Confessione
 
Entro nella mia stanza sbattendo la porta, mi siedo sul letto, mi tolgo gli stivali, e con stizza li lancio via.
Maledizione, questa è l’ennesima trovata di mio padre, non ha ancora capito che  deve occuparsi della sua vita e non quella degli altri.
Adesso cosa si è messo in testa, che io diventi la giumenta e Andrè lo stallone?  Solo a pensarci mi viene la nausea. Non c’è dubbio, gli anni avanzano e lui è praticamente impazzito.
Mi lascio cadere sul letto e continuo a pensare: Possibile che Andrè accetti una cosa simile!? So che a lui piace scherzare, ma da qui a fare sul serio c’è l’abisso … mi rifiuto di credere, che accetti la proposta di mio padre.
Per levarmi ogni dubbio è meglio che  parli con lui, prima che si concluda questa infernale giornata, vado a chiederglielo.
I pensieri continuano a martellare nella testa, mi decido ad andare  in camera sua.
 
 
Entro nella mia stanza, non mi capacito ancora di quanto sia successo, mi sembra di udire ancora la voce del generale che mi dice di sposare sua figlia.
Amo Oscar ed è la cosa che desidero più al mondo, è solo che lei non mi vedrà mai come un uomo, figurarsi poi come marito. Il generale è convinto dell’arrendevolezza di sua figlia, ma si sbaglia di grosso, lei non accetterà mai di sposarmi.
Appoggio la mano sulla maniglia della porta, entro in camera mia, vedo la luce fioca di una candela provenire dal comodino.
 Mi  chiedo: ma chi l’avrà accesa?
Distrattamente mi siedo sul letto e mi lascio andare, sono stanco, mi sdraio, quando mi accorgo che nel mio letto c’è qualcuno.
Sgrano gli occhi, tiro giù le lenzuola, non riesco a credere ciò che vedo.
“Anne? Cosa ci fai nel mio letto?”
“Calmati Andrè non è mica la fine del mondo! Mi sentivo sola e ho pensato di cercare un po di compagnia, su vieni qui abbracciami.”
Mi tiro su e le dico infervorato: “Esci dalla mia stanza, come ti salta in mente, di venire qui e addirittura di intrufolarti nel mio letto? Ti ho già detto che non mi interessi, in che lingua devo dirtelo?”
“Andrè è mai possibile che tu non senta la minima attrazione per me? Io mi accontento solo di qualche notte. Su dai vieni qui!”
“Ma tu sei matta come un cavallo.”
Tento di alzarmi , ma lei mi si getta addosso portandomi giù.”
“No Andrè, ti prego mi fai impazzire, ho voglia di te, rimani con me.”
Prepotentemente si getta sulle mie labbra e mi ruba un bacio.
Qualcuno apre la porta e sento  un urlo: “Lo sapevo che prima o poi ti avrei preso in flagrante … Andrè, altro che uomo fedele sei soltanto un traditore come tutti gli altri!”
Sono spaventato, mi allontano bruscamente da Anne, mi alzo dal letto e le corro dietro.
“No Oscar aspetta, non è come pensi, Anne …”
“Anne cosa? Le  lenzuola erano così fredde che è venuta a scaldarti il letto? Sei un traditore Andrè!
 
Anne nel frattempo esce dal letto in camicia da notte, e mormora. “Traditore? Andrè cosa significa?”
“Oh … ma sentila, adesso ti chiede anche spiegazioni? A quale titolo se è lecito saperlo, anche lei è per caso la tua fidanzata?”
“No calmati Oscar, lasciami spiegare …”
“Ma cosa vuoi spiegare, ciò che ho visto è più che eloquente … e io … io … dovrei concederti la mia mano, dopo averti scoperto a letto con  questa … questa …”
Oscar continua a urlare sembra impazzita, non capisco più niente, le sue grida hanno fatto accorrere mia nonna e il generale.
“Cosa succede qui dentro?”
“A padre, mi fa piacere che siate qui, così potrete vedere  con i vostri occhi, che razza di marito volevate affibbiarmi, visto  che avete avanzato una proposta di matrimonio meno di un ora fa con questo traditore!
 Bene, ora più che mai, vi dico che potete anche scordarvelo.”
“Oscar bambina cos’è questa storia tra te e mio nipote?”
“Chiedila a mio padre nonna, questa è la sua ultima trovata!”
“ Signor generale cosa sta dicendo Oscar?”
“Aspetta nanny, dopo ti spiegherò con calma.”
Vedo il generale che mi guarda furibondo e mi chiede: “Andrè, voglio sapere cosa succede e perché questa ragazza è in camera tua?”
“Padre, è la stessa cosa che gli ho chiesto anch’io, e non mi ha dato alcuna  spiegazione.”
“Ma come posso spiegarti, se non mi hai dato la possibilità di parlare?”
 
Anne cerca di sgattaiolare via, quando vedo mio padre che glielo impedisce.
“Rimani qui, con te non ho ancora parlato.”
 
