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Autore: terryoscar    05/05/2018    12 recensioni
[lady oscar][lady oscar]“ OSCAR STORIA DI UN GRANDE AMORE”
Dopo più di un anno dalla sua pubblicazione, ho perfezionato i dialoghi e le situazioni della mia ff rendendola più emozionante. Grazie a tutti coloro che la rileggeranno. ***** Questi personaggi appartengono a Riyoko Ikeda. Sono stati presi in prestito senza fini di lucro.
Ho letto tante storie su Lady Oscar scritte sul sito ff e devo dire che tutte mi hanno emozionato. Questo anime lo vidi per la prima volta nel lontano 1983 e ancora oggi lo guardo con la stessa passione di allora. Come tutti voi, ho sempre immaginato un lieto fine per i nostri eroi
per cui,ho deciso di catapultare i nostri amati personaggi in una favola meravigliosa.
Premetto che mi sono ispirata al manga e all’anime, il primo capitolo e un po' il riassunto dell'anime ma dopo prenderà tutt'altro proseguo. Oscar e Andrè diventeranno genitori prima e nonni dopo. Spero che vi piaccia.
E’ la prima volta che scrivo una storia. Vi chiedo di perdonarmi se troverete qualche errore. Grazie e buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Madame Jarjayes, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La danza delle lucciole

ARRAS ,  Domenica 26 AGOSTO  1811

Era mattina inoltrata, gli ultimi squarci di sole di fine estate illuminavano la camera da letto.
La luce del sole e il cinguettio degli uccelli, fecero schiudere l’azzurro dei suoi occhi e sentendosi avvolta dal braccio di suo marito, lo guardò con tenerezza, sorrise, pensò: stai dormendo profondamente, nemmeno i raggi del sole ti hanno svegliato!

Oscar sollevò la testa dal cuscino, si liberò delicatamente dal quel abbraccio e sollevando lentamente la coperta, si ricordò di non indossare alcun indumento. Scese dal letto, afferrò i vestiti che erano appoggiati alla spalliera della sedia e si rivestì in tutta fretta lasciando la camera matrimoniale.

Oscar entrò in cucina, vide Joland indaffarata per preparare il pranzo domenicale.


“Buongiorno Joland!”
“Buongiorno madame! La vostra colazione è pronta nel vassoio.”
“Grazie Joland, la porto di sopra!”
“Madame, per il pranzo ho cucinato il ragù e come seconda portata sto preparando un delizioso arrosto. Sono sicura che tutti ne rimarranno soddisfatti!”
“Ma si, non preoccuparti, sono sicura che piacerà!"
"Lo spero, visto che oggi avrete ospiti!"
"Joland, lo sai che ai ragazzi va bene qualsiasi cosa e poi Alain e Alice non sdegnano alcuna pietanza."
"Già, il nostro Sindaco non si lamenta mai di nulla, anzi! ... Madame, Adeline ha preparato il dolce che piace ad André però ha deciso di farne diversi, visto che sarete in tanti!"
"Adesso dov'é?"
"E' nell'orto con Anna a raccogliere le altre more..."
"So che tu e Adeline oggi sarete molto indaffarate ma è il compleanno di Andrè e per l'occasione ho invitato tutti. Oltre ai miei figli e intendo anche Charles e Maria Teresa, ci saranno mio nipote Francois con la sua famiglia.
“Non preoccupatevi Madame, non è un problema e poi come vi ho già detto, mi stanno aiutando Adeline e Anne.”
“Grazie  Joland! Bene, prendo il vassoio e vado di sopra!”
"A dopo Madame!"
 

Con il vassoio tra le mani, Oscar percorse la scalinata poi il corridoio fino a giungere dietro la porta della sua camera da letto. Con il piede aprì la porta che aveva lasciato socchiusa, entrò nella stanza e appoggiò il vassoio sul tavolo, non si accorse che dietro la porta era nascosto André.
Le si avvicinò in punta di piedi, l'avvolse tra le sue braccia, le diede un bacio sul collo, sussurrò: “Buongiorno amore mio!”
"André, ti sei svegliato!"
"Anche se ti sei alzata di soppiatto, credevi davvero che non ti avrei sentita lasciare il nostro letto? ... Dimentichi che anch'io sono stato un soldato, il tuo soldato ai tuoi ordini ...Comandante Jarjayes!" esclamò baciandole nuovamente il collo.
Oscar sorrise, intrecciò le dita a quelle di lui abbandonandosi al suo abbraccio, sussurrò: “Buon compleanno Andrè!” La voltò a sé, la baciò con passione facendola indietreggiare fino a spingerla sul letto.

