi era una ragione più che motivata per l’ eccezionalità della serata: Hogwarts avrebbe dovuto accogliere, e non solo per quella sera, le delegazioni provenienti direttamente da due scuole prestigiose come Durmstrang e Beauxbaton.  
Harry  insieme al resto dei presenti era a dir poco eccitato per l’ evento eccezionale che sarebbe stato ufficializzato di li a pochi istanti.
Il torneo Tremaghi difatti, dalla sua annunciazione poco meno di un mese prima, era fulmineamente diventato il cardine in funzione del quale ruotava la vita nel castello e non è difficile capirne il motivo. Un evento rarissimo nella comunità magica per il quale molti sarebbero stati disposti a dare qualunque cosa ,solo per assistervi, figurarsi a partecipare. Hogwarts aveva ricevuto l’ onore di ospitare e di riportare così in vita il prestigioso Torneo, sospeso ormai da quasi un secolo.
“Ma quanto ci mette, Silente?”esclamò Ron, spazientito e intontito allo stesso tempo. Non si era ancora ripreso dall’apparizione delle Veele.
“Sei sempre il solito” sbuffò Hermione, tradendo anche lei una nota di curiosità nella voce.
Non appena Silente finalmente si alzò in piedi, numerosi “shh” si levarono in sala. Tutti gli occhi erano fissi su di lui.
 Il preside ebbe un attimo d’incertezza prima di iniziare il suo discorso. Si guardò intorno, a disagio, si voltò verso gli altri insegnanti,soffermandosi particolarmente su Moody. Non ricevendo risposta, finalmente cominciò: “Allora, miei cari studenti, il momento è finalmente giunto”.
Harry si voltò verso i due amici per cercare di decifrare la strana reazione del preside ma quelli fecero spallucce di rimando.
All’improvviso un tonfo sordo proveniente dal portone d’ingresso distolse l’attenzione dalle parole di Silente. Hermione riuscì ad intravedere un sorriso di sollievo nel volto del preside prima di voltarsi anche lei verso l’origine del rumore.
La Sala grande  cadde in un silenzio tombale quando le porte dell’ingresso si aprirono all’ improvviso per lasciare entrare una figura misteriosa, completamente avvolta da un mantello di ciniglia ,bianco neve.
Sussurri e bisbigli correvano di orecchio in orecchio ad una velocità surreale.  Dentro la testa di ogni studente aleggiava un unico interrogativo: “Chi diamine era?”.
La risposta non tardò ad arrivare:  la sconosciuta rivelò il suo magnifico aspetto dopo essersi sfilata con uno schiocco di dita il candido mantello che, magicamente, continuò ad aleggiare ben ripiegato dietro di lei, pronto a seguirla ovunque.
Due occhi straordinariamente verdi mandorlati scrutarono l’intera Sala: uno sguardo acuto e intenso, attento ad osservare e a catturare ogni minimo dettaglio, anche quello più insignificante. 
Quando quella creatura insolita adocchiò il vecchio preside, sulle labbra morbide e rosee apparve un sorriso impertinente e giocoso che ,solo per un attimo, smontò l’idea quasi mistica di irraggiungibilità che inevitabilmente ispirava quella giovane donna che dimostrava avere si e no tre decadi.