 
Il generale mi guarda e con espressione grave mi interroga: “Allora Andrè sto aspettando, cosa hai da dire in tua difesa?”
“Signore, io lo trovata nel mio letto, e non ho nessuna colpa.”
“Vedo ormai Oscar fuori di se, che mi grida addosso: “Tu non centri nulla dici? Ma se ti ho trovato avvinghiato a lei e la baciavi, e mi vieni a dire che non hai nessuna colpa!? E neanche stamattina avevi colpa Grandièr? Intanto sono ben due volte che ti trovo  a fare comunella con lei!”
Tento di difendermi più che posso: “Oscar cosa dici,lei non mi interessa, te l’ho già spiegato stasera.”
Vedo il generale avanzare verso Anne.
“Allora ragazza cosa hai da dire?”
“Signore io … io .. non sapevo che la padrona e Andrè fossero promessi io …”
Anne scoppia a piangere e scappa via.
Oscar continua imperterrita: “Promessa io? Ma neanche a pensarci dopo quanto ho visto …”
Oscar mi guarda e mi dice: “Andrè te lo già detto, non diventerò mai la moglie di un traditore!”
Vedo il generale intervenire: “Oscar, non fare una tragedia,credo nella buona fede di Andrè, è un bravo ragazzo e tu devi avere fiducia in lui.”
“Fiducia dite? Ma quale fiducia padre!? E poi vi ho già detto che non ho nessuna intenzione di  prendere parte ai vostri piani.
Vedo la nonna sbigottita, mentre il generale urla: “Oscar basta con queste sciocchezze, ti ho già detto che mi serve un erede ed è compito tuo darmelo, e voglio che me lo dia da Andrè. E’ chiaro?”
“Non sono una giumenta padre, e Andrè non è uno stallone, mi sono spigata?”
“Ma come osi parlare così a tuo padre? Ho ragione di dire, che da quando sei  al comando e frequenti quei ... soldatacci, non ti riconosco più. Appena tornerai dall’Italia devi congedarti, e dovrai farlo senza discutere, mi sono spiegatoo?”
Il generale guarda mia nonna e le dice: “Nanny appena Andrè e Oscar saranno tornati, dobbiamo cominciare immediatamente i preparativi del loro matrimonio.
Come avrai compreso, tuo nipote e mia figlia si sposano!”
“Ma signor generale, la mia bambina non desidera sposarsi e tanto meno con Andrè dopo quanto è successo.”
Non riesco a parlare, ma il generale non si perde d’animo e guardando sua figlia dice: “ Questi sono dettagli che vanno sorvolati, e poi sono convinto della buona fede di Andrè.”
Vedo l’azzurro del mio amore sgranarsi.
Oscar stringe i pugni e urla: “ Dettagli?  Trovo Andrè a letto con un’altra donna e voi li chiamate dettagli?No basta, torno in camera mia prima che ammazzi il mio promesso sposo!”
Non ci posso credere Oscar mi ha chiamato “Promesso sposo?  Esce di corsa lasciandoci spiazzati.
 
 
Sono in camera mia a rodermi l’anima e penso: Andrè … e io che credevo che tu fossi diverso dagli altri e invece … sposarlo poi … qui stiamo davvero esagerando.
Sento bussare alla porta.
“Avanti.”
“Oscar bambina, sei sveglia?”
“Come potrei dormire nonna, dopo tutto quello che è successo?”
“Oscar tuo padre mi ha detto che ti sposerai con mio nipote …”
“Nonna, in questa casa sono tutti matti, e mio padre ne è l’esempio.”
“Oh santo cielo! Se ti dovesse sentire …”
“Che mi senta pure, non mi interessa, e poi dimmi, come potrei sposare Andrè, che si è rivelato un traditore ancor prima  che sia diventato mio marito? E’ come gli altri, anzi, è peggio degli altri,almeno quelli non si nascondono dietro la faccia del bravo ragazzo, come fa lui.”
“Ascoltami Oscar, Anne è da un po che si è fatta delle illusioni su Andrè, ti assicuro che lui non l’ha mai cercata, e lei che …”
“Che nonna? La verità che ad Andrè piace essere corteggiato dalle donne, per esempio stasera siamo stati in un osteria e una meretr …”
Vedo gli occhi della nonna sgranarsi, e io mi rendo conto di aver detto un mucchio di sciocchezze.
“Ma di cosa stiamo parlando nonna? Andrè mi ispira solamente sentimenti fraterni, come diavolo potrei sposarlo?”
“Ne sei proprio sicura Oscar? Dalle tue reazioni comincio a dubitare.”
“Nonna, non ti ci mettere anche tu; piuttosto dimmi, mia madre è ancora a Versailles?”
“Si Oscar, tornerà domani mattina.”
“Ho capito nonna … sicuramente mio padre l’avrà già messa al corrente di questa sua nuova bizzarria.”
“Io vado Oscar, buona notte.”
“A domani nonna!”
 