“Basta Andrè, così non mi lasci respirare …”
“Mi spettava di diritto un tuo bacio Madame Grandier, visto che oggi è il mio compleanno!"
“Diritto, diritto ... ma se non fai altro che avanzare diritti! André sei rimasto il solito ragazzino esigente e prepotente! Ah ah ah...”
“Immagino che tu alluda a stanotte, vero?"
"Infatti ..."
"Allora debbo farti i miei complimenti Madame Grandièr, sei stata a dir poco meravigliosa! No,forse è meglio dire ... divina.”
“Smettila Andrè! Lo sai che non mi piace quando mi parli in questo modo.”
“Oscar, è mai possibile che dopo tanti anni tu debba imbarazzarti se ti parlo in questo modo?"
Lei arrossì e rispose:"Ti piace infierire vero?"
" Ma cosa dici! E poi dimmi, perché ti sei rivestita?”
"Come perché?! Sono scesa di sotto per prendere la colazione, visto che si è fatto tardi! Ti ricordo che tra poco, saremo invasi da figli, nipoti e amici, quindi alziamoci da questo letto e facciamo colazione!” disse sciogliendosi dalle sue braccia.
"E va bene, come desideri!"
Lei prese la sua mano e continuò: “Vieni con me, sediamoci a tavola ... André, sono affamata!”
“E va bene, agli ordini Madame!”
"Ah ah ah ... Su avanti!"
Si sedettero l’uno di fronte all’altro, tra un boccone e l’altro le disse: “Quest’anno festeggerò il mio compleanno in veste di nonno. Non ci posso credere! Sono arrivati ben tre nipotini in così poco tempo!”
“Di cosa ti lamenti Grandièr!? Non a caso sono tuoi figli! ... André  hai forse dimenticato che abbiamo avuto ben tre bambini in meno di due anni?"
"Beh ... si ..."
"I nostri figli per lo meno ne hanno avuto uno per volta, invece a noi, ne sono arrivati due contemporaneamente,  il terzo poi è nato quando i gemelli avevano appena tredici mesi, se solo ci penso! …”
“Si, è vero, non abbiamo perso tempo! ... Oscar, però dobbiamo ammettere che i nostri nipotini sono bellissimi.”
"Ah ah ah ... Andrè sono bellissimi perché sono tuoi nipoti.”
“Cosa!! Ma stai scherzando? Guarda che il piccolo André, Margherite e Alain sono stupendi. Sfido chiunque ad avere nipoti così belli!”
" Ah ah ah ... Va bene André, se ne sei convinto!”

" Certo Madame! ... E adesso dammi ancora un altro bacio, altrimenti non ti farò uscire di qui!"
"Vorresti farmi tua prigioniera?"
"Magari! Ma almeno per oggi, so che non sarà possibile!"
"Su, avanti, muoviti!"
"Agli ordini Comandante! Ah ah ah ..."
 
 
Intanto alla tenuta arrivarono Robert e Aurora, quest'ultima aveva tra le  braccia  il piccolo Alain.

“Buongiorno Adeline, dov’è la mamma?”
“Tua madre e tuo padre sono di sopra e stanno facendo colazione.”
“A quest’ora?! Ma sono le undici passate!”
Adeline sorrise appena e mormorò:"Bene, scusatemi ma debbo tornare in cucina!"
"Si, vai pure Adeline!"
Robert mormorò: “Aurora l'hai messa in imbarazzo.”
“Ma cosa dici Robert!... E solo che ... avevo dimenticato che i miei genitori la domenica escono molto tardi dalla loro camera!”
"Mi pare ovvio, visto che per tutta la settimana si recano molto presto in fabbrica!... Ascolta Aurora, intanto che ne diresti di portare il piccolo in giardino?"
"Si, è una bellissima giornata di sole, non può che fargli bene ..." Dal piano superiore giunse la  voce di Andrè: “Buongiorno ragazzi!”
“Papà, mamma, buongiorno a voi!”
"Buongiorno zia Oscar, buongiorno zio André!"
Andrè seguito da Oscar percorse in tutta fretta la scalinata,  prese tra le braccia il piccolo, gli diede un bacio e sussurrò: “Buongiorno anche a te mio piccolo Alain! ... Dimmi piccolo, hai lasciato dormire i tuoi genitori oppure li hai tenuti svegli per tutta la notte?”
“Papà, finalmente dopo quattro mesi, Alain ci ha fatto riposare un poco. Mi chiedo come tu e la mamma abbiate fatto con me e Gabriel quando eravamo piccoli?!”
Oscar sorrise, ribatté: “Ti capisco perfettamente Aurora. Sai, tuo padre ed io ne stavano parlando poco fa! ... Provate a immaginare di essere alle prese con tre bambini a distanza di pochissimo tempo ..."
"Oh mamma, certo che lo immagino!"
" Vi posso assicurare che nonostante ci abbiano aiutati, non è stato per niente facile! ... Ma non rimaniamo qui, accomodiamoci in salotto."


 Andrè giocherellava con il suo nipotino sotto lo sguardo felice di tutti.
Poco dopo giunsero Augustin e Marguerite il primo disse: " E' bello diventare nonni, vero Andrè?!!”
"Buongiorno Madame Marguerite, buongiorno Signor Generale!"
Robert e Aurora gli andarono incontro e quest'ultima li salutò con un bacio.

