Rosa antico
… e con una sfumatura di malinconia
Torno verso la mia bicicletta come tutti i giorni e lo vedo che mi viene in contro sul marciapiede. Ha pantaloni, giacca e panciotto grigi, un cappello come se ne vedono solo nelle fotografie, un bassotto affaticato al guinzaglio e un fazzoletto rosa antico piegato nel taschino sinistro.
Non si capisce se sia lui a portare a spasso il bassotto o viceversa, ma avanzano lentamente sul marciapiede, nella mia direzione.
Ripasso mentalmente le mie battute e quando si avvicina rallento il passo.
Ciak. Azione.
«Signorina!» esclama, fermandosi e trattenendo il bassotto.
Io sono già ferma: ormai conosco la parte a memoria.
«Come sto vestito così?» mi chiede, per la terza o quarta volta questo mese. Fingo di osservarlo dalla testa ai piedi e, come sempre, ammiro la piega perfetta del suo fazzoletto.
«Molto bene signore» rispondo, ignorando l’occhiata sconsolata del cagnolino che vorrebbe continuare la sua passeggiata.
«Quanti anni mi darebbe?»
La prima volta ho sbagliato risposta, ma oggi non ho dubbi «Non più di settantacinque»
«Oh!» fa lui, sventolando la mano libera dal guinzaglio, come gli avessi fatto un complimento esagerato: «Faccio gli ottantacinque questo venerdì!».
«Accidenti, signore! Complimenti!» rispondo.
Dallo sguardo scettico del bassotto, il mio stupore non è proprio da oscar. Il mio co-attore, però, non sembra notare nulla e io continuo: «E come festeggia?»
«Vado a mangiare al ristorante con mio figlio» mi dice «domenica a pranzo».
«Allora, buon finesettimana» gli auguro, cercando di mettere tutto l’entusiasmo possibile nel mio sorriso e sperando che, anche se forse il suo compleanno è passato da un pezzo, domenica sia davvero a pranzo da suo figlio.
«Grazie signorina, lei è davvero gentile».
Mi saluta sfiorandosi leggermente la punta del cappello con la mano destra e si allontana piano, piano, con il bassotto che lo segue docile e forse un po’ annoiato dall’ennesima replica.
È una figura strana, che fa un originale contrasto con gli studenti che escono ora in massa dal liceo; un personaggio rimasto incastrato in qualche angolo nel tempo, che si porta dietro la malinconica eleganza di un fazzoletto rosa antico.