Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: shirleybettemple_    21/05/2018    2 recensioni
Una famiglia greca si muove sullo sfondo di una quotidiana disfunzionalità, cercando a suo modo di disegnare la propria quadratura del cerchio.
Athena Karatzanidi non è mai stata presente nella vita dei suoi figli, e li vede cambiare di fronte a sé a poco a poco e poi tutto insieme, rendendosi conto di aver perso il diritto a una voce in capitolo.
* Il titolo è la traslitterazione di una frase in greco antico rendibile in ciascuno salvi se stesso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La bimba si stringeva forte nel suo cappottino, e allo stesso modo stringeva il sacchetto delle caramelle, ora vuoto e appallottolato nel suo pugno destro - mamma e sorelle stavano sugli spalti, obbligate dalla distanza spazio-temporale da casa, per cui non era valsa la pena ritornare indietro e lasciarla lì per la prima lezione.
Spyros era in ginocchio di fronte alla panca incastrata nel corridoio lucido, e di un verde oliva accecante, che faceva da preludio al bianco sporco della pista, segnato da decine e decine di lame.
Mentre il maestro spiegava alla piccola che cose fantastiche le avrebbe insegnato a fare di lì a pochi minuti, il branco di bambinetti pestiferi si era infine spostato verso i bordi e a quello si aggrappava, mentre un tizio quasi pelato con una sciarpa svolazzante al collo faceva il giro alla guida di un enorme aspiratore per garantire almeno un minimo di sicurezza. Nel frattempo imprecava a mezza voce proprio contro qualche malaka tra gli allievi.
Il ragazzo stava assicurando bene un paio di pattini nuovi ai piedi di Cleopatra. Una volta finito sollevò la manica della sua giacca a vento rosso fuoco per rivelarle una strabiliante collezione di elastici per capelli, spiegando come di giorno in giorno avesse sempre qualcuno dai capelli lunghi lunghi come i suoi a cui distribuirli. Si esibì in un sorriso fraterno mentre le chiedeva il permesso per farle, con mano delicata come una piuma di cigno, una bella coda di cavallo che le assicurasse una vista perfetta. La piccola avrebbe ricordato quello come il momento in cui, fissando un punto imprecisato oltre a Spyros e di fronte a sé, aveva desiderato per la prima volta di avere i capelli scuri come le gomme di quegli strani affari su cui ora doveva addirittura camminare. 

Rovinò per terra dopo una lotta strenua contro la forza di gravità e le caviglie tozze da bambina; si era quasi arrotolata su se stessa per ammortizzare il colpo, ed era finita per scivolare in avanti a velocità, fino a ritrovarsi in ginocchio. Non pianse.
Come l'avevano abituata a fare a danza, nell'impossibilità di alzarsi per via dell'inatteso e pesante ostacolo rappresentato dai pattini affilati, offrì una mano all'aria nella speranza che qualcuno la prendesse e l'aiutasse ad alzarsi.
E così fu.
Quando tirò su la testolina con fare per metà grato e per metà profondamente indispettito, trovò gli occhi furbi di un ragazzino ossuto e dall'aria divertita.
Quello era stato l'esito del suo primissimo incontro con Louka Rhodia, di cui avrebbe scoperto il nome solamente due settimane dopo, alla decisione di Spyros di farli pattinare in coppia. 

Loukas Rhodia aveva solo nove anni ed era già in grado di essere strano e imprevedibile come un adolescente. Le stava abbastanza antipatico, ma non poteva dirlo a voce alta, né al maestro né alla sua mamma. Così, aveva confidato in Iphigeneia, una sera in cui il sole era appena calato e il caldo invece non se n'era accorto, e le due sorelle passeggiavano mano nella mano per il mercato delle pulci di Monastiraki.
Iphigeneia teneva una sigaretta nell'altra mano e al momento lasciava che il vento se la portasse via tutta - il fumo saliva pigramente verso il cielo e scappava lontano. Per una volta, lei aveva di meglio da fare: doveva ascoltare il lamentarsi pigolante della sua sorellina.
Gli occhi di Cleopatra si perdevano tra braccialetti e ninnoli sparsi sul panno beige di una bancarella stretta e lunga, e nel frattempo le parole si inseguivano l'un l'altra spingendosi fuori a vicenda: non sopportava come Loukas pretendesse sempre di dirigere il gioco, seppure sapesse benissimo che lui avesse già preso il ghiaccio come una cosa seria e che lo frequentasse da quando aveva tre anni. Era legittimo che lo facesse, ma lei non era disposta a sottostare. In questo, era figlia di sua madre, sorella delle sue sorelle, nipote dei suoi zii, e Iphigeneia le sorrise mentre ci pensava, e la incalzava a farsi valere sul suo nuovo partner. Molto più di lei la minore era stata brava a farsi amici negli anni di scuola e di danza, per un carattere relativamente più accomodante di quello della sorella e senza dubbio meno cupo e più solare, e più teso verso battaglie senz'armi. 
Loukas Rhodia non era il tipo da piacere ad una bambina di sette anni che mamma e papà ce li aveva ormai solo teoricamente, e che doveva cercare nei suoi fratelli la mano che la tenesse su per attraversare strade trafficate senza strisce.
Loukas il fratello non sapeva proprio farlo - era un figlio unico viziato di due genitori che lo tenevano nella bambagia e lo coltivavano come un germoglio pronto a dare chissà che razza di meravigliosi frutti - l'avevano indirizzato al pattinaggio artistico quando l'hockey non aveva soddisfatto il suo bisogno d'arte.
Non era abituato a condividere le attenzioni, né i giochi, né il ghiaccio.
A volte, in palestra, le pestava i piedi, e Cleopatra sapeva benissimo che lo faceva apposta, perché era troppo bravo perché fosse un caso, per quanto le dolesse ammetterlo. Raccontò anche quello ad Iphigeneia, stringendole forte la mano per attirarne ancor più l'attenzione: Loukas era cattivo con lei e Spyros non se ne accorgeva mai.
Elaborarono un piano insieme: dalla prossima lezione in poi, avrebbe ricambiato tutti i suoi dispetti.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: shirleybettemple_