“Buongiorno nonni, come state?”
Augustin rispose: “Bene figliola! Robert, come vanno le cose in municipio con al nostro simpatico sindaco?”
“Bene nonno! Lo zio Alain ci controlla tutti, guai se non filiamo dritto! Ah ah ...”
“Già, me l’ho immagino! ... Tempo fa, quando eri ancora un ragazzo, ci sono stato per un intera giornata, allora c’era la vecchia giunta comunale. Ricordo ancora come si mettevano sull’attenti appena lo vedevano arrivare! Ih ih ... mi sembrava di essere in caserma! Ah ah ah ... ”

Robert ribatté:  “Nonno, dopotutto zio Alain  è stato un soldato! Ah ah ..."
 
Marguerite posò la mano sul piccolo e disse: " Sei davvero bellissimo! Aurora hai un figlio stupendo!"
"Grazie nonna!"
"Padre, madre, non rimanete in piedi, venite a sedervi qui sulle poltrone!"
"Grazie figliola ma prima dobbiamo fare gli auguri al nostro ragazzo. Buon compleanno André!"
"Grazie Madame Marguerite!"
Il Generale replicò:" Auguri figliolo!"
"Grazie di cuore Generale!"

In brevissimo tempo in casa Grandièr si riunì la famiglia al completo, arrivarono  Gabriel e Diane con il piccolo André Francois e per la gioia di nonno Augustin arrivò la piccola Margherite, figlia di Marc e Brigitte.
Claude il più piccolo dei fratelli Grandièr appena vide i nipotini si mise a giocare. In poco tempo l’allegria si incrementò con gli ultimi arrivati: Maria Teresa, Charles con le loro famiglie e naturalmente il sindaco e sua moglie.
 

“Buongiorno a tutti!”
“Buongiorno a voi, papà e mamma!”
Alain baciò le figlie, felice e pieno di sé, disse: “Buongiorno a voi ragazzi, come state?!!"
"Bene papà!"
"Andrè, amico mio, ti faccio i miei auguri di buon compleanno!” disse stringendogli la mano seguito da un abbraccio e una pacca sulla spalla.
“Grazie Alain!”
“Ehi nonno Andrè, sai che ti dona moltissimo il nostro nipotino in braccio?! Devo dire che ti sei calato perfettamente nelle vesti di nonno! Ah ah ah ....”
“Hai sempre voglia di scherzare, vero Alain? Piuttosto, mi hai procurato gli operai di cui  necessito?”
“Sta tranquillo Andrè, domani mattina, si presenteranno i ragazzi di cui ti ho parlato ma dimmi, tra la produzione e la sartoria quanta gente lavora presso i Grandièr?”
 “Circa trecento, senza contare che ci sono i nostri figli.”
  “Caspita! Però chi l’avrebbe detto!”-
Il piccolo André si dimenò appena vide nonno Alain, Oscar incalzò:
“Ehi nonno Alain, tuo nipote desidera stare con te!”
Alain raggiante, si avvicinò al nipotino che era tra le braccia di Diane, disse: “Su vieni dal nonno! ... Ahh ... piccolo mio come sei bello!”
Andrè ribatté: “Allora nonno Alain, cosa ne dici di nostro nipote, non è una meraviglia?!"
"Che domanda, certo che lo è!"
"Ah ah ah Alain, il nostro nipotino ti sta davvero in bene in braccio, guarda come ti cerca! Ih ih ih ...”
“Ah ah ah ... Andrè, ormai non posso dirti più nulla, non perdi occasione per sbugiardarmi, non è vero?”
"Ah ah ah ..."

All'improvviso udirono bussare.
" Vado ad aprire!"
disse Claude recandosi alla porta.

