La scuola ricomincio. Lei non riusciva a dimenticare i suoi occhi, le sue labbra e a quanto le avrebbe voluto sfiorare. Si accorse di essere in ritardo e come una matta corse per il corridoio. Stava girando l’angolo quando la voce di lui la fece bloccare. Non voleva vederlo. Stava litigando con la Parkinson e non poté fare a meno di ascoltare. - cosa vuoi da me Pansy? - voglio la verità - la verità? - sì! Sei o non sei innamorato della piccola pezzente - cos'è, sei gelosa? - non prenderti gioco di me Draco, ti ho fatto una domanda e pretendo che tu mi risponda - d'accordo, vuoi la verità? Sì! Ho una cotta per la Weasley, sono pazzo di lei, la desidero più di ogni altra cosa al mondo. È questo quello che volevi sapere? - Ginevra aveva il cuore che le batteva forte. Si girò e corse via il più lontano possibile. Si fermò per prendere fiato. - allora il tuo è un vizio - ebbe un sussulto. - non te l’hanno mai detto che è maleducazione ascoltare le conversazioni altrui? - lei divenne bianca come un lenzuolo. Avvicinò la bocca al suo orecchio. - sì Ginevra, so che eri lì, ti ho visto. La mia domanda è, cosa hai sentito? - decise di mentire sperando che lui la credesse. - niente - lui sorrise, era chiaro che non le aveva creduto. Cominciò ad avanzare verso di lei e più lui si avvicinava più lei indietreggiava fino ad incontrare il muro. Non aveva più scampo, era in trappola. - te l'ha mai detto nessuno che non sei brava a dire le bugie? - Ginevra divenne tutta rossa e abbassò la testa. - dimmi Weasley, hai paura di me? - lei alzò la testa, aveva gli occhi pieni di lacrime. - che cosa vuoi da me Malfoy? - lo aveva detto con rabbia. - credevo lo avessi capito ormai - sono stanca dei tuoi giochetti, una volta per tutte sii sincero con me Draco - lui non le disse nulla e in un attimo si ritrovò tra le sue braccia. L'aveva baciata. Fu tra le mura di quel corridoio che fecero per la prima volta l’amore. Ormai la loro relazione procedeva da un paio di mesi. Ogni sera dopo cena con la scusa più banale possibile, la biblioteca, andava nella stanza delle necessità dove lui l’aspettava e lì si amavano tutta la notte. La mattina presto, quando tutti ancora dormivano, tornavano nei loro dormitori, fingendo che la cosa non fosse mai accaduta. Una mattina lei era in biblioteca con Hermione. Nonostante avesse un anno in più di lei, le due ragazze avevano legato subito. Le stava dando dei consigli riguardo i GUFO quando si avvicinò al tavolo Pansy Parkinson che si rivolse alla rossa con voce fredda, sembrava arrabbiata, era arrabbiata. - dobbiamo parlare - di cosa? - lo sai bene - mi spiace non so a cosa tu ti riferisca, devi essere più chiara - vuoi davvero affrontare questo discorso qui, davanti a tutti? - Ginevra si accorse che infondo non aveva torto. Si alzò dalla sedia e segui la mora. Hermione la guardò e le chiese se era tutto apposto e lei le disse di non preoccuparsi e se ne andò. Appena furono sole la mora parlò. - so che hai una sorta di relazione con Draco, non cercare di negarlo perché so che è così. Vedi anche se la cosa non mi da fastidio, in fondo non sei la prima che passa tra le sue lenzuola. Sei l'ennesimo passatempo. Ma non illuderti alla fine, tornerà da me, lo fa sempre - perché mi dici questo? - perché non voglio che tu ti illuda. Adesso vado. - Ginevra pensò molto alle parole della Parkinson. Infondo non aveva tutti i torti. Più il tempo passava, più lei si rendeva conto di cominciare a provare qualcosa per Draco. Così decise di chiudere ogni legame con lui. La sua decisione non piacque per nulla al biondo che si arrabbiò con lei. - è la cosa migliore - e chi lo dice? - non so esattamente cosa sia per te ma per me la nostra relazione sta diventando una cosa seria e non voglio ritrovarmi con il cuore a pezzi quando tu ti sarai stancato di me. E poi diciamo la verità, lo sappiamo entrambi che alla fine sposerei Pansy. - gli diede un bacio e se ne andò.