Iniziò a percorrere la Sala con un’innata eleganza,grazia e leggiadria. Sembrava quasi che danzasse. Fierezza e audacia caratterizzavano ogni suo passo ma niente era più evidente della magia che sprizzava da tutti i pori, come un’ aurea tutta intorno a lei, riuscivi quasi a sentirla. Probabilmente era la creatura magica più potente che Harry avesse mai visto, dopo Silente.
Non era solo fascino, non era solo incredibilmente bella. Era qualcosa che andava…Oltre ogni previsione.
Il vociare degli studenti aumentava a dismisura man mano che la creatura si avvicinava al tavolo degli insegnanti. A causa del suo incedere danzato, i lunghi, leggermente mossi, capelli castani le ricadevano dietro la schiena, discostandosi dal viso candido e lasciando quindi che si dipanasse il suo selvatico profumo per tutta la Sala, inebriando le narici degli studenti di muschio e pino.
D’un tratto risuonarono per tutta la Sala fischi e gridolini che sfociarono ben presto in un grande e lunghissimo applauso. Harry si guardò intorno spaesato: una larga parte di studenti sembrava conoscerla, soprattutto i più grandi. Si voltò verso Ron e Hermione , in cerca di una spiegazione, ma in quel preciso istante Fred e George balzarono in piedi sul tavolo, rapiti e estasiati al tempo stesso. Battevano le mani più forte di chiunque altro nella sala. Ginny cercò di farli scendere, scocciata dal comportamento ebete dei due gemelli che però sembrava stesse contagiando  molti studenti. Silente sorrideva divertito e applaudiva appassionato mentre Harry era sempre più confuso. Più guardava quella donna, più gli sembrava che avesse un’ aria familiare..
“Io l’ ho già vista da qualche parte” esclamò rivolgendosi a Ron e a Hermione ,cercando un senso in tutta quella caciara.
Ron proruppe in una gigantesca risata.
”Davvero non sai chi è?”esclamò stupito.
“Si dice chi sia,Ron!”lo corresse quasi automaticamente Hermione,distratta dal tavolo degli insegnanti.
“No! Ti vorrei ricordare che ho vissuto con dei Babbani fino ad undici anni”rispose impaziente un Harry sempre più sconvolto.
“È  Aryana Silente”intervenne Seamus Finnigan, seduto accanto a loro .  “Si, proprio così, la figlia di Silente”proseguì, notando il viso sconvolto di Harry a sentir pronunciare quel cognome. “Nonché la miglior Auror che si sia mai vista sulla faccia della terra, la mente geniale che ha organizzato il torneo Tre Maghi e la coppa del mondo di quidditch, responsabile del dipartimento Auror e ci sarebbero altre miliardi di cose da raccontare sul suo conto..”concluse, gonfiandosi il petto e cercando di sistemarsi i capelli, in attesa che passasse Aryana.
Dopo queste parole Ron si alzò in piedi per applaudire e contemporaneamente Harry stette per soffocarsi con il succo di zucca per lo stupore.
“Non ti sembra di stare esagerando, Ron?”trillò Hermione, guardandolo con disappunto.
“Silente? Una figlia? Cosa?!”strillò Harry, colpito, sovrastando le urla degli studenti attorno a loro.
Come accidenti era possibile che in quattro anni non aveva mai sentito parlare della figlia del preside?!
All’ improvviso un ricordo si fece avanti con prepotenza nella mente di Harry. Adesso gli fu chiaro dove l’ ebbe incontrata per la prima volta…alla coppa del mondo di Quidditch.