“Buongiorno! E qui che abita la famiglia Grandièr?”
“Sissignore, cosa desiderate?”
L’uomo tirò fuori un foglio e disse: "Devo consegnare questa missiva al Mounsuer Grandièr Andrè.”
“E’ mio padre!”
Oscar raggiunse Claude, domandò: “Cosa succede?”
“Mamma, questo Signore ha una lettera per  papà!”
“Una lettera per André!”
  Andrè vedendo Oscar e Claude perdurare li raggiunse, ascoltò: “Ho una comunicazione per Andrè Grandièr da parte del  nostro Imperatore Napoleone Bonaparte.”
André ribatté: “Non capisco! ... Avete detto una comunicazione da parte dell’ imperatore?!”
L’emissario  porse la lettera incalzò: “Prego Signore, è per Voi!”
Oscar prese il piccolo Alain che era in braccio al nonno,  disse: “Su Andrè, avanti, leggi cosa c’è scritto.”
Andrè aprì la lettera, la lesse e disse: “Oscar, dopo domani, Bonaparte si recherà ad Arras ..."
"Cosa!"
"Dovremo ricevere l'Imperatore insieme all’ autorità  cittadina.”
Alain domandò:“Cosa dici Andrè?! Davvero l’imperatore verrà qui da noi?! Ma perché, non capisco!”
“Alain, riceveremo un onorificenza  dall’imperatore Bonaparte ..."
"Un onorificenza! E per quale il motivo?"
" Per aver fatto di Arras una cittadina ricca e prospera!”
Oscar ribatté: “Cosa!! Ma... ”
“Oscar, dobbiamo prepararci ad accoglierlo con tutti gli onori. ”
Il generale mormorò: "Davvero incredibile!!"
I presenti erano costernati.
 Alain con tono canzonatorio incalzò: “Ehi Andrè, a  quanto pare le sorprese non finiscono mai! Vent’anni fa, siamo stati riconosciuti eroi nazionali per aver salvato Parigi dai bombardamenti e adesso riceveremo un encomio per aver debellato la povertà da questo posto! ... Scusate generale, senza allusione naturalmente! ... Andrè si può sapere cos’altro deve aspettarsi la Francia da te e da tua moglie?! Ah ah ah!"
“Scherza pure Alain, intanto dobbiamo prepararci ad accogliere Bonaparte, vedi di dare il meglio di te..."
"Come sempre amico!"
"Saremo tutti di fronte alle massime autorità  francesi.”
“Dopotutto  cosa sarà mai Andrè?!! Per vent'anni, tu e Oscar avete praticamente vissuto a Versailles prestando servizio presso i sovrani di Francia.”

Dopo le parole di Alain, lo sguardo dolce e malinconico di Oscar si posò su Maria Teresa e Charles, vide i loro occhi  brillare per l'emozione.
Attimi di silenzio, Charles intervenne: “Papà, lo zio Alain ha ragione. Non dobbiamo preoccuparci per l’arrivo dell’imperatore, faremo tutti del nostro meglio per riceverlo! ... Non è vero fratelli?”
Marc esclamò: “Certo Charles! Bonaparte avrà un ottima accoglienza, non solo da parte nostra ma  da tutti i  cittadini di Arras!”
Il generale felice concluse:”Benissimo, adesso mettiamoci a tavola e festeggiamo il compleanno del nostro Andrè!”
 
 
 
Come sempre Augustin era a capo tavola, si guardò intorno, rallegrandosi nel vedere tutti i suoi cari riuniti.
Augustin alzò il calice e disse: “Figliolo, voglio brindare innanzitutto a te che oggi compi gli anni e poi al prossimo riconoscimento meritato, che tu e mia figlia riceverete dall’imperatore. E come ha detto poco fa il nostro amico Alain, chissà cos'altro dovremo aspettarci da voi, vero sindaco?”
"Vero Signore! ... Anch'io mi unisco al brindisi Signor Generale! ... André, Oscar, voglio brindare alla nostra amicizia e ti rinnovo i miei auguri. Buon compleanno Andrè!"
All'unisono: "Buon Compleanno, auguri papà!"
" Sono davvero commosso, grazie a tutti! ...."
Andrè e Oscar si scambiarono occhiate  fugaci, le loro mani si intrecciarono furtivamente sotto il tavolo.
All’unisono esclamarono ancora: “Auguri nonno Andrè!”


ARRAS,  29 Agosto 1811



André vide uscire Adeline dalla sua camera da letto, domandò:"Oscar è pronta?"
"Si, ti sta aspettando! Oh André, tua moglie è una meraviglia! Peccato che siano molto rare le occasioni per poterla ammirare in abiti femminili."
"Già! Ma lei è fatta così ed è per questo che l'adoro. Adesso scusami, debbo andare da lei!"
"Va pure André, vi auguro una buona giornata!"
"Grazie Adeline!"

"Oscar, posso entrare?" “Si, certo, entra! Sono pronta, possiamo andare!”
Appena la vide nel suo abito turchese, il suo sguardo si illuminò, rimase per qualche attimo in silenzio poi esclamò: “Sei bellissima! Questo colore ti dona moltissimo!”
“Grazie André! Però ... ti prego, non guardarmi così che mi metti in imbarazzo e poi o a dire il vero mi aspettavo che tu facessi quella faccia! Ah ah ah …”
“Non vedo perché debba prendermi in giro per aver detto la verità. Dimmi, cosa c'è di strano, dire alla propria moglie che è bellissima?" sussurrò abbracciandola delicatamente."Ciò che provo per te, non muterà mai! .. E non ascolterai più queste mie parole solo quando non ci sarò più.”

“Ma si può sapere cosa dici Andrè!!! Piuttosto sbrighiamoci, dobbiamo raggiungere Alain al palazzo comunale, sono già tutti lì, manchiamo solo noi e i miei genitori! Piuttosto dimmi, la carrozza è pronta?”
“Si certo, possiamo andare! ... Oscar ..."
 
" Cosa c'è André?"
Occhi negli occhi.
"Ti amo Oscar ...."
" Anch'io ti amo André!"
André, la strinse a sé e la baciò con passione.