Sono sotto le coperte, mentre rimugino su tutto quanto finalmente mi abbandono al sonno pensando ad Andrè.
 
E’ mattina, il cielo è grigio e l’aria è cupa, cupa come il mio umore, Andrè e io siamo a tavola,  facciamo colazione senza dire una sola parola. Che strana sensazione quella di stare qui, insieme come … no, non riesco neanche a pensare alla parola … fidanzati.
Sento che mi osserva, ma io non gli degno nemmeno di uno sguardo; c’è silenzio intorno a noi, finché non è lui a spezzare questa calma apparente.
“Oscar …”
Continuo a mangiare ignorandolo.
“Io … credo che dobbiamo parlare …”
Mi alzo non gli permetto di dire altro,  dico con atteggiamento severo: “Prepara i cavalli dobbiamo andare in caserma; ho deciso che Alain e La Salle partiranno con noi, devo informarli.”
Lascio la cucina e aspetto in giardino; preferisco rimanere da sola piuttosto che ascoltare le sue sciocchezze.
Sono seduta al bordo della fontana, appoggio i gomiti sulle ginocchia e affondo le mani tra i capelli, non posso fare a meno di ripensare all’incredibile giornata di ieri.
 Vedo arrivare Andrè, è di fronte a me, lo guardo mi guarda, mi dice: “Non puoi continuare a scappare, devo parlarti.”
“Non abbiamo niente da dirci Andrè.”
“Non è vero, invece dobbiamo parlare, adesso che siamo tutti e due più calmi,  voglio che tu sappia quello che è successo ieri in camera mia.”
“Non è necessario, è tutto chiaro Andrè, tu e Anne eravate a letto insieme, vi ho visti con i miei occhi, è inutile che tenti di giustificarti!”
“Oscar, sai benissimo che sono vittima delle circostanze,  la tua è una scusa per prendere le distanze.”
“Smettila di dire idiozie e va a sellare i cavalli, tanto non ti credo.”
“Oscar, forse  è meglio non toccare più questo argomento e …”
“Quale Andrè!? Quello del fidanzamento o  quello di … Anne?
  Mi dice Oscar con tono canzonatorio.
“Oscar, non so come farti capire,  tra me è lei non c’è mai stato nulla …”
“Basta Andrè, vado a prendere il mio cavallo, se non hai voglia di accompagnarmi, non importa vado da sola.”
“La vedo allontanarsi, mi arrabbio e le dico: “Avevi ragione Oscar …”
“ Riguardo a cosa Andrè?”
“A  ieri, quando mi hai detto, che io non vado bene con una donna come te, perché sarei oppresso o meglio sottomesso.”
Credo di averla provocata, avanza verso di me, e mi urla:
“Ma cosa ti salta in mente? Adesso da carnefice vorresti fare la  vittima? No Grandièr, non ci provare, tu eri a letto  con Anne e ti ho visto!”
“Ma cosa hai visto!? Te lo dico io, niente, non tentare di arrampicarti sugli  specchi, sai perfettamente che dico la verità, e se vuoi saperla tutta sorellina … io ti amo …”
“Cosa dici Andrè? E’ uno dei tuoi  scherzi?”
“No, non è uno scherzo  hai capito benissimo, e non fare quella faccia, ti amo da sempre, muoio d’amore per te, ti ho sempre vista come una donna bellissima e sensuale, ma tu neanche te ne sei accorta, perché non mi hai mai considerato come uomo, io invece, ti ho sempre vista come una  donna, e ho sempre sperato che un giorno ti accorgessi di me, e ti pare che sia il tipo che se ne va con la prima donnetta che mi capiti a tiro?”
Avanzo verso di lei desidero abbracciarla,  lei lo intuisce e indietreggia, le dico: “E te che voglio nessun’altra!”
Avanzo ancora, lei mi dice: “Non avvicinarti Grandièr …”
“Perché? E così difficile per te accettarlo?”
“Come potrei accettarlo, io … io … Andrè, se fino a ieri tu per me sei stato il mio confidente, il mio amico … si perché non dirlo anche se ti da fastidio, mio fratello ... spiegami come faccio a vederti adesso in modo diverso? Io e te insieme … io non riesco a pensarci.”
 
 
Vedo  Andrè sorridere e con ironia mi dice: “Allora come me lo spieghi che sei gelosa?”
“Gelosa? Io gelosa?”
“Si gelosa, gelosa di Anne, gelosa della prostituta; nega se puoi che mi hai dato un calcio sotto il tavolo, e che sento ancora dolore. Non è gelosia questa?”
 
Guardo Andrè, come non avevo mai fatto in vita mia, e gli dico: “Andrè è tardi, io vado avanti.”
Monto in sella al mio cavallo e parto a galoppo!
 
 
Appartengono ad Aizram_g
Le allusioni fatte da Oscar riguardo a :  “Stallone e Giumenta”