Flashback

La tribuna d’onore si riempiva molto lentamente. Harry, Ron e Hermione erano eccitatissimi per il grande evento , come tutti i presenti a giudicare dal caos. Tutto era verde e rosso: Irlanda e Bulgaria presto si sarebbero scontrate,senza risparmiarsi niente.  Tuttavia una larghissima parte di maghi lì presenti  era ben consapevole che la Coppa non era solo un evento sportivo ma ,prima di tutto, politico. A guardarsi attorno, sembrava che tutti si dessero un gran da fare ad ingraziarsi il Ministro della magia. Aleggiava un clima asfissiante di ipocrisia e convenzione nella tribuna d’onore dove sedevano le famiglie magiche più in vista e, solitamente, anche quelle più ruffiane.  
Improvvisamente ,tra la folla, una nervosissima Aryana Silente si fece largo in tribuna seguita da altri maghi,disponendo ordini a quelli che sarebbero dovuti essere Auror addetti alla sicurezza.
Stava discutendo concitatamente con un suo collega, quando Caramell esclamò:"Via,via, Aryana. Sbaglio o ti avevo impedito di occuparti ancora di lavoro? Ci sono altre persone pagate per questo. Tu hai avuto un malore,l'unica cosa che devi fare è goderti la serata che tu hai contribuito a rendere magnifica".
"Ministro, sicurezza prima di tutto..." controbatté l’ Auror, guardandosi attorno circospetta.
"Ma finora è andato tutto magnificamente, perché preoccuparsi?".
"Finora è andato tutto a meraviglia perché mi sono occupata personalmente di ogni minimo dettaglio...è assurdo levarmi l'incarico proprio adesso che è arrivato il momento più delicato".
"Nessuno vuole levarti l'incarico, Aryana. Sto solo dicendo che devi calmarti per stasera. Piuttosto, aiutami con il ministro bulgaro. Ho sentito che prima eravate impegnati in un' accesa discussione"disse sbrigativo Caramell.
 Aryana scosse la testa e fece per accomodarsi accanto al ministro ma la sua attenzione fu catturata dai Weasley e dai Malfoy,intenti a scambiarsi occhiatacce.
"Oh, Artur....”esclamò allegramente, saltellando verso di loro.
“Buonasera, Lucius, Narcissa, Draco..."disse, facendo un freddo cenno di saluto,non appena si avvicinò ai Malfoy.
"Aryana,come stai? Hai avuto un malore?"chiese il signor Weasley sinceramente preoccupato.
"Ma quale malore...sono inciampata in una radice e si sono convinti che sia svenuta..".
"Tu non sei esattamente un tipo che inciampa "disse acidamente il signor Malfoy.
"Qui come vanno le cose?"tergiversò abilmente il signor Weasley mentre Aryana gettava un’ occhiata torva contro Lucius.
" È un delirio. Avrei voluto gestirla meglio ma Caramell stasera non mi dà l'opportunità di fare nulla..".
"Oh,non preoccuparti, qui va tutto a meraviglia".
"Non lo so..Ho un brutto presentimento".
"Vecchio intuito da Auror. Non vorrei che ti finisca come Moody a vedere nemici e maledizioni ovunque" sibilò sarcastico Lucius Malfoy.
Aryana lo trafisse con lo sguardo e ,per un attimo, quest'ultimo sembrò indietreggiare,come colpito da una scossa elettrica.
"Malfoy, perché non fai accomodare la tua famiglia? Saranno stanchi"esclamò Aryana. Traduzione: levati dai piedi.
"Avevo capito che fossi tu quella ad aver bisogno di riposo".
"Io non ho bisogno di niente ,Malfoy, e se sono stanca è perché lavoro, al contrario di qualcun altro che vive di rendita" ribatté fiera Aryana.
Detto questo, Malfoy se ne andò sprezzante insieme alla sua famiglia.
"Artur, per caso hai visto Amos? Dovrei parlargli riguar..."fece per dire Aryana ma si arrestò quando i suoi occhi incrociarono quelli di Harry. Quest’ultimo non seppe come interpretare  gli occhi dell’ Auror fissi su di lui dapprima così distaccati e autoritari e poi inspiegabilmente così pieni di una strana luce e…chissà..forse anche un pizzico di dolcezza?!
"Harry…"sussurrò per la prima volta indecisa ma,prima che la sua frase prendesse forza, ancora una volta, la sua voce fu smorzata da quella del ministro.
"Aryana, adesso basta occuparsi di convenevoli e faccende di lavoro. Vuoi sederti o dobbiamo usare la forza? Stiamo per incominciare!".
Dopo aver sospirato in modo da farsi sentire, di malavoglia, Aryana raggiunse il suo posto accanto a Caramell ,intraprendendo una conversazione con il ministro bulgaro.
Un attimo dopo Ludo Bagman prese posto in tribuna.
L’Auror buttò gli occhi al cielo, sembrava non gradire la presenza ingombrante di quello che sarebbe stato il cronista della partita.

Ritorno al presente - Hogwarst

Harry non ricavò altro che quel piccolissimo frammento  su di lei quella sera. Eppure nell’ Aryana del ricordo confuso di Harry c’era qualcosa di diverso dall’ Aryana che adesso stava camminando spedita tra i tavoli della Sala Grande.
Alla coppa indossava vestiti di ottima fattura ma alquanto anonimi, non aveva il sorriso spigliato che si leggeva ora sul suo volto ,anzi, era corrucciata e la sua espressione molto preoccupata e vigile.
 Per questo motivo, e anche per gli eventi spiacevoli che avvennero dopo la finale, né Harry né Ron né Hermione ebbero occasione di parlare di lei in precedenza.
Deve essere una qualità necessaria ad un Auror saper passare inosservati ,persino se si parla di Aryana Silente.  

Nel frattempo diventava sempre più vicina alle loro sedute, procedeva spedita fino a quando ,notando Harry, si arrestò di colpo. Tornò indietro di qualche passo. Adesso lo fissava, dritto negli occhi.