Era una bella giornata d’agosto, il sole brillava nel cielo sereno mentre gli uccelli in volo rallegravano l'atmosfera gioiosa che si era creata al villaggio.
I cittadini di Arras erano riuniti davanti alla sede municipale, aspettavano con trepidazione l’arrivo dei padroni e la visita dell’ imperatore.
Davanti al municipio giunse la carrozza dei Grandièr  guidata da Andrè. All'interno della vettura c'erano Oscar, il Generale e Madame Marguerite. I cittadini appena li videro scendere, li accolsero con  un caloroso applauso.
Andrè prese la parola e parlò alla folla: “Grazie amici per la vostra accoglienza! Ma adesso scusateci, dobbiamo entrare in municipio, fin tanto che arriverà  l'imperatore Bonaparte.”

I quattro entrarono nella sede municipale, ad accoglierli c’era Alain con l’intera giunta comunale e tutta la famiglia al completo.

“Andrè, finalmente siete arrivati!”
“Calmati Alain, non è il caso che ti agitati in questo modo.”
“Io agitato?!! Ma guardami André sono calmo, anzi, calmissimo!”
“Si, certo lo vedo. Dimmi è tutto pronto per l’accoglienza nella sala municipale?”
“Si, si ... André, dopo il discorso e i convenevoli ci accomoderemo nella sala principale che ho aperto per l’occasione.
"Hai fatto benissimo, visto che siamo di fronte a un evento tanto importante."
"André, dopo il discorso e i convenevoli ci accomoderemo qui, va bene amico?”
“Perfetto Alain! Ma sta calmo, vedrai che andrà tutto bene!"
"Si ... si ... sono calmo, tranquillo ..."
"Si, certo! Adesso non ci resta che aspettare l'arrivo dell'imperatore.”
 
Gabriel fece irruzione nella sala comunale, esclamò: “Papà, zio Alain,   Bonaparte è appena arrivato!”
Uno scambio di sguardi, Andrè rispose: “ Su Alain, dobbiamo andare.”
" Sono pronto André, guarda, ho messo la fascia tricolore!"
"Perfetto!"


Andrè prese la mano di Oscar, Alice prese il braccio di Alain e a  passo spedito seguiti dalla resto della famiglia uscirono dalla sede municipale, pronti ad accogliere il Capo di Stato.
Erano davanti all’ingresso,  quando videro scendere dalla carrozza Bonaparte scortato dai soldati e seguito dai suoi collaboratori.
I padroni della contea, il sindaco e sua moglie gli andarono incontro.
La folla era radunata intorno a loro.
Alain in veste di primo cittadino prese la parola: “ Ben arrivato ad Arras, imperatore Bonaparte! Vi diamo il nostro benvenuto! ...Vi presento mia moglie Alice de Sassoin e i Signori qui accanto a me sono i padroni della contea, Andrè Grandièr e sua moglie Oscar Francois Grandièr de Jarjayes.”
Con sguardo indagatore, Napoleone scrutò con attenzione Oscar e con tono grave e al contempo cordiale esclamò: “E così siete voi il famigerato Colonnello Oscar Francois de Jarjeyes di cui parlano nonostante siano passati più di vent’anni!”
Con sguardo fiero e tono deciso, Oscar rispose: “Si, sono io! Maestà, sinceramente non credo di meritare più popolarità di altri parigini che presero parte alla rivoluzione!”
“Um … Oltre ad essere bella e coraggiosa siete anche modesta Madame!... Qualità che apprezzo moltissimo in una donna.” rispose l'imperatore con disinvoltura baciandole la mano sotto lo sguardo geloso di Andrè e quello sbigottito di Alain. Dopo i convenevoli, Napoleone fece il suo discorso.

“ Ho deciso di venire ad Arras, perché mi sono giunte le lodi dei proprietari di questa Contea e del vostro sindaco che lavorano incessantemente per il bene comune! ... Non sono qui, ne per lusingare e nemmeno per lodare ... ma per riconoscergli il merito di ciò che hanno fatto. Il mio è senso di giustizia …” il suo sguardo andò a Oscar e Andrè, continuò: “Con il vostro lavoro e la vostra abnegazione, avete reso questo posto florido e prospero, portando benessere a questa gente, mettendo su una fabbrica che vanta la bellezza di trecento operai e non è poco, considerando il numero dei cittadini di questa contea!... Ed è per questo motivo signori che oggi, sono qui per onorarli e per ribadire la mia ammirazione per i la famiglia Grandièr e per il vostro amato sindaco.”
La folla acclamò: " Evviva l'Imperatore! Evviva Arres!"  
 
Dopo aver presenziato davanti alla comunità cittadina con i dovuti convenevoli, le massime autorità locali, i padroni e il sindaco affiancato dalla moglie, ospitarono Bonaparte alla sede comunale. Gli addetti spalancarono le porte della sala principale e davanti alle massime autorità francesi, Oscar e Andrè ricevettero un riconoscimento:  un attestato di merito per ciò che avevano fatto per la cittadina di Arras.
Prima di far ritorno a Parigi, l’imperatore si recò presso la fabbrica accompagnato naturalmente dai proprietari e dal sindaco.
L'imperatore mostrò interesse nel vedere come tutto funzionasse. Andrè spiegò: " Maestà, ci troviamo nell'area di produzione, qui accanto abbiamo la sartoria dove vengono confezionati gli abiti che esportiamo negli atelier!"
"Um .. Non c'è che dire, davvero un ottimo lavoro!"
“Signori Grandièr, debbo ammettere che siete davvero ammirevoli. Avete creato dal nulla tutto questo, spero che altri cittadini francesi, vi prendano da esempio. Solo così il nostro paese potrebbe progredire.”
"Grazie Maestà!"


Fuori la fabbrica c’era la carrozza e lo schieramento dei soldati che attendevano l'imperatore.
Prima di lasciare Arras, Napoleone guardò Oscar e con un mezzo sorriso fece un inchino, disse:  “Madame desideravo  da tempo conoscervi! ... Partirò portando con me il ricordo del Colonnello Oscar Francois de Jarjeyes. Sono sicuro che un giorno il vostro nome finirà sui libri di storia, non solo per aver salvato Parigi dalla distruzione totale ma anche per aver evitato che numerose di vite umane venissero sacrificate!”

Oscar annuì.
Un ultimo accenno di saluto, l'imperatore salì sulla carrozza e partì scortato dai suoi soldati.
 
 
Un fischio, seguito dal tono canzonatorio di Alain: “Finalmente questa giornata frenetica è terminata, non ne potevo più!”
Alice sorrise divertita.
 Oscar ribatté:“Non mi sarei mai aspettato una cosa simile!”
“E’ vero Comandante ma dopotutto il damerino imbellettato che è appena andato via, ha detto il vero ... se tutti seguissero il vostro esempio, le cose nel nostro paese andrebbero decisamente meglio!”
Andrè ribatté: “E il comportamento integerrimo del sindaco allora?! Anche quello andrebbe preso d'esempio!”

All'unisono scoppiarono in una fragorosa risata.  
 
Terminata l’estenuante giornata, il Generale, Marguerite, Oscar e André tornarono a casa. Erano tutti seduti nel salotto, poco dopo Adeline servì una tazza di cioccolata calda quando sopraggiunse Claude.
“Papà, mi dai il permesso per andare a Parigi la prossima settimana?”
L’ultimo sorso, Andrè appoggiò la tazza sul tavolo e rispose: "A Parigi hai detto?!!
" Si, Papà, a Parigi. I miei amici ed io vorremo andarci prima di riprendere gli studi.”
Andrè annuì.
“Per favore papà! ... Mamma, non potete tenermi relegato qui, solo perché sono l’ultimo dei miei fratelli rimasto a casa! ... Papà se tu non hai voglia di rispondermi allora lo chiederò alla mamma! ... Mamma ti prego, almeno tu, comprendimi! Dopo tutto ho diciassette anni e poi alla mia età prestavi già servizio nella Guardia Reale! ... Mamma, anche tu non dici nulla?! Nonno Vi prego, almeno Voi dite qualcosa!
“ Vero Claude, tua madre alla tua età era già Capitano della Guardia Reale ma devi chiedere il permesso ai tuoi genitori, non a me.”
Il ragazzo li guardò con insistenza, continuò: “Allora, mi lasciate andare?”
Oscar guardò Andrè e fece spallucce.
Andrè sospirò appena e puntandogli l’indice  disse: “Hai vinto! Ma bada, comportarti bene!"
"Ma papà, non hai nulla di cui preoccuparti, lo sai che sono responsabile."
"Si, certo, ti conosco Claude ma non vorrei che ti mettessi  nei guai, sta attento!”
“Grazie mamma so che è merito tuo se papà ha acconsentito! Sta tranquillo papà, andrà tutto bene, ti prometto che non ti deluderò!” disse andando via soddisfatto.
 
 
 
 
 Arras, 30  Agosto 1811

Ad Arras  come tutti gli anni ricorreva festa di fine estate.
 Come sempre a presenziare c’erano i padroni, il sindaco con le rispettive famiglie.  
Alice e Oscar erano sedute accanto ad Augustin e Marguerite che per la prima volta dietro l’insistenza dei loro nipoti, decisero di presenziare  all’evento.
Oscar aveva tra le braccia la piccola Margherite, Alice cullava il piccolo André mentre il piccolo Alain dormiva profondamente nella carrozzina sotto lo sguardo vigile delle due nonne.