Una strana sensazione lo pervase in tutto il corpo, una voce flebile ma persuasiva rimbombava nella sua testa. Harry non riusciva a capire cosa stesse dicendogli..sembrava una lingua sconosciuta. Anche se non riusciva ad afferrare il significato dei bisbigli all’interno della sua testa, il suo corpo sembrava eseguire ogni suo ordine.
Subito, nella sua mente si andavano formando ricordi e immagini confuse, volti e parole presero a vorticargli davanti agli occhi. Non riusciva più a sostenere quello sguardo così intenso ,ma ,allo stesso tempo, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Come un magnete attrae il ferro, una forza potentissima si impadronì di lui e per un attimo ebbe paura di perdersi,di scomparire, di non riottenere più il controllo su se stesso..una sensazione così sgradevole che ad Harry venne la nausea.

Poi, all’improvviso tutto cessò. Non sapeva cosa Aryana Silente gli avesse fatto. L’unica cosa certa era che Harry non avrebbe mai più voluto provare quella sensazione.
Continuarono a guardarsi ma questa volta lo sguardo era diverso, non stava usando alcun potere, lo stava semplicemente osservando.

Dopo quella che parve un’infinità, allargò ancor di più il suo sorriso e si avvicinò di qualche passo alla tavolata. Vista da vicino sembrava ancora più aggraziata.
La differenza con l’abbigliamento alquanto anonimo scelto per la coppa era palese: indossava una maglia in seta,dei pantaloni alla Ali Babà e stivali bassi in camoscio. Aveva un gusto orientaleggiante, ma sembrava appartenere ,più che all’Oriente, ad un mondo sconosciuto..

A guardarla da vicino, Harry notò parecchie somiglianze con il vecchio preside: l’acutezza dello sguardo; il candore della pelle,in Aryana sottolineato ancor di più dal bianco immacolato delle vesti; la stessa eleganza e pacatezza nei modi. Tuttavia l’Auror sembrava celare dentro di sé una forza immane, irruente, come un cielo nero che ancora non ha scatenato tempesta. Era come una calamita..attraeva tutto e tutti. Osservandola, Harry pensò che esisteva una sola  parola che potesse descriverla: carisma.  