Alice disse ai ragazzi: “Robert, Marc  cosa fate ancora qui?! Andate a ballare con le vostre mogli! Ai vostri bambini ci pensiamo noi! ”
“Grazie mamma! Sentito Marc?  Anche noi possiamo unirci alle danze!”
"Va bene Brigitte, andiamo!"
Oscar sorrise e ribatté: “Certo ragazzi divertirvi,  almeno fin tanto che i vostri figli non aprano bocca!”
“ Grazie zia Oscar, grazie mamma!”


Robert e Gabriel presero al braccio le loro mogli e si unirono alle danze, lasciandosi  trasportare piacevolmente dalla musica.
Oscar, disse: “Alice guarda i nostri figli ... che bello vederli felici!”
“Vero! Per noi è una gioia vederli innamorati!"
"La loro felicità è anche la nostra!"
"Hai ragione mia cara amica!"
Alice improvvisamente si intristì, Oscar domandò: “Alice c’è qualcosa che ti turba?”
“...Oscar ... per un momento ho ricordato la prima festa al villaggio a cui presi parte ... Mi dispiace rinvangare il passato ma a volte non si può impedire che riaffiorino i momenti bui della nostra vita! ... Oscar, è grazie a te e ad Andrè che la mia, è una famiglia felice.”
Oscar annuì.
 

Alain e Andrè erano in disparte, il primo disse: “Ehi Andrè, chi l'avrebbe mai detto che la nostra vita sarebbe cambiata in questo modo!"
"Già ... hai ragione Alain!"
"Prendi me per esempio, un tempo sono stato soldato poi  contadino  dopo ufficiale infine mi ritrovo ad essere un sindaco stimato e ben voluto dalla gente.  Tu invece eri un attendente, non solo hai conquistato il cuore della figlia dei padroni che hai sempre amato ma guarda qua, questa gente ti stima! Hai cambiato non solo la loro vita ma anche la mia!”
“Si, è  vero Alain ... ma se tutto questo è accaduto e perché ho sposato una gran donna!”
“Andrè, la verità e che  voi due siete una cosa sola, siete nati l’uno per l’altra!"
"Anche se ho passato dei brutti momenti ed Oscar era tanto distante da me, infondo al cuore ho sempre pensato che era nata per me. L'ho sempre amata!"
"Già! ... e infine mio caro amico, i nostri figli si sono sposati e ci hanno resi nonni di tre bellissimi nipoti che sono diventati la luce dei nostri occhi!”
Andrè sorrise, sorseggiò il vino, posò il bicchiere e ribatté: “Non ci posso credere che tu mi stia parlando in questo modo! Se non sbaglio, l’anno scorso eri fuori di te per quelle splendide creature in arrivo e adesso non riesci a  vivere senza di loro! Ih ih ih ..."
“Non me lo ricordare altrimenti mi vengono ancora le traveggole! Ih ih ih ...”
"Alain Ah ah ah ...Si, forse è meglio dimenticare! Ah ah ah .... Scusami Alain ma mi è venuta voglia di ballare..."
"Vorresti farlo con me fratello? Ah ah ah ..."
"Smettila di dire idiozie amico! Raggiungo mia moglie.”
" Ah ah ah ... Tranquillo André, anch'io non ballerei mai con te! Ah ah ah ..."
"Um ... a quanto pare stasera hai davvero voglia di scherzare!"
"Lo ammetto, sono tanto felice! Ho una moglie che mi ama, tre nipoti bellissimi e per finire le mie due splendide figlie hanno sposato due galantuomini ..."
"Stai parlando dei miei figli?" "Ih ih ih ... Amico, ammetto che hai tirato su i tuoi figli in modo impeccabile. Gabriel e Marc adorano le mie figlie ed io adoro loro! Ah ah ah ..."
"Uao! Bene, mi fa piacere che Marc e Gabriel siano entrati nelle tue grazie! Ah ah ah ..."
"Ih ih ih ... basta con le lusinghe e raggiungiamo le nostre mogli. Stasera anch'io ho voglia di divertirmi!"ribatté Alain posando il bicchiere sul tavolo.

Alain e André si avvicinarono alle loro donne e quest'ultimo mormorò: "Alain, credo dovremo rinunciare ai nostri propositi, Oscar e tua moglie sono alle prese con i nostri nipoti e i nostri figli stanno ballando..."
"Beh, pazienza! Significa che stasera ci comporteremo da nonni! Ih ih ih ..."
Alice e Oscar videro avanzare i loro mariti, quest'ultima domandò: “Andrè , perché hai quella faccia, sembri deluso?”
“E che ... volevo ballare ma …”
“E’ per la piccola Margherite? Ma non ti preoccupare, possiamo ballare  comunque..."
"Con la bambina in braccio?"
"Certo, perché no?! Dai Andrè suonano un valzer, nessuno ci impedisce di ballare con la nostra nipotina in braccio!”
"Si, hai ragione, uniamoci alle danze, Margherite ballerà con i suoi nonni!"sussurrò André accarezzando la piccola.


Tra un volteggio e l’altro, la piccola deliziava i nonni con i suoi sorrisi.

"Oscar disse: "Guarda Andrè, Marguerite è davvero bella!!"
"E' bellissima come sua nonna! ...."
"André!!! Ah ah ..."
" Che bel sorriso che hai, amore mio! ... E non puoi nemmeno immaginare quanta voglia che ho di baciarti!"
" "Ehi nonno, vorresti dare scandalo qui davanti a tutti?"
"Si, se potessi."
"Oh André, sapessi quanto ti amo!"
"Oscar, mia Oscar, sei la donna più bella e più dolce che possa desiderare!"
" Vuoi farmi arrossire nonno André?"
"Mi piace anche quando arrossisci ..."
"Adulatore! Ah ah ah ..."


Anche Alain e Alice si unirono alle danze con in braccio il piccolo Alain.

La musica, le risate e l'armonia della gente resero la festa indimenticabile.

 Il generale  guardava con soddisfazione sua figlia danzare felice con suo marito.
Calde lacrime bagnarono il volto commosso del vecchio generale mentre la voce della dolce Marguerite gli giunse soave:“Augustin, tanti anni fa portasti in casa nostra André per metterlo al fianco di nostra figlia affinché la proteggesse ..."
"Già, mia adorata Marguerite! ... Mai, avrei immaginato che sarebbe diventato suo marito e un figlio per noi."
"Vero. Augustin è la cosa più bella che abbia mai fatto!”

 
" Marguerite cara, sei un angelo! ... Voglio che tu sappia che ti ho sempre amata!"
Lo so, caro! ... Anch'io ti ho sempre amato ...." rispose la donna stringendo la sua mano a quella di suo marito.


Durante le danze, Gabriel avvicinò suo fratello e disse: “Marc guarda mamma e papà, sembrano due ragazzini innamorati!"
"Vero fratello! ... Basta vederli come si guardano!"
"Marc, andiamo a prendere i nostri bambini, lasciamo che i nonni si godano questa splendida serata.”

" Si, Gabriel, è giusto che si godano questi attimi di allegria."
 
 

 Oscar e Andrè danzarono per tutta la sera, scambiandosi infiniti sguardi colmi d’amore.
Gli splendidi occhi azzurri, si soffermarono a guardare poco più in là, arrestò il passo, vide un’altra danza avvenire in aperta campagna.
Cosa c'è Oscar, perché ti sei fermata, sei stanca di ballare?"
“Guarda Andre!”
"Dove?"
Lei puntò il dito e rispose: "Lì, in aperta campagna. Guarda quante lucciole!"
"Ma sono un infinità, sembrano danzare ..."
Con voce commossa, Oscar sussurrò: “Ti ricordi Andrè, quella notte di tanti anni fa?! Eravamo sulla strada di Parigi, in aperta campagna e … io e te ... insieme ... Oh André!..."
“Come potrei dimenticarlo, mia Oscar?! Era una bella serata di Luglio, calda, silenziosa, magica. Eravamo sotto un cielo di stelle e abbiamo fatto l’amore mentre un’altra danza ancestrale avveniva intorno a noi, le lucciole. Oh amore mio! ... Ricordo quella notte come se fosse adesso, eri tra le mie braccia , ti ho sentita mia, eri mia … sei mia! Oddio Oscar quanto ti ho amata quella notte!”
“Andrè, forse vuoi dire ... quanto ci siamo amati!"
"Si, ci siamo amati amore mio e ti amo ancora come quel giorno ..."
"Andrè, ti amo! ... Ci siamo sempre appartenuti e così sarà per sempre, fino alla fine!” la voce tremava per l'emozione, lei si strinse tra le braccia del suo amato che l’accolsero come allora.
“Oscar vita mia …”


Il chiarore della luna complice di  un infinità di stelle, illuminarono quella magnifica serata di fine Agosto, accompagnando le danze dei due eterni innamorati.





Desideravo un epilogo più completo per i nostri amati protagonisti.
Finalmente ci sono riuscita!
Mi sono ispirata, in occasione della festività del primo Maggio; ho visto al tg il nostro presidente, nominare i nuovi cavalieri del lavoro.
Passeggiavo in spiaggia e ho pensato: ma perché non dare un riconoscimento, anche ad Andrè e Oscar per tutto ciò che hanno fatto per Arras? E cosi ho ripreso penna e calamaio, e ho cominciato a scrivere quest'ultimissimo capitolo, puntualizzando però che il riconoscimento più prezioso e gratificante che possa ricevere un essere umano, è la famiglia.
Grazie ancora a tutti voi che avete letto questa "meravigliosa favola", e vi aspetto per prossimo racconto!
Un saluto affettuoso da TERRY!

In oltre voglio ringraziare tutti gli amici di Facebook che hanno non solo apprezzato la mia storia ma anche lasciato un "mi piace" sperando di non aver dimenticato nessuno.

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Un ringraziamento speciale va a Monica Fabbri per avermi aiutata nella correzione del capitoli. Grazie di cuore Monica!
   
 
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