Tese la mano a Harry che prontamente l’afferrò. Era gelida e dalla presa sicura,la stessa del padre.
“Harry, è un onore conoscerti. Finalmente possiamo completare la presentazione. Alla finale non ne abbiamo avuto modo.. non so se ti ricordi…”esclamò con una voce inaspettatamente confidenziale ma affatto invadente.
“Si,si certo che mi ricordo…anche per me è un piacere”le rispose un imbarazzato e stranito Harry.
“E voi dovreste essere la signorina Granger..”disse, indicando Hermione con la punta delle dita sottili. “e Ron Weasley..insieme a tutta la vostra famiglia di rossi..” concluse,irrompendo in una contenuta risata argentina che coinvolse tutti i diretti interessati. 
“Ho sentito grandi cose sul vostro conto..soprattutto sulle malefatte dei gemelli” disse,strizzando l’occhiolino verso questi ultimi.
Stava per proseguire ma un raschiar di gola arrivò dal tavolo degli insegnanti: era Silente. Lei sembrò tornare da uno stadio di trance e riprese il suo percorso verso il tavolo degli insegnanti, non prima di aver gettato una fugace occhiata verso Harry.
Quando finalmente arrivò di fronte al preside, con agilità felina balzò sul tavolo e vi sedette. Schioccò un sonoro bacio sulle guance del preside e incominciarono  a confabulare tra di loro.
La scena era alquanto singolare: lei seduta sul tavolo a gambe incrociate e Silente piegato leggermente sulla figura della figlia per colloquiare tranquillamente ,come se non ci fossero più di un milione di sguardi fissi su di loro.
Nessuno si era mai seduto a gambe incrociate sul tavolo degli insegnati, nessuno si era mai permesso di baciare e abbracciare il preside in quel modo. Lui era Silente. Era intoccabile ,o almeno, fino a quel momento. In più, nessuno era mai entrato in quel modo così incredibile a Hogwarst. 
Harry si voltò verso Ron e  Hermione a dir poco turbato..
“V-voi, lo sapevate? Voi sapevate che Silente avesse una figlia, organizzatrice del torneo e tutto il resto?”.
“Non sapevamo che venisse qua. Lei non è proprio il tipo che si fa vedere in giro. Ad ogni modo, parliamo solo per sentito dire, voci di corridoio, leggende metropolitane. Sulla sua vita si hanno molti interrogativi e poche certezze. Una di queste è che lavora per il Ministero, come mio padre, e che è davvero in gamba: ha vinto una marea di premi come miglior Auror,miglior strega e chissà quanti altri. Alcuni dicono che abbia preso l’Ordine di Merlino, proprio come suo padre, per essere stata fondamentale nell’alleanza con le comunità magiche mondiali” rispose Ron,senza staccarle lo sguardo di dosso.
“Tanti anni fa ,quando era ancora giovanissima, era uno degli Auror migliori del mondo. Si dice che le prigioni di Azkaban siano piene per un quarto grazie a lei. Dopo la caduta di Tu-Sai-Chi, se ne è andata dall’ Inghilterra per un sacco di tempo..saranno stati anni..
Ufficialmente ha continuato a lavorare per  conto del ministero ma si occupava perlopiù di affari esteri, cooperazione internazionali ,faccende di questo tipo. Lei è specializzata, oltre che come Auror, nello studio delle altre popolazioni magiche, conosce innumerevoli lingue e tipi di magia. Praticamente è un pozzo di scienza. Ha scritto anche un bel po’ di libri sui suoi viaggi e sulle creature magiche..mi pare di averne letto qualcuno di sfuggita…” mugugnò Hermione,pensosa.
“Alcuni ipotizzano che la sua, sia stata solo una scusa per allontanarsi dall’Inghilterra. Il suo passato però è avvolto in un alone di mistero. Non si capisce come mai sia completamente sparita dal giro. E come mai adesso è ritornata? Voglio dire prima la coppa, poi il torneo e adesso arriva direttamente ad Hogwarts…è davvero strano..”esclamò Seamus Finnigan, intromettendosi nella discussione.
“Wow..Silente ha una figlia..ma come?!”esclamò Harry, ignorando Seamus, troppo impegnato ad ammirare quella strega che si rivelava sempre più sorprendente..
“Io non mi impiccerei troppo ,se fossi in te. Se non sappiamo quasi niente di lei ,ci sarà un motivo ,e cioè che non lo vuole fare sapere” disse risoluta, Hermione.
Le chiacchiere finirono definitivamente a un cenno di mano del preside.
“Cari studenti, è con enorme orgoglio e fierezza che vi presento la persona senza la quale niente di tutto questo sarebbe mai accaduto, e cioè mia figlia: Aryana Kendra Arya Saphira Silente, una delle migliori streghe in circolazione al momento. Avrete modo di ritrovarvela tra i piedi durante il corso di quest’anno, anche se ovviamente sarà molto occupata a lavorare per voi, per il vostro divertimento e per la sicurezza totale dei campioni, insieme all’ausilio di molti operatori che faranno capo a Ludo Bagman e al signor Crouch, ma questo già lo sapete. Fatele un altro applauso di benvenuta, o per meglio dire, di bentornata”esclamò, mentre le stringeva la mano fra le sue. Si scambiarono uno sguardo pieno di significato,poi Aryana prese posto accanto al preside e il suo piatto magicamente si riempì.

Aryana

Mentre mio padre riprendeva parola, fornendo le notizie logistiche riguardanti il calice e la linea del tempo, da me creata,io pensavo a tutt’ altro...
Era da moltissimo,troppo tempo che non rivedevo Hogwarts,la mia seconda casa. Ad affollarmi la mente c’erano già fin troppe preoccupazioni, senza che ci fosse bisogno di ricordi nostalgici della mia vecchia vita.
 Purtroppo notando il posto in cui era seduto Harry,il modo in cui teneva scompigliati i capelli, la montatura degli occhiali e soprattutto quegli straordinari occhi verdi, non potei che sospirare dolorosamente.
Quelle caratteristiche potevano stupire alcuni, lasciare indifferenti altri, far sorridere, ma niente di tutto questo era paragonabile all’uragano che provocavano dentro il mio animo.
Chiusi gli occhi per un solo istante e quello fu necessario perché nella mia mente si andassero a riformare immagini, ricordi, sensazioni, che in un passato che mai mi appariva così remoto come adesso, mi avevano incendiato il cuore.

  
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